venerdì 3 gennaio 2025

Poco puntuale col fitto

Salve, mi chiamo Gardena. Iris, la proprietaria della casa, aveva ragione ad essere adirata con la sottoscritta, dal momento che non versavo il fitto da ben tre mesi. Un giorno si presentò a ricordarmelo indossando la minigonna senza le mutandine. Aveva sempre tenuto un atteggiamento esuberante, imbottita di profumo all'inverosimile, tuttavia, pensavo che le piacessero i maschi, in tutta onestà. Dalle sue parole, credevo che intendesse sbattermi fuori casa ma mi lasciò una via discutibile d'uscita. Badate bene, non vado fiera di ciò che feci ma, alle volte, per andare avanti, bisogna accettare dei compromessi. Insomma, per farla breve, la porcona richiese la liquidazione delle rate in natura! Mi scoprì subito le tette, poi mi invitò ad accarezzarle il culo sodo. Alla fine della fiera, una mano di quà, una mano di là, l'eccitazione prese il sopravvento. Iris aprì le gambe per farsela leccare. Mi sapeva di nuovo, di strano, non di spiacevole. Avevo sempre ciucciato cazzi, fino ad allora, ma, per restare nella casa, andava bene pure un assaggio di passera. Iris ardeva dal desiderio: mi sfilò le mutandine, poi, da esperta lesbicona, cominciò a far saettare divinamente la lingua sul mio clitoride donandomi sensazioni di idilliaco piacere. Arrivai beatamente all'orgasmo. Poi, fui io ad adorare la sua fessura, prima nella posizione magica del 69, poi davanti. Ci detti dentro pure con le dita, fino a farla sbrodolare. Devo dire che fu una sensazione gratificante: non avevo mai fatto venire una donna, prima di quella volta. Naturalmente, dopo quella sorta di "intesa", chiamiamola così, Iris fu decisamente tollerante, non chiedeva nemmeno più le rate del fitto, ero io a corrisponderle di tanto in tanto, con molto comodo. Bhè, che padrona di casa adorabile!        

fitto















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