mercoledì 8 maggio 2024

Il cazzo nero per il biondino

Mi chiamo Lewis. Correre dietro alla mia avvenente collega di colore, Dorothy, fu un azzardo che pagai a caro prezzo. Impossibile non notare una ragazza così sexy. In Ufficio le guardavo di continuo le gambe e, a un certo punto, provai pure ad invitarla a cena ma lei disse di no. Un giorno, andai a casa sua per consegnarle una pratica di lavoro e feci la conoscenza di suo fratello Buck, un bestione muscoloso che incute timore. Il tipo, geloso della sorella, mi chiese che intenzioni avessi con lei. L'uomo faceva paura e non gli bastò che dicessi di non essere interessato alla ragazza. Il suo atteggiamento minaccioso mi indusse a trovare subito una scusa per giustificarmi e così, sotto pressione, affermai di essere gay. A quel punto, lui non si accontentò di tale esternazione e pretese un riscontro pratico. Mi porse il suo cazzone, il tutto davanti alla sorella. Esigeva che gli propinassi un pompino ed io cedetti. All'inizio mi faceva un pò schifo, sinceramente, ma poi ci presi gusto. Stavamo nudi sopra al divano e gli feci un gran bel bocchino mentre la sorella osservava la scena. Dorothy affermò che avevo un bel culetto e diede l'imbeccata al fratello per spanarmelo. Ebbi paura ma Buck, senza indugiare, cominciò a fottermi a pecorina. Faceva male ma godevo come un porco. Proseguimmo a candela. Sentivo il profumo di Dorothy mentre lui mi spanava letteralmente il sedere. La scopata divenne sempre più intima. Sentivo le sue mani stringermi le chiappe e il cazzo duro che penetrava dentro al culo. Mi resi conto di piacergli. Buck era un avanzo di galera a cui piacevano maschi e femmine indistintamente. In effetti, anche lui mi piaceva. La sorella suggerì che volendo potevamo stare insieme, essendo lui single. Intanto, continuò a chiavarmi di brutto fino a schizzarmi copiosamente nell'ano. Anch'io eiaculai menandomelo di brutto a due passi dalla ragazza troia che mi dava del finocchio, ovviamente. Bhè, quel giorno capì che Dorothy non era alla mia portata ma scoprì, nel contempo, il gusto sublime del cazzo nero!   

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