Mi chiamo George. Quando andai ad abitare al civico numero 51 di Long Avenue, in periferia di Los Angeles, USA, mi resi subito conto di non essere l'unico, nello stabile, ad avere la passione sfrenata per il sesso. Ne ebbi la conferma un giorno in cui si sarebbe dovuta svolgere la riunione di condominio. Da sopra le scale notai interagire intimamente la giovane coppietta formata da Marco e Claudia, che conoscevo superficialmente. Lei stava segando lui e intanto quel maialone maturo dell'amministratore, il sig. Jim Garrett, li spiava da fuori alla finestra in compagnia della consorte complice, la signora Lucia (evidentemente cercavano nuovi stimoli dopo una lunga vita matrimoniale). Poi Jim e la moglie entrarono dentro. Un bel quadretto, non c'è che dire. A loro si aggiunse un ragazzo, di nome Eric, che tolse subito i vestiti, pronto a far parte della mischia. Claudia segò il fidanzato ed Eric contemporaneamente, poi Lucia propinò un bocchino al giovanotto nudo fino a condurlo all'orgasmo. Naturalmente, ne bevve il seme. Eric, appagato, tolse il disturbo. Claudia decise di allontanarsi e lasciò il suo boyfriend in compagnia di Jim e Lucia. La donna succhiò il pene di Marco, prima di lasciarsi sbattere con foga dal ragazzo. Intanto ciucciava il pisello del marito. Jim, da bravo cuckold, entusiasta di osservare la propria coniuge scopata da un altro, per di più giovane, sborrò in faccia a Lucia la tettona. Nel frattempo, Marco, al culmine del piacere, eiaculò nella calda vagina della moglie dell'amministratore di condominio. Chissà che questa prestazione non gli valga un consistente sconto sulle bollette! Scherzi a parte, torniamo a noi. Mentre ammiravo compiaciuto la scena, menando un pò la fava, mi raggiunse sulle scale quella gran porca della signora Elvira, una donna matura ancora piacente, con tanto di tacchi e autoreggenti. Mi si indurì ancora di più il cazzo e le detti due botte stesso sulle scale. Mentre me la stavo scopando in tranquillità, sopraggiunse quella puttanella di Claudia, la ragazza di Marco. Nonostante una certa gelosia da parte di Elvira, affondai il cazzo anche nella fessura rovente della signorina che, evidentemente, già arrapata per conto proprio, per le vicende narrate in precedenza, arrivò rapidamente all'orgasmo. Claudia, soddisfatta, si dileguò, ed io continuai a castigare Elvira. Stavolta la ripassai perbene a candela prima di schizzarle copiosamente in bocca. La troiona bevve tutto lo sperma, oviamente. Bhè, che dire, quel giorno accadde di tutto, tranne una normale riunione di condominio.
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