Mi chiamo Viviana. Non mi ero accorta che una conoscente, Erica, donna un pò più grande di me mi avesse messo gli occhi addosso. Più che altro, credevo che le piacesse stare in compagnia e fare quattro chiacchiere. Ma quando mi invitò da lei e si fece trovare tutta nuda, ebbi un palese momento di imbarazzo. Insomma, una bella signora, spogliata e con un grosso seno destano stupore. Tira e molla, mi riempì di complimenti e mi convinse a togliere gli indumenti. Rimasi in lingerie. Mi accarezzò sopra le mutande, poi le tolse e mi leccò la figa senza troppi convenevoli. Mi sembrò tutto assurdo ma godevo come una matta, ancor più quando mi infilò sapientemente la lingua nel culo. Arrivai beatamente all'orgasmo. Come si fa a non ricambiare una donna così premurosa? Le riservai più o meno lo stesso trattamento, leccandole il buco del culo e sditalinandole la passera. Anche lei raggiunse il meritato amplesso. Entusiasta, accettai il suo invito a pranzo e continuammo a farlo per tutto il pomeriggio. Bhè, di sicuro trascorsi una bella giornata.
venerdì 30 maggio 2025
Una piacevole gionata con la conoscente matura
Il mio ragazzo lo prendeva, il Capo me lo metteva
Il prezzo della vita agiata
Mi chiamo Marta. Dopo il divorzio, trovai un uomo benestante di nome Corrado che mi manteneva. L'uomo, un imprenditore, faceva fare la bella vita sia a me che a mia figlia Rachele. Mia figlia non lo sopportava. Io, restando molto da sola, spesso e volentieri lo tradivo. Una volta organizzai una scopata a quattro con un'amica e due ragazzi. Corrado aveva un debole per Rachele. Prima di partire per uno dei suoi viaggi di lavoro, mi pregò di rendere lei più disponibile nei suoi confronti. Parlai chiaro a Rachele, per continuare a fare la bella vita, bisognava cedere. Quando Corrado rientrò, lo accolsi con un pompino ma lui mi chiese subito di vedere Rachele che stava al cesso. In pratica, volle farsi succhiare il cazzo da mia figlia, e non solo. Ormai era deciso a fotterla, e lo fece a pecorina e a candela. Mia figlia, inzialmente scettica, "crollò" di fronte ad un bel cazzo e alla prospettiva della vita comoda. Ma Corrado pretendeva l'esclusiva. Lei aveva il ragazzo, io fui costretta ad ammettere le mie scappatelle. Lui disse che se avessimo intrattenuto, in seguito, rapporti con altre persone, ci avrebbe buttato per strada. Conoscendolo, avrà riempito la casa di microtelecamere. Rachele promise di mollare il ragazzo. Io potrei darmi da fare fuori casa ma la paura di finire per strada è tanta per cui, se dovessi decidere di tradire, dovrei stare particolarmente attenta. Comunque, Corrado, che è una sorta di padre adottivo per Rachele, se la chiava perbene, e poi fotte pure me. Dopotutto, siamo le donne di casa.
Figlia servizievole
Mi chiamo Ivana. Con la fine prematura del matrimonio, mi trovai in difficoltà a crescere da sola mia figlia Lucia Colette. I lavoretti saltuari che trovavo non mi permettevano di far fronte adeguatamente alle spese. E così, intrapresi il mestiere più antico del mondo. Dopo qualche ritrosia iniziale, trovai stimolante dispensare piacere in cambio di benefici economici. Ma il tempo passa e, alle volte, gli uomini diventano esigenti. Qualcuno mi diceva quanto fosse diventata appetibile mia figlia, finchè Franco, un conoscente, lo esternò in modo più diretto affermando che avrebbe valutato il doppio del solito, una prestazione con Lucia. Sapevo che, prima o poi, sarebbe toccato a lei. Franco si presentò a casa qualche giorno dopo ed io lo feci salire. Lucia lo aspettava in camera da letto. Franco le leccò subito la fica, poi lei lo spompinò. Io le stavo vicino, mi assicuravo che avesse imparato bene l'ABC del mestiere. Dopo la pompa prolungata, lui se la mise sopra a cavalcioni e la impalò perbene per tutta la mattinata. Lucia arivò all'orgasmo e gli succhiò il pisello. A quel punto intervenni io ad offrire "il digestivo spompinatorio della casa". Lo succhiai fino a ricevere la crema in bocca e sul corpo. Restò soddisfatto e, a ruota, tutti i suoi amici vennero a farci visita. Bhè, di questo passo, io e mia figlia potremo anche concederci una meritata vacanza!
giovedì 29 maggio 2025
Una matura per il mio ragazzo
Mi chiamo Alice. Da tempo, il mio ragazzo, Rosario, ripeteva di avere un debole per le donne più grandi. Queste esternazioni mi ingelosivano ma, pian piano, cominciai a pensare di poter soddisfare il suo desiderio. Carmen, la mia vicina bionda, sembrava la persona giusta. A dire il vero, ispirava anche me. E così le parlai delle fantasie del mio ragazzo e lei mi suggerì di chiamarlo e farlo venire a casa sua. L'idea del triangolo mi turbava un pò ma meglio lei che un'altra. Carmen fu subito esplicita, si spogliò e si lasciò accarezzare le tette da Rosario e un pò anche da me. Poi lei mi aiutò a spogliarmi e ci baciammo. Intanto, le accarezzai la fica e la sentì umida, mentre Rosario le baciava la schiena da dietro. Carmen si fiondò sul pisello del mio ragazzo: leccava la cappella alla grande e succhiava da Dio. Intanto, io le slinguazzai la patata. Poi lei mi mise un dildo dentro, mentre Rosario gliela leccava. Questi preliminari portarono alla pecorina, dove Rosario la trombò da dietro. Lei trovò il modo di slinguazzarmela mentre veniva ampiamente fottuta. Poi Rosario la penetrò sul letto a candela. Il cazzo le sprofondò dentro facendola urlare come una cagna in calore. Ciò nonostante, a tratti, riuscì pure a infilarmi il dildo nella patata. Mi sentì davvero eccitata e, nel contempo, una gran cornuta consensiente! La lingua prolungata di Carmen, a lambire la cappella, diede i suoi frutti: il nettare bianco e copioso le schizzò tutto in bocca e in faccia. Non so quante ragazze lascerebbero che il proprio partner scopasse con un'altra ma sono sicura che, per quella trombata galattica, Rosario mi ringrazierà a vita. Bhè, l'occasione l'ho concessa io ma non vorrei che, conoscendo l'appartamento di Carmen, il mio ragazzo prendesse iniziative personali tentando di scoparsela da solo, a mia insaputa. Cornuta ok, a viso aperto, ma mai tradita di nascosto!
Non c'è due senza tre!
Mi chiamo Katy. Quel giorno ero particolarmente vogliosa, nonchè in palese astinenza da cazzo. In condizioni simili erano pure Marina e Asia, una tipa orientale. Quando Asia si allontanò, ne approfittai per convincere Marina ad un rapporto lesbo. Dopo aver giocato sul divano, ci spostammo in camera da letto. E lì ci sorprese Asia che fece una scenata. Fu così che decidemmo di portare anche lei sul letto per innescare un bollente triangolo.
mercoledì 28 maggio 2025
Babysitter per coppia
Mi chiamo Vanessa. Qualche tempo fa, facevo la babysitter. Mi sorpresi quando i coniugi Eric e Carla Walters, presso cui prestavo servizio, mi chiesero di incontrarci fuori dall'orario di lavoro. Dissero di volermi ringraziare per l'impegno dimostrato. Poi mi invitarono a bere il caffè dentro casa e, in seguito, mi condussero in camera da letto. Lo trovai insolito come luogo di dialogo, dal momento che avremmo potuto farlo benissimo in salotto. Una volta lì, lei, Carla, disse che una coppia ha bisogno di stimoli. Ignara delle loro intenzioni, consigliai lo psicologo. Ma ben presto capì lo scopo di quell'incontro. Lei mi mise una mano sul seno mentre lui mi baciava il collo (promettendo aumenti della paga). La donna mi accarezzò sopra le mutandine e poi mi spinse ad imboccare il cazzo del marito. Mi ritrovai a chiavare con Eric, coinvolta in un eccitante triangolo sessuale. Io e la signora prendemmo il cazzo a turno ma ci baciavamo anche parecchio tra di noi. In alcune circostanze, mentre Eric mi impalava, lei mi leccò pure la fica. Al termine della lunghissima fottuta, la sborra in bocca la presi soprattutto io. Durante quel rapporto a tre, mi resi conto che Carla non aveva accontentato il marito per fargli piacere, o almeno non solo quello, ma mi aveva tirato dentro il loro rapporto perchè le piacciono parecchio le donne. Il giorno seguente, la spinsi a dirmi la verità e lei ammise di preferire la fica al marito (non sò se per noia o perchè i suoi gusti erano cambiati negli anni). Eric, preso dal lavoro d'Ufficio, tornò solo a tarda sera. Nel frattempo, lei si spogliò pregandomi di seguirla in camera da letto. Tolsi anche io i vestiti e assecondai volentieri i suoi desideri. Ma questa è un'altra storia.
lunedì 26 maggio 2025
L'incesto senza limiti
Gli amici impiccioni
Purtroppo i miei amici sono un pò invadenti, non si fanno mai i fatti loro. Sospettavano che avessi problemi con le donne e pagarono una avvenente spogliarellista di colore per approcciarmi. La ragazza si finse amica, disse di essere un'amica di mio cugino, anche se non era vero. Una volta in camera da letto, provò a sedurmi leccandomi il petto, la pancia, poi me lo tirò pure fuori dal jeans ma il mio cazzo restò clamorosamente moscio. La pregai di riferire che io e lei avevamo consumato per non diventare oggetto di sfottò ma, sfortunatamente, quei 4 rompiscatole erano dietro la porta ad origliare ed appresero subito la verità...
Incurante della differenza di età
Mi chiamo Valery. Con il mio atteggiamento spregiudicato stupì anche la mia amica Stefania che di certo non è una santarellina. Dovreste vedere la sua faccia quando le raccontai di essere stufa dei ragazzi e di aver modificato di parecchio il target, orientandomi su uomini "aged", insomma molto maturi. Cominciai la mia avventura con Oreste, il postino. E' un brav'uomo, mai ci avrebbe provato con la sottoscritta e mai saremmo arrivati al dunque se io non fossi stata così zoccola da sedurlo, da fargli capire che una possibilità di trombare c'era. Dopo la consegna della posta, se ne stava per andare via, il fessacchiotto, ma io lo pregai di restare e preparai il caffè. Mi raccontò che con la moglie non si eccitava più e questo attivò il mio status da conclamata puttanella provocatrice. Ci baciammo. Poi, glielo tirai fuori dai pantaloni e gli propinai un bocchino coi fiocchi. Questo lo sciolse inevitabilmente e fu pronto a leccarmi la fica, quando spalancai le cosce. Dopodichè mi ficcò quel bel cazzo ancora valido nella passera a pecorina, sopra al divano. Poi trombammo pure di fianco. Quando mi misi sopra di lui a candela, diressi le danze sù e giù e lo portai soavemente all'orgasmo. La venuta gliela completai con le mani e fu davvero copiosa. Credo che quel giorno il povero Oreste abbia consegnato la posta in ritardo e, ovviamente, è tutta colpa mia. Ma perchè sono così troia da concentrarmi su uomini molto più grandi di me, vicini alla pensione? Bhè, i ragazzi sono troppo pressanti, credono che tutto gli sia dovuto, invece gli uomini di una volta sono più rispettosi, quasi dei signori, e, spesso hanno pure un bel cazzo!
Il terzo incomodo
Mi chiamo Ingrid. Non immaginavo che Robert, il mio fidanzato, mi portasse in un'altra città solo per incontrare Elio, un suo caro amico conosciuto in chat. Sapevo che, volta e gira, saremmo finiti a casa di Elio e che la situazione avrebbe preso la piega del triangolo sessuale. Ci poteva anche stare, in realta, soltanto che notai una complicità piuttosto marcata fra di loro. Alla doppia penetrazione classica, seguirono i pompini e già lì vidi i due entusiasti per lo strofinio reciproco delle cappelle. La chiavata continuò, fino al desiderio di entrambi di collocare i loro peni contemporanemante in un solo buco, quello della fica. Lì raggiunsero il massimo livello di esaltazione e di vicinanza intima condite, naturalmente, da copiose sborrate. L'esperienza mi era piaciuta ma portavo dentro di me dei dubbi dal momento che Elio rappresentava un amico fin troppo presente nella vita di Robert. Ecco perchè decisi di prendere una pausa di riflessione. Consultai uno psicologo esponendogli le mie perplessità ma lui, più che fornirmi una soluzione, pensò bene di sedurmi e così ci facemmo una ricca chiavata con succulente anteprime di pompini, leccate di fica, e sega spagnola (modestamente sono ben fornita a tette). L'ambia sborrata che ricevetti in bocca, e che colò a fiume pure sulle tettone, mi fece sentire davvero zoccola e meritai senz'altro di essere etichettata dal medico in tal modo.
venerdì 23 maggio 2025
Un padre fortunato
Mi chiamo Ubaldo. Non mi vergogno di dire che lavoro come muratore. Mia moglie Mariella, a un certo punto del matrimonio, scelse di frequentare un uomo con elevata disponibilità economica e mi mollò sù due piedi. Ma la fortuna, alle volte, ritorna a favore inaspettatamente. Mia figlia Melissa diventava ogni giorno più bona e disinibita. Tuttavia, non ci avrei mai provato, fu lei ad offrirmi un'occasione imperdibile quando rientrò a casa, a tarda ora, praticamente all'alba, dopo una notte trascorsa in compagnia dell'amica bionda Alessia. Preparai loro il caffè, dopodichè chiesi, senza mezzi termini, cosa avessero fatto la notte. Capì che avevano scopato ma si lamentavano di averlo fatto con ragazzi poco interessanti. Inoltre, espressero il concetto di liquidità, o fluidità, per cui capì che se la intendevano pure tra di loro. Si baciarono prima tra loro, poi io baciai entrambe. Ormai l'ormone era decollato, avevo solo voglia di fotterle entrambe, nonostante una fosse mia figlia. Alessia mi propinò prima un grandissimo pompino, poi passai al trapanamento. Cominciai proprio da Melissa, che intanto si faceva leccare dall'amica. Poi, più o meno, la situazione si invertì: infilzavo la bionda e mia figlia la leccava. Detti un'ultima inflizata a candela a mia figlia, prima di sborrare durante un loro bacio, mentre Melissa smanettava il cazzo. Mia moglie ci sorprese proprio in quel momento. Era venuta per tentare una pace ma rimase sconvolta. Già delusa dal riccone, che presumibilmente la trattava da mignotta, si beccò la doccia fredda del triangolo casalingo. Stizzita, si dette pace con un fallo nella camera accanto. Ripensavo sempre a quel giorno in cui godetti con le giovincelle. Per fortuna, mia figlia, ultimamente, prende iniziative anche in mancanza dell'amica e questo va tutto a mio vantaggio perchè, almeno una pompa, la rimedio di sicuro!
La doppia Parrocchia per Clara
Sono Clara. Al "colpo di testa" di mia figlia si erano aggiunti i miei. Sentivo il bisogno di confidarmi con due amiche coetanee quali Clelia la bionda e Silvana. In quell'occasione, scoprì che anche loro erano state approcciate da Brunella la parrucchiera che le aveva iniziate al lesbo. Questa situazione mi confortò, dal momento che non ero l'unica ad essere stata sedotta dalla "regina della messa in piega". Il contesto favorì i nostri approcci intimi. Baciai a lungo Clelia, Poi finì a leccargliela mentre Silvana, ormai eccitata, mi slinguazzava da dietro. Poi, ci scambiammo le posizioni. Messa a pecora, subì la lingua di Clelia che, a sua volta, si faceva leccare da Silvana, il tutto in una sorta di lesbo-trenino. Condimmo il tutto con grandi "limonate" durante le quali arrivò all'orgasmo pure Silvana, che non aveva ricevuto una "leccata diretta". Nell'euforia, ci giurammo una sorta di amore eterno ed esclusivo ma io venni meno all'intesa, dal momento che Carlo tornò a farmi visita. Tentai di arginarlo ma con scarsi risultati. Mi ritrovai a cosce aperte senza mutandine, leccata egregiamente dal ragazzo. Dopodichè, arrivò l'immancabile chiavata a pecora, di fianco e a missionaria. Proprio in questa fase, il giovane godette e mi schizzò sulla pancia. Proprio in quel frangente, arrivò inaspettatamente Silvana che mi beccò in flagrante con Carlo e lanciò una frecciatina. L'allusione alla "frequentazione della doppia parrocchia" non venne compresa da Carlo e io pregai la mia amica di allontanarsi. Bhè, forse a loro basta solo la patata ma io gradisco pure una sana dose di cazzo.
giovedì 22 maggio 2025
I sussulti con la parrucchiera
Salve da Clara. Il bello del sesso, a volte, è quello di andarlo a raccontare dopo averlo fatto. Brunella è una parrucchiera che abita nel mio palazzo. La ritenevo un'amica fidata per cui le raccontai le vicende di quel periodo, la scopata di mia figlia col padre del fidanzato e la mia, successiva, con il ragazzo. Brunella sembrò giudicarmi, poi disse che ero talmente troia da poter stare anche con le donne. Solo allora realizzai l'orientamento saffico di Brunella ma era troppo tardi ormai. Mi baciò ed io mi lasciai limonare e sedurre dalla moretta che sapeva bene come muover le dita sul clitoride e dentro la figa, oltre a saperla leccare divinamente. Finì a pecorina con lei che mi leccava perfino il buco del culo, oltre a sditalinarmi. L'orgasmo fu profondo e inevitabile.
Consolato dalla madre della fidanzata
Mi chiamo Clara. Il fidanzato di mia figlia venne a parlarmi con un certo timore. Carlo mi raccontò che Irene l'aveva tradito col padre, un donnaiolo di nome Goffredo. Nel tentativo di consolarlo mi lasciai andare ad apprezzamenti dato che è un bel ragazzo. Carlo forse equivocò tale gentilezza e ci provò ed io non seppi resistergli. Mi spogliò alla svelta ed io finì per leccargli e succhiargli il cazzo. Arrivammo così a chiavare intensamente a missonaria, di fianco e a candela. La spompinata finale preannunciò la schizzata di abbondante sperma dritto nella mia bocca. Lo ingoiai tutto, da gran troia.
Ingroppata dal padre del mio ragazzo
Mi chiamo Irene. Carlo, il mo fidanzato, è carino ma tra di noi non c'è la chimica adeguata. Lui preferiva ascoltare la musica invece di darmi le giuste attenzioni. Goffredo, il padre di Carlo, aveva un passato da Don Giovanni e mi fu subito simpatico. Non credevo che ci avrebbe provato con la sottoscritta proprio a due passi dal figlio, distratto dalla musica in cuffia. Il pensiero che avesse castigato tante donne, che fosse un uomo vissuto, azzerò i miei freni inibitori e gli permisi di toccarmi in cucina. Mi spogliai e gli leccai la cappella. Lui mi leccò la fica. Glielo succhiai, prima che mi sbattesse come una troietta in calore a pecorina appoggiata al mobile della cucina. Lo sentì tutto fino a dentro, prima che mi schizzasse copiosamente in faccia. A quel punto arrivò Carlo e ci beccò. Sconvolto dalla visione, si meravigliò che il padre mi avesse sedotta con tale determinazione e che io, da troietta, ci fossi stata. Fu imbarazzante, lo riconosco, ma non rinnego il piacere provato con quell'uomo maturo.
mercoledì 21 maggio 2025
Chi lascia la via vecchia per la via nuova
Mi chiamo Elly. Sono una ragazza carina che di solito piace agli uomini. Quando venni assunta come segretaria, il titolare, Giorgio, si invaghì totalmente della sottoscritta. In realtà, l'uomo stava con una donna di nome Marina da ben 5 anni. Sono una puttanella viziosa ma non così stronza da portare via gli uomini alle altre. Marina, preoccupata, espresse i suoi timori confidandosi con me nel cesso dell'Azienda e disse che Giorgio la trascurava, negli ultimi tempi. Lei era stanca di ricorrere al dildo per appagarsi. E così a me venne in mente un'idea per godere in 3 e, nel contempo, impartire una piccola lezione al Capo, il tutto a fin di bene per ridare fiducia al loro rapporto. Quella mattina, Giorgio iniziò subito a ronzarmi intorno. Poi si allontanò. Intanto io cominciai ad alzare il vestito, sicura che lui stesse sbirciando dietro la porta. Lo stuzzicai in questo modo finchè il porcellone si avvicinò fiondandosi direttamente con la lingua sulla mia figa. Me la leccò per un pò. Poi, intervenne Marina che lo allontanò temporaneamente da me, tirandogli un orecchio. Marina lo spompinò ma lui insisteva nel volere certe cose da me. In base al dialogo complice avuto nel cesso, io e Marina lo assecondammo. Lo spompinai parecchio, poi lasciai un pò la fava a Marina e intanto elogiavo il suo lavoretto orale. Giorgio era fissato nel volermi scopare e glielo concessi dandola a cavalcioni e poi a candela. Lui avrebbe voluto continuare con me fino alla fine ma, ad un tratto, mi tolsi e lasciai spazio a Marina che montò sopra l'uccello duro. Giorgio protestò un pò per il "fuori programma" ma poi si godette la passera della compagna (da tempo trascurata) alla quale io mi premunì di leccare le tette. Il fatidico momento della sborrata arrivò sontuoso e il seme schizzò nella figa di Marina mentre io e lei, soddisfatte del risultato ottenuto, ci slinguammo. Bhè, credo che quel triangolo abbia contribuito a far ritrovare a loro una certa armonia e intesa di coppia ma Giorgio non ha mai smesso di spiarmi in ufficio, smanettandosi adeguatamente l'uccello.
Leccare la prof migliora i voti
martedì 20 maggio 2025
Scopata dall'estraneo in camera da letto
Un vestito per la cugina della mia amica
I metodi pratici della dottoressa
Mi chiamo Jerry. Date le mie difficoltà di approccio con le ragazze, mia sorella Mia e il suo compagno Davide, pensarono bene di portarmi da una d.ssa amica loro, tale Jenna. A tavola, Davide, un tipo un pò snob e ipocrita, sentenziò la mia omosessualità raggelando mia sorella. Ma quella gnocca di Jenna sapeva bene come muoversi e senza alcuna inibizione. Mi segò e spompinò a tavola, davanti a loro, affermando di credere nel "metodo pratico" per verificare l'orientamento di un paziente. Davide continuava ad intromettersi, quasi invidioso di non poter ricevere attenzioni da quella donna meravigliosa. Mia, invece, preferì assecondare la situazione, pur di non affrontare papà sul discorso dell'omosessualità. In qualche modo, credeva nelle "virtù" della dottoressa. Davide e Mia, a un certo punto, si allontanarono. Jenna mi sbocchinò alla grande e fui pronto a chiavarmela a pecorina, a missionaria e a candela, prima di schizzarle in bocca. Credo proprio di non essere gay e quella fu una delle più belle scopate dell'adolescenza, per questo devo ringraziare mia sorella e quel coglione di Davide.
Le figlie amorevoli deliziano il compagno della madre
Sono Carmen. Dopo la separazione, cercai di rifarmi una vita frequentando altre persone. Ma nessuno degli uomini ai quali mi accostavo andava bene alle mie puntigliose figlie finchè, un giorno, conobbi Walter. All'inizio ci vedevamo fuori, poi decisi di portarlo a casa senza immaginare a quali conseguenze sarei andata incontro. Mi sentivo tranquilla, la cena era andata bene e mi alzai per fare la doccia. Non potevo immaginare che, nel frattempo, le mie amorevoli figlie stessero ciucciando in due l'uccello di Walter! Me ne accorsi a doccia conclusa, quando mi rivestì. Arrivai troppo tardi in camera da letto, quando lui aveva già sborrato egregiamente bagnando le loro abili boccucce. Non dissi nulla per non cominciare litigi con le mie figlie ma quest'episodio è insostenibile, non sò se potrò mai accettare un compromesso del genere o se, con una scusa, dovrei provare a mollarlo.
lunedì 19 maggio 2025
La difficile gestione del fitto
Mi chiamo Eva. Durante il matrimonio, vivevo storie parallele con altri uomini. Dopo la separazione, il legame tra me e mia figlia Carolina sfociò nell'intesa sessuale. Quell'equilibrio particolare sarebbe rimasto immutato se non fosse subentaro un imprevisto, ovvero la mia difficoltà di corrispondere il fitto per problemi economici sul lavoro. Un giorno, Maria, la proprietaria della casa mi chiamò in ufficio imbufalite per le mie inadempienze reiterate da almeno 6 mesi. Capì che Maria, anch'ella separata, non si curava troppo degli uomini e così le feci intendere di voler pagare in natura e inserì nella trattativa, se così si può dire, pure mia figlia. Dopo una cena a casa, finimmo a letto tutte e tre. Non solo ci furono le leccate incestuose tra me e mia figlia ma anche nei confronti della proprietaria che, alla fine della fiera, e degli orgasmi, parve appagata. Quel triangolo si ripetette altre volte, dopodichè Maria prese la bella abitudine di andare a casa quando io non ero presente ed approcciare da sola con mia figlia. Evidentemente, la donna preferiva la giovincella. All'inizio non sapevo nulla, poi le beccai nel bel mezzo di una strusciata di passere sul lettone. Mi venne un colpo, dato che sono molto gelosa della mia unica figlia. Carolina mi spiegò che non c'era altro da fare per tenere buona la proprietaria, del resto io continuavo la latitanza sui pagamenti. Io e mia figlia ci leccammo in una sorta di pace apparente. Frustrata e avvertendo una sensazione di impotenza in tale situazione, mi confidai con Jerry, una vecchia fiamma, e lui ne approfittò per leccarmi la fica e poi scoparmi a candela e a pecorina. Devo ammettere che mi fece bene un pò di ritorno al classico, e soprattutto ricevere la sborra sulle tettone dopo una pregevole sega spagnola.
venerdì 16 maggio 2025
Karina la ninfomane
Mi chiamo Marco. Mi è sempre piaciuto il sesso ma non ero mai stato con una ragazza. Per godere guardavo i porno con gli amici e poi ci sfogavamo, in qualche modo, tra di noi. Lo sò, non è proprio il top ma ciò mi permetteva di appagare un pò la libido. Tutto cambiò quando i miei si separarono. Dopo poco, mio padre conobbe una giovane e avvenente donna mora italo-brasiliana di nome Karina. All'inizio non mi stava troppo simpatica ma poi apprezzai la sua sincerità quando disse che puntava essenzialmente ai soldi dii mio padre e ribadì di non essere, per natura, una donna fedele. Contava sul mio silenzio e lo ebbe. Quel giorno stavamo in cucina quando, all'improvviso, mi mostrò la lingerie bianca delle imminenti nozze. Con l'intimo da sposa sembrava una Dea. Mi provocò ponendo la scarpa tra le mie gambe. Capì che ci sarebbe stata e mi fiondai a leccarle la figa con passione. Dopodichè mi succhiò e leccò il cazzo a meraviglia. Gasato, la scopai a missionaria e a pecorina sugli sgabelli della cucina. In seguito, mi fece stendere sul tavolo e andò sù e giù tenendo il ritmo della trombata. Le schizzai felice in bocca. Il seme colò pure sulle sue tette. Mi confidò di avere una relazione col suo datore di lavoro che non avrebbe interrotto. E presumo che abbia detto la verità. Sono sicuro che prende il cazzo in ufficio. Bhè, finchè la barca va lasciala andare, come si dice. E' ovvio che Karina è una ninfomane legata agli interessi economici (mio padre è ricco e al lavoro lei guadagna bene). Non sò come ci sia finito pure io nel mezzo, forse le mancava un complice e/o scopare con un ragazzino. Ma, a cavallo donato non si guarda in bocca. Non dirò mai la verità a mio padre perchè, se lo facessi, Karina sparirebbe e perderei la possibilità di scoparci qualche altra volta. Tuttavia, se mio padre si dovesse accorgere che Karina è una traditrice seriale, la caccerebbe di casa a calci e dunque non mi resterebbe che tornare mestamente dai miei amici, a testa bassa (è proprio il caso di dirlo) a succhiare piselli e a farmelo succhiare davanti ai soliti video porno.
Il sostegno della psicologa e le pseudovendette
Sono Vesna. Io e Vera ci recammo dalla dottoressa Jenna. Ma ciò non fece altro che rincarare la dose trasgressiva perchè la psicologa, un'affascinante donna bionda in lingerie, convinse me e Vera ad approcciare a 69 per "liberare le nostre pulsioni e fare chiarezza dentro", poi si inserì pure lei nel "gioco" per cui finimmo in un bollente triangolo saffico dove sostanzialmente la dottoressa me la leccava mentre Vera slinguazzava Jenna. Dopo di ciò, finimmo a sgrillettarcele a vicenda insistentemente con le dita. In quel contesto, non solo Vera ebbe la conferma di preferire le donne agli uomini ma io stessa arrivai alla medesima convinzione e conclusione. Ma in me anelava un desiderio di vendetta nei confronti di Omar. Decisi così di incontrare Lea, la sua nuova compagna ufficiale. Le spiegai che Omar la stava solo prendendo in giro promettendo il matrimonio, così come aveva fatto con me in precedenza. La nostra complicità scaturì in una lesbicata. Sapevo di un'altra "vittima" di Omar, tale Carmen. Suggerì a Lea un piano per togliere a Omar anche Carmen. Volevo che rimanesse solo, se lo meritava per il suo egoismo. Ma questo forse è meglio che ve lo racconti Lea direttamente. Il racconto riprende dal punto di vista di Lea. Vesna, quasi come una mentore, mi aveva aperto gli occhi e la mente. Mi resi conto di poter trovare più feeling con le donne, rispetto agli uomini, proprio come era accaduto a lei. Per prima cosa, contattai le mie più care amiche per bere insieme champagne e, in quell'occasione, raccontai la mia esperienza con Vesna esigendo attenzioni simili da loro. Forse si sorpresero un pò all'inizio ma poi decisero di accontentarmi adorando soavemente i miei caldi buchi intimi. Il lesbo triangolo allo champagne fu davvero indimenticabile. Dopo di ciò, dissi ad Omar di accettare volentieri un triangolo con l'altra ragazza che frequentava, Carmen. Lui fu felice della mia proposta. Ne parlammo mentre gli dedicai una sega coi piedi. A Carmen dissi di essere la sorella di Omar. Questo destabilizzò la prosperosa moretta ma la incoraggiò anche, sapendo di interagire con la sorella del partner e non con una delle sue amanti. Devo ammettere che Carmen sbocchinava da Dio. Io figurai solo di contorno, fu lei a spompinare reiteratamente e scopare con l'uomo. Tra me e Carmen ci furono palpatine varie, ovviamente. Omar, a un certo punto, le spruzzò sulle tettone. A quel punto arrivò la nota dolente, quando rivelai alla ragazza la verità e cioè che non ero la sorella di Omar ma una delle varie donne illuse co improbabili proposte di matrimonio. Come Vesna mi aveva fatto male esternando la cruda verità, a fin di bene, lo stesso avvenne tra me e Carmen. L'avevo umiliata per aprirle gli occhi. La rabbia della bruna verso di me pian piano sbollì ma rimase nei confronti dell'uomo. Proposi a Carmen di unirsi a me e alle mie amiche per trovare compagnia, conforto e felicità. Bhè, non sò se accetterà, essendo una indomabile ingorda di cazzo ma è possibile che voglia sopperire alla cocente delusione.
Confusa e sedotta dall'amica
Mi chiamo Vesna. Le mie insicurezze nacquero dal rapporto con un uomo fedigrafo che amava frequentare più donne nelle stesso periodo. La mia gelosia, seppur plausibile, risultò controproducente perchè Omar mi mollò su due piedi. Non sapendo cosa fare, in preda al panico, contattai l'amica Vera che lasciò il bar dove lavora e accorse subito in mio sostegno. O almeno è quello che mi piace pensare. Mi portò nella sua piccola casetta in affitto e lì mi consolò ma non solo con le parole. Disse che potevamo rilassarci. Di Vera mi colpiscono le sue gran tettone che trovai appaganti da accarezzare. Alla fine, mi fece un ditalino sul lettone e poi, con disinvoltura, me la leccò pure. Raggiunsi un piacevolissimo orgasmo, lo ammetto. Tuttavia, andai ancora più in confusione e, a quel punto, lei spiegò che avremmo risolto tutto andando dalla psicologa.
mercoledì 14 maggio 2025
L'anteprima lesbo della festa
Mi chiamo Maddalena. Negli ultimi tempi cominciai a perdere interesse per i ragazzi e lo rivolsi alle ragazze, in particolare alla mia amica bionda Justine. Tenevo questa pulsione segreta finchè non decisi di raccontarlo a Veronica la moretta. Quest'ultima mi rispose di provare il medesimo desiderio per la bionda. Approfittando del compleanno di Justine, Veronica pensò di regalarle dei sex toys. Il giorno della festa, ci presentammo in anticipo in modo da restare tutte e tre da sole. Justine restò sorpresa dei regali particolari. In realtà, non le demmo troppo tempo per pensare perchè ci fiondammo su di lei dando vita, pian piano, ad un focoso triangolo lesbo. Godemmo tutte parecchio tra leccate di culo e di fica (singole e doppie) e grazie all'uso dei sex toys. La bionda ci riempì i buchi coi giocattoli ma anche noi la spanammo perbene. Bhè, d'ora in poi i nostri rapporti cambieranno perchè non ci limiteremo ad andare a mangiare la pizza insieme ma ci dedicheremo al dessert, dopo. Di questo passo, le faremo scordare presto il suo eventuale interesse per il cazzo. A proposito, la festa faceva cagare!
Sedotta sul terrazzo dall'amica
Mi chiamo Lia. Mi piaceva la mia amica Rosa ma non sapevo come trovare l'occasione giusta per tentare un approccio fisico. E così mi venne in mente di invitarla a prendere il Sole nude sul terrazzo del mio palazzo. Lei ebbe qualche perplessità che io fugai spiegando che così avremmo raggiunto la tintarella integrale. Quel giorno il Sole non era particolarmente forte. Rosa stava sdraiata su una poltroncina. Quando mi misi sopra di lei si lamentò sostenendo che le stavo togliendo quel poco di raggi presenti. A quel punto la baciai e lei non i tirò indietro, per fortuna. Da quel momento di reciproca eccitazione, creai i presupposti per scendere giù con la bocca e leccarle la figa. Rosa andò in estasi, non si aspettava tanta intraprendenza. Completai il servizio girandola a pecorina con un dildo che infilai prima nella topa. Poi, le strofinai il clitoride con l'oggetto fino a condurla all'orgasmo.
Cornuto consensiente
Mi chiamo Robert. Monia, la mia ragazza è molto sexy. Ciò nonostante, soprattutto negli ultimi mesi, non riuscivo ad eccitarmi con lei. Non sò se dipendesse dallo stress o dalla paura di non essere all'altezza o da chissà che altro. Fatto sta che, a un certo punto, lei esaurì la pazienza e decise di rendermi cornuto. Il bello è che non lo fece di nascosto ma proprio davanti a me. Contattò un tipo e si fece trovare in tacchi ed elegante lingerie. Avevo sentito di storie del genere ma mai avrei immaginato di fare la fine del cuckold guardone o giù di lì. Bhè, certo quel ragazzo aveva proprio un bel cazzo, e le leccava molto bene la fica. D'altronde, pure lei gli ciucciava l'uccello a meraviglia. Se la chiavò per oltre un'ora e le schizzò tra le fessure. Lei mi "ordinò" di leccare la sborra ed io l'assecondai come un cagnolino ubbidiente.
martedì 13 maggio 2025
Amicizia morbosa tra madri perverse
Idraulica disponibile per signora in calore
Sono Erica, una ragazza che svolge un lavoro spesso riservato agli uomini, ossia l'idraulico. Nonostante sia lesbica, riesco ad avere successo con svariate casalinghe porcelle o trascurate dai mariti. Una mattina, la manutenzione non la effettuai solo al lavandino ma pure a quella troiona di Amanda, la casalinga. Intuì subito che il marito non sarebbe tornato prima di sera e che la donna stava piuttosto in calore. La assecondai per un pò, poi le mostrai le tettte. A quel punto, la tipa capì che ci stavo e così iniziò la nostra gloriosa lesbicata in cucina. Gliela leccai da dietro, lei ricambiò. Poi ce la leccamo a turno davanti. In quel frangente, assaporammo entrambe l'orgasmo. Dopo di ciò, ci posizionammo stese tra il lavandino (appena riparato) e il piano cottura. Io stavo sotto, lei sopra. Ci baciammo e ci leccammo le tette a vicenda. Poi lei si mise inginocchiata sopra di me per farsela sgrillettare. Infine, ci piazzammo a 69, leccavo così forte che lei non aveva la forza di contraccambiare. Mi venne in bocca urlando come una matta in preda all'orgasmo profondo. Siccome quella mattina non avevo altri clienti, restai a pranzo da lei e, nel pomeriggio, dopo aver sorbito il caffè, demmo vita al "secondo tempo".
Delizioso amore proibito
Mi chiamo Luisa, faccio l'impiegata. Sono una donna separata con una figlia a carico di nome Ilaria. La fine del matrimonio fu traumatica sia per me che per lei. Per la delusione, persi parecchio interesse verso gli uomini. Ma il sesso è un'esigenza irrinunciabile. Essendo un bella donna, piaccio anche alle femmine. Non nascondo di essermi fatta sditalinare più di una volta da qualche collega dell'Ufficio per allentare la tensione. Intanto, Ilaria viveva i suoi rapporti instabili con i ragazzi che terminavano sempre in malo modo. Ilaria è sempre stata pigra ma, negli ultimi tempi, notai un sostanziale cambiamento: cucinava, lavava, stirava, facilitandomi di gran lunga le giornate. La svolta accadde una mattina, quando stavo per recarmi al lavoro. La trovai sul letto, mentre stava chiudendo una storia con l'ennesimo ragazzo. Restai sorpresa quando mi presentò un anello come regalo. Poi, cominciò a toccarmi, mi faceva sentire desiderata. Insomma, quel giorno Ilaria ci provò e capì che non sarei riuscita a dirle di no. Prima di poter pensare troppo, mi aveva già sfilato le mutandine. Sentì la sua lingua accarezzare il clitoride e lì persi i sensi. Mi offrì il suo corpo nudo a pecora da baciare, leccare, toccare. Lo feci delicatamente. Finimmo a 69 sopra il lettone matrimoniale, lei sopra e io sotto e ci demmo dentro di lingua. Ma il massimo arrivò quando le nostre fiche si "baciarono" in un intensa strofinata che ci portò all'amplesso profondo. Come avrete sicuramente capito, quel giorno non mi recai al lavoro, dato che mia figlia mi tenne piuttosto impegnata in camera da letto.
C'è più gusto con tua madre
Mi chiamo Tiffany, sono bionda. Questa storia è un pò ingarbugliata. Partiamo con due premesse, la prima: cominciai ad interessarmi alle donne dopo aver scopato con vari ragazzi. La seconda: Mia madre Aura e Zoey, la madre della mia amica Princess, sono colleghe d'ufficio. Ulteriore elemento, che non conoscevo: Aura e Zoey avevano avuto una relazione saffica sul luogo di lavoro. Ma torniamo a noi. Frequentando Princess, mi accorsi che tra noi si era instaurata una certa simpatia, una certa chimica per cui la incontravo volentieri anche dopo la Scuola. In particolare, la domenica, pressavo mia madre affinchè mi accompagnasse a casa sua. Fu proprio una domenica che ebbi un rapporto con Princess. Mentre le mamme parlavano in cucina, io e Princess facevamo i fuochi d'artificio in camera da letto. Detta così potrebbe sembrare che io e Princess fossimo la coppia perfetta. In realtà, ci divertimmo solo ma ognuna di noi aveva un debole per la madre dell'altra. Probabilmente, se Aura e Zoey non ci avessero beccate, avremmo continuato a consolarci tra ragazze. Invece, quando le mamme ci scoprirono, si lasciarono sfuggire della tresca in Ufficio e, sul momento, persero credibilità ai nostri occhi per aver taciuto la verità. Giorni dopo, ognuna delle adulte, cercò di chiarire la situazione parlando con la figlia dell'altra. Fu proprio l'occasione adatta affinchè io approcciassi con Zoey (la provocai sotto la doccia) e Princess conoscesse più a fondo mia madre. Bhè, le coppie, al momento, sono queste ma non si escludono cambiamenti. Chissà, potrebbe anche finire in una bella ammucchiata a 4 che, tra l'altro, permetterebbe alle nostre madri monelle di rievocare i vecchi tempi. A proposito, mio padre e quello di Princess vorrebbero che noi girls frequentassimo uomini e ci sposassimo ma, allo stato attuale, la vedo una possibilità piuttosto remota.
sabato 10 maggio 2025
La datrice di lavoro gli alza il morale
Mi chiamo Marco. Andai in depressione quando la ragazza mi lasciò ma non immaginavo che mi sarei rifatto alla grande. In quel periodo, per distrarmi, usavo il computer dell'ufficio per visionare porno di ogni genere. Ada, la mia datrice di lavoro, un giorno se ne accorse. Trovò tutto il materiale per adulti nella cronologia più me coi pantaloni sbottonati. Credevo che mi licenziasse in tronco. In effetti, al principio si adirò. Poi le spiegai del problema sentimentale e da lì nacque un'inaspettata complicità. Sapevo del suo legame con un compagno ma affermai di non essere geloso e così lei si rilassò e cominciò a succhiarmelo alla grande. Per fortuna, posso sempre contare sul mio notevole randello che invoglia le donne a scopare. Le leccai la figa, dopodichè cominciai a sfondarla perbene in tutte le posizioni in quella patata calda e accogliente. La signora godeva, trapanata dal mio cazzone duro e pure io stavo in estasi. Ne approfittai per baciarla e per proporle di diventare amanti. Mi resi conto di averlo più grosso del compagno, in effetti, per sua stessa ammissione. Ada se ne venne e io le spruzzai sulla passera. Da quel momento, passai dalla depressione all'euforia. In ufficio potevo chiavarmi una donna superfiga. Inoltre, guardavamo insieme quei bei video porno che mi piacciono tanto prima di trombare. Non potevo desiderare nulla di meglio. Il compagno, dopo un pò di tempo, venne a conoscenza della tresca e non riuscì più ad eccitarsi con lei, il cazzo gli rimaneva moscio. A quel punto, diventai io il compagno della signora Ada e potetti scoparla a piacimento, anche fuori dall'ufficio.
Il vero amico non delude mai
La mia vita da porcone
giovedì 8 maggio 2025
Scopata nella toilette del pub
Mi chiamo Mara. Non sono una santa, mi piace il sesso e scopo volentieri con ragazzi conosciuti su internet. Ma non mi concedo sempre e, spesso, non la dò al primo appuntamento. Mi eccitano i ragazzi decisi, quelli che sanno ciò che vogliono e che sono capaci di coinvolgermi. Odio quando mi chiedono i pompini in auto a freddo, in quei casi ho suggerito ai ragazzi il fai da te concedendo al massimo la visione delle mie belle tette mentre si smanettavano. Ma veniamo a Roger. Chattavamo da un pò sù un sito di incontri finchè decidemmo di vederci di persona. All'inizio, andò tutto a meraviglia, mi portò in un pub carino per mangiare il panino. Dopo, mi aspettavo che mi portasse a casa sua, o in un hotel. Gliel'avrei data sicuramente, in condizioni di comfort. Lui spiegò che non era possibile nessuna delle due soluzioni. A quel punto, credevo che volesse solo l'amicizia. Mi venne voglia di fare pipì e qui si verificò la svolta. Inaspettatamente, lui mi disse: "Ti accompagno". Con gesto fulmineo, chiuse la porta del cesso e cominciò a palparmi con passione da dietro. Mi sciolsi in un attimo e fui pronta ad assaggiare il suo cazzo già duro con la bocca. Poi, cominciò a fottermi da dietro, mentre tenevo le mani appoggiate sul lavandino. Continuò a candela. Non mi era mai capitato che un ragazzo mi portasse a scopare nel bagno di un locale pubblico. Mi sentì molto troia e capì che lui aveva i soldi solo per il panino. Proseguì a scoparmi a pecora e poi io glielo succhiai perbene, seduta su uno sgabello. Mi chiavò ancora da dietro, mentre mi massaggiava il seno. Intanto, gli raccontai che non la davo a tutti i ragazzi e lui si sentì privilegiato. Mi schizzò in bocca e la sborra colò abbondantemente sulle mie tettone. Non sò se lo rivedrò ma di sicuro ho qualcosa di interessante da raccontare alle amiche.
Le donne facili del locale
Mi chiamo Enzo. Andavo spesso a mangiare in quel ristorante perchè tra la cassiera e la cameriera c'era l'imbarazzo della scelta. La prima sfoggiava la minigonna e i tacchi rossi, mentre la mini della cameriera, in autoreggenti, era così corta che lasciava vedere addirittura il culetto della ragazza. Dai discorsi che sentivo, capì che, tra le due, sussisteva una certa competizione, nonchè acredine. Ad ogni modo, alla fine del pasto, seguì la cameriera in cucina mostrandole la mia eccitazione. La giovane restò un pò perplessa ma non più di tanto, dal momento che riuscì a convincerla ad inginocchiarsi e sbocchinarmi di gran gusto. E mi sarebbe andata già di lusso, in realtà. Solo che, sul più bello, arrivò la cassiera scatenando il panico. Disse che non avrebbe riportato l'episodio ai gestori ma ordinò alla cameriera di allontanarsi. Credevo che mi attaccasse una filippica sui rapporti tra clientela e personale, invece la maialina prese subito a sbocchinarmi, quasi a voler dimostrare di essere più brava dell'altra. Il cazzo era già duro per cui divenne ancora più duro, se possibile. Naturalmente, approfittai per chiavarmela sul tavolo a missionaria e pure a candela. A un tratto, arrivai all'orgasmo e le schizzai abbondantemente in bocca. Bhè, la cameriera non sarà affatto contenta di essere stata "scalzata" in malo modo dal pisello. Magari, la prossima volta, esplorerò pure la passera della cameriera.