venerdì 5 luglio 2024

Vizi e ricatti

Mi chiamo Amalia. Faccio la cameriera. Ne vedo di tutti i colori. Prima lavoravo negli hotel ma poi passai alle abitazioni private. Mi capitò di prestare servizio presso una famiglia composta da tre persone: il marito benestante, Roger, la moglie, Diana e il figlio Samuel. Ad un certo punto, la coppia, tormentata dalle continue discussioni, si separò. Nella lussuosa abitazione rimasero il padre e il figlio. Fin qui, nulla di strano, tante persone si dividono al giorno d'oggi, dato che le relazioni non durano sempre a lungo. Ad ogni modo, riscontrai dopo qualcosa di davvero insolito. Arrivai la mattina presto nella casa per pulire e preparare da mangiare. Regnava un silenzio di tomba. Pensai che i due stessero dormendo. Quando mi avvicinai alla camera da letto matrimoniale mi aspettavo di trovare solo l'uomo adulto. La porta era socchiusa. Sbirciando, notai che nel letto ci stavano sia il padre che il figlio per cui capì che avevano dormito insieme. Ciò che vidi dopo fu altamente trasgressivo. Il figlio si svegliò per primo e si mise a baciare sulle labbra il padre. Quello fu il meno. Samuel prese in bocca il grosso tarello del genitore. Intanto parlavano di libertà sessuale incestuosa, essendo rimasti soli in casa. Naturalmente, volevano tenere segreto quell'amore proibito. E così, mentre le gesta di quei due cominciavano perversamente ad arraparmi, pensai di poterli ricattare vendendo il mio silenzio a caro prezzo. Continuai ad osservare le loro porcate. Sembravano due fidanzatini. Si baciavano, il figlio segava il padre che ricambiava, dopodiché l'adulto prese in bocca l'uccello del figlio ingoiandolo tutto. Quelli furono soltanto i preliminari, prima che il padre violasse, con il grosso arnese, il buco del ragazzo. Notai la smorfia di sofferenza sul volto del giovane che godeva ma, al tempo stesso, si sorbiva la sua dose di dolore, date le dimensioni notevoli del pene che lo penetrava senza pietà. Fu a quel punto che, mezza spogliata, per non dire del tutto, spalancai la porta invadendo la privacy dei maschietti di casa. Rimasero sconvolti, per un attimo ma io li tranquillizzai. Affermai che sarei stata loro complice tenendo la bocca chiusa, qualora fossi stata pagata adeguatamente. Roger, abituato a comprare tutto con i soldi, propose di triplicarmi lo stipendio per tenermi buona. Euforica, risposi subito di si. E aggiunsi che mi sarei unita volentieri a loro nel lettone. Ma il padre affermò che, per il momento, avrei potuto solo guardare. Difficile inserire una donna in un amore omosessuale ma mi sentivo già molto considerata e di sicuro appagata sul piano finanziario. Osservai con libidine mentre il padre si sbatteva il figlio in svariate posizioni. La figa si bagno' parecchio mentre l'uomo trovò il pieno appagamento, venendo nel sedere del giovanotto. Avrei custodito il loro segreto e forse, un giorno, in quel letto ci sarei stata pure io. Ma nella vita è meglio non fare programmi dato che le situazioni possono cambiare nel giro di un minuto. A sconvolgere quel quadretto ci pensò l'ex moglie dell'uomo. Diana, che teneva ancora una copia delle chiavi di casa, piombò nell'abitazione all'improvviso e si fiondò in camera da letto. È facile immaginare cosa vide: padre e figlio avvinghiati sul letto in atteggiamento inequivocabile e io nuda in piedi vicino a loro. Diana, furibonda, proferì queste parole: "Roger, dannato pervertito, hai reso nostro figlio ricchione!". Poi, rivolgendosi alla sottoscritta, disse: "E tu sei una zoccola! Ma non ti vergogni? Che fai la guardona oppure partecipi?". D'istinto risposi: "E tu sei una stronza che non ha saputo tenersi il marito!". Diana corse via pronta a spifferare ciò che aveva visto a chissà quante persone. Roger disse che potevo scordarmi il lavoro, che avrei dovuto fare la guardia invece di spiare. Ero fottuta ma risposi a Roger che avrei rimediato. Mi vesti' di corsa e inseguì Diana. Dovevo farla ragionare a tutti i costi. Andai a casa della donna e riuscì a strapparle un appuntamento per il giorno seguente. Il piano era semplice: le avrei proposto un accordo economico per metterla a tacere elargendo un terzo di ciò che avrei ricevuto dal padrone di casa. L'offerta la incuriosì ma non bastò. Disse di sentirsi sola e desiderava anche la mia compagnia. Pur non essendo tagliata per le donne, pensai bene di andare a letto con Diana per essere sicura che rispettasse l'accordo. In realtà, non fu spiacevole lesbicare con lei. Oltre alla figa, le leccai pure il buco del culo e lei fece lo stesso con me. Mi sentì sicura, pronta ad andare trionfante da Roger, affermando di aver risolto il problema. E invece no! Non avevo fatto i conti con Irene, l'amica matura bionda di Diana e la sua giovane compagna, Erica. Quelle due maiale guastafeste non solo riuscirono a farle spifferare il segreto, ma la coinvolsero pure in un triangolo saffico. Irene leccava la figa di Diana che intanto slinguazzava quella della ragazza. Anche Erica leccò Diana che venne di brutto. Poi, Irene limono' duro con Diana al punto da far quasi ingelosire quella puttanella di Erica. Con quelle due serpi, il segreto incestuoso non sarebbe mai stato al sicuro. Comunque, diedi a tutte e tre delle vacche, poi riferì la situazione al sig. Roger. Gli spiegai che avevo tentato il massimo, finendo pure a letto con la moglie per risolvere la situazione ma senza successo. Roger affermò che bisognava frenare lo scandalo proponendo una sua immagine virile con le donne. Di conseguenza, io sarei stata la sua fidanzatina in pubblico. Avrei scopato pure davanti ai suoi amici. Intanto, pretese che gli facessi subito un bocchino per allentare la tensione ed io provvedetti immediatamente ciucciando il grosso tarello e prendendo la sua venuta in faccia. Naturalmente, avrei dovuto tenere gli occhi aperti e la massima attenzione quando lui si appartava in segreto per scopare col figlio. Non so e non credo che percepirò i tremila euro al mese ma spero di beccarne almeno 1000, oltre al suo cazzo duro!
















































































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