Il mio nome è Antonella. Gestisco un B&B assieme al mio compagno, Guido. Diciamo che eravamo una coppia tranquilla, finchè non uscirono fuori le fantasie represse del mio partner. Penso di essere una ragazza carina anche se Guido mi ha sempre fatto notare la taglia non esaltante delle tette. In effetti, quando si sofferma specificamente su quelle, gli si ammoscia definitivamente il cazzo. Le amiche mi consigliarono più volte di rifarle ma prevalse la paura dell'intervento, nonchè i costi, tutt'altro che esigui, e così lasciai stare. Alla lunga, come può accadere tra varie coppie, gli stimoli, nell'intimità, cominciarono un pò a calare. Percepivo in Guido il desiderio di provare qualcosa di nuovo, anche se non lo affermava apertamente. A dire il vero, temevo anche che mi potesse mettere le corna con qualche altra donna. Ad ogni modo, in un gelido periodo invernale, vi fu una svolta nel nostro rapporto. Il B&B era praticamente deserto. Ad inizio settimana c'èra soltanto un cliente, un ragazzo di colore di nome John. Quest'ultimo stava facendo colazione quando Guido volle parlarmi a quattr'occhi. Aveva un'aria insolita e cominciò a chiedermi cosa ne pensassi di quel tipo. A bruciapelo non seppi dare un giudizio. Non mi aspettavo una domanda del genere e non capì, lì per lì, il motivo per cui l'aveva posta. Poi Guido proseguì il discorso e divenne tutto più chiaro. In pratica, espresse il desiderio di sperimentare il sesso a tre con quella persona. Caddi dalle nuvole dato che non avevamo mai provato, prima di allora, una cosa del genere. Pensai subito di non essere abbastanza all'altezza, che lui avesse bisogno d'altro per compensare la dimensione ridicola del mio seno. Mille pensieri attraversarono la mente. Intanto sentì, in lontananza, la voce del cliente che, dopo aver sorbito il cappuccino, reclamava un cornetto. Andò Guido da lui e lo condusse in disparte. All'inizio rimasi nascosta a guardare cosa combinavano. Si sedettero sul divano. Guido, senza troppi convenevoli, prese l'iniziativa baciando in bocca l'altro con passione. Rimasi enormemente sorpresa perché John, dal canto suo, non solo ci stette al lingua a lingua, ma ricambiò massaggiando Guido tra le gambe. Tra i due scattò un'inequivocabile intesa di sguardi, dopodichè, il mio compagno si alzò in piedi e, dopo aver abbassato la zip dei pantaloni, tirò fuori l'uccello che l'altro iniziò a segare con disinvoltura. I due cominciarono a spogliarsi. A quel punto, visibilmente eccitata dalla situazione imprevista, tolsi anch'io i vestiti e raggiunsi i due maschi sul divano. Si baciarono di nuovo tra loro. Poi Guido, eccitato, prese in bocca l'uccello di John e lo spompino'. Io, intanto, leccai i capezzoli del ragazzo. Guido continuò a succhiare facendo indurire John, dopodiché accolsi io in bocca la fava del nero. Il mio compagno, arrapato più che mai, slinguazzo' il sedere invitante di John, prima di penetrarlo a fondo. Da brava complice, assecondai la loro scopata segando il pisello dell'ospite del B&B. Guido sfilò il cazzo dal culo dell'altro ed io mi fiondai a leccargli la cappella. E poi arrivò il momento che presi il cazzo di John nella passera mentre ciucciavo con ardore mazza e testicoli del mio lui. Dopo quel bollentissimo e stimolante preambolo, Guido fu finalmente gasato al punto giusto per scopare la figa della sottoscritta. Intanto, John si segava osservandoci con attenzione. Dopo alcuni colpi ben assestati, Il mio compagno mi schizzò sulla pancia. Il ragazzo di colore, infine, puntò il pene dritto verso le labbra di Guido e, in preda ad intenso orgasmo, gli sborrò la crema calda in bocca. La degna conclusione di una porcata a tre che mai mi sarei lontanamente sognata. Bhe, da quel giorno, sia io che Guido, non consideriamo gli ospiti della struttura soltanto come clienti, bensì come possibili partner sessuali.
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