Mi chiamo Viola. Ero la Regina incontrastata del quartiere, gli uomini sbavavano per me. Avevo solo l'imbarazzo della scelta per prendere tutti i cazzi che desideravo. Ma quest'equilibrio sarebbe cambiato a breve. Una nuova dama, Miriam, venne ad abitare nella zona, una ragazza mora, bellissima di viso e, soprattutto, con due tettone più grosse delle mie. Cominciai a perdere colpi, l'attenzioni dei maschi era rivolta completamente a lei. Lo ammetto, ero gelosa ma, allo stesso tempo, quella tipa mi affascinava. D'impulso andai a casa sua con l'intento di litigare ma, quando la vidi, il sangue mi bollì e non per la rabbia ma, piuttosto, per una torbida eccitazione. Le feci i complimenti per le tette e ci slinguammo. Lei apprezzò. Poi leccò le mie e disse che non erano affatto male. In quel periodo le apprezzava solo lei! Notò i miei turbamenti e disse che non dovevo farmi il sangue amaro. Ci pensò lei ad addolcirmelo prima con due dita nella fica e poi con la lingua. L'orgasmo fu spettacolare. Volevo assolutamente ricambiare e così le insalivai i buchi a pecorina. Feci scorrere la saliva dal culo alla vagina. Poi la leccai perbene a missionaria e, alla fine, presa tra un misto di euforia e rabbia latente, le spanai la passera con ben quattro dita. Miriam sussultò e sbrodolò come una cagna in calore. Lei è la numero uno ma le dimostrai di saperci fare a letto. Spero che diventeremo amiche invece di farci stupidamente la guerra.
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