Salve da Marika. Cari lettori, avete avuto modo di conoscere la mia storia e quella di Giusy, la donna che conobbi allo studio dentistico. Inizialmente, non mi andava tanto di frequentare una lady, dal momento che il cazzo è, tutt'ora, la mia ossessione principale: più ne prendo e meglio è. Ma è pur vero che, nella vita, esistono le eccezioni. La solitudine nella quale mi aveva confinato mio marito, per motivi di gelosia acuta, non era affatto semplice da reggere. Giusy si rivelò una boccata di aria fresca, al momento giusto. La sua disponibilità e simpatia mi indussero a corteggiare, per la prima volta, una donna nella mia vita. D'altra parte, anche lei non si era mai trovata a tu per tu con un soggetto femminile in un ambito che sconfina dalla normale amicizia tra due persone. Il vinello bianco che gustammo insieme fu davvero la bevanda adatta a sciogliere i freni inibitori. La baciai con una certa facilità e lei, di sicuro, non mi respinse. Le palpai il seno da sopra ai vestiti, poi le leccai i capezzoli. Lei mi assecondava con velato piacere. Anche Giusy assaggiò i miei capezzoli, sia ben chiaro, ma più io i suoi e, intanto, le ponevo le mani tra le cosce. Le feci leccare le dita che avevo piazzato tra le sue gambe e poi le infilai con decisione nella sua topa. Nel frattempo le leccavo i capezzoli. Godeva eccome, la vagina si bagnò sempre più con il movimento incessante "dentro e fuori" delle dita. Resami conto che ci stava alla grande, passai allo step successivo, stuzzicandole sapientemente il clitoride con la lingua. Se fossi andata troppo avanti, mi avrebbe scaricato tutto il piacere in bocca per cui, maliziosamente, ad un tratto mi fermai e la baciai. Volevo che restasse ancora bella carica. Presa dall'eccitazione, la signora mi ricambiò con la lingua e utilizzò pure le dita, più o meno come avevo fatto io con lei poco prima. Ci prese talmente gusto che pensò bene di utilizzare il suo grosso seno, nella fattispecie il capezzolo, per stuzzicarmi il clitoride. Apprezzai la creatività e ne trassi notevole eccitazione. In ogni caso, si trattava solo degli antipasti. Il piatto forte arrivò quando incrociammo le gambe e iniziammo a strofinarci le fighe a vicenda come due brave attrici dei film porno. Fu un frangente estasiante che pensai bene di amplificare introducendo nel gioco un dildo doppio che ci sparammo adeguatamente nelle passere. Lì raggiungemmo l'apice del godimento e condividemmo intensi orgasmi. Solo che io, da brava ninfomane insaziabile, mi sentivo ancora un pò carica e le chiesi di "aiutarmi". In parole povere, finì a pecorina mentre lei mi spanava la patata con il dildo, carezzandomi il sedere. Notai che le piaceva spanarmi e darmi della troia, ricordando che, di solito, gradivo ricevere questo trattamento dagli uomini. Nella mia mente scorsero rapidamente le immagini dei maschi che mi avevano spanata (e non solo avanti ma pure dietro!). La passera diventò un lago e tremai in preda ad un orgasmo devastante. Ci rivestimmo appena in tempo, prima che mio marito rincasasse. Raccontammo, mentendo, di aver visto serie TV per tutto il pomeriggio. Quel coglione di mio marito ci credette e non sospettò minimamente che tra me e Giusy fosse accaduto qualcosa di davvero bollente. Meglio così, finchè Lui non se ne accorgerà, potremmo continuare a trascorrere stupendi pomeriggi a base di appaganti orgasmi. Leggi dal principio: clicca qui
mercoledì 23 ottobre 2024
Mogli infedeli, ultimo atto
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