Mi chiamo Ubaldo. Non mi vergogno di dire che lavoro come muratore. Mia moglie Mariella, a un certo punto del matrimonio, scelse di frequentare un uomo con elevata disponibilità economica e mi mollò sù due piedi. Ma la fortuna, alle volte, ritorna a favore inaspettatamente. Mia figlia Melissa diventava ogni giorno più bona e disinibita. Tuttavia, non ci avrei mai provato, fu lei ad offrirmi un'occasione imperdibile quando rientrò a casa, a tarda ora, praticamente all'alba, dopo una notte trascorsa in compagnia dell'amica bionda Alessia. Preparai loro il caffè, dopodichè chiesi, senza mezzi termini, cosa avessero fatto la notte. Capì che avevano scopato ma si lamentavano di averlo fatto con ragazzi poco interessanti. Inoltre, espressero il concetto di liquidità, o fluidità, per cui capì che se la intendevano pure tra di loro. Si baciarono prima tra loro, poi io baciai entrambe. Ormai l'ormone era decollato, avevo solo voglia di fotterle entrambe, nonostante una fosse mia figlia. Alessia mi propinò prima un grandissimo pompino, poi passai al trapanamento. Cominciai proprio da Melissa, che intanto si faceva leccare dall'amica. Poi, più o meno, la situazione si invertì: infilzavo la bionda e mia figlia la leccava. Detti un'ultima inflizata a candela a mia figlia, prima di sborrare durante un loro bacio, mentre Melissa smanettava il cazzo. Mia moglie ci sorprese proprio in quel momento. Era venuta per tentare una pace ma rimase sconvolta. Già delusa dal riccone, che presumibilmente la trattava da mignotta, si beccò la doccia fredda del triangolo casalingo. Stizzita, si dette pace con un fallo nella camera accanto. Ripensavo sempre a quel giorno in cui godetti con le giovincelle. Per fortuna, mia figlia, ultimamente, prende iniziative anche in mancanza dell'amica e questo va tutto a mio vantaggio perchè, almeno una pompa, la rimedio di sicuro!
Intanto, a casa di Ubaldo, la figlia torna a casa verso l'alba dopo un'uscita con l'amica...
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