Mi chiamo Julie. Sono la figlia di Margareth. Mi avete conosciuta quando mamma mi ha chiesto di soddisfare i desideri del suo compagno nei miei confronti. Come abbiamo visto, ne è nato un triangolo dove peraltro Thomas si è reso del tutto conto di preferire me a lei. Mia madre, delusa, è finita con le donne. Dunque, la situazione casalinga attuale vede me come compagna di Thomas. Ma è in ufficio in qualità di segretaria, che do veramente il meglio di me. Ho 4 colleghi di lavoro maschi che sono sempre a corto di figa. Un giorno, mi fecero intendere che per loro la situazione era diventata insostenibile. Il malumore non gli permetteva di rendere adeguatamente sul lavoro. Essendo l'unica donna, avevo tutti gli occhi puntati addosso. Volevano che fossi io la ragazza adatta a soddisfare le loro esigenze. Ma come appagare ben quattro uomini contemporaneamente. Bhè, una troia come la sottoscritta può fare questo ed altro. Mi bastarono le loro mani addosso per accendere la scintilla. Afferrai due cazzi. Per un attimo pensai di poterli appagare con le seghe ma loro desideravano moloto di più e così mi dissi: "Forza Julie, dacci dentro". Presi uccelli dappertutto quella mattina: in bocca, in figa e pure nel culo! Una vera e propria gang bang! La situazione era concitata, non riuscivo sempre a gestire tutti e 4 i peni e, a un certo punto, notai che, l'uomo di turno che stavo sbocchinando, stava a sua volta segando con cura il compagno che gli stava di fianco. Gli altri due cominciarono ad ironizzare sulla complicità maschile, naturalmente. In effetti c'era una bella intesa, non solo con me ma anche tra di loro. Si arrivò, come d'incanto, alla mitica doppia penetrazione. A un certo punto, ne tenevo due nei buchi e altri due tra le mani. Desideravo che tutti godessero pienamente. E ciò accadde poco dopo, quando mi arrivò addosso un'autentica pioggia di sperma. La stanza odorava forte di seme. Non aprì subito la finestra per arieggiare. Mi stuzzicava l'idea che odorassero quell'essenza intima. Diciamo che da quando io e i miei colleghi facciamo queste "riunioni" particolari, il loro mood è decisamente migliorato e, ovviamente, anche il mio. Ma non ditelo all'ex compagno di mia madre, lui crede di avere l'esclusiva!
venerdì 31 maggio 2024
Per il bene dell'azienda
Consolata dalla sconosciuta
Sono Margareth. Julie mi aveva indirizzata a casa di una sua amica che per me era una sconosciuta. La donna, una moretta, si chiamava Elvira. Fu subito gentile e disponibile ad ascoltare i miei problemi e, soprattutto, fu pronta a consolarmi. Sapeva che mi sentivo giù per via di quell'uomo che aveva preferito mia figlia a me e così ne approfittò per sedurmi servendosi anche di un noto afrodisiaco, il vino rosso. Dopo aver bevuto, mi sballai un bel pò e fui pronta ad interagire con lei in modo piuttosto disinvolto. Mi baciò e mi accarezzò il seno. Poi, su sua iniziativa ci provammo anche della lingerie. Ma a lei piaceva più toglierla che metterla! In ogni caso, ormai ero calda e vogliosa e la fica mi sarebbe andata più che bene quella sera, anche per dimenticare le delusioni. Gliela leccai e la fistai con le dita. Lei, invece, decise di esplorarmi con il dildo. Adorai essere penetrata dall'oggetto e mi sbrodolai tutta. Ma lo feci provare anche a lei e poi lo utilizzammo insieme godendo congiuntamente come maiale. I ditalini, eseguiti con libidine, l'una di fianco all'altra, completarono la focosa notte di orgasmi. Godemmo entrambe parecchio. Mi resi conto di aver fatto sesso con una sconosciuta ma lei mi rispose che la cosa più importante è il risultato. E su quello, effettivamente, non ci fu proprio nulla da eccepire!
Portami tua figlia
Mi chiamo Margareth. La mia storia è un pò particolare. Sono una donna separata e vivo con mia figlia Julie. Avevo un compagno di nome Thomas. Dopo la separazione, credevo di aver trovato l'uomo giusto ma mi sbagliavo. L'euforia della relazione durò poco, dopodichè Thomas tirò fuori la sua indole perversa. Notai che, durante l'intimità, trovava difficoltà ad eccitarsi. Quando chiesi il motivo di ciò, lui mi sparò in faccia un'autentica doccia gelata: desiderava approcciare con mia figlia! Sul momento mi sembrò una proposta indecente, gli risposi di no. Ma, essendo innamorata di quel tipo, temetti di poterlo perdere con un rifiuto e così decisi di accontentarlo. Mia figlia non trovò difficoltà ad accettare. Doveva essere una sorta di rapporto a tre, anche se le preferenze dell'uomo erano per la ragazza. Osservai Julie succhiargli il cazzo. La gelosia e la rabbia mi corrodevano ma l'eccitazione mi portò a sditalinarmi. Il porcone inculò mia figlia mentre io le leccavo i capezzoli. Godeva a sfondare il sedere della giovincella. Divenne così duro da poter riuscire a scopare pure me nella figa a pecorina. Dopodichè, ci schizzò in faccia, anche se io presi la maggior parte della sborra che, a momenti, mi finiva pure negli occhi. Mi sentì davvero umiliata. Ad ogni modo, mi sentì di ringraziare mia figlia leccandole la figa. Julie mi aprì gli occhi, aveva capito che ormai stavo perdendo Thomas. Vedendomi incline a leccare la passera, menzionò una sua amica interessata a me. E così, mi suggerì di andare a trovarla. Presa dalla disperazione, seguì il singolare consiglio e mi recai dalla sconosciuta...
Ho rotto il culo a mia cugina
Mi chiamo Kharim. Vi confesso che sono sempre stato invaghito di mia cugina Karina ma, nella vita, per raggiungere uno scopo ci vuole anche una buona dose di fortuna. Lei era fidanzata con un tipo particolarmente geloso ed il loro rapporto attraversava un'evidente crisi. Inoltre, quella situazione la distoglieva parecchio dallo studio. Fu così che, i suoi genitori, pensarono di far soggiornare la ragazza dallo zio, ossia mio padre. Combinazione volle che, proprio quando arrivò Karina, mio padre non si trovava a casa a causa di importanti impegni di lavoro e sarebbe rientrato solo il giorno seguente. Pensai che quella fosse una ghiotta occasione per provarci con lei. Inoltre, sono dotato di un gran cazzo che, di solito, alle donne non dispiace. E così, senza troppi convenevoli, le presentai il mio "biglietto da visita" al quale, la giovane, non si sentì proprio di rinunciare. Seppur con qualche lecita perplessità, la moretta mi succhiò e leccò il cazzo ed io cominciai ad andare in estasi. Le leccai direttamente il buco del culo con foga. Karina non si aspettava tanto furore sessuale ma l'approccio le piaceva di brutto. Poi, la misi a cavalcioni sopra di me e cominciai a scoparla in figa. Ma ben presto puntai l'arnese nel suo buco del culo. La signorina temette di essere violata da un manico del genere nel secondo canale ma si sa che, quando le donne sono sufficientemente troie, finiscono per cedere e così la staffa calda entrò dentro alla grande. Le spaccai letteralmente il culo mentre lei mi dava dello stallone e ammetteva la mia superiorità fisica rispetto alle scarse prestazioni del ragazzo che soffriva pure di eiaculazione precoce. Dopo averla sfondata nel retto per oltre un'ora, arrivai all'orgasmo e schizzai in bocca a Karina che bevve il seme caldo e abbondante. Proprio mentre svuotavo beatamente i coglioni, apparve mio padre, rientrato in anticipo dagli impegni lavorativi. Sconvolto dalla scena incestuosa, si chiedeva cosa raccontare ai genitori di mia cugina ma carina lo pregò vivamente di tenere il silenzio sulla vicenda. Mio padre, resosi conto dell'andazzo, ci lasciava spesso soli ed io ne fui felice perchè, in tal modo, potevo fottere Karina a piacimento. Peccato che, a un certo punto, dovette tornare a casa sua. Ma sono sicura che romperà definitivamente col ragazzo e così io potrò tranquillamente continuare a trapanarle il culo.
giovedì 30 maggio 2024
Hostess con cameriera
Mi chiamo Ida, faccio la cameriera in un Hotel non lontano dall'aereoporto. Lo stipendio non è un granchè ma riesco a portare a casa più soldini grazie alla mia avvenenza fisica. Molti sono i clienti vogliosi di "servizietti" extra. Succhio e prendo diversi cazzi e, pe questo, ricevo cospicue mance. Ma non mi capita quasi mai di flirtare con donne. Tuttavia, non posso certo dimenticare Wanda, la hostess di volo che arrivò all'improvviso nella struttura riempendomi di complimenti. Insomma, affermò chiaramente che, con il fisico che ho, potrei fare anche io la hostess. Si sa come funzionano queste cose, una parola tira l'altra e ci ritrovammo ad interagire amorevolmente tra ragazze. Ci accarezzammo, ci baciammo, le leccai la fica ma non mancai di introdurre nel gioco il mio fido dildo col quale le massaggiai a fondo la vagina. Wanda raggiunse un orgasmo sontuoso. Poi, fu pronta a ricambiare, naturalmente. Con la lingua e poi, approfonditamente con il dildo, mi portò ad un intenso orgasmo. In più, sganciò una succulenta mancia. Spero che venga a trovarmi spesso ma purtroppo non so se gli itinerari di volo saranno favorevoli in tal senso...
Tali madri tali figlie
Mi chiamo Monica. Silvia è la mia amica preferita. Il nostro rapporto, tuttavia, non è mai stato esente da litigi. E, in passato, ciò avveniva maggiormente poichè discutevamo animatamente quando ci piacevano gli stessi ragazzi. Silvia dorme spesso a casa mia ma, per anni, non accadde mai nulla di particolarmente rilevante. Finchè, una mattina, praticamente all'alba, Silvia entrò sparata nella mia stanza e mi guardò in modo malizioso. Contraccambiai quello sguardo. Tra noi scattò la libidine e mi ritrovai a leccarle il seno. Lei fece lo stesso con me. Eravamo particamente nude quando lei cominciò a sditalinarmi mentre mi leccava i capezzoli. Mi fistò e mi leccò con cura e delicatezza portandomi all'orgasmo. Eccitata, ricambiai analogamente ma con molta più foga: lingua sul clitoride e dita in vagina. La "terapia" la portò soavemente all'orgasmo. Poco dopo, mia madre Sandra, che aveva trascorso la notte fuori con il suo compagno, rientrò a casa all'improvviso e ci trovò insieme nel letto. A quel punto, cominciai a mentire spudoratamente e Silvia mi venne dietro. In pratica, raccontammo che lei aveva visto un film horror la sera precedente. Per la suggestione e la paura, era poi venuta a cercare conforto dalla sottoscritta, dopodichè ci eravamo addormentate. Sandra non credette ad una sola parola di quell'improbabile favoletta ma non replicò ulteriormente e se ne andò di là pensierosa. A questo punto, è meglio che il seguito lo racconti proprio mia madre Sandra. Il racconto riprende dal punto di vista di Sandra. Quando beccai Monica e Silvia insieme capì subito che stavano fingendo per coprire un rapporto intimo che avevano appena vissuto. Tutte le mie certezze, di vedere un giorno Monica sposata, crollarono di colpo. Mi ritirai in camera mia e mi sditalinai per rilassarmi con l'idea di parlare con Simona, la madre di Silvia, il giorno seguente. Andai da lei agguerrita, la ritenevo, in qualche modo, responsabile della condotta della figlia che aveva irrimediabilmente condizionato Monica. Volarono parole forti. Non so come non finimmo a tirarci i capelli, ci mancò davvero poco. Ma l'odio può diventare misteriosamente amore. Da una sorta di insulto, di provocazione, in cui lei mi diede della bigotta e dell'incapace tra le lenzuola, che io raccolsi come sfida, ci ritrovammo incredibilmente in camera da letto. Proprio io che avevo tanto condannato le relazioni saffiche, mi trovai a tu per tu con una donna dentro il letto. Le succhiai le tettone quasi con rabbia. Poi, mi resi conto di aver esagerando con l'aggressione precedente, mi scusai e stavo quasi per andar via. Ma lei mi fece intendere di gradire quella situazione e spalancò meravigliosamente le cosce. A quel punto non potetti far altro che slinguazzarla con ardore. A pecora, la fistai con le dita, usando di tanto in tanto la lingua. Anche lei me la leccò un pò da sotto. Poi mi misi dietro di lei, le strinsi il superbo seno e finimmo pure per limonare con passione. Poi si mise lei sopra di me, mentre le leccavo con furore i capezzoli. Ci strofinammo con foga le fighe e lei, nel mentre, mi leccò pure i piedi. Gli amplessi furono estasianti, mentre continuavamo a baciarci. Non si può certo ignorare una chimica così forte per cui fu normale che ci mettessimo insieme e ciò ci aiutò anche a comprendere meglio le pulsioni delle nostre rispettive figliole. Come dire, tali madri, tali figlie!
Il ritorno dell'idraulico
Mi chiamo Giulia. Mio marito Furio è sempre impegnato al lavoro e così la gestione della casa spetta alla sottoscritta. E' ben noto che le abitazioni presentano di frequente problemi e che, spesso, è necessario contattare i servizi di assistenza tecnica. Tra gli artigiani più necessari c'è sicuramente la figura dell'idraulico. Quel dannato lavandino della cucina perdeva malamente e fui costretta a richiedere un intervento urgente di riparazione. Bhè, non tutti i mali vengono per nuocere, dal momento che l'addetto era proprio un bel fighetto giovane. E così gli feci capire che, oltre al lavandino, anch'io avevo bisogno di attenzioni. Non fu difficile alimentare il suo interesse. Sotto i vestiti, porto sempre le immancabili autoreggenti. In realtà rimasi solo con quelle e i tacchi perchè lui mi volle vedere nuda. E non si limitò certo ad una semplice osservazione. In meno che non si dica, mi leccò sapientemente la fica. Poi, io imboccai il succulento tarello, prima di farmelo sbattere tutto nella fregna bagnata. Quando lui arrivò all'orgasmo, pretesi di essere schizzata copiosamente in bocca. Quella mattinata fu davvero una splendida chiavata. Peccato che non bastò a rendere il costo dell'intervento gratuito. Bhè, uno sconosciuto viene a casa, mi tromba, mi da della zoccola, si prende pure i soldi, e poi sarei io la puttana?
mercoledì 29 maggio 2024
La zia prediletta
Mi chiamo Caterina. Ho una nipote di nome Jolanda. Non la vedevo da un bel pò. Venne a trovarmi alla fine della Scuola, quando si liberò dagli impegni. Ma la sua non fu una normale visita. Piuttosto, si comportò come se mi dovesse sedurre e, in effetti, ci riuscì. Pensavo che volesse semplicemente confidarsi ma, in realtà, mi saltò addosso sul letto e mi baciò con passione. Istintivamente corrisposi il lungo bacio, anche se mi sono sempre piaciuti gli uomini. Mi fece capire di volersi spingere oltre. In breve tempo, ci ritrovammo mezze nude sul lettone. Mi leccò il seno, poi mi tolse pure le mutandine e lì cominciò a leccarmi sapientemente la figa. Cedetti al piacere, surrogato da una favolosa leccata di culo a pecorina. A quel punto voleva essere ricambiata. Nell'escalation dell'eccitazione, leccai anche io focosamente i suoi buchi e la condussi all'orgasmo. Ne nacque una sorta di relazione torbide della quale non ero convinta. Incapace di tenere il segreto dentro, ne parlai con Silvia, la mia più cara amica. Non si aspettava una rivelazione simile. Mi suggerì di andare con un uomo, altrimenti sarei diventata irrimediabilmente lesbica. Mi presentò lei un ragazzo biondo aiutante, Johnny. Decisi di andarci a letto davanti a mia nipote. Volevo dimostrarle che mi piacciono gli uomini. Ascoltai i suoi commenti al vetriolo, mentre interagivo con quel bel tipo. Lo sbocchinai, mi leccò la figa, prima che ci mettessimo a scopare. L'atmosfera divenne davvero torbida con mia nipote che, stranamente, faceva apprezzamenti sul culo del ragazzo. Intuì che Johnny si sarebbe fatto volentieri pure mia nipote, peccato che lei è un soggetto davvero difficile e, oserei dire, pericoloso. Quando lui mi schizzò copiosamente in faccia, lei gli ribadì che gli avrebbe rotto volentieri il culo con lo strap-on. Mi resi conto che non si trattava di un bluff, di uno scherzo e Johnny pagò a caro prezzo la sua curiosità, dal momento che Jolanda lo montò perbene a pecorina. Guardai che se lo inculava mentre ancora mi colava la sborra dal viso. Non so se si trattò di una sorta di vendetta, fatto sta che lo fece urlare parecchio di dolore e anche di piacere. Lui eiaculò sulle lenzuola, dopo esser stato spanato perbene. Jolanda mi sorrise soddisfatta. Bhè, non so se mi sono giocata il toy boy. Non è sicuro che lui torni per ricevere lo stesso trattamento. Farsi la zia gli costa prenderlo in culo dalla nipote, questo è certo!
Una implacabile sciupafemmine
Mi chiamo Marika. Sono una ninfomane di stampo saffico. Mio padre decise di rinchiudermi in Convento ma di certo non ho la vocazione. Non potevo che procurare "disastri" anche lì. Ho un forte ascendente sulle donne. Mi prudeva la fica, avevo bisogno di soddisfare la voglia repressa. E così approcciai Carla durante una passeggiata nel bosco. Eccitante un rapporto tra suore. Gliela misi in faccia nei pressi di una roccia. Anche lei aveva bisogno di uno sfogo. Ci mise poco a metter gli scrupoli da parte e a cominciare a leccare e a fistarmi. Quando godevo! Naturalmente ricambiai ma fui più io a ricevere piacere. Proprio durante un profondo amplesso, un'altra sorella, più bigotta, ci vide e fece la spia. Ormai avevo chiuso col Convento, dovevo lasciarlo entro pochi giorni ma prima che ciò accadesse, ricevetti la visita di Sara, un'altra suora. Conosceva la situazione e voleva provare pure lei i brividi del piacere carnale. Mi accarezzò con passione il seno. Io la sditalinai nelle mutandine. Poi gliele tolsi proprio e leccai comodamente la vulva fino a farla esplodere. E qui entrò in gioco Virginia, la mia amica del cuore. Lei va con i ragazzi ma, grazie ad un colpo di fortuna, riuscì a portarmi a letto pure lei. È sempre stata tribolata da due sensazioni. So di piacerle ma la sua parte etero le impediva di aprirsi intimamente con la sottoscritta. I due ragazzi che di solito spompinava, uno biondino e l'altro brunetto, mi dipingevano male ai suoi occhi, mi davano della lesbica incallita ninfomane e così via, affermazioni peraltro vere. Virginia non voleva ascoltare le loro opinioni e li pregò di smetterla. Siccome continuarono affliggendola anche con messaggini sul cellulare, volti a screditarmi, lei decise di punirli. È una ragazza forte, pratica arti marziali. Quei due non avrebbero potuto opporsi al suo volere di praticare un 69 tra maschietti. Nacque come una sorta di gioco perverso, di punizione ma, a quanto pare, a quei due la situazione piacque più del previsto. Dopo i 69 conditi da reciproche leccate anali, Virginia incoraggiò la "coppietta" a scopare e così il Moretto impalò il biondino e tra I due si creò addirittura del tenero, il tutto documentato dalle foto che lei scattò. Quando ci vedemmo e mi raccontò la situazione, la trovai particolarmente vulnerabile e ne approfittai per piazzarle con foga la lingua in bocca. Lei corrispose il bacio, dopodiché fu una passeggiata farla godere a suon di leccate di fica e a colpi di dildo nella fregna. Durante i languidi baci finali, mi dichiarò tutto il suo amore. Adorai quel momento ma da brava "donnaiola" non potetti promettere l'esclusiva che non concedo mai a nessuna, essendo una predatrice per natura ed è così che mi sento viva. La "vittima" successiva non sarebbe arrivata troppo dopo. Candida, la succulenta direttrice, titolare dell'Azienda dove trovai un impiego come segretaria, rappresentava un saporito bocconcino. Per qualche tempo, cercai di filare dritto, di pensare solo al lavoro, ingoiando con sofferenza i bocconi amari degli uomini che le giravano intorno per tentare puntualmente di farsela. Un giorno, sbraitai per una pratica di lavoro come una ribelle schizzata ma quello fu solo l'input per restare nel suo Ufficio e sedurla. Minacciò giustamente di licenziarmi per i modi poco garbati che usai ma io seppi scaldarla a dovere. Mi misi dietro di lei, manco fossi un maschio arrapato a cazzo duro e, pian piano, la feci eccitare leccandole dapprima le natiche. Poi la sditalinai con convinzione e fermezza. A quel punto si era totalmente sciolta. Me ne accorsi dai fremiti del suo corpo e dal liquido intimo che mi scaricava sulle dita. Potetti procedere comodamente con la lingua picchiettandole il clitoride e conducendola beatamente all'orgasmo. Dopodiché fu lei a salire meravigliosamente e inaspettatamente in cattedra, a voler dimostrare, da brava leader, di poter essere all'altezza della situazione. Le sue slinguazzate passionali e grezze di fica furono per me una profonda estasi che può culminare solo con l'amplesso più intenso. Ma mancava la ciliegina sulla torta. Come non insegnarle lo strofinio tra passere? Quale miglior finale di una colata congiunta di liquidi a bagnare copiosamente la scrivania dell'Ufficio? Bhe, quella mattinata di reciproche venute, mi evito' di sicuro il licenziamento. Non sarò una grande segretaria ma per me la fica e le donne non hanno davvero segreti e, in fin dei conti, riesco sempre ad ammaliarle, a prescindere dai loro tendenziali orientamenti. Bhè, in effetti, Candida ebbe dei disagi da affrontare. Cominciò a respingere gli uomini che la corteggiavano con insistenza. Inoltre, le voci girano e arrivarono all'orecchio di una sua impiegata di lunga data, tale Malina, da sempre invaghita della direttrice. La "veterana" pensò che fosse giunto il momento adatto per proporsi e Candida, dinanzi a lei, finì per capitolare. Poco importa se la titolare ce la facciamo a turno tutte e due, dopotutto non sono mica una donna gelosa!
lunedì 27 maggio 2024
La nuova vita della signora
Mi chiamo Miriam. Negli anni ho sempre subito le corna da parte di mio marito Alfredo, un professore universitario. Il porcone si portava spesso le studentesse a casa per farsele. Vi sembrerà assurdo ma, quasi quasi, rimpiango quel periodo perchè dopo lui riuscì a fare di peggio. A un certo punto, Alfredo non si portò più le ragazze a casa e il suo atteggiamento cambiò. Mi disse che anch'io dovevo provare piacere, che era stato egoista a pensare soltanto a sè. L'andazzo mi puzzava ma assecondai il gioco. Mi chiese se avessi interessi per i ragazzi. Gli risposi di si ma di essere fedele in quanto sposata. Ma lui insistette, affermò che si trattava di una fantasia. A quel punto, mi venne in mente Franco il parrucchiere, un giovanotto che avrebbe sempre voluto scoparmi. Parlando di questa situazione lui si segò sul mio corpo nudo a pecorina e venne non appena cominciai a spompinarlo. I dubbi mi assalirono, cosa aveva pulsioni da cuckold? O magari gli piacevano i maschi o forse tutte e due. La risposta la ebbi pochi giorni dopo quando lo beccai mentre si scopava nostro figlio Dario nel suo studio. Fu raccapricciante osservare mentre se lo montava, per non parlare di quando gli venne copiosamente sulle natiche. Bhè, raggiunsi il limite. Passino le studentesse ma non il padre che addirittura si fotte il figlio come se niente fosse! Abbandonai di colpo lo status di persona tranquilla, di madre e moglie amorevole e incominciai a diventare troia. Mi recai dal parrucchiere in tacchi e autoreggenti a rete con l'intento di scopare. Gino non si aspettava questa foga e convinzione da parte mia. Gli tirai letteralmente l'uccello fuori dai pantaloni. Gli succhiai anche le palle, oltre a mettermelo tra le tette. Fui scopata selvaggiamente e pretesi di essere profondamente violata anche nel culo. Che goduta pazzesca! Gino mi venne in parte nel culo e molto di più in bocca. Quello fu solo l'inizio della mia nuova vita avventurosa in cui mi sarei vestita da puttana ma le vere troie sarebbero stati gli uomini che mi scopavo, compreso il parrucchiere. Ora non sono più una santa, mio marito è stato ricambiato con la stessa moneta! Ecco la nuova vita della signora tradita!
Gli scheletri del padre
Mi chiamo Gloria. Non avrei mai potuto immaginare che a mio padre Mario piacessero i maschi. Chissà, forse mia madre lo aveva intuito e per questo si era allontanata. Ad ogni modo, ebbi la prova di ciò quando lo beccai in camera da letto a pecorina che si faceva leccare il culo dal mio ragazzo, Davide. Si, insomma, due schock in un colpo solo! Non solo il padre finocchio ma pure il fidanzato su quella linea. E, se non lo avessi scoperto, probabilmente quei maialini non mi avrebbero detto nulla, pur di tenere nascosta la loro relazione. Davide scopò mia madre nella camera da letto matrimoniale. Non li interruppi, lasciai che fottessero. Entrai nella stanza soltanto alla fine, quando Davide schizzò di sborra il culo peloso del mio genitore. Quella situazione mi turbò non poco e così, presa dalla rabbia e dalla delusione, cominciai a mandar giù drink a più non posso. Poi, decisi di andare a trovare Flaminia, la mia migliore amica lesbica alla quale mi ero sempre negata. Ma stavolta gliela diedi. Avevo bisogno di conforto, seppure non sono mai stata convinta dell'intimità tra donne. Me la leccò alla grande, poi mi spanò a pecora col dildo e mi ficcò pure la lingua nel culo. Ma quel siparietto non mi appagò, desideravo ardentemente il cazzo. E così mi ricordai di zio Ubaldo, il fratello di papà. Gli raccontai tutta la situazione ma lui non si sorprese più di tanto, conosceva dei retroscena a me ignoti. A quanto pare, lui e mio padre, da ragazzi, avevano avuto rapporti incestuosi tra fratelli nel fienile. Ubaldo raccontò dei pompini che riceveva ma intuì che c'era dell'altro. Evidentemente stanco di tenere un segreto tanto pesante così a lungo, Ubaldo vuotò il sacco e ammise di aver inculato spesso il mio genitore. Ubaldo titubava a penetrarmi, dal momento che sono sua nipote ma, alla fine, si convinse. Spifferò tutto mentre mi scopava la figa. Di sicuro Ubaldo era più "attento" alla figa rispetto a mio padre. Mio zio aveva avuto le sue donne, mio padre, invece, soltanto mia madre che poi era scappata via con un altro. Volevo proprio vedere se riuscivo a far schizzare lo zio perbene e così gli slinguazzai con cura la punta del cazzo. Ci volle poco affinchè lo sperma fuoriuscisse copioso. Almeno lo zio fu all'altezza del compito e soddisfò i pruriti incombenti della mia passera.
domenica 26 maggio 2024
Fortunata alla fine
Mi chiamo Elsa, sono una donna di 60 anni. Gestisco un negozio di abbigliamento. Grosso modo ho avuto un destino analogo alla mia amica bionda coetanea, Viviana. Reduci entrambi da separazioni, ci avvicinammo tantissimo, fino a che l'amicizia, di lunga data, sfociò in attrazione sessuale. Mi sarebbe andato benissimo un rapporto con lei ma il figlio Bruno, nella sua vita, era fin troppo presente. Si intromise mentre stavamo in camera da letto e finì per entrare nel gioco leccandomi la fica. In realtà non mi dispiaceva affatto un pò di pepe nella situazione ma rimasi sbalordita quando Bruno decise addirittura di scoparsi la madre davanti ai miei occhi. Se la ingroppò di brutto a candela e poi pure a pecorina. Ero eccitata ma pensai che quell'andazzo fosse a dir poco schifoso. Il porco, gasato, trombò pure me. Giunto all'amplesso, farcì le mie tettone di abbondante sborra. Dopo di ciò, Viviana si recò in bagno e quel maialino ne approfittò per darmi un'altra ripassata. Pretese che lo spompinassi, che lo facessi di nuovo andare in erezione. Poi mi scopò di santa ragione e mi annaffiò nuovamente le tettone di sborra. Poi, andò in bagno dalla madre. Il pervertito le scattava pure foto nude. Bruno fottette nuovamente la madre davanti alla sottoscritta e chiarì che tra le due preferiva lei, anche perchè io abitavo lontano. Il ragazzo gradiva una fica in casa sempre disponibile. Viviana mi suggerì di emularla. Ma, a differenza del suo, mio figlio Dario è gay. Non lo sapevo, lo scoprì quando lo sorpresi a baciarsi con Corrado, il suo amichetto. Mi inserì nel loro rapporto e finimmo in una situazione di sesso a tre. Presi il cazzo di mio figlio ma dovetti dividerlo con il suo boyfriend. Corrado godeva più di me a prenderlo nel culo. Fui solo il terzo incomodo in un rapporto che si armonizzava principalmente tra loro. Ne fu testimone il modo in cui si cercavano, si succhiavano e scopavano, nonché la copiosa sborrata conclusiva che il biondino ricevette in bocca da mio figlio. Non avrei potuto fare parte del loro legame intimo. Ormai rassegnata ad una certa solitudine, andai incontro ad una piacevole sorpresa. Stavo provando della lingerie in camerino quando ricevetti la visita a sorpresa di Clara, una mia nipote. Mi fece i complimenti vedendomi vestita in quel modo. Le raccontai le ultime vicende rocambolesche e lei disse che avrebbe pensato a me. In effetti, poco dopo, mi ritrovai a cosce aperte e ricevetti una splendida leccata di fica. Provai un orgasmo appagante al quale seguì un favoloso 69 e la strusciata memorabile tra passere. Al termine di quel siparietto, mi sentì decisamente rilassata. Per fortuna, la nipote premurosa viene a trovarmi tutti i giorni al negozio.
venerdì 24 maggio 2024
La persona giusta
Mi chiamo Gisella. In realtà, avevo una spiccata predisposizione verso le persone del mio sesso. Tuttavia, con le coetanee non mi ero trovata bene. Un'occasione ghiotta giunse una sera quando mia madre Luisa mi lasciò in compagnia di Giulia, la sua miglior amica per uscire con un uomo. Con una signora bella e tutta profumata accanto, non mi sarei mai accontentata di guardare semplicemente la televisione insieme. Parlandole scoprì che lei e mia madre, alle volte, avevano fatto sesso ma senza soluzione di continuità. Giulia sembrava restia ad accogliere le mie spiccate avances. La donna si faceva problemi per la differenza di età e perchè comunque ero la figlia della sua migliore amica. Ma si sa che la carne e debole e, per una donna a cui piacciono le donne, resistere alla fica è difficile quanto per un vampiro all'odore del sangue. Dopo averle adorato i piedi, spalancai le cosce e lei finì per slinguazzarmela tutta. Andai davvero in paradiso, lo ammetto. Anch'io mi detti da fare: gliela leccai, poi ci sditalinammo a vicenda in una sorta di anomalo 69 in cui arrivai all'orgasmo. Condussi lei al piacere con un'altra splendida passata di lingua. Proprio mentre veniva, arrivò mia madre che ci colse sul fatto. Luisa sbraitò, ovviamente, ma Giulia riuscì a calmarla in parte e a rimandare le discussioni al giorno seguente. Credevo, erroneamente, che loro due volessero chiarirsi per non rovinare l'amicizia ma, in realtà, scoprì, a mie spese, che si rifugiarono piuttosto in camera da letto per lesbicare. Evidentemente, quella situazione tra me e Giulia aveva acceso un ritorno di fiamma in Luisa. E' evidente che tra loro c'era una forte passione alla quale non avrebbero mai rinunciato. Mia madre mi suggerì di cercare una della mia età. Più che altro, ero solo molto incazzata ma riuscì a trovare una ragazza di nome Valentina. Ci leccavamo la figa alla grande e, almeno inizialmente, il rapporto proseguì senza intoppi. Poi, però, un pomeriggio, sorpresi Valentina che stava scopando con un uomo. Rimasi delusa al massimo. Pensai di aver ricevuto l'ennesima fregatura. Ma quel porco che se la sbatteva sembrava interessato parecchio alla sottoscritta. Dopo aver scopato Valentina, l'uomo si fiondò su di me. Ero talmente sconvolta che finì per spompinarlo e poi mi presi pure il suo cazzo, sia a candela che a pecorina. In un focoso 69 finale, venni mentre il suo pene schizzò copiosamente nella mia bocca. Il sapore della sborra mi parve un'autentica delizia. Valentina restò a bocca aperta, non credeva ai suoi occhi che mi fossi scopata un uomo. Bhè, dopo le delusioni con le femmine, provai, con una certa soddisfazione, a gustare "l'altro lato della medaglia".
giovedì 23 maggio 2024
Rompo il culo alle amiche con le mani
Mi chiamo Marina. Come potrei non aiutare le mie migliori amiche, Agata e Miranda nei momenti di difficoltà? Si lamentano sempre delle loro disavventure con gli uomini ma io so come far godere quelle due troie bionde. Diciamo che adoro sfondare i loro culi accoglienti con le mani e il bello è che la mano ci entra proprio tutta fino al polso! Le fisto entrambe contemporaneamente finchè non sbrodolano e vengono come delle gran maiale. Bhè, dopo l'orgasmo diventano delle gattine mielose e non fanno altro che decantare le mie lodi! Zoccole!
Scopato nel cesso degli uomini
Mi chiamo Valeria. Vi è mai capitato di non poter resistere e di dovervi recare urgentemente alla toilette? Ebbene, mi trovavo per strada e non riuscivo davvero a trattenere l'urina, così entrai di corsa in una pasticceria fatiscente. Chiesi alla cassiera dove fossero locati i servizi e mi indicò il sottoscala. Finalmente arrivai al bagno delle donne, mi sedetti e cominciai ad urinare felice liberandomi del peso. Proprio in quel momento, sentì delle voci provenire dalla toilette degli uomini. Notai un foro sulla parete. Probabilmente lo avevano praticato dei soggetti maschili in passato per sbirciare l'untimità delle femmine, non certo il contrario. Ad ogni modo, la curiosità mi spinse a spiare e scorsi un ragazzo biondino che spompinava un altro maschio coi capelli scuri. Restai a guardare. Dopo il pompino, il biondino prese il cazzo nel culo dall'altro che glielo sbattette dentro con foga a pecorina. Il biondo, a un certo punto, arrivò e schizzò nella tazza del cesso. Poco dopo, prese una bella dose di sborra nel culo dal maschio attivo che eiaculò copiosamente. Quando i due se ne andarono, mi denudai completamente e cominciai a sditalinarmi. Dopotutto avevo acquisito un ottimo spunto di immagini dal vivo per poter trastullare un pò la passera. Raggiunto l'orgasmo, mi rivestì e salì le scale. Una volta giunta in prossimità della cassa, rivolgendomi alla cassiera, affermai che il locale aveva proprio un bagno di merda frequentato da pervertiti...
mercoledì 22 maggio 2024
Quattro amiche in montagna
Mi chiamo Livia. Questa storia riguarda me e le mie tre più care amiche. Siamo tutte fidanzate ma desideravamo da tempo una vacanza in montagna esclusivamente tra ragazze. Il mio boyfriend non immaginava lontanamente che puntassi ad un quartetto saffico. Glielo dissi anche ma mi rise in faccia, pensava che stessi scherzando. La voglia di ritrovarsi in quell'alloggio di montagna nude, libere da ogni pregiudizio, era tanta. Finalmente arrivò il momento tanto sospirato e ci prendemmo cura l'una dell'altra come non avevamo mai fatto prima, raggiungendo l'intimità più profonda. Leccarsi a 69 divise in coppie e, analogamente, provare il brivido delle fiche strusciate, furono i momenti più esaltanti, le pietre miliari di quello splendido soggiorno settimanale lontano dalla città. Non mancarono i ditalini reciproci a profusione, di mani implacabili e complici che desideravano soltanto l'amplesso, l'appagamento totale della compagna. Quell'esperienza ci cambiò radicalmente e credo che, dopo di ciò, non saremmo mai più le stesse. In ogni caso, la gita in montagna dovremmo ripeterla più spesso!
Allargando gli orizzonti al massimo
Mi chiamo Vesna. Ignoravo l'orientamento spiccato di mia figlia Sara verso le donne. Alimentai qualche sospetto quando la sua amica Valentina cominciò a venire spesso a casa nostra. Tuttavia, la loro poteva essere benissimo una normale amicizia. Capì che si trattava di altro quando le sorpresi palesemente a baciarsi sul divano. Valentina, più che mostrarsi preoccupata, si prodigò di apprezzamenti nei confronti della sottoscritta. A quel punto, mi resi conto che si stavano creando i presupposti adatti per le maialate in tre. Per precauzione, avvisai mio marito di non tornare a casa per pranzo in modo da avere campo libero. Dopo di ciò, spalancai le cosce consentendo a mia figlia, estasiata, di leccarmela mentre io leccavo la topa dell'amica. Sara si cimentò a leccare il seno dell'amichetta ed io leccavo il sedere di mia figlia. Poi, usai anche le dita. Cambiammo posizione, Valentina me la leccava ed io slinguazzavo Sara. Poi, mi sditalinai mentre loro si concentrarono con una bella strusciata tra passere. Gli orgasmi si susseguevano a ritmo frenetico per tutte le partecipanti. Alla fine, andai a 69 con Valentina mentre Sara mi leccava il culo. In tal modo, venni rovistata, contemporaneamente dalle lingue delle ragazze e venni stupendamente. Poi, ci sedemmo sul divano. Valentina, nel mezzo, sditalinava me e mia figlia, io ricambiavo la Vale. Anche qui, il piacere non mancò e godemmo davvero come troie. Si fece ora di pranzo: che fame! Cos'altro avrei potuto preparare se non spaghetti alla puttanesca? Le ragazze si preoccupavano che Maria, la madre di Valentina, di mentalità un pò chiusa, avesse potuto ostacolare la loro relazione. Così decisi di conoscerla e parlare della storia tra le ragazze, senza menzionare la mia "incursione". Maria, effettivamente, era un osso duro, una tipa ancorata al classico ma, piano piano, riuscì a sedurla. Sembrava immune ad una leccata di tette, così la stesi direttamente sul divano a cosce aperte per rovistarle perbene la passera. A quel punto, Maria si sciolse e mi ricambiò pure. Meglio battere il ferro finchè è caldo! Chiamai le due ragazze e dissi che Maria non avrebbe ostacolato la loro relazione. Ma l'atmosfera era abbastanza infuocata e carica da consentire una bella ammucchiata a quattro, priva di ogni taboo, e vi assicuro che fu davvero indimenticabile!
martedì 21 maggio 2024
Zia e nipote saldano la multa in natura
Mi chiamo Virna. Di solito, quando prendo una multa con l'auto, riesco sempre a sedurre i vigili di turno e a pagarla "in natura". Quel giorno mi trovavo in auto con mio nipote omosessuale Marco. Stavamo percorrendo, a velocità sostenuta, una strada collinare un pò sperduta. Non credevo che, ad un tratto, ci trovassimo di fronte ad un impavido vigile di una certa età, di nome Fausto, pronto a mostrare la paletta. Era pronto a comminare una multa per eccesso di velocità ma io gli diedi subito libero accesso alle tette. Io e mio nipote scendemmo dall'auto. Cominciai a spompinare l'uomo che si meravigliava del fatto che Marco guardasse così da vicino. Intuì dell'omosessualità del ragazzo e Marco, ad ogni modo, glielo fece intendere. Ormai il vigile era nudo e Marco ne approfittò per fargli un pompino. L'uomo riconobbe le abilità orali di mio nipote e si godette la succhiata. Poi me lo infilò a pecora mentre Marco gli leccava sapientemente il culo. Quando l'uomo si girò dall'altro lato, Marco lo sbocchinò nuovamente. Fausto mi scopò a candela, poi lo tenni in caldo con un pompino. Quando il suo pisello diventò durissimo, non fece nemmeno troppe obiezioni a scopare, sempre a candela, con mio nipote penetrando a fondo il culo stretto del giovane. In quella campagna solitaria, nessuno si sarebbe mai accorto di tali porcate. Fausto, ormai al culmine del piacere, schizzò copiosamente. Io ripulì la cappella con la lingua mentre mio nipote si premunì di asciugare la sborra dalla pancia del maturo. Io e Marco ci rimettemmo serenamente in viaggio senza rifondere nulla dal portafoglio.
Forzatura Anale
Salve da Luana. La biondina mi aveva nascosto la sua relazione con un tipo geloso e chiuso mentalmente che non ammetteva approcci di natura omosessuale. Quel maledetto arrivò a casa di Stella all'improvviso e mi prese subito di mira. Alla sottoscritta attribuì la colpa delle scelte della bionda e, per punirmi, o meglio, secondo il suo punto di vista, per "redimermi", mi impose la terapia del cazzo. Prima fui costretta a succhiare. Dopo averlo preso nella figa, lo ricevetti pesantemente anche nel culo: una bella forzatura anale! L'umiliazione fu totale, nonchè il dolore, seppur stemperato da una vena di torbido piacere. All'inizio chiesi aiuto ma Stella, troppo terrorizzata da quell'uomo, non intervenne affatto. Bhè, sono sicura che provò anche un torbido piacere di sottofondo nel vedermi castigata nella parte più intima dell'essere. Il bastardo completò il quadretto schizzandomi in faccia a fiume e così si sentì appagato. Rimproverai Stella di non avermi difesa ma lei affermò che quel tizio era poco raccomandabile e suggerì di scappare per togliersi dalla circolazione. Onestamente, trovo molto stuzzicanti le fughe romantiche al punto che mi si bagna subito la figa.
Terapia del dolore
Mi chiamo Luana. Mi sono sempre piaciute le donne. In questa vicenda, la fortuna e la sfortuna si alternano come facce di una stessa medaglia. Stella è una biondina molto carina. Quando rimasi a dormire a casa sua, fantasticai sulla possibilità di sedurla ma non riuscivo a trovare lo spunto adatto. Fu lei stessa ad offrirmi l'occasione quando venne a svegliarmi lamentandosi di soffrire per un dolore insistente al collo. A quel punto mi offrì di massaggiarla. Inizialmente fui professionale dedicandomi al collo, alla schiena, ai piedi, alle mani. Ma poi fui tentata di accarezzare la figa affermando, come scusa, che pure quello è un muscolo. Fu il momento adatto per leccargliela e farla venire. Non contenta, proseguì portandola al secondo sublime orgasmo. Dopo di ciò, lei si stese ed io mi misi con la figa all'altezza della sua bocca per farmela leccare. Poco dopo, finimmo a 69 ma ero così bramosa di arrivare che le lasciai quasi completamente l'iniziativa per cui leccò principalmente lei. Giunsi ad un appagante orgasmo, l'atmosfera sembrava di quelle più gioiose, oserei dire favolistiche, ma la ruota della fortuna stava per abbandonarmi...
lunedì 20 maggio 2024
Fuori programma prematrimoniale
Esistono dei momenti nella vita dove c'è bisogno di una mano per affrontare certe situazioni. Mi chiamo Caterina. Sicuramente il matrimonio è un evento arduo da preparare ma sapevo di poter contare sulla mia amica Cristina. Ero in ritardo ma sapevo che, con il suo aiuto, ce l'avrei fatta. Ma ci fu un fuori programma del tutto inaspettato proprio il giorno in cui stavo provando il vestito da sposa. Cristina, a sorpresa, mi mise le dita tra le cosce e mi masturbò. Credevo che fosse diventata matta all'improvviso. Non nascondo che la vicenda mi turbò, almeno inizialmente. Anche lei si rese conto di aver esagerato. Forse, per un attimo, pensammo entrambe che la nostra amicizia fosse finita, soprattutto lei. Ma capì che quel gesto era stato dettato dall'istinto e così le feci capire di averla perdonata. MA feci, in realtà, molto di più. Oltre a coinvolgerla in un bacio, decisi di leccarle perbene la fica boscosa. Poi, mi misi sopra di lei, per una memorabile strofinata tra bernarde. Dettavo io il ritmo e la portai sublimemente all'orgasmo. Poi, Cristina mi leccò perbene la fica e così anche io godetti (per la seconda volta, dopo il ditalino). Ancora oggi, mio marito si stupisce di come sia riuscita ad ultimare in tempo i preparativi del matrimonio e io gli ricordo sempre che, gran parte del merito, va senz'altro attribuito a Cristina che mi ha enormemente "supportata"...
I benefici del cetriolo
Mi chiamo Diana. Dora è una mia cara amica. Fino a qualche tempo fa, ci limitavamo a dialogare e nulla più. Ma poi ebbi un'illuminazione! Un mattina mi trovavo dal fruttivendolo e acquistai un cetriolo. Quando Dora venne a trovarmi glielo mostrai con intenzioni "belliche". La perlustrai prima con le dita, in modo deciso. Poi, afferrai il cetriolo e glielo sbattetti nella patata. Dora non si aspettava certo un'iniziativa del genere ma di sicuro non le dispiacque. Tanto è vero che trovò subito il modo di ricambiare, prima leccandomi la fica e poi penetrandomi con la nota verdura. A quel punto, perchè non condividere insieme i benefici del cetriolo? E quindi, messe a pecora, ci beccammo ognuna un lato del "verdurone" come fosse un dildo doppio. Dopo aver goduto, sditalinai un altro pò la mia amica...
sabato 18 maggio 2024
Idraulica per signora
Mi chiamo Gina. Ho ereditato la passione per le tubature da mio padre e dunque lavoro come idraulico. Ho a che fare con tante persone dal momento che mi reco tutti i giorni nelle abitazioni della gente. E' piuttosto frequente che gli uomini ci provino con me, perché sono una bella ragazza, modestia a parte. Ciò che capita meno spesso è, invece, che riceva attenzioni da parte delle donne. Ricordo bene quella mattina in cui andai a sistemare il lavandino della cucina della signora Luana, un bel pezzo di femmina, oggettivamente parlando. Mi chinai e iniziai a controllare i tubi. Il guasto non era difficile da riparare, impiegai non più di 20 minuti. Faceva caldo, ero sudata e la signora mi passò uno straccio sulla pancia. Mi parve strano, naturalmente, e ancor più quando mi accarezzò le tette. A quel punto, divenne più che evidente il suo interesse nei miei confronti. Disse che si sentiva sola, che sarebbe bello risolvere tutto tra donne. Insomma, il desiderio sessuale era ormai nell'aria. Rimanemmo un pò abbracciate, con i seni che si toccavano. Fu una sorta di fase di corteggiamento, per così dire. Piano piano, arrivai a calarle le mutande e a slinguazzarle accuratamente la figa. Fu solo il primo di tanti amplessi che raggiunse. Ci baciammo, poi fu lei a leccare me. Era focosa, assatanata quasi. Bhè, anch'io me ne venni, naturalmente, leccata da dietro sopra al piano cottura. Ripresi a leccare lei, la sua figa ormai era completamente aperta. La slinguazzai in lungo e in largo portandola di nuovo al piacere profondo. Poi mi leccò di nuovo lei, a missionaria e mi stuzzicò pure con le dita. L'amplesso fu inevitabile: 2 a 2, potremmo dire. Poi, mi stesi addirittura sulla cucina, lei mi stava sopra. Ci baciammo in bocca. Sostanzialmente, ci leccavamo le tette a vicenda. Fu un frangente erotico stupendo, durante il quale lei mi baciava anche il viso. La signora era ancora visibilmente accaldata. Arrivò il momento più bollente in cui finimmo a 69, lei stava sopra e io sotto. In realtà, era così vogliosa di venire ancora che si lasciò soltanto leccare senza avere la forza di ricambiare. Mi incollai alla sua topa fino a farla esplodere. Urlò sbrodolandosi tutta. A quel punto, si sentì totalmente appagata. Dalle 8 del mattino, si fece l'ora di pranzo a furia di lesbicare. Durante tutto il tempo, quella mignotta non tolse mai i tacchi. Bhè, avevo fame, così restai pure a mangiare da lei. Ci voleva proprio un bel piatto di spaghetti. Dopo la frutta, bevemmo pure il caffè. Alla fine, mi diede i soldi della riparazione. Non posso proprio lamentarmi di quella giornata: Appena 20 minuti di lavoro, una mattinata di sesso infuocato e pasto gratuito. Ci congedammo con un bacio al sapore di caffè. La lasciai con la classifica frase: "Sono disponibile per qualsiasi intervento, non esitare a contattarmi". Rispose: "Certo, molto volentieri, le perdite non vanno mai sottovalutate, specie quelle da risolvere urgentemente".
Un debito difficile da estinguere
Mi chiamo Lea. Martin, il mio ragazzo, è sempre stato un appassionato giocatore d'azzardo. Ma è pericoloso scommettere e perdere tanti soldi nelle bische gestite da gente malavitosa. Preoccupata per il suo vizio incontrollabile, gli chiedevo, di tanto in tanto, notizie sull'andamento delle giocate ma lui mi rassicurava sostenendo di trovarsi di fronte a perdite lievi. In realtà, doveva oltre 100.000 euro ad un clan capeggiato da una donna senza scrupoli, Lady Silvia. Fu così che, un bel giorno, in una sorta di vendetta trasversale, venni rapita dagli scagnozzi della camorrista, in quanto fidanzata di Martin. Silvia mi lasciò alla mercé di due brutti ceffi. All'inizio, lei era presente. Mi scoparono a turno, entrambi da dietro: uno mi prese nella figa, l'altro nel culo. Poi, mentre uno mi inculava, l'altro arrivò per farselo leccare. Questo fu solo il principio, davanti a lei. Poi la donna se ne andò e i due divennero ancora più focosi e porci. Subì i loro cazzi ovunque, pure in doppia penetrazione. Venni sfondata e resa troia, proprio come la signora desiderava. Le abbondanti venute degli uomini sul mio volto, con colate sulle tette, mi fecero sentire zoccola come non mai. Ma la punizione non si limitò a quello. Silvia ricomparve per mostrarmi Martin che veniva trapanato senza pietà da un uomo, dopo un preliminare spompinatorio. Durante l'inculata, Silvia ciucciava la fava di Martin, umiliandomi ulteriormente. La scopata si concluse con Martin che ricevette una copiosa schizzata in faccia. Dopo di ciò, io fui avviata alla prostituzione, mentre Martin fu instradato a quella con I maschi. Con i nostri guadagni, avremmo dovuto restituire il grosso debito accumulato. In realtà, lo stiamo ancora ripagando... Lamentarci sarebbe inutile: meglio questo che un colpo di pistola in fronte!
venerdì 17 maggio 2024
Lesbo detective
Mi chiamo Justine. Sull'imbrunire, un individuo col volto coperto era penetrato nella mia abitazione. Rifugiatami in camera da letto, contattai la polizia dopo aver chiuso la porta a chiave. L'uomo, presumibilmente un ladro, tentò di stuprarmi ma, al suono delle sirene di una volante, si dette maldestramente alla fuga. Quando aprì la porta, apparve una aitante detective che impugnava con sicurezza la pistola. Ancora impaurita, le raccontai dell'accaduto ma poi pensai bene di approcciare con la sbirra. Una volta resasi conto che la situazione appariva tranquilla, la donna stava per andare via ma io la intrigai mostrandole le tette, dopodichè, la coinvolsi sopra il divano. Non se l'aspettava, ed ebbe qualche perplessità, ma poi si lasciò andare. Mi leccò timidamente i capezzoli, poi ci pensai io a riscaldarla perbene, slinguazzandole la passera a missionaria. Mi ricambiò leccando a pecorina ed io godetti beatamente. Stesa sul divano, le diedi un'altra ripassata di lingua. La sbirra giunse al suo secondo orgasmo. Alla fine fu lei a guidarmi in una pregevole strofinata tra passere dove raggiunsi un profondo amplesso. E' bello poter contare sulle forze dell'ordine!
L'adorata prof di matematica
Mi chiamo Amalia, sono una docente di matematica e ho un partner più giovane di me, di nome Gervaso (Jerry). Esseno una donna avvenente, ricevo tanti sguardi interessati, anche dai miei studenti. Si sa che esistono i flirt tra allievi e professori, solo che, nel mio caso, non credevo che potessero diventare reali. In un certo tal modo, fu Jerry a mettermi la pulce nell'orecchio esternando alcune sensazioni mentre scopavamo. Diceva, in particolare, che le studentesse sono molto morbose nei miei confronti. Non diedi adito alle sue parole e, addirittura, risposi che si stava facendo un film porno e che, magari, gli piaceva pure, nonostante la gelosia. Fatto sta che quel discorso mi intrigò e gasò lui ancor di più. Ricevetti una copiosa sborrata nella fica. Nei giorni seguenti, l'immaginazione divenne incredibilmente e inaspettatamente realtà. Un pò sarà anche merito delle vertiginose minigonne che indosso. La campanella era suonata e in classe rimasero soltanto due ragazze, Alessandra la bionda e Marica. Quest'ultima venne verso di me dandomi della gnocca e poi mi baciò con disinvoltura. Mi resi conto di piacerle parecchio e che le parole del mio ragazzo non erano poi così infondate. Non mi staccava la lingua dalla bocca ed io ci presi fottutamente gusto! Ci spogliammo un pò, i baci proseguirono e lei mi leccò anche il seno mentre la biondina stava vicino e commentava (alle volte con parole colorite). Mi baciai anche con Alessandra e, spogliandola, non potetti fare a meno di apprezzare il suo notevole culetto. Marica, intanto, inginocchiata, prese a leccarmela di brutto e godetti come una porca. Poi leccai io lei, mentre loro due si baciavano. Marica, insaziabile, riprese a leccarmi, mentre la bionda la slinguazzava da dietro. Raggiunsi così il secondo favoloso orgasmo. Poi, ci mettemmo in una posizione molto eccitante in cui io leccavo la figa della bionda e Marica, oltre a slinguazzare l'ano dell'amica, mi masturbava la fica con le dita. In tal modo se ne venne la bionda e anch'io esplosi per la terza volta! A quel punto, io e Marica ci mettemmo a strofinare le passere ma, a un tratto, nel gioco, si inserì la bionda che me la leccava. Questo comportò la venuta di Marica ma anche l'ennesima della sottoscritta. Quelle due in matematica sono davvero negate, è vero, ma come non migliorare la loro media affibiandole un bellissimo 10? Dopotutto se lo sono proprio meritato!
Parrucchiera per porcate
Mi chiamo Claudia. Mia cugina mi indirizzò da una sua amica parrucchiera che aveva appena aperto un nuovo locale. Mi recai al negozio verso le tre del pomeriggio. Entrai e mi sedetti. Poi chiesi un taglio. La ragazza si chiamava Tiziana. Cominciò a maneggiare i miei capelli e, poco dopo, disse che non era il caso che li accorciassi. Credetti di essere andata lì per nulla. Stavo per alzarmi dalla sedia, quando lei mi passò una mano sul seno da sopra alla magliettina. Poi la infilò addirittura dentro. Diceva che potevamo conoscerci meglio. Non me l'aspettavo e le suggerì di fermarsi, precisando di essere fidanzata. Ero titubante anche perché, fino a quel momento, non annoveravo esperienze con femmine. Ma Tiziana era decisa e continuò. Mi piaceva il suo atteggiamento convinto, tipico di una persona che non ammette di ricevere rifiuti. Disse pure di alzare la gonna e io, ipnotizzata, ubbidì. Scoprì il mio seno apprezzandolo e finì per farmi togliere pure le mutandine. Con le dita, mi teneva la fica aperta complimentandosi per le mie labbra. Naturalmente, non si riferiva alla bocca! Si inginocchiò, mi sgrilletto' la passera, poi prese il dildo per esplorarmela in due posizioni, a missionaria e pure a pecorina. Venni di brutto. Mi sgrilletto' ancora da dietro ed io godetti nuovamente. Contai almeno tre intensi orgasmi. Gasata, ricambiai leccandole ardentemente la passera fino a condurla all'amplesso. Le leccai le tette, mentre ancora assaporava la venuta. Ci baciammo e quello fu un momento cruciale. Durante le limonate, insistette affinché ci rivedessimo, nonostante la mia ritrosia. Addirittura, affermò di voler venire a trovarmi a casa. A quel punto, fui tentata di darle una lezione. Quando Tiziana si presentò a casa, nei giorni seguenti, andò ad aprirle la porta Flavio, il mio ragazzo e io mi nascosi. Lui è molto focoso, dotato, e il suo sogno è sempre stato quello di "castigare" una lesbica. Tiziana non si aspettava di venire palpata e baciata da lui con tale passione. Alla vista di quel cazzo da urlo, poi, finì per cedere clamorosamente! Prima lo ciucciò, dopodiché lui se la sbattette sopra al letto facendola urlare di piacere e anche un po' di dolore, data la prestanza dell'arnese. La spano' perbene: di fianco, a candela e a missionaria, concludendo con una copiosa sborrata sulla pancia. In quel momento, io appari' sulla scena spiegandole di non aver resistito alla tentazione di farla sbattere dal mio boyfriend. Lei ammise di aver goduto, dandomi però, giustamente, della bastarda. Flavio, soddisfatto della scopata, dette invece ad entrambe delle troie.
mercoledì 15 maggio 2024
Pissing senza freni
Mi chiamo Sonia. Se sono diventata piuttosto maiala è sicuramente grazie alla mia amica bionda Vanessa. La sua maialaggine si manifestò in maniera acuta a casa sua. Io stavo cercando di studiare quando lei si avvicinò con un contenitore pieno di panna montata. Bhè, mi disse che sarebbe servito a risvegliare i miei sensi. Intanto mi toccava le tette leccandomi il viso. Quando le suggerì che poteva sfogarsi con un uomo, mi rispose di non averlo e ribadì che nemmeno io stavo con qualcuno. Mi ritrovai con il suo dito in bocca pieno di panna che finì pure su un capezzolo. Mi baciò il culo a pecorina. Poi, mi leccò la figa a missionaria, invogliandomi ad urinare nella sua bocca. Dopo di ciò, ci mettemmo ad urinare entrambe sul tavolo della cucina allagandolo. E pisciavamo pure una contro l'altra come due cretine. Vanessa gradì che la spanassi col dildo e glielo piazzai nella patata. Lei, invece, preferì usare un dildo anale nel mio culo. Me lo infilò a pecorina, poi lo presi da sola a candela mentre lei mi leccava il viso, da gran troietta. Dopo, Vanessa cominciò ad urinarmi addosso, intimandomi di bere. Mi bagnai completamente. A quel punto si mise a leccare la sua urina dalle mie tette. Quando concludemmo la bizzarra esperienza, il tavolo era diventato ormai un autentico mare del piscio di entrambe. Aiutai Vanessa a pulirlo, in attessa della prossima avventura.
Massaggi intimi con la nera
Mi chiamo Lidia. Sono una giovane massaggiatrice. Le giornate al Centro Benessere non scorrono sempre uguali, molto dipende dalla clientela. Quando sono fortunata e incontro persone affascinanti come Jessica, una ragazza di colore, il tempo vola. Il sangue cominciò a ribollirmi appena le toccai il sedere tonico. Cercai di essere professionale, le massaggiai il collo, la schiena, i piedi, le gambe, il seno. Ma non resistetti alla tentazione forte di slinguazzarle la passera. Lei non se lo aspettava ma le piacque. Fu così felice da ricambiare, leccandomi a sua volta. Poi io ripresi, leccandole la passera a pecorina e lei fece lo stesso con me ma con più intensità, dato chee mi ficcò la lingua nel culo mentre mi sgrillettava la passera con le dita. E così, concludemmo in bellezza posizionandoci a 69 sopra il lettino: io stavo sopra e lei sotto. Il lecca lecca reciproco portò ambedue a splendidi amplessi. Un bacio passionale fu la ciliegina sulla torta di quella splendida mattinata.
La badante perversa
In un rapporto dove c'è una sostanziale differenza di età, spesso si può presupporre che, una delle due parti resti nella relazione principalmente per una questione di convenienza economica. Si pensi ad uomini di una certà età che si intrattengono con donne molto più giovani di loro. E' proprio il mio caso! Sono Ramona, una ragazza mora di origini rumene. La mia specialità è fare la badante di anzianotti benestanti. Ma non dipingetemi subito come un'approfittatrice senza scrupoli. Sono così troia da trovare spunti di piacere anche con i vecchi, eh si! E poi, alcuni di questi sono ancora piuttosto arzilli, come il signor Domenico. Dopo baci, pompini, e leccate di fica, l'uomo era solito scoparmi ma, per godere appieno, chiedeva sempre un trattamento speciale. E così, finiva a pecora con me che gli leccavo il buco del culo. Ma la perversione porta altra perversione, per cui non resistevo alla tentazione di spanargli il buco del culo con il manico della mia fidata spazzola. La situazione non poteva che culminare con le sue abbondanti eiaculazioni ed io, soddisfatta, che gli mordevo le natiche. Meritava queste attenzioni il sig. Domenico, visto che, estasiato dalla sottoscritta e dalle sue "prestazioni professionali", decise di lasciarmi, dopo il decesso gran parte dei suoi beni, scatenando le ire dei parenti, per la serie: "Ha lasciato tutto a quella zoccola rumena!". Bhè, dai, non penso solo ai soldi, infondo si è anche divertito! Pace all'anima sua!
martedì 14 maggio 2024
Apparenti spasimanti
Sono Fiona. Credevo di essere contesa tra due ragazzi ma mi sbagliavo! Non ero io l'oggetto del desiderio ma piuttosto la folla passione che scattò tra di loro dopo aver bevuto del vino rosso. E così capì subito che quella serata avrebbe preso una certa piega. I due si baciarono, dopodichè uno succhiò l'uccello dell'altro, prima di farselo a candela e a pecorina. Il ragazzo scopato, alla fine, prese tanta bella sborra in faccia.
La madre porcella del mio convivente
Mi chiamo Marianna. Fondamentalmente, questa è una storia incestuosa ed assurda della quale io non sono la protagonista principale. Condivido l'appartamento con Mauro. Siamo entrambi studenti Universitari. Pensavo di piacere parecchio a Mauro ma, pian piano, mi resi conto che aveva maggior interesse per un'altra persona. Forse avrei accettato di più se fosse stato frocio ma non che avesse una tresca addirittura con Angela, la madre! Eppure, mi parlava spesso di lei, di quanto fosse speciale. Sapevo soltanto che questa donna era vedova ma non la conoscevo di persona. Un giorno, tornai prima del previsto dalla Facoltà e assistetti ad uno spettacolo indecente seppur non privo di fascino. Mauro si stava sbattendo una donna tettona molto più grande di lui. Inizialmente, pensai che avesse pagatto una prostituta per divertirsi. Ma poi, quando mi misi ad origliare, durante la loro intimità, capì che si trattava di quella troia della madre. Con la più totale disinvoltura, la donna si lasciava trombare a pecorina, a cavalcioni. E lui, per giunta, era eccitato come un toro! Alla fine, lei gli fece pure un bel bocchino e ricevette la sborrata copiosa sulle tette. A quel punto, entrai in scena io per cercare di dialogare con la signora. Ma lei mi fece subito capire che non sarei stata la femmina più importante per il figlio, sarei venuta sempre al secondo posto. Inoltre, mi fece notare di avere una scarsa taglia di reggiseno. Sul mio culo non ebbe nulla da ridere (almeno quello!) ma purtroppo, a differenza sua, non so cucinare e sono meno brava a spompinare. Dunque, altri punti a sfavore. La madre viene a trovare il figlio quasi quotidianamente e si fanno delle grandissime scopate. Ogni tanto, il cazzo lo riserva anche a me ed io mi accontento di essere la seconda scelta perchè sono troppo innamorata di quello stronzo!
Scommettendo sul culetto del ragazzo
Mi chiamo Eliana. A volte mi viene voglia di fare la porcellina, di uscire fuori dagli schemi. Scommisi una pizza con un'amica, di nome Viviana, che sarei riuscita a fare godere Marco, il mio boyfriend, sollecitandogli l'ano. Non era scontato perchè lui pareva un etero convinto ma la sfide difficili mi appassionano. Il mio ragazzo era solito fare il riposino pomeridiano. Era il momento buono per andargli a stuzzicare il culetto. Naturalmente non se lo aspettava. Dissi a Viviana di rimanere a spiare dietro la porta. Marco stava sdraiato a pancia sotto, l'ideale per realizzare la mia fantasia. Gli abbassai le mutande, accarezzai le natiche, poi gli leccai il buco del culo. Avvertì tutto il suo disagio ma avevo intenzione di proseguire. Gli succhiai il pisello per toglierlo qualche momento dall'imbarazzo. Poi, però, ripresi a leccare l'ano a missionaria e, poco dopo, affondai con il dito. Diceva blandamente di no, ma io continuai leccandogli il culo a pecorina mentre segavo il cazzo. A sorpresa subentrò Viviana che, evidentemente, presa dalla situazione, non volle più restare dietro la porta. L'imbarazzo di Marco fu enorme ma godeva per cui non si oppose più di tanto alla presenza nella stanza di un'altra donna. Sempre a pecora, lo spompinai, poi lo feci girare pancia sopra e proseguì il chinotto. Contemporaneamente, gli fistavo il sedere col dito con assiduità. A dispetto dell'iniziale ritrosia, desiderava chiaramente che andassi avanti fino alla fine. Viviana alluse che, in quel momento, Marco, nell'eccitazione, si sarebbe preso pure qualcos'altro, magari un oggetto o addirittura un bel cazzo e io condivisi questo pensiero trasgressivo. La copiosa sborrata, che arrivò addirittura a bagnarmi il viso, testimoniò, in modo palese, ineccepibile, il piacere profondo provato dal ragazzo. Eccitate dalla situazione, io e lei demmo al mio ragazzo della puttana e della zoccola e lui ci godette pure, mentre continuava a eiaculare senza freni...