Salve da Maria. Come abbiamo visto nel capitolo precedente, scoprì che gli amici di mio figlio, apprendisti meccanici, se la intendevano con il capo Officina. Mio figlio Alessandro era intenzionato ad andare a lavorare lì e non conosceva esattamente la situazione. Decisi di parlarne con mio marito mentre facevamo sesso. All'inizio fu piuttosto flessibile, affermò che a noi genitori non doveva interessare con chi andava nostro figlio. Seppure avesse praticato sesso gay in Officina con Don Franco e gli altri ragazzi, ce ne saremmo fatti una ragione. Poi, però, pensò alla sua reputazione, a ciò che avrebbero pensato i colleghi di Ufficio e così affermò che dovevo impedire ad Alessandro di andare a lavorare in quella subdola officina. Suggerì che potevo presentargli qualche ragazza ma non mi venne nessuna in mente. A quel punto, mio marito disse che avrei dovuto "sacrificarmi" ed usare la mia avvenenza fisica come "merce di scambio" per distoglierlo da quella idea. Mi sembrò folle ma volli assecondare mio marito. Così cominciai a provocare Alessandro. Non si aspettava di vedere la madre bona in certi atteggiamenti. Gli dissi che sarei stata molto generosa nel caso in cui avesse abbandonato l'idea di recarsi a lavorare da Don Franco. E così, piano piano, finimmo a letto. Era vergine e aveva pure un cazzo notevole. Glielo succhiai, lui mi leccò la figa. Poi scopammo alla grande. Nel frattempo cercai di parlarci: non sembrava troppo convinto di abbandonare l'idea dell'Officina e così decisi di raccontargli tutta la verità, di ciò che avevo visto. Rimase turbato ma nemmeno troppo, questo non gli fece "amare" di meno gli amici. Intanto, quel pervertito di mio marito, amante dei video, ci riprendeva con la videocamera. Poi se ne andò e mio figlio mi schizzò in bocca e sulle tette. Diciamo che Alessandro palesò la sua natura bisex: era attratto da me ma notevolmente anche dagli amici. Gli suggerì di parlare con il padre, forse così avrebbero trovato un punto d'intesa, chi lo sà! In realtà, l'incesto non servì a molto, dal momento che, prima o poi, Alessandro ci sarebbe finito in Officina. Con mio marito l'intesa peggiorò, gli rimproverai che pensava solo a mantenere pulita la facciata ostacolando i desideri del figlio. Poi, ricevetti, a sorpresa, la visita di mia nipote Anna, una troietta niente male (lei è la figlia di mio fratello). La misi al corrente della situazione e ne venne fuori il suo amore per le donne. In cerca di conforto, mi abbandonai ai piaceri saffici. Ci baciammo, ci leccammo, ci strofinammo le fighe, godendo come pazze. Da lì ne nacque una specie di relazione di stampo saffico, tanto per cambiare! Mio marito, alla fine, lo scoprì e se la prese con Claudia, la moglie di mio fratello, oltre che con la ragazza, rea di avergli soffiato la moglie. Claudia, non vedendo altre possibilità, gli propose come soluzione quella di andare a puttane e mio marito seguì il consiglio. Ne trovò due particolarmente disponibili, disposte ad ascoltare, alle quali raccontò tutta la sua storia. Bhè, sono contenta che ci vada, così io ed Anna abbiamo campo libero. Per quanto riguarda Alessandro, so che, prima o poi, andrà inevitabilmente incontro al suo destino. Leggi la prima parte
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