giovedì 17 ottobre 2024

Paesaggi da orgasmo

Il mio nome è Sonia. Non sono una santarellina. Fino a poco tempo fa, andavo matta per il cazzo, ne prendevo di ogni genere, a tutte le ore. Poi, però, mi stufai di essere considerata solo un oggetto di sfogo per gli uomini, anche se traevo io stessa piacere e benefici dalle avventure. E così, cercai di trovare qualcosa in più nei soggetti maschili, ad esempio la simpatia e il carattere. Fui colpita da un tizio più grande di me che conobbi per caso in un bar, tale George. Lo trovai subito molto più interessante dei miei coetanei e decisi di frequentarlo. In realtà, l'inizio della conoscenza fu decisamente dolce. Lui si dimostrò gentile e cordiale e questo mi illuse. Credetti di aver trovato la persona giusta per instaurare una relazione seria. Ma avrei dovuto intuire prima che qualcosa non andava. Nessun maschio deciso si accontenta dei bacetti, tutto sommato. Ad ogni modo, a me lui piaceva così anche se, poco dopo, avrei ricevuto una vera e propria "doccia gelata". Un giorno, passò con la moto, la Kawasaki. Adoro i veicoli a due ruote, quelli belli mi fanno addirittura bagnare un pò la fica. Comunque, saltai sul mezzo e George mi portò in giro. Ci allontanammo dal centro cittadino per giungere in una zona più isolata. Credevo che fosse giunta la volta buona per una grandissima scopata. Ad un certo punto, lui si fermò. Io decisi di prendere l'iniziativa e cominciai a fare la puttanella esibizionista e spogliarellista sopra la moto nel tentativo di eccitarlo. Rimasi nuda, solo con i tacchi. Arrivai a spalancare le cosce e a mettergli la passera praticamente in faccia. Credevo che lui mi saltasse addosso da un momento all'altro, come minimo, ma questo non accadde mai. Addirittura, mi fece notare che, in lontananza, in prossimità della riva, ci stava un uomo completamente nudo. Mi sembrò assurdo che si soffermasse su un aspetto del genere mentre teneva me lì nuda a portata di mano a 3 metri! Tirai fuori ogni ipotesi possibile, pensai di non piacergli abbastanza, o magari il problema era rappresentato dalla differenza di età. O, ancora, supposi che si vedesse con qualcun'altra. Fu solo un inutile ragionamento, dato che, ad un tratto, arrivò la sconcertante spiegazione. In poche parole, in quell'occasione, fece una sorta di coming out, ammettendo il suo interesse per i maschi. Rimasi a dir poco stupita ma almeno capì come stava la situazione. Così, decisi di rivestirmi e gli dissi che potevamo pure andare via. Mentre mi accompagnava a casa, si confidò ulteriormente, chiarendo che mi voleva bene come amica. Inoltre espose maggiormente i dettagli del suo interesse per i maschi, sia quelli maturi che i ragazzi. A quel punto, gli dissi che, forse, avrei potuto presentargli qualche amico di mio fratello, amante degli uomini più grandi. Mi ringraziò anche se questo non attenuò granchè la mia profonda delusione. Certamente, non potevo lontanamente suppore che, dopo qualche giorno, avrei trovato un contesto felice. Cominciò tutto con la telefonata della mia amica Rosaria. Affermò che sarebbe venuta a prendermi con la moto per trascorrere una giornata tranquilla. Mi portò in un posto a dir poco splendido con veduta sul mare. Si trattava di un luogo meraviglioso e isolato dove, per gioco, nella calma più assoluta, interrotta solo dai versi degli uccelli, ci scattammo delle foto sexy a vicenda. Poi, grazie all'autoscatto, ne facemmo altre stando abbracciate. Fu in quel frangente che Rosaria propose di confidarci. Iniziò lei, raccontando dell'esperienza recente vissuta con un ragazzo di nome Michele che, a sua detta, le aveva mancato di rispetto, tirando fuori d'improvviso l'uccello in auto dopo una cena. Di fronte al diniego della mia amica, il tipo aveva risposto con parolacce, offendendola pesantemente. Rosaria, chiaramente, scese dall'auto mostrando il dito medio. Dopo di ciò, le raccontai la mia disavventura con George. Da lì, partì tutto un singolare discorso riguardante i rapporti tra uomini e donne fino ai suggestivi scenari della fine dell'umanità. In questo chiacchierare, lei evidenziò la presenza e l'aumento dei rapporti omosessuali per gli uomini ma, volendo pure per le donne. Mi venne spontaneo affermare che, se gli uomini si raffreddano nei confronti del gentil sesso, le donne dovranno pur trovare un modo per sfogarsi e accennai ai giocattoli erotici fornendole involontariamente un assist clamoroso per sedurmi. Rosaria rispose di voler mostrarmi una seconda possibilità. Indovinate di cosa si trattava? Di un approccio erotico tra donne, ovvio! Rosaria, a differenza del buon George, mi saltò letteralmente addosso coinvolgendomi con un languido bacio al quale non trovai la foza di sottrarmi. Poco dopo mi leccò pure la figa. Tenevo le cosce totalmente spalancate consentendole di muoversi in lungo e in largo. Mi castigò con due dita ed io, francamente, andai proprio in estasi raggiungendo il primo tra i tanti orgasmi che sarebbero seguiti nel corso della giornata. Poi, fui io che, prendendo fottutamente gusto in quel gioco per me nuovo, la portai all'appagamento intenso. La leccai e la fista a pecorina. Poi, mi stesi e gliela leccai con ardore da sotto. Rosaria tremava, veniva in continuazione. La classica ciliegina sulla torta, fu quando incrociammo le gambe per strofinarci voluttuosamente le passere allagate. Ne scaturì un altro amplesso favoloso. E dopo ne seguirono altri che ci donammo a vicenda con ditalini reciproci. Al calar del Sole, venne l'ora di rivestirici e andar via. Per le godute intense, ci reggevamo astento all'impiedi. Temetti che Rosaria potesse essere talmente stanca da non riuscire a guidare la moto. Per fortuna, arrivammo a casa sane e salve con il desiderio di ripetere quanto prima una giornata speciale come quella appena trascorsa insieme.         

figa









































0 commenti:

Posta un commento