martedì 22 ottobre 2024

Mogli infedeli, prima parte

Mi chiamo Marika. Si, sono proprio io la signora alle prese con quel superbo cazzo nero ma facciamo un passo indietro. Non sono una santarellina, questo ovviamente si era capito subito. Ho sposato mio marito solo per ottenere benefici finanziari che, in parole povere, si traduce in "condurre una vita agiata". Lui lavora nel settore edile, a casa non c'è quasi mai. Dirige la sua azienda fino a tarda sera ed io mi ritrovo spesso da sola tra le quattro mura domestiche. Bhè, sono decisamente meno vecchia di lui, calda, con la figa sempre infuocata e vado matta per i giovani stalloni di ogni razza. Cominciamo il racconto con John, soprannominato, non a caso, "long banana". Si tratta di un aitante maschio di colore che bazzicava la zona dove abito. Si occupava delle consegne per conto di alcuni commercianti locali. Fui subito disponibile con lui, pronta a succhiargli l'uccello e, ancor più, a farmi sbattere nella figa e nel culo. Godetti a lungo dei servigi di quell'asta meravigliosa ed assaporai tanta sborra calda. Ma mister John era troppo appetibile per le signore del mio quartiere, probabilmente le castigò quasi tutte. E così, ad un certo punto, per sfuggire alla rabbia dei mariti incazzati, se la diede a gambe, sparendo, dalla circolazione. Confesso che entrai leggermente nel panico. Cominciai subito ad avvertire crisi di astinenza della minchia. Per fortuna, però, come si suol dire, spesso, nella vita, si chiude una porta e si apre un portone! Bhè, Carmine fu il sostituto ideale di John. Sostanzialmente, effettuava anche lui consegne a domicilio per conto di alcuni commercianti. All'inizio non lo vedevo tanto di buon occhio, non mi convinceva. Ma devo ammettere che apprezzai non poco la sua intraprendenza, la sua voglia indomita di leccarmi la figa. Bhè, del resto si sa che, quando una signora si bagna, diventa leggermente più troia. Lo deliziai con adeguate leccate di cappella e imbocchi mozzafiato che resero il suo arnese duro come il marmo, pronto ad esplorare, ad alternanza, figa e culo. O, per meglio dire, il ragazzo, intingeva il pisello nella passera ad uso lubrificante per poi collocarlo tra le mie chiappe per momenti di inebriante piacere. Venni chiavata a pecorina, a candela, non risentì affatto della mancanza dello statuario uomo di colore. La sfortuna volle che, un bel giorno, mio marito mi beccò. Carmine fece giusto in tempo a squagliarsela in mutande, dopo avermi schizzato gloriosamente nella patata. Stavolta non potei negare l'evidenza al coniuge che già sospettava ampiamente del nero. Apparsi chiaramente come una mignotta, una moglie infedele quanto mai. Come dargli torto? D'altra parte, le corna bruciano. Provai a stemperare la sua incazzatura ma lui sentenziò che nessun uomo avrebbe potuto più avvicinarsi alla sottoscritta. Considerando che porta i soldi a casa, e pure parecchi, affermai di essere disposta a comportarmi bene. In realtà, mi permise solo di frequentare una donna in amicizia. Al momento mi parve una concessione del tutto inutile. A che Diavolo serve una femmina, a una tipa come me golosa di cazzo? Ma a volte, nella vita, accadono le situazioni più strane e imprevedibili.                  

nero










Dopo il nero, la donna trova subito un valido rimpiazzo...






















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