Mi chiamo Samyra. Sono una ragazza esotica che cerca di apparire bianca lisciandosi i capelli e usando, a volte, il trucco pure sul corpo per schiarire la pelle. Sono nata povera per cui ho dovuto sempre lottare, lavorare duro e subire continue umiliazioni. La svolta accadde quando venni assunta come cameriera di una facoltosa famiglia, i Drumond. Cominciamo col parlare di Valentina, la figlia del padrone, il sig. Berry. La ragazza, una modella palesemente lesbica, frequentava delle amiche piuttosto stronze e razziste. Un giorno, quando vennero a casa, si divertirono ad insultarmi in ogni modo. Non mi aspettavo, tuttavia, che Valentina mi difendesse a spada tratta mettendole perentoriamente alla porta! Quel pomeriggio eravamo da sole. Valentina pretese che mi vestissi da camerierina sexy con tanto di calze a rete bianche ed io l'accontentai. Insomma, non ci voleva certo un indovino per capire che voleva fare sesso ma infondo se lo meritava dopo aver preso le mie parti nei confronti delle sue amiche. Finimmo a baciarci, accarezzarci e leccarci a turno la figa, il tutto con l'ausilio del dildo. Verso la fine del rapporto, glielo ficcai pure dentro al culo facendola urlare di piacere, prima di usufruirne a mia volta nell'ano. Valentina spingeva per una storia lesbo segreta (il padre non avrebbe mai acconsentito ad un legame tra la figlia e una cameriera) ma l'opzione fu annullata dall'improvvisa comparsa sulla scena di Roberto, il figlio maschio di Berry, spesso assente per lavoro e occupato a gestire affari negli Stati Uniti. Mi ricattò senza mezzi termini. Se non gliel'avessi data, avrebbe raccontato al padre della tresca lesbica con la sorella ed io sarei stata cacciata. Inoltre, a quanto pare, il Padre e, in parte, il figlio avevano maggior peso sulle decisioni economiche della famiglia. In poche parole, Valentina contava poco, usufruiva solo, limitatamente, delle carte di credito del papà. Dovetti, in buona sostanza, sottostare al ricatto. Limonai col giovane che mi chiavò a candela. Poi lo spompinai adeguatamente, prima che mi schizzasse il seme in bocca. Quando uscì dalla camera da letto, mi beccò Valentina. Non potetti trovare giustificazioni idonee, capì che avevo appena scopato col fratello. Del resto, odoravo ancora di sborra. Sentitasi evidentemente tradita, la rampolla di famiglia tornò a consolarsi dalle sue amichette snob e si lasciò di nuovo coinvolgere in triangoli amorosi tra femmine. Stanca di ricoprire il ruolo di cameriera, pensai che fosse giunto il momento adatto per il salto di qualità. Roberto si assentò nuovamente per parecchio tempo per cui decisi di sedurre il vecchio Berry. Gli manifestai l'intenzione di diventare segretaria nella sua azienda. Berry apparve dubbioso all'idea, reputandomi senza esperienza nel settore, per cui decisi di fugare le sue riserve mostrando il corpo nudo. Di fronte alla piacevole visione, Berry si sciolse. Lavorai il suo pisello concentrandomi sulla cappella e poi passai ad imboccarlo. Con soddisfazione notai che il pene divenne duro a sufficienza per entrare nella figa a candela. Da adeguata monella, andai sù e giù a ritmo crescente, poi completai il servizio smanettandolo. La sborra schizzò fuori copiosa insieme al suo urlo orgasmico di piacere. Di sicuro non provava da parecchio certe emozioni forti con giovani fanciulle. Pago della venuta, mi assunse come segretaria. Incrociai subito Barbara, l'affascinante collega bionda che ricopriva il medesimo ruolo da alcuni anni. Capì che mi avrebbe ostacolato, per cui feci la prima mossa mettendo le cose in chiaro. Le raccontai tutto, compresa la trombata col titolare della società. Comprese chiaramente che la tenevo, come si suol dire, per le palle. Al primo problema, sarei andata dal Capo a screditarla fino al licenziamento. Il primo incontro con lei, si concluse in una eccitante lesbicata. La donna recepì di doversi sottomettere. Preliminari a parte, ricordo bene il brivido di quella esaltante strofinata tra passere che condusse entrambe all'amplesso profondo. Proseguì l'opera di sottomissione nei confronti della bionda. Pensai a lei come ad una persona che esegue i miei ordini. Due clienti dotati, uno bianco, l'altro di colore, dovevano sottoscrivere un importante contratto. Per firmare con maggior entusiasmo, diciamo così, richiesero la compagnia di due ragazze. Io mandai soltanto Barbara, lasciandole il lavoro "sporco", in pratica, dopo averle fatto fare uno spogliarello per il mio piacere. Poco dopo, quei due se la ritrovarono in una vasca, nella stanza accanto, pronta a soddisfare le loro voglie più libidinose. Babarella se la cavò bene a succhiare e prendere le grosse fave dei clienti che se la ingropparono anche in doppia penetrazione facendola urlare di piacere. Naturalmente, io osservai tutta la scena dal buco della serratura e provai un piacere sconfinato, non solo per le immagini arrapanti che scrutavo ma anche perchè vedevo lei sottomessa completamente al mio volere. Non vi nascondo che questo connubio di elementi, mi fece bagnare parecchio la fica. Quando la riempirono di sborra in bocca, provai un'estasi incredbile e dovetti toccarmi per sfogare il desiderio impellente. Poco dopo, Barbara tornò nuda da me chiedendo se fosse stata brava. Le risposi di si. Lei ribattè di volere un bonus. L'accontentai con un pagamento in natura. Dapprima le leccai la patata, ancora intrisa del sapore di quei cazzi, dopodichè la spanai fottendola con lo strap-on, un cazzo che resta sempre magicamente duro. La trombai proseguendo la sottomissione assicurandomi che pendesse dalle mie labbra. Ci baciammo mentre se ne venne. Bhè, da cameriera di basso rango a segretaria di alto livello, ho compiuto proprio un bel balzo, non c'è che dire. Peccato che, da ragazzina impaurita e succube, sono diventata un'emerita stronza arrivista. Come si suol dire, se sei incudine statti ma quando diventi martello colpisci ed io colpisco forte, forse troppo. Di cosa posso lamentarmi adesso? Guadagno bene e ho un'assistente che comando a bacchetta e che svolge per me il lavoro "sporco".
Tanta tanta voglia di cazzo!!!!!
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17 ore fa
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