giovedì 11 luglio 2024

Dopo la separazione

Mi chiamo Susan. Sostanzialmente, la mia vita si divide in due parti: prima della separazione e dopo la separazione. Eh già, perché durante il matrimonio, mi comportai da donna tranquilla e fedele. Poi, i litigi per le corna che mio marito mi metteva con le ragazzine, portarono all'inevitabile rottura del legame. E qui subentrarono quelle maiale schizzate delle mie amiche lesbiche, Cristina la mora, e Manuela la bionda. Vedendomi di nuovo single, approfittarono per provarci. Ero particolarmente vulnerabile per cui gradì le loro attenzioni, almeno in parte. Leccavano le tette, toccavano la figa, volevano decisamente condurmi al triangolo saffico. Ma io mi lamentavo, reclamavo il cazzo. E allora loro ricorsero allo strap-on. Fu Manuela a scoparmi a candela con l'oggetto, mentre l'altra la incitava. Ma io reclamavo un pene vero e così le due si ritennero offese e, di comune accordo, decisero di punirmi contattando un professionista del sesso, vale a dire un gigolò. Succhiai il pene del giovane, poi mi lasciai sbattere a candela nella figa e pure nel culo. E loro due accanto mi umiliavano. Non solo! Quelle porche, per infierire, decisero di prendere pure loro il cazzo del tipo, il tutto a spese mie! Così, Cristina fu chiavata a pecorina, mentre Manuela a candela. Quelle troie vegetariane, decisero di provare una dose di "wurstel" soprattutto per vendicarsi. Fui costretta pure a leccare la sborra del tizio dal culo di Manuela, pratica che però non risultò affatto sgradevole. Il conto fu salato: ben 3.000 euro per far provare la "giostra del pisello" a quelle maledette, oltre che alla sottoscritta. Intanto, mio figlio Walter, ritornò da un concerto heavy metal e disse di essersi fatto masturbare da un coetaneo sul prato al termine dell'evento. In relax, ci mettemmo a dialogare. Avevo la figa di fuori e intanto gli menavo il pisello, così per diletto, convinta che lui fosse frocio. Gli raccontai delle mie amiche e del gigolò. Ad un certo punto, lui affermò che potevo fare a meno di buttare soldi per farmi sbattere da un professionista. Con decisione, mi afferrò per i capelli in modo che gli ciucciassi l'uccello ormai divenuto durissimo. D'istinto lo sbocchinai, anche se non credevo a ciò che stessi facendo. Dopo di ciò, mi chiavò a missionaria, a candela e pure di fianco, sopra al divano. Godetti come una matta e venni. Inoltre, presi pure una ricca dose di sborra in faccia e sulle tette. Prendendo il cazzo da mio figlio, toccai veramente il fondo e mi sentì tanto troia. Bhè, guardiamo il lato positivo: almeno non costa 3.000 euro!     














































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