mercoledì 7 agosto 2024

Le mattinate a casa della vicina matura

Mi chiamo Rossella. Sono una ragazza lesbica ma non amo troppo le mie coetanee, preferisco piuttosto le donne più grandi. Individuai una ghiotta occasione con Ivana, una signora che abita nel mio palazzo. Capì che abitava da sola e mi offrì di portarle le borse della spesa. Naturalmente, mi aspettavo qualcosa in cambio. Un giorno, dopo averle salito sù l'acqua minerale, le chiesi di poter restare tutta la mattinata lì e lei accettò. Anzi, disse che potevo rimanere pure a pranzo. Non persi tempo a scoprirle il vestito e accarezzarle con vigore quelle splendide tettone durante un bacio. Anche lei adorò le mie. Poi, le abbassai le mutandine, lei aprì le cosce ed io le slinguazzai la figa sopra al divano. Quanto mi arrapavano le scarpe rosse col tacco che teneva. La feci girare a pecora per leccarle le fessure, la figa ma soprattutto il buco del culo, un pò slabbrato dai tanti cazzi che aveva ricevuto di sicuro nella vita. La rigirai pancia sopra per leccarle la figa, poi di nuovo a pecora e ancora pancia sopra per le ultime picchiettate di lingua sul clitoride che la fecero arrivare di brutto all'orgasmo. Poi, ci baciammo al sapore delle sue intimità. Dopo di ciò, fu lei a leccarmi il buco del culo sapientemente a pecorina, prima di dedicarsi alla figa mentre me ne stavo beatamente sul divano a pancia sopra e gambe spalancate. Un ditalino finale condito da bacio, mi fece esplodere definitivamente. Quello fu l'inizio di una piacevole storiella che dura tutt'ora. Mia madre continua a chiedersi perchè vado così di frequente a pranzo dalla vicina affermando che non ve n'è alcun bisogno.

























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