sabato 27 marzo 2021

Perversa complice del capo

Mi chiamo Rosaria De Angelis. Sono segretaria in una grossa azienda finanziaria. Il capo, il dr. Jonathan Moss, mi ha scelta per un motivo ben preciso e cioè 'invogliare' i clienti più importanti a firmare vantaggiosi contratti. Si, avete capito bene, vado a letto con la maggior parte dei clienti. Pensate che vada a letto anche con il capo? Eh no! In realtà Jonathan non ha un grande interesse per le donne dal momento che è un gay incallito. Lui và matto per i fondoschiena maschili ed è ossessionato dai suoi impiegati. Essendo il datore di lavoro, e avendo il coltello dalla parte del manico, assume i dipendenti maschi per un anno e, al momento del rinnovo li ricatta sessualmente. Se non ci stanno li licenzia. Naturalmente a nessuno piace perdere il posto di lavoro, specie di questi tempi. Sono sorpresa anch'io della sua percentuale di successi. Praticamente tutti hanno concesso il culo al capo: belli, brutti, giovani, maturi, etero convinti e meno convinti. Tutti si sono fatti rompere il culo e lui ci gode, ci gode di brutto. Ed io? Bhè il capo mi paga profumatamente per cui non posso che essere dalla sua parte. A volte la mia bella presenza rende le sue prede più docili ma le povere 'vittime' non sanno che in realtà sono una troia senza scrupoli e che i miei interessi coincidono con quelli del capo. Se lui scopa è felice e diventa generoso con i bonus. A lui piace che io osservi mentre li seduce. Gli piace scoparli, umiliarli davanti a me. Ne ricordo tanti che hanno dato il culo, tra questi c'è sicuramente Stefano Stenzi. Era un ragazzo carino e ambizioso. Inizialmente lo conoscevo solo di vista e mi guardava sempre le gambe. Ma poi venne anche per lui il momento del rinnovo, il momento di starci o meno. Stenzi era titubante, non capì subito di cosa si trattava. Intervenni io per aiutare il capo a spiegarglielo. Stenzi non era mai stato con un uomo. Non voleva ma doveva starci. Sarebbe stato un peccato sprecare il suo talento e ritrovarsi di punto in bianco disoccupato. Stenzi, suo malgrado, succhiò l'uccello del capo. Ma Jonathan non è il tipo che si accontenta di un bocchino. Stenzi si poggiò sulla scrivania. Jonathan gli abbassò il pantalone e gli leccò il culo sopra le mutande. Poi le abbassò e fece sentire al suo impiegato la lingua nel sedere. Stefano era contrastato, non voleva ma iniziava a provare torbidamente piacere. Ma non ebbe troppo tempo per pensare dato che il capo, impietoso, ormai a cazzo duro, glielo infilò dritto nel culo sverginandolo. Stenzi provò dolore al principio ma poi il piacere superò di gran lungo la sofferenza. Stenzi godette a farsi sbattere come una puttanella. Si fece sfondare anche a pecorina. Devo ammettere che non restai indifferente a quella lunga ed estenuante scopata scoprendomi piacevolmente bagnata tra le cosce. Il capo leccò perfino le scarpe di Stenzi, mentre se lo faceva. Provai un brivido. Ci sono diverse  fantasie erotiche sulle scarpe femminili ma mai avevo visto un uomo eccitarsi tanto leccando le calzature di un altro uomo. Il capo, al culmine di quell'interminabile e goduriosa scopata, eiaculò soddisfatto nel culo del dipendente. Un pò di seme fuoriuscì pure dal cazzo di Stenzi che però non venne del tutto. Ci pensò il capo a farlo eiaculare del tutto con un audace lavoretto di bocca. Stenzi, dopo esser stato 'bevuto' da Jonathan aveva il viso stravolto dal piacere e si accorse astento che io intanto mi ero spogliata. Di solito, dopo il trattamento del capo, i dipendenti non cercano più le donne. Dopo qualche ora il capo mi contattò a telefono chiedendo dettagli sul prossimo dipendente da 'rinnovare'. Si trattava di un uomo sposato e donnaiolo, un etero convinto. Inutile dirvi che si fece anche quello. Bene, adesso torniamo un attimo a me. Vi ho spiegato che mi occupo principalmente del pacchetto clienti. Jonathan non vuole rischiare dove non ha il coltello dalla parte del manico per cui preferisce servirsi di una donna attraente come me. Tuttavia, quando trova terreno fertile, quando si rende conto di poter osare, non perde occasione di sedurre i clienti. In quei casi se la gioca alla pari ma vi assicuro che, di tanto in tanto, rompe il culo anche a quelli. Forte il mio capo vero? Active Search Results

mnigonna

venerdì 26 marzo 2021

Sedotta con l'inganno dall'amica lesbica

Mi chiamo Miranda e sono una donna sposata. La mia migliore amica è lesbica e si chiama Manuela. E' una bella ragazza ma tende, ovviamente, ad essere un tantino maschiaccio. Da quando ci conosciamo ha tentato (invano) in tutti i modi di sedurmi pur sapendo che sono etero e impegnata. Tuttavia, Manuela ebbe la sua grande occasione quando litigai con mio marito. Il lungo periodo di astinenza sessuale mi rese senza dubbio più vulnerabile ma ciò non sarebbe bastato a cedere alle avances della mia amica. Ci voleva qualcosa in più, una spintarella e la spintarella arrivò dato che un giorno, a casa sua, mi mise qualche sostanza anomala nel drink che bevetti. Mi disse che ci avrebbe pensato lei a me. Mi sentivo strana e rincoglionita al punto che Manuela riuscì agevolmente a togliermi le mutande. Mi accarezzò la figa e a quel punto capì che sarei stata sua. Si munì di strap-on e mi scopò di brutto. La maiala mi leccò perfino sotto le suole delle scarpe. Dopodichè quel cazzo cominciò a spruzzare crema all'impazzata per interminabili minuti. Molta finì nella mia bocca ma entrambe ci inzozzammo i vestiti. Colta dall'euforia della porcata leccai la crema anche dalla camicetta di Manuela. Da quel giorno la mia eterosessualità cominciò a traballare e Manuela, naturalmente, ne seppe approfittare.    

fiche

giovedì 25 marzo 2021

Una madre snaturata

Mi chiamo Viviana, sono una donna matura. Quella che stò per raccontarvi è una storia decisamente zozza. Iniziamo sottolineando che il mio matrimonio era ormai giunto da parecchio al capolinea. Larry, mio marito, mi trascurava. Si dedicava principalmente ai suoi impegni lavorativi di manager aziendale ed era distratto da giovani segretarie disposte a tutto pur di fare carriera. Mio figlio Mirko era fidanzato e spesso dormiva fuori casa. Con il lockdown, però, la situazione cambiò radicalmente dato che Mirko si lasciò con la ragazza e, da quel momento in poi, divenne più che morboso nei miei confronti. Mi accorsi che spiava mentre facevo la doccia e si masturbava fino a venire. Naturalmente non gli dissi nulla. Sapevo che in qualche modo doveva pur sfogarsi. Col passare dei giorni, però, la sua ossessione aumentò al punto da cercare un contatto con me. Una sera a cena mi disse: "Queste restrizioni sono un vero guaio" e fece scivolare la sua mano tra le mie gambe. Rimasi immobile senza proferir parola ma lui, con disinvoltura, infilò le dita nelle mie mutandine. Le fece girare dolcemente sul clitoride ed io, eccitata, allargai le gambe. A quel punto lui fu libero di masturbarmi fino a che raggiunsi un profondo orgasmo. Mi disse: "Ti è piaciuto?", non risposi e diventai rossa in viso. Mi alzai e andai a lavare i piatti come se nulla fosse successo. I giorni seguenti continuò a spiarmi mentre facevo la doccia e si segava puntualmente. Questa situazione mi turbò parecchio ma non volevo aprire un discorso con lui ed attaccargli una pippa moralista. Così decisi di parlarne con mia sorella Ramona. Lei abita sul mio stesso pianerottolo ed è più o meno nella medesima situazione dato che anche suo marito non c'è mai. Le raccontai tutto e cioè che mio figlio mi spiava, che mi aveva toccata e che faceva apprezzamenti anche su di lei. Restò parecchio sorpresa e disse che avrebbe parlato con mio figlio. E così, qualche ora dopo, ci sedemmo tutti e tre sul divano. Ramona partì bene dicendogli quanto fosse sbagliato e contro natura per un ragazzo provare attrazione erotica per la madre. Ma mio figlio non si lasciò intimidire. Disse che a entrambe mancavano le attenzioni intime di un uomo, che continuando così avremmo fatto le ragnatele tra le gambe. Per tutta risposta (complice il fatto che portavamo entrambe le calze autoreggenti nere e i tacchi che di solito eccitano maggiormente gli uomini) Mirko baciò in bocca Ramona senza pudore e lei non rimase affatto indifferente. Era deciso, sicuro di sè, sapeva cosa voleva. Fece togliere ad entrambe il reggiseno. Poi mi fece alzare in piedi e mi leccò i capezzoli. A quel punto mi eccitai sul serio. Ero però sempre contrastata. Sapevo che andare oltre sarebbe stato sbagliato. Ma lui, imperterrito mi calò le mutandine lentamente. Poggiò la sua mano sulla schiena e poi spinse in modo che mi piegassi. Infilò così agevolmente due dita nella passera. Essendo bagnata entrarono dentro magnificamente e provai un piacere enorme, il tutto sotto lo sguardo incuriosito ed eccitato di Ramona. Mirko, approfittando della nostra eccitazione ci fece stendere a gambe aperte e si mise a leccare con gusto la fica della zia. Io intanto, di fianco a lei, mi sditalinai un pò. I freni inibitori tornarono lievemente a galla: gli proposi una sega per chiuderla lì senza andare oltre. Ma Mirko non volle sentire ragioni, disse che desiderava le nostre lingue. Sò che faccio schifo ma presi il suo uccello in bocca mentre Ramona gli leccava le palle. Dopo di ciò, Mirko mi prese per i fianchi e mi fece sedere sul suo cazzo impalandomi a candela. Ramona non credeva ai suoi occhi, voleva sapere come mi sentivo. Bhè, mi sentivo sporca, tanto sporca, ma fottutamente eccitata. Mirko, a quel punto, si rese conto di averci in pugno, aveva fatto fuoriuscire il nostro lato da troie. E così scopò anche Ramona. Le dette dei bei colpi decisi mandandola in estasi, poi riprese a fottere me. Poi prese nuovamente Ramona, stavolta trombandola a pecorina. Mia sorella se ne venne di brutto. Ma le ultime dosi di cazzo le aveva riservate a me. Mentre Ramona mi teneva le gambe ben aperte, Mirko mi fotteva a missionaria. Il suo cazzo esplose poco dopo inondando le nostre tette di caldo sperma. Dopo quella volta i freni sono saltati del tutto. Adesso Mirko viene direttamente a scoparmi nella doccia dandomi della troia, ed ha proprio ragione. E poi la sera si infila nel mio letto e mi castiga ancora. A volte mi sveglia durante la notte e vuole che lo sbocchini oppure me lo infila nel culo dandomi della cagna da monta... Come dargli torto! Poi ogni tanto viene a trovarci Ramona e Mirko, naturalmente, scopa anche lei. Bhè, credo che di questo passo Mirko non si cercherà più una fidanzata dato che sono diventata io la sua ragazza e Ramona, invece, ricopre il ruolo dell'amante. Active Search Results

porcelle

Adorabili zie

Mi chiamo Valentina. Sono una giovane troia insaziabile. Mia madre Gina è una bigotta frigida ma le sue sorelle, ovvero le mie zie, Dora e Renata, sono delle gran porcelle. In verità, sono loro che mi hanno iniziata al sesso. Mi sditalinavano già da quando ero piccola. Sono state delle gran maialone nella vita, sempre pronte a scopare con uomini sposati e non, disponibili a ricevere benefici dagli uni e dagli altri indistintamente in termini di soldi, gioielli e regali costosi. Anch'io sono una porca ma, a differenza loro, non mi importa prettamente dei soldi, voglio solo fare sesso, sempre e comunque. Non vedevo le zie da un pò di tempo per via dei miei impegni nello studio. Nella fattispecie ero andata all'estero per sostenere un corso di inglese. Lì scopai con tutti i ragazzi del corso, anche con i professori. Con i più timidi, o restii, usai questo metodo: entrai di notte nelle loro camere e li cavalcai senza pietà fino a far esplodere i loro cazzi nella mia fregna assetata. Rientrata a casa dall'estero ebbi una lieta sorpresa. Dal momento che mia madre era sempre impegnata con il lavoro, aveva raccomandato le zie di tenermi compagnia. Rivederle fu come amore a prima vista. Baciai subito Dora mentre Renata mi palpò il culo per poi leccarlo poco dopo. In una girandola di leccate di fica mi sembrò di ritornare ai vecchi tempi. Leccai Dora e Renata leccava me. Poi Dora ricambiò. Anche Renata mi leccò mentre si faceva slinguazzare da Dora. Ad un certo punto io e Dora leccammo insieme Renata: lei con la lingua sul clitoride e io nell'ano. Già giunte tutte e tre all'orgasmo, rincarammo la dose infilandoci i dildo nella passera e godemmo ancora profondamente. Un caldo bacio a tre sublimò quella fantastica giornata con loro pronte a rivedermi al più presto per replicare. Intanto, Dora e Renata, mi misero in testa che avrei potuto sedurre mia madre. Chissà che non ci riesca davvero così, prima o poi, la lesbicata la facciamo in quattro: tutto in famiglia!       

nipote porccella

mercoledì 24 marzo 2021

La proposta indecente di Donna Rosa

Mi chiamo Veronica. Io e Monica siamo due studentesse piuttosto diligenti ma poco serie come ragazze. In quel periodo scopavamo quasi ogni sera e sempre con ragazzi diversi. Ingorde di cazzo, non ci saremmo mai aspettate di dover affrontare una svolta nella vita. E tutto ciò grazie a Donna Rosa. E' lei la proprietaria della casa dove alloggiamo in fitto. Naturalmente non è facile corrispondere 500 euro ogni mese. Io mi arrangiavo come barista e Monica come cameriera. Ma racimolavamo i soldi a fatica. Donna Rosa è una over 60, vedova. Quando ce lo raccontò mi fece anche un pò pena, a dire il vero. Era convinta che nessun uomo potesse sostituire l'ormai defunto coniuge. Tuttavia Donna Rosa nascondeva un interesse per le ragazze. Mi sembrò di cadere dalle nuvole quando ci fece una proposta indecente che spiego in sintesi. Avrebbe ridotto volentieri l'importo del fitto se avessimo fatto sesso con lei. Monica, dal temperamento troppo turbolento, non fece altro che offenderla. Io, invece, pensai bene che per noi due fosse un'occasione unica per pagare il fitto poco o niente e così accettai. Donna Rosa mi baciò subito in bocca. Ovviamente le piaceva da matti veder interagire anche me e Monica. Io e lei, etero convinte, non avevamo mai fatto nulla prima di allora. Ora però dovevamo stare al gioco, volente o nolente, e così ci baciammo con passione per la gioia della signora. Leccai anche le tette a Monica che sembrò visibilmente eccitata. Anche io lo ero e parecchio. Leccai la figa di Monica ma intanto Rosa mi tolse lentamente le mutande e fece lo stesso con me. A furia di leccare portai Monica all'orgasmo. Intanto la signora, incollata alla mia figa, mi condusse al piacere. Ma donna Rosa reclamava attenzioni. E così io e Monica la slinguazzammo in ogni dove: insieme nella fica, nel culo, sulle tette e perfino i piedi. E così anche donna Rosa ebbe il suo bollente e profondo orgasmo. Adesso andiamo a trovarla un paio di volte a settimana e lesbichiamo senza limiti. Pensando al fatto che l'importo del nostro fitto è paurosamente calato, godiamo ancora di più. Eh si, siamo diventate proprio due belle prostitute, le puttane di donna Rosa!        

porcelle

La mia bella amica saffica

Mi chiamo Marika (la biondina). Diciamo subito che Ornella è la mia migliore amica o almeno lo è stata per più di due anni. In tutto questo tempo ho sempre notato in lei qualcosa di strano. Intanto nel modo in cui mi guardava e poi per il fatto che, quando si parlava di ragazzi, tendeva a sviare il discorso da altre parti. Con il passare dei giorni mi resi sempre più conto che Ornella fosse lesbica e avesse un'attrazione nei miei confronti. Personalmente non mi ritengo prettamente saffica, probabilmente sono bisex, inoltre ho il ragazzo. Ma, essendo una gran pervertita, adoro le pratiche particolari come il pissing. Condividere con lei questa passione mi avrebbe fatto anche capire il suo orientamento sessuale. A parole si mostrò contraria ad un approccio tra di noi ma in realtà sapevo che non vedeva l'ora che accadesse. Non persi molto tempo e le pisciai subito addosso sui vestiti, all'altezza del seno. Fingeva ancora di non volere ma stava impazzendo dal desiderio e poco dopo ricambiò il pissing con me stesa a terra. Inoltre mi accarezzò anche le tette. In maniera provocatoria, le pisciai ancora addosso e poi la baciai ficcandole energicamente un toy erotico (le palline) nella fregna. Cominciò finalmente ad aprirsi, a confessare le sue tendenze e il suo amore per me e se ne venne. Poi fu lei a infilarmi le palline nella topa mentre mi baciava e così arrivai anch'io all'orgasmo. Dopodichè mi pisciò sui capelli e sul viso, poi spettò a me l'ultima urinata sui suoi vestiti con lei stesa a terra a subirla. Come inizio non fu niente male, un discorso senz'altro da approfondire. Bhè, considerando che vedo il ragazzo solo nei fine settimana, ci sono molti giorni liberi per incontrare lei. Dopotutto dobbiamo ancora concentrarci sulle leccate di fica, non credete?

belle fighe

giovedì 18 marzo 2021

Una cosa a quattro

Mi chiamo Kim. Io e la mia amica Nadine, entrambe di origini asiatiche, siamo fidanzate con due bei maschi di colore, Robert e Francis. Anche loro due divennero amici, anzi, migliori amici e spesso uscivamo in quattro. Nei primi tempi non c'era nulla di strano ma, col passare del tempo, Robert prese un'autentica fissa per Francis. Era così evidente, dal modo in cui lo guardava, che se ne accorse anche Nadine. Inoltre, quando stavamo da soli, Robert mi ripeteva spesso di quanto fosse figo l'amico. Insomma, l'unico che non ci aveva fatto caso era solo Francis. In effetti Francis piaceva anche a me e pensai che fosse giunto il momento di fare una bella cosetta a quattro e sconfinare oltre l'amicizia. Anche Nadine era possibilista e così, in men che non si dica, finimmo in camera da letto. Io e Robert ci fiondammo in tandem sul pene invitante di Francis stuzzicandogli asta e cappella. Poi Robert si dedicò da solo all'uccello dell'amico imboccandolo di gran gusto. Poi Francis mi slinguazzò la figa mentre si faceva leccare da Robert e da Nadine. E venne il momento caldo in cui Robert venne impalato a candela da Francis con noi donne di fianco. Lo succhiai a Robert mentre lo prendeva nel culo. Detti delle troie ai maschi sostenendo che io e Nadine non avremmo mai fatto nulla tra donne. Intanto Robert si fece scopare anche a pecorina e Francis glielo dette proprio tutto. Mai dire mai però! Nadine mi fece stendere e allargare le gambe e si mise a leccarmi la figa! Diceva che ci pensava lei a me visto che Robert è un rotto in culo. Nell'euforia del momento mi piacque ricevere la sua lingua calda tra le cosce e venni splendidamente. Intanto lei si faceva sbattere dal ragazzo e Robert si segava osservando la scena. Robert si stese e, segandosi, venne mentre Francis gli sborrò a sua volta sul petto. Io e Nadine li incitavamo a schizzare tutto il seme che avevano in corpo. Bhè, devo dire che farlo a quattro è una gran bella troiata!             

sesso a 4

Amorevoli rivalità tra donne

Mi chiamo Erika. A me e a Jolanda, una conoscente, piaceva lo stesso uomo, George. Ovviamente i maschi, specie su certe questioni, sono incapaci di prendere una decisione ed effettuare, di conseguenza, una scelta. Tra me e lei si innescò una sorta di rivalità. Quel monello di George pensò bene di risolverla a modo suo. Lo eccitava da morire che facessimo un triangolo. E così, per farcelo capire, spinse la mia testa contro quella di Jolanda affinchè ci baciassimo. A quel punto non potevamo più tirarci indietro. George sperava che andassimo d'accordo ma ognuna voleva dimostrare di essere migliore dell'altra. Cominciò lei a spompinarlo, poi ci misi la bocca io sul pene, mentre lei gli succhiava le palle. Finì sopra Jolanda che mi leccava i capezzoli. Intanto George si divertiva a trastullare le nostre fiche con dita e lingua. A me leccò anche il culo. Poi infilò il suo cazzo nella mia passera mentre Jolanda continuava a leccarmi i capezzoli. Poi fu Jolanda a essere scopata, intanto mi leccava la figa. Poi io finì a candela sul cazzo di George mentre Jolanda mi leccava la figa. Solo che, all'improvviso, sfilò il cazzo per metterselo in bocca. Voleva dimostrare di essere più brava di me. Ma, quando George si mise a scoparla di fianco, io leccai con foga il buco del culo dell'uomo mostrando di essere perfettamente all'altezza della situazione. Naturalmente George si eccitò tantissimo e, poco dopo, in preda ad un bollente orgasmo, sborrò in bocca ad entrambe. In segno quasi di sfida feci scivolare il seme che tenevo tra le labbra nella bocca di Jolanda. Fu un triangolo davvero eccitante ma io e lei non riusciamo proprio ad essere amiche, tra di noi c'è sempre una rivalità.       

due donne e un uomo

mercoledì 17 marzo 2021

Scopamiche mature

Mi chiamo Marika (la bionda a destra nella prima foto) ed ero una etero convinta. Da giovane ebbi le mie esperienze con i ragazzi finchè non trovai quello giusto con cui convolai felicemente a nozze. Sfortuna volle che lui, appena 35enne, decedette in uno sfortunatissimo incidente d'auto. La scomparsa precoce di mio maritò mi gettò in un periodo di depressione dalla quale cercai di uscire frequentando altri uomini. Si trattava principalmente di avventure di sesso e nulla più per cui mi stancai piuttosto presto. Una buona compagnia era rappresentata dalle mie amiche di vecchia data, Viola e Teresa, conosciute entrambe ai tempi del liceo. Ci eravamo sentite meno quando ero sposata ma poi, dopo la morte di mio marito, presi l'abitudine di invitarle a casa di pomeriggio almeno un paio di volte a settimana. Cosa facevamo? Prendevamo il tè coi biscotti e poi si spettegolava sugli uomini che loro frequentavano e sui maschi in generale. Si trattava di conversazioni un pò idiote: le dimensioni del pene, le posizioni preferite, la durata del rapporto...etc... Viola la bruna mi diceva sempre che mi ero arresa troppo presto con gli uomini. Una volta pensò perfino di invitare a casa degli spogliarellisti ma io mi rifiutai categoricamente. Intanto le nostre riunioni tra amiche ci facevano passare piacevolmente il tempo. Ad un certo punto loro si fidanzarono entrambe ma venivano lo stesso a trovarmi. Sembrava che avessero trovato la loro felicità ed io ero rassegnata ai ditalini in solitaria. Poi, però, il compagno di Viola iniziò a tradirla con la nipote, carina come la zia, ma molto più giovane e, dopo un pò di tempo, anche Teresa venne mollata dal partner. In realtà negli ultimi tempi le vedevo strane, diverse. Non erano semplicemente deluse dalle rispettive storie, c'era qualcosa in loro che le faceva stare comunque bene. Solo dopo scoprì che Viola e Teresa avevano una specie di flirt saffico iniziato quando la prima si era lasciata col fidanzato. Fatto stà che un pomeriggio vennero a trovarmi con la chiara intenzione di coinvolgermi in una lesbicata a tre, anche se io non me ne resi conto da subito. Quando lo capì, Viola mi aveva già baciata in bocca. Stavamo tutte e tre sul divano, Viola mi baciava ed entrambe mi toccavano. Il mio orientamento sessuale da etero convinta crollò di colpo sotto le loro sensuali carezze e dopo il bacio con Violetta la mora. Quando mi leccarono insieme i capezzoli andai proprio in estasi e finimmo ben presto sul letto dove baciai entrambe mentre Teresa mi accarezzava tra le gambe, sopra le mutande. Viola si mise a leccarmi la schiena e mi calò lentamente le mutande mentre baciavo Teresa. Messa a pecorina leccai con passione la figa di Teresa fino a farle raggiungere l'orgasmo. Intanto Violetta leccava me e lo fece con totale dedizione finchè venni intensamente. Poi, io e Teresa, leccamo insieme la figa bagnatissima di Violetta affinchè anche lei provasse l'orgasmo che raggiunse urlando di piacere. Solitamente, quando chiacchieravamo, le mie amiche stavano a casa mia un paio d'ore e poi andavano via. Quando facemmo sesso, invece, si trattennero molto di più. Eh già, perchè dopo gli orgasmi ripartimmo da capo per averne altri. Si fece addirittura sera quando crollammo sul letto sfinite dai molteplici amplessi. Non mi andava proprio di restare da sola, dopo quelle ore vissute gioiosamente insieme, e così proposi alle due di restare a dormire. Ci mettemmo tutte e tre nel lettone a dormire. Ma, durante la notte, le mani delle une si infilavano spesso e volentieri tra le cosce delle altre per masturbare le fighe già sfruttate ma mai pienamente sazie di godere.               

lesbiche

martedì 16 marzo 2021

Attrazione fatale tra modelle monelle

Mi chiamo Floriana, sono una modella bionda. Diciamo che il nostro mondo nasconde una serie di vizi per chi vuole andare a cercarli. Personalmente ero una riservata. Mi facevo i fatti miei senza partecipare a festini che si tramutavano, con ogni probabilità, in orge, o accettare inviti di uomini pronti a comprarmi con i soldi. In realtà rispettavo il rapporto con Giacomo, il mio fidanzato. Ma gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo. Lavoravo da sola ma anche con tante colleghe diverse, tra queste c'era Jessica la mora, una bellissima ragazza. Ci conoscevamo da un pò ma non ci eravamo mai frequentate fuori dal lavoro. Avevamo giusto sorbito qualche caffè insieme al bar che si trovava nei pressi dello studio fotografico. Stando a stretto contatto per diversi giorni, ed entrambe in provocante lingerie, diventava quasi inevitabile provare una curiosità sessuale l'una nei confronti dell'altra e vicecersa. Ma nessuna delle due faceva la prima mossa. Del resto io non potevo, ero fidanzata. Ma l'occasione fà l'uomo ladro e, ovviamente, anche la donna. Capitò che il fotografo, presumibilmente gay, andò in pausa pranzo e ci ritrovammo da sole. Jessica iniziò a dire che due ragazze belle come noi non potevano non lesbicare. Ero contraria, per via del mio ragazzo, ma le sue avances cominciarono a sciogliermi. E così finì per accarezzarle il seno e le leccai la fica. Naturalmente lei mi ricambiò. Eravamo abbastanza calde da finire a 69. Lei stava sopra e io sotto. Le succhiai il clitoride, glielo mangiai quasi, e lei mi leccava con gusto. Ce ne venimmo splendidamente. Eravamo pronte a ricominciare per raggiungere nuovi splendidi orgasmi. Jessica si mise a cavalcioni sù di me infilandosi un bel dito nel culo. Sul più bello ritornò quel rompiscatole del fotografo. Quel frocio perbenista ci disse che certe cose si fanno a casa, non a lavoro e, di rimando, si prese i nostri insulti. Lo stronzo andò dal direttore riferendo che non eravamo professioniste serie e così perdemmo il lavoro. Poco male, tanto prima o poi due gnocche così le riassumono. Intanto, quando abbiamo voglia di lesbicare, è sempre disponibile la casa di Jessica.     

monelle


Il nostro caro amico

Mi chiamo Amalia, non mi ritengo bellissima ma sono una donna curvy che può piacere. Sono sposata con Vittorio da diversi anni. Conosciamo Alfredo da parecchio tempo. Tra di noi si era creato un piacevole rapporto di amicizia. Andavamo al cinema, a cena, a fare passeggiate, shopping, un pò di tutto. Inoltre loro due si vedevano anche da soli per guardare le partite o effettuare le scommesse sportive, passione comune ad entrambi. Io e Vittorio siamo sempre stati contenti di uscire con Alfredo anche se a volte, sia io che lui, ci chiedevamo come mai non ci proponesse mai un'uscita a quattro portando magari qualche sua amica. Restava solo questo dubbio anche se in tre stavamo bene in compagnia. Il mistero si risolse tempo dopo quando Alfredo, a fatica, decise di confidarsi con me. Non riuscivo proprio a capire cosa volesse arrivare a dirmi. Dopo una serie di tentennamenti, si sbottonò e disse di essere invaghito di mio marito. Arrivò addirittura ad affermare che si masturbava pensandolo. Mai avrei sospettato che Alfredo non fosse etero, in più mi imbarazzava il fatto che gli piacesse proprio mio marito. All'improvviso arrivò Vittorio, si sedette con noi sul divano, e gli spiegai la situazione. Anche Vittorio si sorprese ma ormai l'atmosfera si era inevitabilmente scaldata. Loro si spogliarono ed io maneggiai i due cazzi mentre mio marito mi frugava un pò tra le cosce e Alfredo mi stuzzicava i capezzoli. Sbocchinai mio marito per un pò, poi Alfredo volle proseguire il lavoretto di bocca. Vittorio sembrava gradire quelle attenzioni. Mi eccitai di più e spompinai Alfredo che chissà da quanto non si faceva succhiare da una donna. Poi arrivò il momento più delicato, quello che Alfredo aveva sempre sognato, farsi spompinare da mio marito. Vittorio non sembrò così a disagio a succhiarlo al nostro comune amico ed io mi bagnai sempre più. Vittorio cercò di non farlo notare ma bevette l'orgasmo di Alfredo. Poco dopo succhiai di nuovo l'uccello di Alfredo sentendolo ancora bagnato della venuta e lo feci tornare duro. Mio marito, gasato dalla situazione, mi infilò il cazzo nella fica a pecorina dandomi dei bei colpi che mi fecero raggiungere l'orgasmo. Lo succhiai a Vittorio, poi presi i loro due cazzi in mano e li segai. Poi si segarono per conto loro, mio marito venne in abbondanza sul mio seno mentre lo sperma di Alfredo mi finì sul braccio. Farlo in tre cominciò a diventare una piacevole abitudine e un giorno Alfredo si lasciò anche penetrare da mio marito che si alternava a sfondare entrambi. Bhè, non c'è che dire, quest'amicizia alla fine ha preso proprio una bella piega...        

coppia con amico

lunedì 15 marzo 2021

L'amica porcella di mio nonno

Mi chiamo Vera. Sono una ragazza lesbica. Persi i miei genitori in un incidente d'auto all'età di 5 anni. Da allora si prese cura di me nonno Alfio con la moglie Dora. Dopo pochi anni morì anche mia nonna e così rimasi da sola con nonno Alfio. Lui, rimasto vedovo divenne ancora più possessivo nei miei confronti. Raramente mi permetteva di uscire. Non conoscendo i miei gusti sessuali credeva di proteggermi evitando che frequentassi ragazzi sbagliati. I miei migliori momenti di svago li trovavo a scuola limonando con alcune compagne di classe e facendoci reciproci ditalini nei bagni. Intanto Alfio, rimasto solo, cominciò un pò a guardarsi intorno e conobbe una donna di nome Gemma. La conobbi solo dopo alcuni mesi che si frequentavano, quando un giorno la portò a casa. Una gran bella gnocca, non c'è che dire, mi chiedevo cosa stesse a fare con mio nonno se non per soldi data la notevole differenza di età. Gemma è furba, si rese subito conto che sono lesbica e fece in modo che io e lei restassimo da sole in camera mia con la scusa di parlare un pò. Gemma mi mise subito la lingua in bocca, io corrisposi il bacio naturalmente. In men che non si dica mi ritrovai a pecorina con la sua lingua che mi rovistava nel culo. Cazzo che svolta! Altro che soft sex con le compagne di classe. Si profilava sesso hard alla grande. E infatti Gemma prese a leccarmi anche la fica, poi tirò fuori un dildo dalla borsa e usò anche quello mentre mi leccava il clitoride minuziosamente. Si trattava solo dell'antipasto perchè poi tirò fuori lo strap-on e cominciò a sfondarmi la passera in tutte le posizioni possibili. Quando mi ritrovai impalata a candela limonammo nuovamente con passione. Il tempo volò in un baleno. Stavamo ancora godendo con uno dei suoi vibratori quando sentì la voce del nonno fuori la porta che chiedeva se fosse tutto a posto. Gemma lo tranquillizzò spiegandogli che stavamo parlando e che saremmo uscite di lì a poco. Io gli dissi più o meno le stesse cose, che Gemma era simpatica e avremmo dovuto invitarla più spesso a casa. Ma Gemma è una gran porca. Durante la lesbicata mi disse che si sarebbe scopata anche mio nonno. Conoscendola mi resi conto che prima o poi l'avrebbe fatto davvero. Lesbicammo altre volte, nei giori seguenti. Poi, qualche mesetto dopo, la trovai nei pressi della cucina che stava sodomizzando il nonno! Sapevo che fino ad allora lo aveva accontentato con seghe e pompini. Evidentemente voleva condurre lei il gioco e aumentare il livello delle porcate e così mise Alfio a pecora nudo e lo scopò proprio davanti a me. Il nonno inizialmente fece qualche tenue resistenza ma poi si lasciò andare a prendere lo strap-on tra le chiappe. Si sentiva in imbarazzo ad essere guardato anche da me. Ma io, presa dalla libidine, mi spogliai e mi sditalinai mentre lo vedevo inculato. Gemma naturalmente mi incitava a sgrillettarmi. Alfio non potette evitare di incrociare con gli occhi il mio giovane corpo nudo e appetitoso ed io ricambiai il suo sguardo voglioso con uno altrettanto libidinoso e, da troietta, mi leccai pure le labbra. Alfio si smanettò con foga, desideroso di venire. Gemma aumentò il ritmo delle ingroppate e gli ruppe il culo perbene finchè il cazzo di lui eiaculò. Pochi giri veloci con le dita e anche la mia fregna si inondò di liquido caldo ed io godetti dei piaceri di quell'orgasmo dal sapore torbido e profondo. Gemma mi sorrise compiaciuta. Lo sperma colava lentamente lungo la coscia di Alfio. Da quella volta anche il nonno è stato risucchiato dai piaceri osceni e si è aperto al sesso nel vero senso della parola. Adesso viene anche lui in camera mia e Gemma, da gran troia dominatrice, ci castiga entrambi! Non vi nascondo che, mentre godiamo, limono il nonno e gli smanetto pure un pò il cazzo e sò bene che gli piace. Sono proprio una bella puttanella, non è vero?                 

strap-on

venerdì 12 marzo 2021

Le cure orali della psicologa

Mi chiamo Ottavia, sono una psicologa attraente e piuttosto porca. Diciamo che, attraverso il mio lavoro, ogni giorno mi confronto con un'infinità di situazioni, le più disparate tra loro. Gente depressa, violenta, depravata, corna, gay lesbiche, incesti e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente cerco di dare una mano, ove mi è possibile anche se non tutto si può risolvere. C'è però da dire che, in quanto a depravazione, non sono certo seconda ai pazienti. Ricordo il caso di due pazienti, Enrico e Guglielmo. La giornata lavorativa stava quasi per terminare quando ricevetti la telefonata di un caro amico, Gianni. Voleva che mi occupassi di due suoi colleghi d'ufficio, quelli innanzi menzionati. Poco dopo Enrico e Guglielmo arrivarono al mio studio. Già immaginavo che avessero problemi con le donne e mi ci volle poco per averne la conferma. Volevano il mio aiuto ma la loro omosessualità era piuttosto evidente e senza troppe speranze. Decisi lo stesso di aiutarli anche perchè avevo bisogno di relax. Enrico, il più effemminato, si fiondò subito sul cazzo di Guglielmo e si mise a succhiarlo. Lo lasciai fare. Poi tolsi le mutande e lo invitai a leccarmi la passera. Dopo qualche esitazione, Enrico ci provò anche se appariva piuttosto impacciato. Subentrò l'amico che gli diede il cambio. Sembrava molto più entusiasta e leccò la figa con foga. E così iniziai a bagnarmi perbene. Poi Guglielmo si mise a spompinare Enrico. L'atmosfera si fece bella calda. Chinata sulla scrivania, spalancai le gambe e lasciai che Enrico mi leccasse di nuovo. Stavolta sembrò più sciolto ed io godetti e venni nella sua bocca. Intanto Guglielmo lo stava succhiando ad Enrico che, al culmine del piacere, eiaculò tra le labbra dell'amico. Mancava solo l'orgasmo di Guglielmo che, eccitato dalla situazione, prese a smanettarselo con foga. Allungai lla lingua sulla sua cappella prima che esplodesse allagandomi di sperma il collo e le tettone. Devo riconoscere che quel siparietto fu davvero molto piacevole anche se non cambiò granchè i loro gusti sessuali. Decisero di vivere in segreto la loro storia m, a un certo punto, le famiglie li scoprirono. Fu così che, tempo dopo, mi ritrovai a colloquiare con i genitori di entrambi. Le madri erano più propense ad accettare la situazione ma i padri no. In successive sedute, in cui mi trovai a parlare da sola con i padri dei ragazzi, riuscì a convincerli che l'omosessualità non è una cosa brutta e che avrebbero dovuto dialogare di più con i figli e conoscerli meglio per accettarli. Non ci crederete ma, alla lunga, i padri finirono per scopare i rispettivi figli e, a quel punto, videro la situazione da una prospettiva ben diversa e, di conseguenza, caddero tutti i tabù. Enrico e Guglielmo ogni tanto tornano a trovarmi per ringraziarmi di averli aiutati. Naturalmente non mancano di omaggiarmi con qualche piacevole leccata di fica.        


Giochi di mano tra compaesane

Mi chiamo Cristina. Sono ancora giovane ma di cazzi ne ho già presi in quantità industriale, di tutti i tipi, forme, dimensione e colore. In quel periodo mi trovavo in vacanza in un'isola esotica. Anche qui mi stavo dando da fare e mi ero praticamente scopata quasi tutti gli stalloni locali. Ad un certo punto sbarcò sull'isola una coppia matura. Lei, leggermente segnata in viso dal tempo impietoso, ma ancora con un bellissimo corpo, aveva un'aria da gran puttana. E infatti il mio sguardo la incrociò spesso a fottere non soltanto con il marito ma anche e soprattutto con i maschi locali, più o meno gli stessi con cui andavo io. Inizialmente con lei ebbi solo modo di bere un drink e scoprì che si trattava di una mia compaesana di nome Ada. Dal modo in cui mi guardava compresi che le piacevano anche le donne e parecchio. Mi disse: "Ah, quanto vorrei essere di nuovo giovane come te cara...". Insomma la signora scopava ancora alla grande ma forse le restava il desiderio di una ragazza. La seconda volta che la incontrai mi disse: "Ah, le mie amiche sono delle bacchettone e poi sono vecchie, come me". In lei c'era una nota di tristezza. Le donne non sono mai state una mia priorità ma in quel momento la signora Ada mi fece un pò pena e spontaneamente le risposi: "Ma no! Lei non è vecchia! è ancora una bellissima donna e con gambe favolose!". Lei ribattè: "Dai, sei carina, ma la verità è che non ho più 20 anni...". Passarono dei giorni durante i quali continuai a scopare e lei faceva lo stesso. Poi, verso la fine dell'estate, nella tarda mattinata, me la ritrovai davanti. Mi voleva, era ovvio! Cominciò prima ad accarezzarmi le gambe nei pressi dei tavolini. Poi finimmo sul dondolo da giardino. Le leccai i capezzoli, poi ci baciammo e ci sditalinammo a vicenda come due troiette alle prime esperienze. Devo ammettere che a quel punto mi scaldai davvero e percepì sovente anche la sua eccitazione. Mi leccò la figa, poi iniziò ad infilare le dita dentro in rapida successione e, senza alcun pudore, arrivò a penetrarmi con tutta la mano. La mia figa abbondantemente aperta (o dovrei dire nel nostro dialetto sguarrata) accolse tutta la mano della signora che rovistò nelle mie carni fino a condurmi deliziosamente all'orgasmo. Quando uscì fuori dalla mia vagina, la sua mano era intrisa di liquido caldo. Ricambiai le attenzioni leccandole la patata con cura. Poi non resistetti al desiderio di entrare anche io dentro di lei con la mano, dentro quella fregna matura. Anche la sua fica era bella 'sguarrata'. Pensai che di sicuro aveva preso più cazzi di me e questo pensiero mi intrigò parecchio. Mi divertì a muovere la mano finchè lei godette. Quando la tirai fuori era piena di liquido che leccai con avidità. Che piacevole variante alla mia vacanza porca!         

giovane

mercoledì 10 marzo 2021

L'amante di mio marito ora me la faccio io!

Sono Gisella. Dove mi trovo? Sono all'entrata di un palazzo. Ho seguito mio marito per vedere con chi mi tradisce. Salgo le scale e sento una voce femminile che dialoga con lui. Non mi resta che aprire la porta e paf! Coglione! Colto sul fatto! Ma è così vigliacco che se la dà a gambe e mi lascia da sola con questa ragazza di nome Jessica. Sono furiosa, lo ammetto! In un attimo mi sento crollare il mondo addosso! Come ha osato tradirmi quel figlio di puttana! Cosa fà questa stronza meglio di me? La prima sensazione è quella di strozzarla ma poi penso... perchè finire in galera per colpa di due stronzi. Infondo la ragazza è anche molto carina, indossa pure le calze con il reggicalze. E allora che si fà? La strozzo? Ma no Gisella calmati, ci sono cose più belle da fare nella vita. Vuoi vedere che io con questa qui mi posso anche divertire? La rabbia resta ma è stemperata dall'eccitazione. Le infilo le dita nella fica. Lei non comprende il mio gesto, pensa che io sia lesbica. Non sò nemmeno io se lo sono, sinceramente, ma quella tipa mi piace. Però sono ancora incazzata, e parecchio! Mi ci vuole un pò prima di sbollire la tensione. Rabbia e passione si mescolano. Le lecco la figa stringendole però il collo. Deve godere, si, ma anche soffrire la troia. Mi faccio leccare i piedi. Si, si deve sottomettere, è una merda e lo deve dire! La ragazza ha capito di aver sbagliato, ha capito che deve subire e lo ammette di essere una merda. Ci godo sentendo le sue parole, non mi sento più una vittima. Ora sono io che stò usando lei per il mio piacere. La tiro per le gambe, l'avvicino a me. Le nostre fiche si toccano, si frugano, si baciano... Chi l'avrebbe mai detto che la vagina di una moglie tradita sarebbe stata così a contatto con quella troia dell'amante del marito. Ma forse è troia anche la moglie. Ma si, cazzo! Sono una depravata ma ci godo, ci godo da matti. I nostri liquidi si mescolano. Mi piace e noto che piace anche alla ragazza che gode con la bocca aperta. Apro le gambe e pretendo che la giovane troietta mi lecchi la passera ormai bagnatissima. Godo! Godo ancora! Oh si! E chissà quante volte ha goduto anche lei finora. Ma non perdo del tutto la lucidità, le impongo di dimenticarsi di mio marito. Quella bella troia la voglio tutta per me adesso e non accetto un no come risposta! Me la voglio spupazzare perbene oggi, domani, dopodomani, ancora e ancora! Un bel risarcimento per le corna ricevute. Passiamo agli oggetti vibranti. Le stuzzico la fregna, la faccio venire ancora. Deve godere ma anche temermi. Sà che non può scappare. La ritroverei e stavolta non sarei così clemente: le spezzerei le gambe e sarebbe un vero peccato. Ma non è così stupida, ha capito bene che ci deve stare e se per caso lesbicare non dovesse essere il suo forte lo diventerà. E mio marito? Con lui farò finta di nulla, così pareggeremo i conti finalmente. Gli ho tolto la gustosa polpetta dal piatto. Ora la mangio io e chissà per quanto tempo... eheh... gnam!!!     

matura

Corna sospette

Mi chiamo Gisellla, sono sposata da cinque anni. Finora il matrimonio con mio marito Alfredo è andato bene ma, negli ultimi tempi, c'è qualcosa che non và! E' sfuggente, si allontana troppo tempo da casa. Sono ormai quasi convinta che mi faccia le corna. L'unica incognita è con chi. Mi chiedo... come si fà a tradire una gnocca così? Intanto io mi spoglio e vi offro un bello strip così ricambio le corna a prescindere e voi, cari lettori, vi godete questo bel pezzo di femmina. Vi và di scoprire insieme a me chi è l'amante?

bionda


Osceni risvolti di coppia

Mi chiamo Tonia. Ero sposata con Gerardo (o Jerry se preferite) da un paio d'anni. Durante il fidanzamento e l'inizio del matrimonio non mi ero mai accorta dei gusti particolari di mio marito. Soltanto un dettaglio mi dava da pensare, il fatto che si smaltasse di nero le unghie delle mani ma lui diceva che si trattava di una moda e che anche alcuni cantanti lo fanno. Cascai dalle nuvole quando un giorno mi mostrò, al pc portatile, le foto di un tizio con cui interagiva su internet. Inoltre era più che mai deciso ad invitarlo a casa nostra! Seppur di mentalità aperta, avevo paura che i miei genitori, vecchio stampo, venissero a sapere certi torbidi segreti di coppia. Inoltre non riuscivo a realizzare del tutto che a mio marito piacessero gli uomini! Ad ogni modo, non sono una che scappa davanti ai problemi e così stetti al gioco. Il suo amichetto, Manuel, bussò alla porta di casa nostra il pomeriggio del giorno seguente. Il tempo di accomodarci tutti sul divano e mio marito stava già col cazzo del tipo in mano. Poi si lasciò sbocchinare dall'ospite. Manuel succhiava con passione il cazzo di mio marito e così, coinvolta dalla situazione, abbandonai i pregiudizi, e mi misi a succhiare il cazzo di Jerry mentre lui, a sua volta, ciucciava quello di Manuel. Poi io e Manuel leccammo in tandem il cazzo di Jerry. La mia bocca e quella dell'ospite si sfiorarono sensualmente quando ci dedicammo insieme alla cappella di mio marito. Poi, a pecorina, continuai a succhiare il pene di Jerry mentre Manuel stava proprio dietro il mio culo. Fu Jerry ad incitarlo a leccare la fica. Manuel leccava principalmente cazzi ma si avventurò in una leccata per lui decisamente fuori standard e se le cavò bene. Inoltre ero talmente eccitata che mi ci volle poco per venire. Jerry intanto, prossimo all'orgasmo, si smanettò sempre più velocemente finchè il suo cazzo esplose di piacere. Sostanzialmente avevamo praticato solo del gradevole sesso orale a tre e mi ero anche divertita. Ma mi resi conto che, prima o poi, quei due avrebbero anche scopato tagliandomi probabilmente fuori dai giochi. E così, abbandonando del tutto ogni sorta di pudore, chiesi a loro esplicitamente di aiutarmi a chattare per conoscere qualche uomo disposto a scoparmi. Jerry e Manuel non si tirarono indietro e per me cominciò una vita da favola. Da moglie tranquilla e timorosa mi trasformai in una sgualdrina seriale di prim'ordine e trombai a più non posso con uomini e ragazzi di ogni genere. Bhè, e pensare che ero dubbiosa sui gusti omosessuali di mio marito. Invece devo solo ringraziarlo perchè è grazie a questo che mi stò godendo le migliori scopate!              

moglie marito amico


martedì 9 marzo 2021

Mi scopo l'elettricista

Mi chiamo Lello, sono un ragazzo bisex. Io e Nadia, la mia compagna, siamo molto complici. Sono attratto dalle persone del mio sesso abili nell'aggiustare le cose come idraulici, elettricisti etc... Forse questo perchè io sono incapace e mi intriga chi sà farlo. Per guardo anche all'estetica ovviamente. In quel periodo mi piaceva molto Antonio un giovane elettricista. Contattato da Nadia, era venuto a casa alcune volte e aveva sempre risolto ogni genere di inconveniente a costi relativamente contenuti. Nadia si era accorta subito che lo guardavo con interesse ma al principio non disse nulla. Ma si sà che i desideri inappagati diventano pian piano dei tarli. Iniziai a parlare di Antonio mentre io lei facevamo l'amore. Nadia non è una santarellina ed ebbe così la piena conferma che quel ragazzo mi piaceva e che me lo sarei fatto volentieri. Fu così che la mia amata porcellina cominciò a chiamare Antonio sempre più spesso finchè, un giorno, in autoreggenti e stivali da troia, spalancò le cosce e si fece leccare la fica da me proprio mentre Antonio stava per andare via dopo aver terminato il lavoro elettrico. Antonio, vista la situazione, voleva togliere il disturbo. Avrebbe chiesto i soldi del pagamento in seguito per non disturbare. Ma Nadia lo invitò a partecipare riferendogli spudoratamente del mio interesse per lui. Antonio, intrigato dalla situazione, cominciò a leccarmi il cazzo davanti a Nadia. Poi io scopai lei mentre succhiavo il cazzo a lui. L'atmosfera si surriscaldò parecchio. Lasciai che Antonio infilasse il suo uccello nella fica di Nadia, messa a pecorina. Intanto lo leccava un pò a me. Il mio dolce sogno erotico si stava per avverare. Inculai Antonio a candela e gli infilai il cazzo durissimo fino in fondo mentre quella porcella di Nadia lo sbocchinava senza esitazioni. Antonio aprì la bocca e gemette. Stava godendo di brutto. Continuai a scoparlo con foga mentre Nadia gli succhiava il cazzo. Antonio non ce la fece più a contenere il piacere e sborrò a fiume sulle tette di Nadia. Intanto io venni a mia volta schizzandogli abbondantemente nel culo. Antonio godette così tanto che ci fece anche lo sconto sul lavoro effettuato e, da quella volta, viene a trovarci anche solo per un caffè ed io, puntualmente, lo castigo a dovere.       

elettricista

venerdì 5 marzo 2021

Troia per il covid

Mi chiamo Emma. Sono la proprietaria di una prestigiosa palestra. Un tempo gli affari andavano a gonfie vele ma il covid, con le relative restrizioni imposte dal Governo per limitare i contagi, mi misero progressivamente con le spalle al muro. All'inizio cercai di resistere con i risparmi messi da parte. Ma arrivai al punto di non poter più pagare le bollette, fare la spesa. E così optai per una soluzione estrema. Essendo una donna sulla quarantina ancora piacente, pensai di sfruttare il mio corpo, di diventare una troia a pagamento come ce ne sono tante. I clienti sarebbero stati alcuni che frequentavano la palestra. Mi recai a casa di quelli che potevano essere maggiormente interessati lasciandogli i miei contatti privati. Iniziai a ricevere su appuntamento. La voce si sparse rapidamente: passaparola, amici, amici di amici. Fui tempestata di cazzi in ogni buco e inondata di sborra come una maiala dei film porno. Guadagnai un sacco di soldi, lo ammetto. Divenni avida di danaro e di sesso. Accolsi uomini di ogni genere ed età. A volte alla porta mi si presentarono anche donne viziose. L'idea di lesbicare mi aveva sempre fatto schifo ma alla fine mi feci piacere anche quello. All'inizio cercavo di rifiutarle ma loro alzavano la posta pur di fottermi. Capitolai dunque anche con le femmine. Persi ogni senso del pudore, accettavo anche coppie, coppie di maschi. Gente bramosa di sesso e di scopare e umiliare una ex donna snob piena di arie caduta ormai in disgrazia, costretta a prostituirsi come la peggiore delle mignotte. Si, credo proprio di non poter uscire più da questo circolo di vizi e di dipendenza sessuale. Non dovrei dirlo ma... accumulata una certa quantità di soldi la fica la darei anche gratis pur di godere e di far godere. Lo ammetto sono diventata proprio una grandissima troia!

matura scopata

Castigata da Walter

Siamo giunti al termine di questa tormentata storia familiare. Walter bussò a sorpresa alla porta mentre mio marito stava in intimità con Nico. Gli aprì. Mi disse: "Salve signora Caterina, posso entrare?". Era diventato proprio un bel ragazzo ed io avevo una gran voglia di scopare. Così andai a fare il bagno sperando che lui mi seguisse. Insaponata massaggiai la fica vogliosamente ma di Walter nessuna traccia. Mi lavai, mi asciugai. Poi misi le autoreggenti e i tacchi per sentirmi più figa. Proprio quando non ci speravo più vidi la sagoma di Walter comparire all'entrata del bagno. Gli feci cenno di avvicinarsi e di darmi del tu. Bhè, lui aveva mantenuto i suoi gusti ma a volte si può cambiare il menu. Non poteva certo perdersi il succulento e sugoso buco della mia fica e infatti non se lo perse. Mi leccò prima la patata a lungo, poi io lo sbocchinai e alla fine ci mettemmo a scopare a candela, a pecorina, un pò in tutte le posizioni. Mi eccitava che avesse 'castigato'  tutta la mia famiglia e sono sicura che ciò intrigava anche lui. Speravo di renderlo il mio amante ma lui non è fissato con le donne. Mi accontentai della favolosa trombata occasionale e presi tanta sborra in bocca e sulle tettone. Speriamo che Walter torni a trovarmi altrimenti prima o poi dovrò cercarmi un bello stallone nero che riempia i miei vuoti, soprattutto quelli della figa! Leggi la storia dall'inizio

sexy

Il cambiamento di mio marito

Sono sempre io, la vostra affezionata Caterina. Domenico, apparentemente omofobo convinto, sembrava deciso ad allontanare nostro figlio Nico dal suo amico Walter e andò a parlare con quest'ultimo. L'omofobia altro non è che la paura, l'avversione e la negazione verso persone dello stesso sesso. Ma, molte volte, tutto ciò nasconde una pulsione attrattiva latente nei confronti di queste stesse persone. In modo più banale si potrebbe dire che 'chi disprezza vuol comprare'. Tralasciando i detti, che però di solito non sbagliano mai, torniamo a mio marito. Domenico non riuscì affatto ad allontanare Walter ma piuttosto ne fu sedotto e attratto al punto da succhiargli il cazzo e poi lasciarsi scopare senza pudore a pecorina. Poi venne a trovarmi in ufficio, dove svolgo la mansione di segretaria part time, a raccontarmelo. Gli feci un pompino e scopammo e intanto mi disse tutto. Ma c'era dell'altro, ancor più forte e torbido. Domenico mi disse che Walter gli aveva suggerito di scopare con nostro figlio. Seppur nel bel mezzo della scopata, restai davvero sconvolta da una rivelazione simile anche perchè Domenico sembrava convinto che fosse la cosa giusta, che tutto ciò lo avrebbe riavvicinato al figlio tralasciato per anni per motivi di lavoro. Mi sembrava una scelta folle ed espressi il mio parere contrario. Passò parecchio tempo, Nico diventò anche un pò più grande ma restò effemminato. Domenico non aveva affatto camiato idea ed un giorno iniziò ad approcciare intimamente con il figlio davanti a me. I preliminari furono piuttosto veloci. Baci in bocca, abbracci, toccatine. Poi Domenico mise Nico a pecorina e lo inculò senza esitazioni. Mio figlio, seppur sorpreso dall'iniziativa del genitore, gradiva molto il cazzo paterno. Nico fu trombato piacevolmente e a lungo in eccitanti posizioni, perfino a candela sulle scale. Cominciai a pensare che dopotutto non fosse così sbagliato quell'accoppiamento incestuoso. Proprio mentre Domenico stava finendo di ingroppare Nico, pronto ad eiaculare nel suo sedere ben aperto, bussarono alla porta. Era Walter, l'amico di Nico. Fui sorpresa a notare quanto fosse diventato carino e lo feci accomodare. Indicando la coppia incestuosa gli dissi: "Vedi, hanno seguito il tuo consiglio". Walter mi sorrise e restò a guardare. Intanto io mi ero eccitata troppo a guardare quei due monelli ed avevo una gran voglia di fottere. Sapevo che ormai mio marito aveva acquisito altri interessi e la fica mi prudeva dal desiderio. Così dissi a Walter che sarei andata a fare il bagno sperando che lui, seppur incline agli uomini, mi seguisse...                 

pompino


Raccontai a mio marito che nostro figlio è gay

Sono sempre io, Caterina. Vi ho raccontato di aver scoperto l'omosessualità di mio figlio dopo averlo spiato dal buco della serratura della sua camera mentre faceva sesso con il suo amico preferito Walter. In quel contesto l'amico di mio figlio aveva espresso un interesse per il mio coniuge. Mio marito Domenico è da sempre omofobo per cui mi dava un pò fastidio parlargli della situazione di Nico. Tuttavia dovevo informarlo. Combinazione volle che tornò in anticipo dal lavoro con l'intenzione di scopare. Lo feci attendere qualche minuto e mi preparai con tanto di autoreggenti per indorargli la pillola mentre facevamo l'amore. Non accolse bene la notizia. In un frangente ebbe addirittura un calo momentaneo dell'erezione ma poi gli ritornò duro e mi scopò a pecorina e a candela prima di eiaculare copiosamente nella mia bocca e sulle tettone. Non accettava che Nico se la intedesse con un ragazzo e mi disse che avrebbe parlato con Walter e lo avrebbe convinto ad allontanarsi da nostro figlio. Sembrava deciso a far valere le sue ragioni ma non sapeva di piacere a Walter per cui tutto sarebbe potuto accadere...      

coppia calda

Quando scoprì che mio figlio è gay

Mi chiamo Caterina. Sono sposata con Domenico ed ho un figlio di nome Nicola. Mio marito era spesso fuori per lavoro e si interessava poco alla vita di Nico. Avevo già qualche sospetto che mio figlio fosse gay. Non frequentava ragazze e stava spesso chiuso in camera con il suo amico prediletto Walter. Cercai di non indagare inizialmente ma poi la curiosità mi spinse a farlo. Aspettai che l'amico arrivasse a casa nostra e che i due si chiudessero in camera come al solito, fingendo di studiare. Poi spiai dal mitico buco della serratura. Ciò che vidi fu una scena di sesso bollente. Si succhiarono il cazzo a turno e a lungo. Poi Walter, doo aver leccato accuratamente il sedere di Nico, se lo inculò di brutto. Scoparono per molto tempo e con grande passione. Alla fine mio figlio sborrò copiosamente e poi si fece venire in bocca dall'amico. I due confabulavano anche e a bassa voce riguardo a mio marito. Riuscì a capire che a Walter piaceva Domenico, cosa che destò in me ulteriore imbarazzo. Non sono una santa nè una moralista ma ammetto che quel siparietto mi sorprese parecchio. Non mi restava che parlare con Domenico dell'omosessualità di nostro figlio. 

baci gay

giovedì 4 marzo 2021

Dottoresse per gay precoce

Mi chiamo Anna. Sono una dottoressa. In genere lavoro in coppia con la mia fidata assistente ed amica Monica. Diciamo innanzitutto che non siamo semplicemente due normali professioniste. Quando una situazione ci intriga gradiamo molto fare le porcelle con i pazienti di turno. Spesso e volentieri seduciamo e scopiamo qualche bell'uomo. Tra le varie avventure ricordo con piacere e simpatia dell'incontro avuto con un ragazzo di nome George. Era simpatico, atletico, con i capelli rasati a zero. Quel tipo amava la palestra alla follia e si era rivolto alla nostra struttura per problemi di eiaculazione precoce. Bastarono pochi minuti di dialogo per capire che gli piacevano gli uomini, soprattutto gli amici con cui si allenava regolarmente. Io e Monica ci intendiamo al volo e decidemmo di stuzzicarlo. Lo facemmo prima spogliare, poi stendere tutto nudo sul lettino con la scusa di un controllo. Lo stimolammo indagando su ciò che gli piaceva davvero e intanto gli smanettavamo dolcemente il cazzo. Dalle sue confidenze venne fuori che era un gay passivo, gli piacevano i mori e un ragazzo etero in particolare di nome Giancarlo, un sogno proibito. George spiava e si eccitava mentre l'amico faceva la doccia. Esortammo George a provarci con Giancarlo unendosi eventualmente a lui sotto la doccia oppure invitandolo ad uscire. Queste parole eccitarono talmente il nostro paziente, evidentemente invaghito dell'amico, da portarlo rapidamente all'eiaculazione in poco meno di 5 minuti. George dopo essere venuto, chiese se ci fosse un rimedio per la sua eiaculazione precoce e noi gli rispondemmo sostanzialmente di no. Mestamente si rivestì, ci ringraziò ugualmente e ci salutò. Tempo dopo ricevetti una sua telefonata inaspettata. Mi disse testualmente: "Dottoressa Anna, non sò come ringraziarla! Le sue parole incoraggianti, e quelle della sua assistente, mi hanno dato la forza di approcciare con Giancarlo e non ho ricevuto un no! Soffro sempre di eiaculazione precoce ma lo prendo magnificamente in culo da lui!". Quando lo raccontai a Monica lei mi rispose: "Hai visto? Siamo state proprio brave, alla fine, in un modo o nell'altro, aiutiamo sempre tutti...".           

ragazzo gay

lunedì 1 marzo 2021

Colpi di tacco

I sexy shop, online e non, sono forniti di ogni genere di articolo per l'appagamento dei sensi. E pensare però che le donne un dildo naturale lo hanno spesso addosso. Eh si, si tratta dei tacchi. Le più ingenue e pudiche credono che le scarpe coi tacchi servano soltanto per camminare ma le femmine più ardite e trasgressive le adoperano per un secondo perverso fine. Proprio come questa biondina eccitata che, dopo essersi stuzzicata il capezzolo, e aver inumidito la base del tacco con la saliva emulando una sorta di pompino, lo piazza nella sua figa vogliosa che si schiude e lo accoglie dentro completamente. La ragazza si trastulla con l'oggetto che entra ed esce piacevolmente dalla vagina conducendola dolcemente all'orgasmo...  

tacchi nella fica