mercoledì 30 ottobre 2024

L'allegra casa di riposo

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martedì 29 ottobre 2024

Immoral live

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lunedì 28 ottobre 2024

La madre formosa del mio amico

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venerdì 25 ottobre 2024

La sorella maggiore dell'amico di colore

Mi chiamo Tommy. Questa storia risale ad alcuni anni fa, ai tempi della Scuola. Avevo un compagno di classe di colore di nome Jacob. Eravamo migliori amici e, per nulla al mondo, avrei voluto minare il nostro legame. Ma si sa che, quando ci sono di mezzo le donne, tutto viene inevitabilmente rimesso in discussione. I miei turbamenti cominciarono quando, un bel giorno, in classe, Jacob mostrò una foto di sua sorella maggiore. Pensai subito che fosse una grandissima gnocca ma cercai di contenere l'entusiasmo evitando espressioni inopportune dettate dall'enfasi del momento. Commentai solo, in modo pacato: "Bella ragazza". Trascorse qualche settimana e la foto di quella ragazza continuava a rimanere nella mia testa. In realtà, con le compagne non avevo quasi mai concluso nulla a parte bacetti e palpatine. Sapevo di disporre di un notevole cazzo, per quell'età, ma la timidezza, alle volte, mi bloccava. Inoltre, quelle tipe sdolcinate non facevano proprio per me. La sorella di Jacob divenne il mio principale obiettivo ma come fare per conoscerla? Approfittai di un giorno di festa a Scuola. Jacob mi disse che ne avrebbe approfittato per sbrigare delle commissioni. Così, presi coraggio e bussai alla porta dell'abitazione di Jacob. La gnocca stellare, sorella del mio amico, venne ad aprire. Finsi di cercare Jacob. Quando lei spiegò che stava alle Poste, finsi di cadere dalle nuvole. La ragazza si accorse dell'interesse con cui la guardavo e allora continuai a fare ciò che mi riesce meglio, ossia fingere. Spiegai di voler diventare un fotografo professionista. Lei, incuriosita, chiese se fosse adatta per il ruolo di modella. Ovviamente io risposi di si e spiegai che, per essere più preciso, per affermare con certezza che fosse tagliata per quello, avrei dovuto osservarla un pò svestita. Non so se la tipa credette alle mie parole oppure se si sentisse particolarmente in vena di provocare: fatto sta che tolse la gonna e lì cominciai a sbavare sul serio. Aveva un fisico incredibile, porca puttana! In realtà, per far colpo, le dissi pure di aver avuto varie fidanzate e di averle lasciate ma non penso che lei prese queste affermazioni per oro colato. Ad ogni modo, prese la mia mano ponendola tra le sue gambe. Chiese se mi fosse mai capitata una vera donna, una tipa col fuoco tra le gambe, una che può essere soddisfatta solo da un vero macho. Ed io, chiaramente, entrai nella parte del macho. Mi emozionai, lo ammetto. Lei si inginocchiò, sbottonò i miei pantaloni con una certa disinvoltura. Dopo di ciò, mi succhiò il cazzo sorprendendosi per quanto fosse grosso. Il pisello divenne di marmo. Anche lei desiderava provare piacere e così si girò appoggiando le mani sul piano cottura. In tal modo, offrì una visione paradisiaca del suo invidiabile lato B. Le leccai la figa da dietro con passione afferrandola per quel sedere sodo meraviglioso e continuai così per un pò. Ad un certo punto, lei sollevò la gamba per cui io riuscì a slinguazzare ancora meglio la patata nera bollente. Ormai la situazione era favorevole per penetrarla. Cominciai a fotterla su una sorta di oggetto ibrido tra una sedia e uno sgabello (valla a capire l'arte moderna!). In quel momento ci presentammo ufficialmente e conobbi finalmente il suo nome, Thelma. La stantuffai prima da dietro, poi davanti. Lei spalancò sempre più le cosce accogliendo il tarello e il piacere. Poi mi stesi sul pavimento in modo che lei si impalasse completamente, a candela, sull'asta durissima (anche in tal caso lei assunse entrambe le posizioni, prima schiena contro il mio viso, per intenderci, poi viso contro viso: nel secondo frangente l'afferrai bene per le chiappe mentre andava sù e giù). La trombata proseguì inesorabile, di fianco, sul pavimento. Nella foga sessuale, le proposi di mettterci insieme ma lei rispose di no. La tipa non voleva essere mal considerata dal fratello. Inoltre, mi riteneva piccolo di età, rispetto a lei. A me, onestamente, di fronte alla possibilità di stare insieme ad una figa del genere, non fregava tanto nè della differenza di età, nè delle eventuali e prevedibili incazzature di Jacob. Lei gemeva come una gatta in calore, io aumentai il ritmo delle stantuffate fino ad esplodere: le schizzai copiosamente sulla passera. Stavo godendo il momento paradisiaco che però venne bruscamente interrotto dalla voce squillante del mio amico che, appena rientrato a casa, chiamava la ragazza a gran voce. Thelma fu brava a prendere tempo inventando la scusa del pavimento bagnato, per evitare che lui entrasse in cucina e ci sorprendesse. La signorina suggerì al fratello di passare prima per il bagno a lavarsi le mani. In tal modo, guadagnammo almeno 5 minuti. Rischiando, usai i primi 2 per affondare di nuovo il cazzo nella topa spruzzata per incorniciare quel momento magico e beneficiare di un'ultima indimenticabile "inzuppata". Dopodichè, alla velocità della luce, mi rivestì e uscì di corsa dalla porta di servizio, pienamente appagato. Ma un altro incredibile colpo di scena sarebbe capitato di lì a poco.    

cazzo in fica nera


mercoledì 23 ottobre 2024

La selezione della segretaria aggiunta

Salve da Jasmine. Se non avessi trovato, in tempi brevi, una segretaria in più per l'azienda, Roger sarebbe andato su tutte le furie. Per trovarla non usai il metodo convenzionale dei colloqui Ufficiali in Ufficio. Preferì piuttosto girare per la città, accompagnata da Steven, in cerca del soggetto adatto. Verso l'ora di pranzo, nei pressi di un ristorante, adocchiai una biondina interessante. Scambiandoci quattro chiacchiere, affermò di essere in cerca di un lavoro. Decisi così di invitarla a pranzo per discutere i dettagli. In realtà, mi resi subito conto che la ragazza era totalmente a digiuno di adeguate conoscenze informatiche. Per tale motivo, Steven voleva liquidarla immediatamente. L'attributo principale, nel nostro lavoro, non è solo la dimestichezza nell'uso del pacchetto Office. Ciò che incide maggiormente, a livello qualitativo, è la capacità di un'impiegata di dispensare pompini alla clientela, oltre a scopare, naturalmente. La ragazza si chiamava Katy. Quella porcellina avrebbe fatto di tutto per assicurarsi il lavoro. Per cominciare, allungò la mano sotto il tavolo accarezzando la mia gamba. Steven fece esattamente la stessa cosa ma di lui, ovviamente, non me ne fregava un cazzo. Dopo pranzo, lasciai a Steven il conto del locale da pagare e affermai di voler "testare" la candidata in privato. Condussi la biondina nel mio appartamento. Lì potevamo essere libere di lasciarci andare, in tutti i sensi. La porcellina mi succhiò subito le tettone. Le spiegai che l'arte spompinatoria rappresentava un requisito indispensabile per essere assunta. Katy affermò di preferire le donne ma anche di poter ciucciare la fava al momento giusto. La sua intraprendenza mi colpì. Più la conoscevo e più sentivo di voler conoscere meglio me stessa. Le spiegai di nutrire un debole per il Capo, non per Steven, ovviamente. Lei ci rimase un pò male. Sentivo di piacerle parecchio al punto da desiderare addirittura una storia saffica con la sottoscritta. Presi la palla al balzo, in qualche modo, e le confidai di aver avuto, da sbronza, un'esperienza lesbica, da più giovane, con una compagna del College e di voler comprendere meglio certe pulsioni. Lei si dimostrò estremamente disponibile a riguardo. Mi sfilò le mutande e diede sfoggio delle sue notevoli capacità di leccare la patata. Vi confesso che andai in estasi, ancor più quando proseguimmo splendidamente a 69 (io sotto e lei sopra). Non avevo mai leccato la passera prima d'allora. Fu un'esperienza estasiante che portò entrambe a profondi orgasmi. Naturalmente, lei leccava decisamente meglio della sottoscritta. Katy fu assunta e succhia bene i cazzi dei clienti. Ovviamente, il suo obiettivo è conquistare me. Coglie ogni occasione, ogni pausa dal lavoro per leccarmela. Spesso ci ritroviamo pure nei cessi dell'Azienda, a dir la verità. Se continuerà a offrirmi, in modo impeccabile, tutte queste attenzioni, non so quanto a lungo potrò restare etero, nonostante straveda per il Direttore... Leggi la prima parte del racconto, clicca qui

lesbiche

Confidenze hot tra segretaria e Boss

Mi chiamo Jasmine. Svolgo l'incarico di segretaria d'Azienda. Sono fidanzata con un collega di nome Steven ma vado matta per il boss, Mr. Roger Watson. In realtà per Steven non provo quasi nulla, i miei pensieri sono rivolti sempre al direttore generale con cui intrattengo rapporti sessuali occasionali nel suo Ufficio. In realtà, scopavamo in maniera discreta e fugace, senza parlare troppo. Ma, un giorno, la nostra confidenza aumentò decisamente. Mi convocò d'improvviso nel suo ufficio pregando di chiudere la porta a chiave. Disse che doveva affidarmi un incarico importante. Io ero già in vena di succhiargli lo splendido cazzo, lui pronto a ricambiare leccando le mie fessure da dietro. Ma veniamo all'incarico. Gli occorreva una nuova segretaria. Inizialmente presi male questa richiesta. A cosa gli serviva un'altra segretaria? Allora io che ci stavo a fare? Solite gelosie femminili, lo ammetto! In realtà, mentre scopavamo beatamente, mi spiegò che, per gestire il pacchetto clienti al meglio, bisognava disporre di segretarie aggiuntive. Non è un mistero che, parecchi affari, si chiudevano con "l'intervento mirato" della segretaria, capace di addolcire la controparte a suon di pompini (e in questo sono una maestra) e scopate. Solo che, giustamente, anche una "leonessa" come me avrebbe difficoltà a gestire 10-15 persone arrapate e pervertite. Non sono tutti gentlemen come Roger e con tanta gente mi sarei potuta trovare in difficoltà e con le aperture sfondate a sangue, semmai, o peggio. Intelligentemente, mister Watson intendeva ripartire il "carico" di clienti in modo tale che ogni segretaria dovesse occuparsi di un massimo di 3 persone contemporaneamente, che già è impegnativo. Tali motivazioni, peraltro plausibili, placarono la mia gelosia. Intanto, mr. Roger mi chiavava di brutto sulla scrivania. Ad un tratto, mi pose una domanda intima, chiese se mi piacessero le donne. L'argomento mi imbarazzò e, istintivamente risposi di no. Ma lui insistette, chiese di riflettere accuratamente, prima di rispondere. E così menzionai un episodio che mi era accaduto ai tempi del College, all'età di 18 anni, con una compagna di stanza. In realtà, avevo cercato di rimuoverlo, forse per la paura che mi potessero piacere sul serio le femmine. Ad ogni modo, vuotai il sacco e gli spiegai che, durante una sbronza a base di birrette, questa tipa mi aveva baciata e sditalinata. Secondo il capo, una persona si conosce appieno soltanto nell'intimità e questo chiarì il motivo della domanda. Roger esigeva che selezionassi la nuova segretaria approfondendo poi la conoscenza a letto. Mi parev un'idea un pò folle e, d'stinto, gli risposi: "Vorrei vedere lei con un uomo!". Ma restai spiazzata quando lui, confidandosi a sua volta, mi raccontò di un particolare periodo trascorso in Giappone, alcuni anni prima. In tale occasione, per favorire la definizione di un importante contratto di lavoro, era sceso a compromessi finendo per scopare un dirigente dopo essersi lasciato spompinare, il tutto davanti al plastico inerente un progetto edilizio. Insomma, una scopata d'affari, più o meno, in cui il mio amato capo aveva messo un asiatico a pecora montandolo fino all'eiaculazione. Dopo queste confidenze bollenti, Watson mi schizzò in bocca e la sborra abbondante colò allagando le tettone. A quel punto, mi ricordò di portare a conclusione l'incarico assegnato. Un tantino preoccupata per le modalità (che prevedevano pure un rapporto lesbo) assicurai all'uomo di provare a fare del mio meglio.         


Mogli infedeli, ultimo atto

Salve da Marika. Cari lettori, avete avuto modo di conoscere la mia storia e quella di Giusy, la donna che conobbi allo studio dentistico. Inizialmente, non mi andava tanto di frequentare una lady, dal momento che il cazzo è, tutt'ora, la mia ossessione principale: più ne prendo e meglio è. Ma è pur vero che, nella vita, esistono le eccezioni. La solitudine nella quale mi aveva confinato mio marito, per motivi di gelosia acuta, non era affatto semplice da reggere. Giusy si rivelò una boccata di aria fresca, al momento giusto. La sua disponibilità e simpatia mi indussero a corteggiare, per la prima volta, una donna nella mia vita. D'altra parte, anche lei non si era mai trovata a tu per tu con un soggetto femminile in un ambito che sconfina dalla normale amicizia tra due persone. Il vinello bianco che gustammo insieme fu davvero la bevanda adatta a sciogliere i freni inibitori. La baciai con una certa facilità e lei, di sicuro, non mi respinse. Le palpai il seno da sopra ai vestiti, poi le leccai i capezzoli. Lei mi assecondava con velato piacere. Anche Giusy assaggiò i miei capezzoli, sia ben chiaro, ma più io i suoi e, intanto, le ponevo le mani tra le cosce. Le feci leccare le dita che avevo piazzato tra le sue gambe e poi le infilai con decisione nella sua topa. Nel frattempo le leccavo i capezzoli. Godeva eccome, la vagina si bagnò sempre più con il movimento incessante "dentro e fuori" delle dita. Resami conto che ci stava alla grande, passai allo step successivo, stuzzicandole sapientemente il clitoride con la lingua. Se fossi andata troppo avanti, mi avrebbe scaricato tutto il piacere in bocca per cui, maliziosamente, ad un tratto mi fermai e la baciai. Volevo che restasse ancora bella carica. Presa dall'eccitazione, la signora mi ricambiò con la lingua e utilizzò pure le dita, più o meno come avevo fatto io con lei poco prima. Ci prese talmente gusto che pensò bene di utilizzare il suo grosso seno, nella fattispecie il capezzolo, per stuzzicarmi il clitoride. Apprezzai la creatività e ne trassi notevole eccitazione. In ogni caso, si trattava solo degli antipasti. Il piatto forte arrivò quando incrociammo le gambe e iniziammo a strofinarci le fighe a vicenda come due brave attrici dei film porno. Fu un frangente estasiante che pensai bene di amplificare introducendo nel gioco un dildo doppio che ci sparammo adeguatamente nelle passere. Lì raggiungemmo l'apice del godimento e condividemmo intensi orgasmi. Solo che io, da brava ninfomane insaziabile, mi sentivo ancora un pò carica e le chiesi di "aiutarmi". In parole povere, finì a pecorina mentre lei mi spanava la patata con il dildo, carezzandomi il sedere. Notai che le piaceva spanarmi e darmi della troia, ricordando che, di solito, gradivo ricevere questo trattamento dagli uomini. Nella mia mente scorsero rapidamente le immagini dei maschi che mi avevano spanata (e non solo avanti ma pure dietro!). La passera diventò un lago e tremai in preda ad un orgasmo devastante. Ci rivestimmo appena in tempo, prima che mio marito rincasasse. Raccontammo, mentendo, di aver visto serie TV per tutto il pomeriggio. Quel coglione di mio marito ci credette e non sospettò minimamente che tra me e Giusy fosse accaduto qualcosa di davvero bollente. Meglio così, finchè Lui non se ne accorgerà, potremmo continuare a trascorrere stupendi pomeriggi a base di appaganti orgasmi. Leggi dal principio: clicca qui

troie

Mogli infedeli, seconda parte

Salve, mi chiamo Giusy. Lavoro part time come segretaria in uno studio dentistico. Come moglie non sono esattamente il prototipo della fedeltà. D'altra parte, con un marito cazzo moscio e in là con l'età come Flavio, mettere le corna al coniuge è quasi d'obbligo! Fernando, il giovane shampista del parrucchiere di fiducia, mi aveva messo gli occhi addosso. Quando venne a trovarmi a casa, le sue mani sembravano i tentacoli di un polpo pronto ad avvinghiarsi alle mie cosce ma soprattutto alle tettone che stringeva con passione. Ve lo dico senza mezzi termini: fui fistata e chiavata alla grande, con schizzata finale a inondare il grosso seno di sperma. Fu proprio in quel frangente che rientrò mio marito e si fiondò mezzo nudo in camera da letto nella speranza di concludere qualcosa di proficuo. In tale situazione, sarebbe stato davvero arduo negare l'evidenza. Fu così che inventai una storia assurda di sana pianta. Affermai che stavo solo aiutando il ragazzo a ritrovare sè stesso ma la sparai grossa sostenendo l'omosessualità di Fernando. Per essere più credibile, specificai che il giovane avrebbe approciato volentieri con mio marito. Flavio, dal pene moscio dovuto alla lampante sensazione di sentirsi cornuto unito alla netta inferiorità del randello, rispetto all'antagonista, si sentì improvvisamente gratificato dalle possibili attenzioni dell'altro. Sperai che Fernando mi venisse dietro in quell'assurda messinscena che si concluse meglio di quanto sperassi. Fernando, suo malgrado, soddisfò mio marito con le mani. Flavio, in tal modo, si tranquillizzò e provò addirittura a convincere il ragazzo a rivedersi per reciproche menate dell'uccello o qualcosa in più. Questo singolare finale, tuttavia, non pose fine alle gelosie del mio strambo marito. Nei giorni successivi, allo studio dove lavoro, conobbi una cliente di nome Marika. Quell'incontro, apparentemente insignificante, avrebbe portato ad una svolta decisiva per entrambe. Di sicuro io e lei abbiamo una caratteristica che ci accomuna: siamo coniugate tutte e due con maschi maturi gelosi, tipi che temono, a ragione, di ricevere le corna dalle mogli infedeli. Se io non sono una santa, Marika è, probabilmente, perfino peggio della sottoscritta. Frequentare un'amica come lei, non avrebbe destato l'ira dei nostri rispettivi mariti. Fu così che decisi di accettare il suo invito e andarla a trovare a casa dopo aver concluso il turno di lavoro dal dentista.

troia

martedì 22 ottobre 2024

Mogli infedeli, prima parte

Mi chiamo Marika. Si, sono proprio io la signora alle prese con quel superbo cazzo nero ma facciamo un passo indietro. Non sono una santarellina, questo ovviamente si era capito subito. Ho sposato mio marito solo per ottenere benefici finanziari che, in parole povere, si traduce in "condurre una vita agiata". Lui lavora nel settore edile, a casa non c'è quasi mai. Dirige la sua azienda fino a tarda sera ed io mi ritrovo spesso da sola tra le quattro mura domestiche. Bhè, sono decisamente meno vecchia di lui, calda, con la figa sempre infuocata e vado matta per i giovani stalloni di ogni razza. Cominciamo il racconto con John, soprannominato, non a caso, "long banana". Si tratta di un aitante maschio di colore che bazzicava la zona dove abito. Si occupava delle consegne per conto di alcuni commercianti locali. Fui subito disponibile con lui, pronta a succhiargli l'uccello e, ancor più, a farmi sbattere nella figa e nel culo. Godetti a lungo dei servigi di quell'asta meravigliosa ed assaporai tanta sborra calda. Ma mister John era troppo appetibile per le signore del mio quartiere, probabilmente le castigò quasi tutte. E così, ad un certo punto, per sfuggire alla rabbia dei mariti incazzati, se la diede a gambe, sparendo, dalla circolazione. Confesso che entrai leggermente nel panico. Cominciai subito ad avvertire crisi di astinenza della minchia. Per fortuna, però, come si suol dire, spesso, nella vita, si chiude una porta e si apre un portone! Bhè, Carmine fu il sostituto ideale di John. Sostanzialmente, effettuava anche lui consegne a domicilio per conto di alcuni commercianti. All'inizio non lo vedevo tanto di buon occhio, non mi convinceva. Ma devo ammettere che apprezzai non poco la sua intraprendenza, la sua voglia indomita di leccarmi la figa. Bhè, del resto si sa che, quando una signora si bagna, diventa leggermente più troia. Lo deliziai con adeguate leccate di cappella e imbocchi mozzafiato che resero il suo arnese duro come il marmo, pronto ad esplorare, ad alternanza, figa e culo. O, per meglio dire, il ragazzo, intingeva il pisello nella passera ad uso lubrificante per poi collocarlo tra le mie chiappe per momenti di inebriante piacere. Venni chiavata a pecorina, a candela, non risentì affatto della mancanza dello statuario uomo di colore. La sfortuna volle che, un bel giorno, mio marito mi beccò. Carmine fece giusto in tempo a squagliarsela in mutande, dopo avermi schizzato gloriosamente nella patata. Stavolta non potei negare l'evidenza al coniuge che già sospettava ampiamente del nero. Apparsi chiaramente come una mignotta, una moglie infedele quanto mai. Come dargli torto? D'altra parte, le corna bruciano. Provai a stemperare la sua incazzatura ma lui sentenziò che nessun uomo avrebbe potuto più avvicinarsi alla sottoscritta. Considerando che porta i soldi a casa, e pure parecchi, affermai di essere disposta a comportarmi bene. In realtà, mi permise solo di frequentare una donna in amicizia. Al momento mi parve una concessione del tutto inutile. A che Diavolo serve una femmina, a una tipa come me golosa di cazzo? Ma a volte, nella vita, accadono le situazioni più strane e imprevedibili.                  

nero


giovedì 17 ottobre 2024

Paesaggi da orgasmo

Il mio nome è Sonia. Non sono una santarellina. Fino a poco tempo fa, andavo matta per il cazzo, ne prendevo di ogni genere, a tutte le ore. Poi, però, mi stufai di essere considerata solo un oggetto di sfogo per gli uomini, anche se traevo io stessa piacere e benefici dalle avventure. E così, cercai di trovare qualcosa in più nei soggetti maschili, ad esempio la simpatia e il carattere. Fui colpita da un tizio più grande di me che conobbi per caso in un bar, tale George. Lo trovai subito molto più interessante dei miei coetanei e decisi di frequentarlo. In realtà, l'inizio della conoscenza fu decisamente dolce. Lui si dimostrò gentile e cordiale e questo mi illuse. Credetti di aver trovato la persona giusta per instaurare una relazione seria. Ma avrei dovuto intuire prima che qualcosa non andava. Nessun maschio deciso si accontenta dei bacetti, tutto sommato. Ad ogni modo, a me lui piaceva così anche se, poco dopo, avrei ricevuto una vera e propria "doccia gelata". Un giorno, passò con la moto, la Kawasaki. Adoro i veicoli a due ruote, quelli belli mi fanno addirittura bagnare un pò la fica. Comunque, saltai sul mezzo e George mi portò in giro. Ci allontanammo dal centro cittadino per giungere in una zona più isolata. Credevo che fosse giunta la volta buona per una grandissima scopata. Ad un certo punto, lui si fermò. Io decisi di prendere l'iniziativa e cominciai a fare la puttanella esibizionista e spogliarellista sopra la moto nel tentativo di eccitarlo. Rimasi nuda, solo con i tacchi. Arrivai a spalancare le cosce e a mettergli la passera praticamente in faccia. Credevo che lui mi saltasse addosso da un momento all'altro, come minimo, ma questo non accadde mai. Addirittura, mi fece notare che, in lontananza, in prossimità della riva, ci stava un uomo completamente nudo. Mi sembrò assurdo che si soffermasse su un aspetto del genere mentre teneva me lì nuda a portata di mano a 3 metri! Tirai fuori ogni ipotesi possibile, pensai di non piacergli abbastanza, o magari il problema era rappresentato dalla differenza di età. O, ancora, supposi che si vedesse con qualcun'altra. Fu solo un inutile ragionamento, dato che, ad un tratto, arrivò la sconcertante spiegazione. In poche parole, in quell'occasione, fece una sorta di coming out, ammettendo il suo interesse per i maschi. Rimasi a dir poco stupita ma almeno capì come stava la situazione. Così, decisi di rivestirmi e gli dissi che potevamo pure andare via. Mentre mi accompagnava a casa, si confidò ulteriormente, chiarendo che mi voleva bene come amica. Inoltre espose maggiormente i dettagli del suo interesse per i maschi, sia quelli maturi che i ragazzi. A quel punto, gli dissi che, forse, avrei potuto presentargli qualche amico di mio fratello, amante degli uomini più grandi. Mi ringraziò anche se questo non attenuò granchè la mia profonda delusione. Certamente, non potevo lontanamente suppore che, dopo qualche giorno, avrei trovato un contesto felice. Cominciò tutto con la telefonata della mia amica Rosaria. Affermò che sarebbe venuta a prendermi con la moto per trascorrere una giornata tranquilla. Mi portò in un posto a dir poco splendido con veduta sul mare. Si trattava di un luogo meraviglioso e isolato dove, per gioco, nella calma più assoluta, interrotta solo dai versi degli uccelli, ci scattammo delle foto sexy a vicenda. Poi, grazie all'autoscatto, ne facemmo altre stando abbracciate. Fu in quel frangente che Rosaria propose di confidarci. Iniziò lei, raccontando dell'esperienza recente vissuta con un ragazzo di nome Michele che, a sua detta, le aveva mancato di rispetto, tirando fuori d'improvviso l'uccello in auto dopo una cena. Di fronte al diniego della mia amica, il tipo aveva risposto con parolacce, offendendola pesantemente. Rosaria, chiaramente, scese dall'auto mostrando il dito medio. Dopo di ciò, le raccontai la mia disavventura con George. Da lì, partì tutto un singolare discorso riguardante i rapporti tra uomini e donne fino ai suggestivi scenari della fine dell'umanità. In questo chiacchierare, lei evidenziò la presenza e l'aumento dei rapporti omosessuali per gli uomini ma, volendo pure per le donne. Mi venne spontaneo affermare che, se gli uomini si raffreddano nei confronti del gentil sesso, le donne dovranno pur trovare un modo per sfogarsi e accennai ai giocattoli erotici fornendole involontariamente un assist clamoroso per sedurmi. Rosaria rispose di voler mostrarmi una seconda possibilità. Indovinate di cosa si trattava? Di un approccio erotico tra donne, ovvio! Rosaria, a differenza del buon George, mi saltò letteralmente addosso coinvolgendomi con un languido bacio al quale non trovai la foza di sottrarmi. Poco dopo mi leccò pure la figa. Tenevo le cosce totalmente spalancate consentendole di muoversi in lungo e in largo. Mi castigò con due dita ed io, francamente, andai proprio in estasi raggiungendo il primo tra i tanti orgasmi che sarebbero seguiti nel corso della giornata. Poi, fui io che, prendendo fottutamente gusto in quel gioco per me nuovo, la portai all'appagamento intenso. La leccai e la fista a pecorina. Poi, mi stesi e gliela leccai con ardore da sotto. Rosaria tremava, veniva in continuazione. La classica ciliegina sulla torta, fu quando incrociammo le gambe per strofinarci voluttuosamente le passere allagate. Ne scaturì un altro amplesso favoloso. E dopo ne seguirono altri che ci donammo a vicenda con ditalini reciproci. Al calar del Sole, venne l'ora di rivestirici e andar via. Per le godute intense, ci reggevamo astento all'impiedi. Temetti che Rosaria potesse essere talmente stanca da non riuscire a guidare la moto. Per fortuna, arrivammo a casa sane e salve con il desiderio di ripetere quanto prima una giornata speciale come quella appena trascorsa insieme.         

figa



mercoledì 16 ottobre 2024

Uomini violati da altri uomini

E' ben noto che attualmente, come e più dei tempi passati, ci sono uomini che cercano attenzioni intime da altri uomini, invece che dalle donne. In una sola parola, si tratta di persone gay. Può sembrare insolito ma ci sono parecchi soggetti di questo tipo. Dunque, in tale ottica, non è improbabile che, ad esempio, dentro qualche ufficio, un impiegato possa "piegarsi" a 90 gradi per ricevere il randello da un collega arrapato o, magari, addirittura dal direttore in carne ed ossa! In effetti, ho accennato solo uno dei tanti scenari che si potrebbero verificare. Caro lettore, non importa che tu sia uomo o donna: se ami questo genere di nicchia, bearback puoi godertelo appieno cliccando qui.   

doggy fucking

Due è meglio di uno!

Vi eccitano le situazioni intime tra una donna e due uomini? In realtà, questa particolare variante sessuale può essere motivo di grande eccitazione sia per lei, che si ritrova due peni a disposizione, sia per gli stessi maschi. Quando non vi è gelosia o competizione per la lei, ci possono stare anche splendide complicità ed effusioni al maschile. MMF è un triangolo per veri intenditori e intenditrici che intriga non poco! creampie orgy  Full Access


Playstation Girls

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lunedì 14 ottobre 2024

Fottendo mia madre e la sua amica

Mi chiamo Gioele. Questa storia ha dell'incredibile, lo scoprirete tra poco. Oggettivamente, mia madre, la nota imprenditrice Amalia Baretti, è una donna decisamente attraente. Non posso negare di averle dedicato, fin da giovanissimo, le migliori seghe pensandola o spiandola nuda mentre si trovava nel bagno. Solo che allora gli equilibri erano diversi. Mio padre faceva ancora il suo dovere coniugale di marito e se la scopava puntualmente. Spesso li spiavo dal buco della serratura mentre fottevano in camera da letto. Fin qui tutto normale, no? Cosa volete che accada tra marito e moglie? Tuttavia, col passare del tempo, i rapporti cambiano, può subentrare la noia. Fatto sta che, mio padre Amilcare, cominciò a trovare soddisfazione, diciamo così, con le giovani ragazze, sue dipendenti in ufficio poco più che maggiorenni. Amalia non è una stupida, comprese appieno la situazione anche se lui, come molti uomini, negava l'evidenza e, di conseguenza, non ammetteva i frequenti tradimenti. Fu così che mia madre, all'improvviso, con la scusa degli impegni lavorativi, partì per gli Stati Uniti. Sapevo che non si sarebbe recata lì giù soltanto per gestire affari ma, piuttosto, per trovare il "conforto" di giovani ragazzi disposti a scoparsela perbene. Il desiderio di ricambiare le corna era plausibile anche se poco accettabile. Quando rientrò dall'estero fece visita a Sandra la bionda, una sua cara amica. Di lei sapevo qualcosa, non tutto. Diciamo che conoscevo il figlio, un bravo ragazzo. A quanto pare, al pari di mia madre, nemmeno Sandra stava messa bene con il matrimonio. Il marito si sbatteva un'altra tipa, giovane ovviamente. Mia madre mi disse solo che avrebbe consigliato Sandra sulla possibilità di creare un profilo su "catching", un'app di incontri dove peraltro sono iscritto anch'io. Ma le sue parole furono piuttosto vaghe, in quella circostanza. Proprio lì trovai una fidanzatina, anche se non mi prendeva più di tanto (la scopai qualche volta ma non se la sentiva nemmeno di fare pompini). In realtà (apro una parentesi) scoprì solo molto tempo dopo che, il giorno in cui Amalia fece visita a Sandra, non l'aiutò soltanto con l'app ma le leccò pure la figa per calmare le voglie erotiche represse di quest'ultima, in evidente astinenza sessuale dopo le vicende matrimoniali poco gratificanti. Il colpo di fortuna esagerato, di cui beneficiai, fu che beccai Sandra sull'app! All'inizio, non sapevo che si trattasse proprio lei. Lo scoprì soltanto dopo alcune chat, preciamente nel momento in cui arrivammo al dunque e mi invitò a casa sua. E' evidente che ci fu un imbarazzo iniziale notevole. Lei conosce mia madre, io frequentavo il figlio. Insomma, se fossi stato una persona perbene, avrei dovuto salutare e andarmene. Ma siccome non sono affatto un santo, nemmeno lontanamente, rimasi e ci andai a letto approfittando delle mancanze di attenzioni che il marito non le riservava più. La sintesi: baci, leccate di fica, pompini e grande chiavata. Devo riconoscere che, quella sera, Sandra era in forma smagliante. Annegai di sborra le sue magnifiche tettone. Se mia madre aveva accennato, a grandi linee, qualcosa riguardo alla questione di indirizzare Sandra sull'app catching, quest'ultima mi dette conferma piena che Amalia l'aveva aiutata in tutto e per tutto a creare e configurare nei minimi il suddetto profilo per incontri, inclusa l'indicazione della preferenza per i maschi giovani (per deduzione logica supposi che pure a mia madre eccitassero i ragazzi). Ad ogni modo, quando vidi Amalia, le raccontai di essere andato a letto con la sua amica. Rimase parecchio perplessa circa tale rivelazione. Essendo abile con la tecnologia, mi ero copiato tutte le foto spinte di mamma coi ragazzi in USA. Di conseguenza, la intimai di spogliarsi, pena la pubblica diramazione delle sue foto hot scattate Oltreoceano. Come in una situazione da scacco matto, Amalia non potette far altro che ubbidire e mostrare, lentamente, le sue grazie. Sognavo da una vita un approccio del genere, confesso che mi arrapai di brutto nel vederla spogliata. Poi, però, la vidi decisamente in imbarazzo per cui decisi di rallentare un attimo e le permisi di mettere la vestaglia e di riscaldarsi un pò. Ma ero troppo voglioso, lo testimoniava il cazzo, ormai durissimo. Lei si avvicinò e me lo toccò, quasi meravigliandosi che il suo corpo sexy potesse trasmettermi un effetto libidinoso così forte. In quella circostanza, la convinsi lentamente ad inginocchiarsi scoprendo il seno. Si prodigò in un pompino lento ed estenuante che mi eccitò da matti. Dopo alcuni minuti, estasiato, le schizzai dolcemente in bocca. Quella fu la prima volta in cui io e lei rompemmo il ghiaccio a livello intimo. Il tempo passava ed ero sempre più preso da lei. Arrivai al punto da provarci con Amalia davanti alla ragazzina che frequentavo. Ovviamente, la giovincella rimase sconvolta del fatto che potessi avere un feeling sessuale con la mia genitrice. Pur sconvolta, prese atto di quella sconvolgente e innegabile passione incestuosa. Facevamo i 69, godevo come un pazzo ma mi mancava qualcosa, volevo fotterla. Lei non si decideva, data l'evidente natura del legame sconcio. In città temeva che qualcuno potesse scoprire il rapporto poco inerente tra madre e figlio. Per cui, ad un certo punto, decisi di portarla in viaggio in un luogo che le piace tanto, gli Stati Uniti. Ma non puntammo a New York, dove peraltro si era scopata vari ragazzi, come sappiamo. La condussi in Arizona con una Jeep. Eh si, nel famigerato deserto. Lì, nella pace più totale, interrotta solo dal verso di qualche rapace, Amalia si sentì libera. Dopo le proverbiali leccate di fica e i pompini preliminari, riuscì a fotterla senza incontrare eccessive difficoltà. Le sparai il tarello duro nella patata, prendendola praticamente in tutte le posizioni: a candela, da dietro, a cavalcioni. Finalmente le stavo dando la dose adeguata di tarello nella passera. Al culmine dii una chiavata estenuante, in auto, all'ombra del deserto, le schizzai copiosamente sulla vagina liberando completamente la libido. Fu un momento estasiante dove finalmente la sentì completamente mia. Ma altre situazioni piccanti ci attendevano, al ritorno in città. Amalia incontrò Sandra. Mia madre, incapace di tenere a freno la lingua, le rivelò il segreto incestuoso. La bionda, oltre a rimanere sorpresa, affermò di sentirsi particolarmente sola, in quel periodo, invidiando quasi i risvolti accaduti nella vita di mia madre. A quel punto, Amalia, da gran porcella, intuì che si profilava la possibilità concreta di un rapporto a tre. Amalia era principalmente intrigata da un aspetto, quello di legittimare il possesso del maschio (il sottoscritto, nella fattispecie) nei confronti di un'altra donna. Inizialmente, Amalia concesse a Sandra soltanto l'imbocco del cazzo, non la penetrazione. Inoltre le due si baciavano, si toccavano e mia madre le leccava la fica. In quel frangente, scoprì quanto affermato precedentemente in questo racconto e cioè che, tra le due donne, c'era già stato un siparietto saffico, proprio il giorno della creazione del profilo di Sandra sull'app di incontri più in voga del momento (catching). Credevo che, durante il triangolo, avrei chiavato solo con mia madre. Invece, le esternazioni, assolutamente condivisibili, della bionda, indussero Amalia ad essere più disponibile. Sandra propose di figurare ufficialmente come la mia compagna, dinanzi alle altre persone, ossia in pubblico, in modo da allontanare i sospetti della gente su una possibile relazione incestuosa madre-figlio, supposizioni, chiacchiere che, alla lunga, ci avrebbero gettati dritti nella merda. Bisogna riconoscere la valutazione corretta da parte della biondona. Se avessi trascorso tutto il tempo con mia madre, ininterrottamente, prima o poi, qualcuno si sarebbe posto delle domande, peraltro lecite. Naturalmente, Sandra esigeva qualcosa in cambio. Amalia, rendendosi conto che fosse il male minore, rispetto ai giudizi della gente, le permise di ricevere il mio cazzo. Dunque, molto fortunosamente, ingroppai pure la bionda, con mia madre accanto che partecipava attivamente prima lasciandosi leccare i capezzoli dall'amica e poi slinguazzandole la patata, il tutto mentre Sandra beccava il tarello duro in fregna. Ampiamente appagato, dopo aver fottuto due belle donne mature di quel calibro, schizzai felice sulla pancia di Sandra, scaricando tutto il seme che tenevo in corpo, sotto lo sguardo compiaciuto di Amalia. E così, alla fine, me le sono fatte tutte e due, sia separatamente che insieme: che sballo! In realtà, non ho più un gran bisogno dell'app di incontri, dal momento che ho solo l'imbarazzo della scelta su quale fica aperta indirizzare il mio cazzo duro...                                   

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La sensualità dell'amore saffico

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venerdì 11 ottobre 2024

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giovedì 10 ottobre 2024

Esplorazioni profonde

Mi chiamo Vanessa. Io e Tiziana siamo amiche e lo sono pure i nostri rispettivi fratelli minori, Vincenzo e Davide. Il mio amato germano non ha mai avuto voglia di studiare, diciamo pure la verità, ma è uno specialista nel trovare distrazioni e passatempi di ogni genere. Una delle sue passioni è quella di cercare case abbandonate, possibilmente infestate da fantasmi. Con tale idiozia si trascina dietro gli amici. Ho sempre pensato che questa fosse una fantasia innocente ma, in seguito, mi sarei ricreduta. Una volta, Vincenzo, si mostrò entusiasta di voler andare a perlustrare, a tarda sera, un'abitazione situata nelle vicinanze del nostro appartamento. Preoccupata, affermai che l'avrei accompagnato insieme a Tiziana. Lui sbuffò, sostenendo di essere abbastanza grande da cavarsela da solo in ogni genere di circostanza ma poi accettò. Ci recammo in quella casa in 6: io, Tiziana, Vincenzo, Davide (fratello di Tiziana) e altri due ragazzi, Sergio e Riccardo, amici di mio fratello. Ci trovammo dinanzi ad una dimora tranquillissima. I ragazzi entrarono dalla finestra, poi aprirono la porta a me e a Tiziana. Dato lo scenario rassicurante, io e Tiziana decidemmo di tornare a casa. Lasciammo i giovanotti all'esplorazione del luogo, pregandoli di non trascorrere lì tutta la notte. Mio fratello tornò a casa dopo 2 o 3 ore e non mi raccontò nulla di particolare del tempo trascorso in compagnia dei suoi coetanei. Riportò solo, mentendo spudoratamente, che lui e gli altri si erano trattenuti lì a giocare prevalentemente a carte. Passarono parecchi giorni finchè, un pomeriggio, sbirciando sul portatile di mio fratello, di cui conosco la password di accesso, trovai una cartella di nome "esplorazioni profonde" con, all'interno, un file video di nome "top secret". Incuriosita, visionai il materiale e restai allibita osservandone il rovente contenuto pornografico. Si trattava di un'orgia a 4 in cui i ragazzi, denudati, propinavano pompini a vicenda e non solo! Andando avanti, si notavano anche le penetrazioni. Nella fattispecie, mio fratello, un tipo moretto, snello dai capelli scuri, ingroppava a pecorina il fratello di Tiziana! Inoltre, Riccardo, un tizio bruttino con gli occhiali, lo prendeva in culo da Sergio il biondo. Insomma, altro che giocare a carte! Quelle ore le avevano trascorse praticando sesso gay di gruppo. In realtà, non c'è tanto da stupirsi perchè Vincenzo e i suoi amici non si sono mai accostati concretamente alle ragazze. Bhè, sapevo di piacere a Riccardo, me lo ripeteva di continuo ma non ne sono mai stata attratta. Ad ogni buon conto, inviai subito il video a Tiziana, poi mi recai da lei per parlarne da vicino. La mia amica si preoccupava nel caso in cui lo avessero scoperto i suoi genitori. Come darle torto? Del resto, nemmeno mio padre avrebbe mai ammesso le pulsioni di Vincenzo. Chissà, forse le perversioni sono contagiose, fatto sta che notai un evidente aumento della complicità tra me e Tiziana. D'altra parte, vivevamo una vicenda simile, con i rispettivi fratelli "orientati" diversamente dal solito. Magari fu proprio questo ad innescare una scintilla tra me e Tiziana, un imprinting che sfociò nella passione saffica. Forse, ognuna di noi, dentro di sè, inconsciamente, voleva provare a giustificare le gesta del proprio fratello. Tiziana era infuocata, deisderava essere soddisfatta ed io, nell'enfasi della situazione, d'istinto, le leccai abbondantemente la figa fino all'orgasmo. Poi fu lei a ricambiare abbondantemente prima di piazzarsi sopra la sottoscritta per avviare una strofinata fenomenale tra passere, illustrandomi accuratamente come scopano le donne tra loro. Al termine della poderosa cavalcata, venimmo entrambe intensamente sublimando la goduta con un incantevole lingua a lingua. Proprio in quel frangente, comparve mio fratello che, evidentemente, stava cercando la sottoscritta. Non si scompose troppo vedendo me e la Tizi in atteggiamenti inequivocabili. Affermò di sapere che gli avevo sbirciato nel computer. Inoltre, suggerì che, data la piega presa dagli eventi, il silenzio sarebbe stata la scelta migliore. Io e Tiziana dovevamo guardarci bene dallo spifferare il segreto tra i ragazzi, ai nostri rispettivi genitori, perchè, qualora lo avessimo fatto, avremmo rischiato di essere a nostra volta sputtanate dai boys. Morale della favola: a volte è meglio che certi scheletri rimangano confinati nell'armadio per quieto vivere, o serenità comune, come dir si voglia...         

duetto lesbo


lunedì 7 ottobre 2024

Il mio compagno cotto del suo amico

Carlo giunse in Ufficio ed accadde ciò che non avrei mai ritenuto possibile, fino a qualche tempo prima. Gli sbottonai il pantalone. Poi, mi ritrovai con entrambe le cappelle degli uomini sulla lingua. Sbocchinai l'ospite mentre Rosario, eccitato, si smanettava guardando. Passai subito a pecorina, con Carlo che esplorò la vagina col suo tarello duro. Intanto, leccavo quello di Rosario, divenuto durissimo, data la la situazione libidinosa. Carlo proseguì ad impalarmi a candela, poi a cavalcioni spostando l'asta dalla fica direttamente nel culo! Godetti come una pazza. Rosario, estasiato, si segava e ammirava la scena. A Carlo piaceva alternare fisting e ditalini alle infilate di cazzo nei miei fori intimi. In questi idilliaci frangenti, godevo e succhiavo e leccavo il pisello del mio boyfriend. Poi, arrivò il momento culminante in cui, a cosce spalancate, ricevetti "l'inzuppata" del pisello di Rosario nella figa, oltre a quello di Carlo che mi stava già sfondando il sedere da parecchio. Dopo di ciò, Rosario proseguì il "fai da te" ammirando l'amico che mi inculava di santa ragione. Trapanata a quel modo, arrivai prepotentemente all'orgasmo profondo. Leccai la cappella di Carlo che cominciò a schizzare sborra all'impazzata che accolsi integralmente in bocca. Nel frattempo, Rosario esplose a sua volta bagnando il seno. Il mio partner chiese anche se il liquido intimo di Carlo fosse gustoso. In realtà, Rosario non toglieva gli occhi di dosso dall'amico, soprattutto non li levava dal pene intriso di sperma. A quel punto, non riuscì a tenere la lingua a freno e, rivolgendomi al mio compagno, gli dissi sfacciatamente che, probabilmente, la crema di Carlo avrebbe voluto assaggiarla pure lui e molto volentieri! Questa affermazione, che lasciava poco spazio agli equivoci, aprì gli occhi a Carlo e gli fece comprendere di non aver "ricevuto in dono" me sessualmente solo per la magnanimità di Rosario ma piuttosto perchè, quest'ultimo, teneva in testa un secondo fine, quello di giungere ad una complicità erotica tutta al maschile. Carlo capì la situazione ma, in quel momento, fece finta di nulla. Ci rivestimmo tutti e tre, ormai appagati dalle intense venute. Dopo di ciò, Carlo ci salutò. Quando io e Rosario restammo soli, lui, un pò stizzito, puntualizzò: "Sei impazzita? Cosa Diavolo gli hai detto, alla fine? Adesso mi hai sputtanato! Volevo andarci con più calma!". Risposi sorridendo: "Ah si? Bhè, non lo sai che prima o poi bisogna buttarsi? Sbavi dietro a quel tipo, è giusto che sappia quanto ci tieni a lui, no?". Replicò: "E adesso? Che cosa potrei fare?". Gli risposi:"Niente, lascia passare qualche giorno, poi lo inviterai di nuovo qui. Ma stavolta faremo un gioco leggermente diverso, a tinte sadomaso, in cui lui verrà bendato e legato ai polsi con le manette, così, ad un certo punto, potrai tenerlo in caldo con un succulento pompino, ad esempio, e con qualsiasi altra pratica tu voglia attuare. In tal modo, il piacere dovrà subirlo per forza da te, fidati!". Mi rispose: "Accidenti! Non so cosa farei senza una segretaria valida come te!". Scommetto che morite dalla voglia di conoscere l'esito del secondo incontro ma provate invece a usare l'immaginazione oppure attendete che io scriva il seguito, se ce ne sarà uno. Baci da Loredana! Leggi dall'inizio              

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Le pulsioni cuckold del mio compagno

Mi chiamo Loredana. Ero fidanzata con Rosario da oltre due anni. Lavoravo nel suo Ufficio come segretaria. Tutto filava liscio. Il mio compagno non avallava pretese particolari nell'intimità, durante la quale scopavamo in maniera piuttosto appagante. Tuttavia, un bel giorno, Rosario tirò fuori, a sorpresa, un lato oscuro del carattere, esternando pulsioni particolari con le quali non avrei mai immaginato, neppure lontanamente, di dovermi confrontare. Ci trovavamo alle nostre rispettive scrivanie, come al solito, quando lo provocai con una posa hot durante la pausa pranzo. Lui affermò di avermi fotografata, non solo, ma di aver pure inviato lo scatto al suo amico del cuore di nome Carlo. Con Rosario ormai avevo confidenza, dopo due anni di relazione, ma non mi andava giù che mostrasse le mie foto sexy ad altre persone. Non intendevo passare per puttana! Ma, in realtà, Rosario non inviava le immagini a tutti bensì solo al suo amico preferito. Mi leccò le tette, la figa, dopoiche gli feci un pompino, prima che cominciassimo a scopare. Nel corso della trombata, venne alla luce tutta la sua morbosa ossessione nei confronti dell'amico. Mi mostrò le sue foto, chiese se quel tipo mi piacesse (ovviamente risposi di si, stava messo bene!). Rosario fremeva dal desiderio di vedermi castigata dall'amico in una sorta di "menage a trois". Mi parve un'idea folle ma cominciai a vederla possibile, nel momento in cui mi resi conto della sua scarsa gelosia, totalmente sovrastata dal desiderio di vedermi fottuta da Carlo. Il nostro rapporto raggiunse il culmine della complicità libidinosa. Prima di allora, non mi era mai capitata una situazione simile, anzi, di solito, i miei ex palesavano più gelosia che altro. Rosario non stava più nella pelle nel constatare il mio parere favorevole alla sua discutibile iniziativa. In quei giorni, mi pregò di vestire più provocante del solito, di usare un profumo di marca e mi lasciò dei soldi per andare da un parrucchiere di livello elevato. Preparata a dovere, come una specie di mignotta di alto bordo, attesi che quel tipo ci facesse visita in ufficio.        

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venerdì 4 ottobre 2024

Confidenze infuocate tra amiche

Un bacio da Lisa. Siamo giunti all'ultimo capitolo di questa storia interminabile. Abbiamo visto che riuscì a tenere il posto di segretaria, prestandomi ai bisogni erotici del datore di lavoro maturo. E non dico che scopare con il dr. Ugo sia una pratica spiacevole. Quel porco è capace di rendermi la sua troia come nessun altro maschio, giovane o attempato, sia capace di fare. Ad ogni modo, sentivo il peso di tenere questi segreti dentro, di non rivelare gli scheletri nell'armadio della mia vita. E così, decisi di aprirmi con una cara amica di nome Alessandra. Le cominciai a raccontare le situazioni legate al desiderio di emergere sul piano professionale, permeate di atti libidionosi. Quel giorno, tra un discorso e l'altro, mandammo giù qualche bicchiere di vino rosso di troppo e ciò fece calare del tutto i nostri freni inibitori. Alessandra, che non ha mai disprezzato il gentil sesso, si sentì incoraggiata a prendere una certa iniziativa, specialmente dopo essere venuta a conoscenza del mio flirt con la manager matura bionda alla quale, alla fine, avevo egregiamente rotto il culo con un adeguato dildo. Le parlai anche di Guido, naturalmente, il capufficio gentleman, carino, ma non troppo virile, al quale avevo propinato uno splendido pompino mentre ammiravo il suo culetto liscio. Bhè, fui così troia da passargli il numero di telefono di Federico in modo che i due si conoscessero. Federico, tempo dopo, mi ringraziò attraverso un messaggio, dopo essersi trombato Guido, evento fin troppo prevedibile. Intanto, questi discorsi incuriosivano e introiavano la mia amica sempre più. Limonammo, le leccai il collo, i capezzoli. Alessandra, a quel punto, si sentì incoraggiata a slinguazzarmi la patata. Poi mi stesi, in modo da ricambiare leccandola da sotto. L'atmosfera divenne rovente e culminò con un grandioso 69 saffico durante il quale assaporammo entrambe il gusto sublime dell'orgasmo. La troietta, presa confidenza a sufficienza, si sentì "autorizzata" a corroborare il mio amplesso aiutandosi con due dita che spinse con decisione nella topa, dopo aver leccato a meraviglia. Bhè, Alessandra, sentendo che guadagno bene, chiese di poter essere "visionata" da Ugo, il Capo, il direttore amante delle giovincelle. Vorrebbe raggiungere pure lei la sua fetta di gloria. Bhè, a quel porco di Ferramonti di sicuro non dispiacerebbe sfondarsi una biondina così carina. Non so se la incoraggerò a presentarsi ad un eventuale colloquio, infondo basto già io a svuotargli perbene i coglioni a quel zozzone.      

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