Gallerie porno Agosto parte due
Certe persone hanno fantasie fuori dall'ordinario: c'è chi le realizza e chi no! Uomini che desiderano l'amante, o stare con 2 donne, o con un trans, oppure con un uomo, etc... E donne amanti delle trasgressioni: rendere cornuto il partner con uno o più uomini, o magari andare con un'altra donna per una lesbicata da sempre sognata. La domanda è: faresti mai quello che non faresti mai? Il sottile confine tra la normalità e la libidine. Rilassati, libera la mente e godi Visitatore!
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Mi chiamo Wanda. Sono una milf dallo spirito libero, non bellissima ma decisamente estroversa. Non mi creo troppi problemi nell'approcciare uomini di ogni genere ed età. Naturalmente, approfittavo spesso delle loro insoddisfazioni con le partner. Questo li portava a lasciarsi andare più facilmente. Inoltre, modestamente, sono una gran bella bocchinara. Si sa che il pompino è la base del sesso. Quelle che lo praticano poco, o per nulla, sono destinate ad incontrare serie difficoltà nei rapporti di coppia. Comunque, tutte le situazioni comportano pro e contro. In zona portavo ovviamente, la nominata della zoccola, dal momento che andavo con gli uomini con la facilità con la quale si può bere una tazza di caffè. Le donne, in genere, mi odiavano, dal momento che, alla fine, diventavano automaticamente delle grandissime cornute. Ma ci sono sempre le eccezioni. Posso dire che qualcuna mi ama, ma entriamo nei dettagli. Conobbi la giovane e affascinante Silvia proprio mentre stavo spompinando il suo compagno. La poverina arrivò giusto nel momento in cui lui mi eiaculava copiosamente nella bocca, dopo essere stato succhiato a meraviglia. Silvia si mostro' furibonda. Del resto, come darle torto? Poi lei capì chi fossi, forse mi conosceva di vista, a malapena, abitando entrambe nello stesso quartiere. Sapevo che la tipa era manchevole, intimamente, nei confronti del ragazzo, specie nella pratica delle arti orali e, perché no, anali. Le suggerì di diventare meno rigida, più sciolta, lasciarsi andare maggiormente ai piaceri della vita che, infondo, è breve. L'espressione di Silvia cambiò. Apparve più rilassata e, pian piano, la sua rabbia si stemperò notevolmente tramutandosi in curiosità. Ormai non avrebbe perdonato le corna a quel tipo ma poteva senz'altro cambiare atteggiamento nei confronti di un eventuale fidanzato successivo. Adesso mettiamo da parte Silvia per un po', dato che la ritroveremo più avanti, nel corso di questo racconto, e passiamo ad un'altra avvenente fanciulla di nome Simona. La ragazza mi fermò per strada. Pensai che si trattasse di una delle tipe cornute incazzate, pronte a vendicarsi. Il suo sguardo dolce escluse quasi subito tale spiacevole ipotesi. Mi convinse a seguirla a casa sua e lì capì di essere il suo idolo. Mi riempi' di complimenti. Abitualmente non vado con le donne ma il suo atteggiamento così accomodante e premuroso, mi spinse a scoprire terreni fino ad allora poco esplorati (se si eccettua la mia unica esperienza precedente con le femmine che riguarda una focosa e prolungata limonata con vigorose palpate da sopra ai vestiti avvenuta circa due anni prima con una coetanea piuttosto incline alla complicità saffica, il tutto mentre eravamo praticamente sbronze sopra al divano, dopo esserci scolate freneticamente, nel giro di pochi minuti, un'intera bottiglia di pregiato whisky!). Consapevole di aver fatto schizzare centinaia di cazzi, esercitando un forte ascendente sulla psiche degli uomini, trovai interessante l'idea delle effusioni volte all'appagamento sessuale tra una femmina matura ed un'altra "apprendista" più giovane di età. Ci leccammo i capezzoli a turno, poi lei, intraprendente, mi infilò due dita in bocca in modo che le leccassi. In tal modo si inumidirono e, poco dopo, le ricevetti nella fica. Anche io stuzzicai la sua passera. Di certo non mi aspettavo che la ragazza tirasse fuori, all'improvviso, un grosso fallo doppio e me lo piazzasse, da un lato, nella topa con decisione. La giovane si tolse la soddisfazione di farmi arrivare, e anche di brutto! Si entusiasmò a guardare il mio viso stravolto dal piacere. Ricambiai usando un dildo più piccolo e le dita (intanto le chiesi se le donne le fossero piaciute da sempre. A quel punto, si confidò e mi raccontò di essere stata raggirata da un tipo e due suoi amici che, con la scusa di andare a mangiare una pizza tutti insieme, l'avevano invece condotta in un luogo boscoso solitario, nei pressi di una caverna, per poi violentarla tutta la notte senza pietà. In realtà, non potette nemmeno denunciarli perchè, prima che quei balordi andassero via, lasciandola sfinita, la minacciarono ficcandole la canna della pistola in bocca. Se avesse raccontato quella storia, l'avrebbero evidentemente fatta fuori). Tale ricordo, non proprio felice, non le impedì di raggiungere un intenso orgasmo. Un giorno, mentre camminavo per la strada, sentì pronunciare il mio nome "Signora Wanda, signora Wanda!". Era Silvia! Mi salutò col sorriso stampato sul volto ed affermò: "Sai, devo proprio ringraziarti! Col mio nuovo spasimante ho vinto certi pregiudizi e l'ho sbocchinato coi fiocchi. Ho seguito i tuoi preziosi consigli, Wanda. Non sai quanto sono felice! Permettimi di offrirti almeno un caffè al bar...". Accettai l'invito e così ci sedemmo al tavolino di un bar a parlare e a sorseggiare la nota bevanda. Continuava a chiedermi consigli sugli uomini. Intanto, io la osservavo con attenzione (d'altra parte, è decisamente carina). Dopo l'esperienza con Simona, sinceramente lo feci un pensierino pure su Silvia. Bhè, lei sembra una etero convinta, non c'è dubbio, ma, se continueremo ad incontrarci con regolarità, potrebbe scattare anche con lei una scintilla, non sò se mi spiego!
Mi chiamo Giusy. A casa viviamo in tre, io, mia madre e mio fratello minore Luca, dal momento che Papà, alcuni anni fa, andò via con un'altra donna. Stando con lui a stretto contatto, mi resi conto che non dava troppa corda alle compagne di classe. Piuttosto, legò molto con un ragazzo della Scuola di nome Paolo. Siccome mia madre non è tanto presente nell'abitazione a causa del lavoro, tocca a me fargli un pò da guida. Per tale motivo, cercavo di dare consigli suggerendogli di studiare, di non stare troppo attaccato ai videogiochi e ai porno. Una mattina stava in compagnia del suo amichetto Paolo. Gli raccomandai le solite cose, dopodichè uscì per andare a pagare una bolletta. Non potevo certo immaginare minimamente cosa avrei trovato più tardi, al mio ritorno. Cominciamo col dire che entrambi erano nudi sopra al letto, in più, mio fratello si stava facendo sbocchinare alla grande. Poco dopo, vidi Luca ricambiare di gusto il "servizietto". Non credetti ai miei occhi ma era tutto fottutamente vero! Restai in silenzio ad osservare, curiosa di vedere gli sviluppi di una simile situazione. Bhè, i due monelli non si limitarono certo a dei fugaci bocchini reciproci, eh no! Paolo si mise a cavalcioni su mio fratello per farsi inculare a dovere. Dai loro discorsi mi resi conto che si trattava, per entrambi, della prima esperienza sessuale. Ci presero gusto, godevano, gemevano. Paolo, superati i primi dolori per la sfondata del culo vergine, inziò a godere di brutto e mio fratello affondava con decisione via via crescente nel buco intimo dell'amico. Ad un certo punto, Luca pensò bene di segare Paolo, mentre lo ingroppava. E così ricevette il seme nella mano, frutto dell'orgasmo intenso del partner passivo. Il pene svuotato di Paolo divenne così moscio ma quello di Luca era ancora durissimo e voglioso di esplodere. Mio fratello aumentò notevolmente il ritmo della scopata sbattendo l'altro con vigore per poter raggiungere il piacere. Finalmente arrivò anche per lui l'eiaculazione. Luca sborrò copiosamente sulle natiche di Paolo. Mentre si stavano entrambi rilassando, dopo gli orgasmi, mi avvicinai a loro complimentandomi ironicamente per come avevano studiato bene, soprattutto l'anatomia del cazzo! Luca mi pregò di non raccontare nulla a nostra madre. Paolo si vergognò a morte affannandosi a cercare di fornire chiarimenti riguardo alla natura del loro orientamento sessuale, ossia non gay. Naturalmente, non mi convinse affatto. Risposi lapidaria che, in ogni caso, certe effusioni così spinte tra maschietti avvengono evidentemente tra froci!
Mi chiamo Riccardo. Mia madre Rosaria ha sempre sopportato le scappatelle di quel farabutto di mio padre Alfonso. E' una bella bionda e immaginavo che, prima o poi, sarebbe esplosa. Un'avvenente casalinga repressa non può rimanere al suo posto in eterno, questo è evidente. Già da alcuni giorni, notavo un atteggiamento insolito da parte sua, una certa irrequietezza. Un pomeriggio la trovai seduta in salotto col jeans calato e le mani nelle mutandine. Si stava chiaramente masturbando, quando io arrivai. Minimizzò affermando che si trattava solo di un relax. In seguito ci fu la svolta. Goffredo, il vicino, le girava intorno già da un pò. Abitualmente mi chiudo in camera per studiare ma molto più per chattare con gli amici o giocare ai videogiochi. Quel giorno avevo particolarmente sete per cui mi recai in cucina e aprì il frigorifero per bere una bevanda fresca. Nel frattempo, sentì dei gemiti. Mi recai in salotto e trovai mia madre praticamente nuda col poderoso cazzo del vicino in bocca. Mi nascosi e restai a guardare. Tolsi i vestiti per stare più comodo: quale miglior occasione per spararsi una sega con "immagini" dal vivo? Dopo il pompino, Goffredo prese a chiavarsela di brutto nella figa in svariate posizioni. Quello che non mi aspettavo fu osservare quel grosso palo violare senza pietà il buco anale materno. Vedendo ciò, il cazzo mi divenne davvero durissimo! L'eccitazione mi portò ad avvicinarmi e i due si accorsero della mia presenza. L'imbarazzo di Rosaria fu totale, specie inizialmente ma lui, autentico buffone, ci scherzava addirittura sopra, oltre a trattarla da mignotta. Ad ogni modo, ormai lei lo stava prendendo pesantemente nel culo e godeva come una troiona in calore. Lui, al culmine dell'eccitazione, sfilò il cazzo dalla bionda e le schizzò in faccia, mentre lei lo smanettava completando a dovere l'eiaculazione. Intanto io sborrai a mia volta, appagato da quello "spettacolo live". Goffredo ama provocare e alluse al fatto che una del genere, così bona, avrei potuto scoparla pure io che sono il figlio. L'idea perversa mi accese notevolmente, nonostante fossi appena venuto. Mia madre, intanto, ancora sporca di sborra in faccia, predicò la calma protestando contro il suo "spasimante", reo di avermi messo strane idee in testa. Incrociai lo sguardo malizioso di Rosaria e capì che, prima o poi, in un modo o nell'altro, me l'avrebbe data!
Mi chiamo Mario. A volte la vita è strana e può portare a compiere dei gesti inimmaginabili. Mia madre Adele è una bella donna e adorava scopare con mio padre Alfio. Tuttavia, lei (più grande di lui di età) è totalmente negata per i pompini, non le piace proprio prendere l'uccello in bocca e tantomeno il seme. Questo handicap, se così si può chiamare, alla lunga, portò un certo calo del desiderio erotico di mio padre. Adele ci teneva alla gioia del coniuge ma non riusciva proprio a dedicarsi alle arti orali tra le lenzuola. E così si confidò con il sottoscritto ed espose il problema intimo di coppia. Poi, un bel giorno, affermò che potevo essere io l'ago della bilancia, evitando che Alfio ricorresse ad altre donne per ricevere tali generi di appagamenti. In poche parole, mi chiese esplicitamente di succhiare il cazzo di papà! Mi parve un'idea folle ma al tempo stesso stimolante, dal momento che, in questo modo, li avrei aiutati entrambi, o perlomeno così credevo. Devo ammettere che all'inizio fu un'esperienza imbarazzante e leggermente traumatica per entrambi noi maschietti. Inoltre, il pisello di mio padre restava clamorosamente moscio, apparentemente insensibile ai colpi di lingua. Ma si sa che, provando e riprovando, il risultato può arrivare da un momento all'altro. Dopo tre o quattro tentativi falliti, il pene paterno, grazie anche ad inebrianti succhiate di palle, cominciò a rispondere egregiamente agli stimoli. Riuscivo a render la fava bella dura, prima che loro due cominciassero a scopare. Bhe, alle volte ci prendevo proprio gusto e non mi fermavo per cui lui finiva per eiacularmi direttamente in bocca scaricando del tutto il prezioso liquido bianco. A mia madre tutto ciò non dispiaceva affatto, anzi, finiva per sorridere compiaciuta quando lui restava appagato esclusivamente grazie ad un accurato lavoretto di bocca da parte del sottoscritto. Ma mio padre, gasato, esigeva sempre di più ed arrivò a pretendere il sedere di mia madre. Adele si rifiutò categoricamente di concedere il secondo canale. Stavolta fu lui a proporre a lei di usare me come alternativa per il sesso anale. Non pensavo che la situazione potesse degenerare fino a tal punto. Dal momento che già spompinavo a dovere, il passo fu piuttosto breve per prenderlo pure dentro al sedere. Cominciai così ad avere rapporti omosessuali completi con mio padre in camera da letto matrimoniale durante i quali mia madre figurava solo come attenta spettatrice. Mio padre è un gran porco: dopo avermi scopato e schizzato copiosamente nel culo, decise di leccarmi la sua venuta dall'ano mentre io mi masturbavo eccitatissimo, sborrando a fiume. Che bollente chiavata! Non so come Adele possa tollerare dei livelli così elevati di troiaggine all'interno della nostra famiglia, probabilmente si è adeguata. Quando ne parliamo, mi dice sempre che accetterebbe qualsiasi porcata, anche la più torbida, che renda felice il coniuge, a patto che lui non fotta con altre donne. Pertanto, la mia bocca e il mio culo sembrano rappresentare la soluzione ideale alle impellenti esigenze paterne.
Mi chiamo Cinzia, sono una donna matura. Ho sempre adorato le femmine, specie quelle giovani. Tra queste figura sicuramente la mia amata nipote Alessia, una biondina davvero carina. Si tratta della figlia di mia sorella Deborah. Sapevo che tra di noi c'era una certa complicità ma, alle volte, ci vuole l'occasione giusta per tentare un approccio. La fortuna mi baciò quando me la ritrovai a casa all'improvviso. Aveva litigato con la madre perchè trascorreva troppe ore al telefono col fidanzatino e si era piazzata dalla sottoscritta. Dopo averla accolta, uscì. Al mio ritorno, la trovai sdraiata sul divano intenta ad intrattenersi intimamente col presunto fidanzato. Durante la telefonata, compresi che, il ragazzo dall'altra parte, non era solo ma in compagnia di un amico che gli stava addirittura succhiando il cazzo. Tutto ciò imbestialì Alessia. Quando le suggerì di staccare la conversazione, trovai terreno fertile. Fui pronta a consolarla, leccandole le tette, baciandola. Poi lei leccò le mie, che aveva sempre adorato. L'approccio fu abbastanza naturale. Alessia non era sicura che mi piacessero le donne ma, in quei frangenti, ne ebbe l'assoluta certezza. Dopo ampie "limonate", le leccai accuratamente la deliziosa fichetta conducendola gradualmente all'orgasmo. Non le diedi troppo tempo per respirare e riprendersi, le fui subito addosso con una proverbiale strofinata tra passere che la portò a venire nuovamente. A quel punto, pretesi di essere leccata adeguatamente. La biondina iniziò dalla figa. Poi, mi girai offrendole il buco del culo. Fu così che andai in estasi: mi leccò l'ano mentre sditalinava la figa. L'amplesso giunse sontuoso anche per la sottoscritta. Che adorata nipotina!
Mi chiamo Cornelia. Sto per raccontarvi una vicenda difficilmente confessabile di cui nessuno è a conoscenza, nemmeno mio marito. Ho una figlia di nome Floriana. A causa degli impegni lavorativi, la trascurai parecchio e, spesso, non ero del tutto a conoscenza dei problemi che stesse vivendo quotidianamente. Un pomeriggio capitò, eccezionalmente, che tornai a casa dal lavoro in anticipo rispetto al solito orario. Floriana mi accolse col sorriso, entusiasta che potessimo cenare insieme. Da pecisare che mio marito non c'è quasi mai, dato che ha turni di lavoro ancora più massacranti di quelli della sottoscritta. In ogni caso, quel giorno, fu l'occasione per poter dialogare di più tra madre e figlia. Floriana mi raccontò delle sue difficoltà di relazionarsi con i ragazzi che la consideravano poco femminile. In effetti è molto carina ma si veste quasi sempre coi jeans e le scarpe da ginnastica. Entrando più nello specifico, mi rivelò di un approccio avvenuto con un ragazzo, nel bagno della Scuola, dove lui, dopo averla baciata, non si eccitò più di tanto e le diede addirittura della camionista! Vedendola piuttosto disperata e in cerca di aiuto e consigli, mi venne naturale accennarle uno strip. Di solito, sotto il vestito, porto sempre lingerie provocante e non manco mai di indossare le calze autoreggenti. In questa specie di gioco-tutorial, io simulavo una sorta di spogliarellista e lei un ragazzo che guardava, per così dire. Floriana affermò che, se fosse stata davvero un ragazzo, mi avrebbe cinta dolcemente per i fianchi e baciata sulla pancia. Si lasciò trasportare talmente che lo fece davvero. Non posso negare che cominciai ad eccitarmi non poco. Ripeteva che sarebbe rimasta zitella, incapace di approcciare adeguatamente con i maschi. La rincuorai accarezzandole il viso, lei ricambiò il gesto. Disse di esser felice di avere una madre così. Risposi di essere altrettanto fortunata ad avere una figlia come lei. Ci guardammo intensamente negli occhi. Disse che, in quel momento, sarebbe stato meglio non essere madre e figlia. Colsi una provocazione sessuale in ciò. Ad ogni buon conto, non so se mi fece semplicemente pena o se sono davvero una gran porca (credo più la seconda delle due). Fatto sta che mi stesi sopra di lei e la baciai in bocca. Lei accolse il bacio e limonammo con passione. Poi, mi tirai un pò sù e, inginocchiata sul letto, compì un gesto dettato dall'impulso del momento, ossia decisi di togliere il reggiseno. Invitai così Floriana a nozze che si alzò e venne a leccarmi i capezzoli. Sapevo di averla istigata su un terreno minato. Rapita dal desiderio irrinunciabile, mi stesi sul letto e lasciai che lei mi donasse piacere. Floriana mi leccò i capezzoli e intanto, delicatamente mi sditalinava da sopra alle mutande. Ciò fu sufficiente a raggiungere, in breve tempo, un orgasmo d'intensità paurosa, frutto della trasgressione. Ho paura di rientrare prima dal lavoro per il timore di ricadere in tentazione e lasciarmi andare sul lettone con mia figlia. Avrei dovuto insegnarle ad essere sexy, femminile, invece mi sà che stiamo imparando entrambe le vie proibite dell'amore saffico incestuoso.