Salve da Melania. Benvenuti alla seconda parte del racconto. Ci eravamo lasciati con la lesbicata che ebbi con Susan in prossimità della cella. Naturalmente, questo non bastò ad alleggerire la mia condanna. Per tale motivo, qualche giorno dopo, fu la stessa Susan a presentarmi Laurent, il Comandante. Si profilò un triangolo dai sapori bisex. Se fossi stata brava e disponibile, avrei finalmente ottenuto ciò che cercavo. Purtroppo riuscì a strappare un accordo per un solo mese dietro le sbarre, anzichè quindici giorni, come avrei desiderato. Ma, date le circostanze, potevo ritenermi ampiamente soddisfatta. Iniziammo a giocare ignorando che ci fosse ancora dell'altro, dietro questa vicenda. Mi resi conto che Susan, fino a quel momento, aveva dispensato, a malapena, soltanto seghe e bocchini al Capitano. Ciò non mi meravigliò tanto, data la sua natura apparentemente saffica. Dopo preliminari a basi di bocchini, il triangolo entrò nel vivo. Le seghe spagnole non mancarono, un pò da parte sua, e parecchio da parte mia. Infondo le mie super tettone rappresentano un cavallo di battaglia della sottoscritta. Alla prima occasione favorevole, Susan mi leccò la figa mentre il Capitano si occupava dei capezzoli. Anche quest'ultimo volle assaggiarla, mentre Susan mi baciava il sedere. Poi lei mi calò le mutandine e lui ne approfittò per impalarmi da dietro tenendomi una coscia sollevata. Al Capo la situazione piacque tanto di cominciare a tirar fuori apprezzamenti nei confronti della sottoscritta. Queste parole suscitarono comprensibile invidia in Susan, che si sentì messa da parte, in quel frangente. Allora io, da brava troia provocatrice, le dissi che doveva dimostrare di essere all'altezza e, con disinvoltura, le spinsi la testa sull'uccello del Capitano. Susan, pur di non sfigurare, non solo dovette sbocchinare di gran carriera ma anche cavalcare l'uccello dell'uomo, pratica a lei non troppo consona nè frequente, fino a quelo momento. Laurent probabilmente attendeva questo momento da tempo per cui non gli parve l'ora di chiavarsela perbene. Io intanto leccavo le palle dell'uomo. La titubanza di Susan si sciolse del tutto quando spostai la lingua nel culo della ragazza. A quel punto perse ogni freno inibitorio e Laurent potette farla cavalcare a piacimento. Sfilai il cazzo dalla sua figa per sbocchinarlo. Il Comandante era in estasi. Diede, giustamente, ad entrambe delle troie. Proseguì a deliziare l'uomo con una grandissima sega spagnola. Susan stava accanto palpandomi le tettone. Convinsi la bionda a darla nuovamente al suo superiore. Non sò perchè lo feci, probabilmente mi intrigava veder scopare due sbirri tra loro. Susan ascoltò il consiglio, credendo di entrare a pieno titolo nelle grazie del Capitano. Laurent, gran stallone, ci prese gusto, la sfondò a lungo in tutti i modi. Quando mi resi conto che lei fosse un pò stanca, le diedi il cambio. Mi adagiai sul pisello a candela mentre leccavo le tette a lei. In quel ménage gli orgasmi di noi donne si susseguivano a raffica. Ormai al limite della resistenza, Laurent si segò freneticamente sborrando sulle tette di entrambe. Presi il suo pene in bocca per ripulirlo dal seme. Dopo la lunga trombata, Susan si fece seria. Quando ci rivestimmo, in disparte da Laurent, mi spiegò che lui era bisex e che voleva farsi, oltre alla sottoscritta, pure i miei complici, ad uno ad uno. Per questo necessitava delle prove dei reati che li inchiodavano. In tal modo li avrebbe poi ricattati sessualmente. In definitiva, non bastò la lesbicata con Susan, nè il successivo triangolo. Dovetti fornire, tramite chiavetta usb, gli scheletri nell'armadio dei miei complici ricoprendo la parte dell'infame. Laurent, un malato sessuale a cui non interessava troppo assicurare malviventi alla giustizia ma piuttosto scopare detenuti e detenute, concesse a quegli uomini una sorta di arresti domiciliari per reati minori ma con obbligo settimanale di firma. Ad ogni firma se li scopava davanti alla sua fidata assistente. E poi, naturalmente, anche grazie a me, castigava pure lei, ormai convertita al bisessualismo. Tutto sommato ai miei complici non è andata poi tanto male: dietro le sbarre avrebbero preso uccelli a vita! Ed io? Bhè, in quel mese di galera partecipai a diversi triangoli, poi finalmente fui libera. Naturalmente, Susan mi ha lasciato il suo numero privato, vorrebbe che qualche ci incontrassimo fuori dal carcere. Onestamente non l'ho ancora contattata ma potrei farlo. Infondo, è anche per merito suo se oggi, finalmente, ho riacquistato la totale libertà! leggi dall'inizio.
martedì 28 febbraio 2023
Una torbida trattativa
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