giovedì 23 febbraio 2023

La mia miglior rivale

Mi chiamo Carol. Dopo alcuni anni di fidanzamento, credevo che Conrad fosse l'uomo della mia vita. Ma, ad un tratto, lo notai parecchio distratto, come se stesse pensando ad altro e non alla sottoscritta. In effetti, aveva perso la testa per un'asiatica nemmeno troppo avvenente di nome Mya. Lo beccai mentre le regalava fiori, oltre ad un anello. Sostanzialmente lui mi aveva già mollata ma io non riuscivo proprio ad accettarlo. Inizialmente provavo gelosia e una notevole acredine verso la ragazza asiatica. Ma Conrad non volle sentire ragioni, disse che ormai aveva scelto lei e se la portò a casa. Dovevo farmi da parte dopo tre anni di convivenza? Non esiste proprio! Fortunatamente possedevo ancora una copia delle chiavi dell'abitazione e così, decisi di entrare a sorpresa lì dentro. Come previsto, trovai Conrad che stava scopando Mya a missionaria. Istintivamente chiesi di restare: era l'unico modo per non restare completamente fuori. Fortunatamente e inaspettatamente, Mya fu d'accordo. Conrad, apparentemente un pò contrariato, finì per accettare la situazione e mi leccò le tette. Poi mi scopò a pecorina davanti a Mya precisando di non farmi troppe illusioni, che insieme non saremmo mai tornati. Intanto mi scopò anche a missionaria. Mya, in principio, pareva essere d'accordo con lui. Godetti ma con la sensazione palese di una sconfitta, di chi ormai ha perso la partita. Ma, alle volte, nella vita, non bisogna mai disperare, mai gettare la spugna finchè non è davvero finita. Fu in quel meraviglioso bocchino condiviso con Mya che accadde qualcosa di magico. Lei gli succhiò le palle mentre io mi dedicavo all'asta. Diedi il massimo, mostrando quanto fossi brava. Conrad, attenzionato da due calde bocche, godeva come un porco. Poi Mya slinguazzò la cappella (dalla quale fuoriuscivano già strascichi di sperma) si complimentò con me, sottolinenando quanto fossi stata capace a ciucciare. Mi porse nuovamente il pene affinchè lo portassi all'eiaculazione. In quel momento scattò una complicità tra noi: tutto il veleno che tenevo in corpo, gelosia compresa, si dissolsero di colpo come neve al sole. Conrad sborrò a fiume sulle mie tette che Mya leccò scrupolosamente come bignè farciti di panna montata. Poi ripulì anche la cappella. Conrad era in estasi, dopo aver svuotato totalmente i coglioni. A quel punto Mya, dimostrando grande solidarietà femminile, gli dette un ultimatum, l'uomo avrebbe dovuto tenersi entrambe oppure nessuna delle due: prendere o lasciare! Ovviamente Conrad, dopo aver brontolato un pò, accolse la proposta. Dopotutto gli conveniva sbattersi due fiche. Per quanto riguarda la qui presente, mi godo il suo cazzo (anche se non mi ama più) e la simpatia di Mya.

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