Il mio nome è Sonia, insegno inglese. Sono una donna che non passa inosservata. A scuola mi guardavano tutti, studenti e professori solo che forse io, ingenuamente, volevo credere che non fosse così. Fino a quel dannato giorno ero stata una professoressa seria, impeccabile. La mia condotta esemplare finì nel momento in cui accettai le avances di Carlo, un ragazzo addetto alle pulizie. Stavo riordinando le mie carte dopo la lezione ed ero pronta ad andar via dalla scuola per fare ritorno a casa. Ma Carlo sapeva già cosa desiderava ardentemente. Mi mise la mano nella camicetta sfiorando i capezzoli. Un brivido mi percorse tutta. Carlo non aveva affatto intenzione di mollare! Allungò la mano tra le gambe spingendosi con le dita nelle mutandine. Ho difficoltà a resistere ai maschi decisi che sanno ciò che vogliono. Mi abbassò le mutande con disinvoltura per poi leccarmi la fica. A quel punto pesi proprio la testa. Mi piaceva la sua lingua audace nella topa. Ben presto lui decise di sostituirla adeguatamente col cazzo. Mi scopò sopra la scrivania a missionaria, in prima battuta. Gasata gli succhiai il cazzo che sembrava di marmo. Lo misi anche tra le tette, giusto per aumentare la libidine, casomai ce ne fosse stato bisogno. Poi lui si stese sulla cattedra ed io salì sopra a cavalcioni. Mi impalò di brutto a candela. Sentì il suo cazzo durissimo penetrare fino a dentro. Mi teneva per i fianchi e mi faceva andare sù e giù come una troia. Godetti, oh si se godetti! Mmm, se ci penso! Sembrava instancabile il boy, mi chiavò pure a pecorina. Ero entusiasta ma preoccupata al tempo stesso. Non volevo che qualcuno ci scoprisse. Le mie paure non erano ingiustificate. Intanto Carlo me lo mise in bocca per farselo succhiare ancora un pò. Era già sul punto di venire. Bastò appoggiare la lingua sulla cappella affinchè lui schizzasse a fiume sulle tette. Quel momento appagante fu però interrotto da un imprevisto. [segue]
sabato 18 febbraio 2023
Sedotta dal collaboratore scolastico
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