giovedì 8 agosto 2024

Analisi zozze di laboratorio

Sono Caterina Thompson, una dottoressa che si occupa di analisi e test avanzati in laboratorio. Dispongo di un apposito staff per questo. Nel reparto più delicato, vi sono tre soggetti maschili. Un giorno decisi di far cominciare i test da soli ai miei collaboratori. Avevano tutti un'aria un pò strana. Insospettita, mi ripresentai in prossimità della stanza degli esperimenti senza dare nell'occhio. Notai che il più grande di età, Giacomo, l'uomo maturo, si era tolto l'apposita tuta e si stava facendo fistare il culo con due dita da Jacopo, uno dei ragazzi. Incuriosita, restai ad osservare. Dopo le dita, subentrò la penetrazione con un cazzo finto. Dopo di ciò, il maturo sbocchinò il giovane prima di farsi trombare a pecorina. Dai loro dialoghi, mi resi conto che Giacomo si era separato dopo che la moglie lo aveva trovato a letto con un altro tizio. Sotto il camice, porto spesso la lingerie sexy. La situazione mi portò a sgrillettare la passera. Durante la scopata, fecero anche riferimento alla sottoscritta e il giovane ammise che non mi avrebbe mai scopata. Ebbi così la certezza dell'omosessualltà piena pure del giovane. Dopo aver goduto nel culo del collega, Jacopo chiese ad Alfredo, l'altro incaricato, di passargli il fallo in modo da continuare a penetrare con quello il sedere del maturo. In quel frangente, Alfredo, incuriosito più che mai, chiese di partecipare al gioco la volta seguente. A furia di prendere il fallo indietro, Giacomo eiaculò, dopodichè i due si baciarono pianificando incontri ed un'eventuale storia da vivere al di fuori dell'ambito lavorativo. Aspettai che si ricomponessero, poi feci il mio ingresso nella stanza. Pensando al sesso non avevano certo lavorato, e così mi chiesero più tempo per portare avanti i protocolli, almeno 3 ore. Fu a quel punto che li sputtanai perbene e gliene proposi 4 di ore per farsi una ricca chiavata di gruppo, dopodichè avremmo potuto lavorare in pace. All'inizio mostrarono di non aver inteso il senso delle mie parole ma poi ammisero tutto quando esclamai di averli visti interagire intimamente con i miei occhi. Alfredo cercò di tirarsi fuori, di giustificarsi, puntualizzando che aveva solo guardato i colleghi "all'opera" e spiegò che usciva con una ragazza. Ma sapevo bene che pure lui voleva provare il brivido del pisello e così affermai, con un'allusione maliziosam che magari portava la tipa a mangiare la pizza ma che, in realtà, desiderava ardentemente la carne!         

gay
























0 commenti:

Posta un commento