Mi chiamo Lisa, la mia figa bolle, è insaziabile! Intendo usare la passione irrefrenabile che ho per il sesso anche in ambito lavorativo per raggiungere il successo nel mondo dello spettacolo come velina, conduttrice o presentatrice o, ancor meglio, nel settore dell'adult entertainment. Ho un amico gay di nome Federico, sono convinta che lui potrà aiutarmi a realizzare dei magnifici shot fotografici, inquadrature mozzafiato valide come biglietto da visita.
lunedì 30 settembre 2024
Ninfomane incontenibile
venerdì 27 settembre 2024
mercoledì 25 settembre 2024
Maturo sposato scopato nel centro benessere
Mi chiamo Cinzia. Dopo la separazione e diverse esperienze andate male, credevo di aver finalmente trovato la persona giusta per poter instaurare una relazione amorosa seria. Ugo è un affascinante uomo palestrato. Mi sorpresero fin da subito la sua delicatezza e la signorilità. A letto era molto dolce e non palesava alcuna fantasia perversa. Tutto sembrava filare liscio finchè gli proposi di trascorrere insieme una giornata di totale relax al Centro Benessere. Giungemmo di sera nella struttura, dove peraltro si poteva anche pernottare. Il mattino seguente, mi fiondai sotto la doccia. L'ambiente appariva piuttosto grande. Non sapevo lui dove fosse andato, nel frattempo. Non potevo certo immaginare che stesse proprio accanto a me. Soltanto il pannello scuro della doccia ci separava ma notai che presentava dei fori disposti in verticale lungo la sua superficie, come se qualcuno, all'occorrenza, ne approfittava per spiare all'esterno. Ugo, ovviamente, non pensava che stessi in doccia. Ad ogni modo, dopo circa 5 minuti che l'acqua scorreva, sentì la voce del mio compagno e quella di un ragazzo. La curiosità mi spinse a sbirciare e osservai quello che mai mi sarei lontanamente sognata di vedere. L'insospettabile Ugo, stava interagendo e mostrando effusioni ad un giovanotto intento a pisciare nel water. Dai loro discorsi, capì che il tizio, evidentemente bisex attivo (che per comodità chiameremo Stalloncino) andava con le ragazze e con alcuni suoi amici e conoscenti (tutti coetanei). Tuttavia, a quanto pare, non gli era mai capitato a tiro un maschio maturo. Ugo cercò subito di baciare il ragazzo, che corrispose, lasciandosi segare pure l'uccello! Ugo si inginocchiò a spompinare l'altro. Non credevo ai miei occhi! Le mie amiche mi raccontano sempre un sacco di porcate ma a me non era mai accaduto nulla di così eclatante, ad esser sincera. Eccitata da quella situazione insana, dirigevo il getto caldo del soffione sulla figa. Dai loro discorsi, mi resi conto che il motivo della frequentazione della palestra, da parte di Ugo, non era solo legato agli allenamenti ma lo faceva per poter stare a contatto con altri maschi aitanti (di sicuro aveva già vissuto diverse esperienze omosessuali). Il ragazzo, ormai decisamente arrapato, leccò l'ano del mio compagno, che se ne stava a cosce divaricate sopra il lavandino pronto a farsi fottere, cosa che avvenne poco dopo. Lo "stalloncino" non solo inculava il mio compagno ma lo "allietava", nel contempo, con una pregevole sega. Ugo proseguì ciucciando nuovamente, in ginocchio, l'asta dura del giovanotto, prima di farselo ficcare spudoratamente tra le chiappe a pecorina. Confesso che, a quel punto, non solo loro due bollivano per l'eccitazione, ma anche la sottoscritta. Tenevo "viva" la sorca con il flusso caldo dell'acqua e il ditalino. La trombata, pian piano, assunse un ritmo a dir poco frenetico: il cazzo sprofondò totalmente tra le natiche del mio vizioso partner che finì per arrivare all'orgasmo. Il cazzo sbrodolava senza freni, sotto i colpi ben assestati del maschio attivo. Anche lo stalloncino giunse al culmine del piacere e riversò la copiosa eiaculazione sul viso di Ugo. La figa, intanto, stimolata da quell'estasiante flusso caldo e le mie dita, trovò anch'essa il suo sfogo. Dopo l'appagamento profondo, i due monelli si stesero, rilassandosi con un intenso e complice bacio lingua a lingua. A quel punto, uscì dalla doccia e feci notare a entrambi la mia presenza. Li lasciai crogiolare nelle effusioni post orgasmiche, precisando che sarei rientrata a casa da sola, ovviamente. Sebbene quel torbido siparietto tra maschietti mi aveva eccitata non poco, non potevo certo accettare di frequentare un uomo che gode a prenderlo nel culo dai ragazzi!
L'assassino del bosco
Crystal Lake è una località statunitense presa di mira da giovani campeggiatori in cerca di relax e divertimento. Divenne nota per gli episodi cruenti che si verificarono a partire dall'inizio degli anni '80. Ma perchè? Cosa accadde realmente in quel luogo giudicato da molti maledetto? Per comprenderlo cominciamo dal principio: si narra che, alla fine degli anni '70, gli ospiti del campeggio, distratti dai piaceri di cibo, alcol, sesso e droga, non si accorsero che un bambino (probabilmente il figlio della proprietaria della struttura, non si sà con certezza) stava annegando nel lago. Ragazzi sciocchi e superficiali che lo lasciarono morire senza nemmeno rendersi conto che il piccolo si trovava in difficoltà e che, dunque, necessitava di aiuto immediato. La leggenda narra che il suddetto bimbo, di nome Jason, inspiegabilmente resuscitato, tornato misteriosamente a galla dalle acque gelide del lago, e ormai divenuto un adulto di stazza alta, perseguiti, ogni estate, gli incauti campeggiatori di turno aggirandosi, silenzioso e letale, di notte, nei meandri della boscaglia, mietendo una vittima dopo l'altra, per vendicarsi di ciò che, tempo addietro, subì. Pare che si tratti di un soggetto privo dell'uso della parola, un killer spietato a sangue freddo, alto quasi due metri, dalla forza sovrumana, praticamente invincibile, armato di machete. E' solito indossare scarponi, dei vestiti maltrattati e ha il volto coperto, presumibilmente sfigurato, celato da un'inquietante maschera da portiere di Hockey dalla quale difficilmente si separa. Se c'è lui nei paraggi è meglio fare poco gli spiritosi e darsela a gambe, finchè si è ancora in tempo, perchè la morte potrebbe essere proprio dietro l'angolo... Dopo 44 anni dalle sue prime apparizioni, ci sono ancora dei gruppi di giovinastri sprovveduti che credono che quella di Jason sia soltanto una stupida leggenda metropolitana. Le notti ingorde e goderecce a base di abbuffate alimentari, alcol, droga e sesso promiscuo potrebbero essere davvero le ultime se l'assassino del bosco è in giro e ha fiutato la presenza dei visitatori... [segue]
lunedì 23 settembre 2024
mercoledì 18 settembre 2024
Al femminile oltre l'amicizia
Mi chiamo Elena. Voglio raccontarvi la mia "amicizia particolare" con una donna un pò più grande di me, di nome Rosaria. Premetto che, fino al momento dell'esperienza che sto per narrarvi, mi ero intrattenuta, fisicamente, soltanto con soggetti maschili. Conobbi Rosaria frequentando la Scuola Guida. Io cercavo di prendere la patente mentre lei era impiegata presso la struttura. Nei momenti di pausa, in attesa o dopo le lezioni dell'istruttore, capitava di scambiare qualche parola con lei. Si innescò una simpatia reciproca che ci portò a diventare più confidenziali e a frequentarci al di fuori dell'ambito didattico relativo all'auto. Uscivamo come normali amiche, andavamo al bar, al cinema, a fare shopping, a cena. Lei era separata già da alcuni anni e non voleva saperne di conoscere altri maschi mentre io, di tanto in tanto, vivevo alcune avventure con gli uomini ma senza concludere nulla di serio. Il rapporto con Rosaria, col passare del tempo, divenne sempre più affiatato. Ci vedevamo spesso e mi piaceva questa situazione perchè con lei riuscivo a parlare liberamente di tutto, anche degli uomini che frequentavo. Mi recavo regolarmente a casa sua e non era mai accaduto nulla di strano, almeno fino a quel fatidico pomeriggio d'autunno. Rosaria, quel giorno, sembrava davvero gasata, irrequieta. Notai la sua palese voglia sessuale che riusciva a nascondere a malapena. Caddi dalle nuvole quando alluse, in maniera piuttosto diretta, di voler cercare un appagamento tra donne, precisamente con la sottoscritta. Mi sembrò un'idea folle ma, dato il profondo legame affettivo che si era venuto a creare tra noi, non intendevo deluderla per cui stetti alle sue idee sui generis per non contrariarla. Mi convinse a restare entrambe in intimo (con gli stivali) e a scoprire il seno per effettuare per gioco (a detta sua) degli autoscatti sexy. Per gioco oppure no, finimmo per restare nude. I suoi discorsi cominciarono a battere sul punto che, se si vuol davvero bene ad una persona, si finisce per fare qualsiasi cosa, pur di renderla felice. Una parola tira l'altra, e ci fu una palpata reciproca di chiappe. A un certo punto, sempre ad onor dei selfie, levammo pure le mutandine e i nostri corpi potevano toccarsi, specialmente dalla parte dei seni. Rosaria insisteva con le sue idee e finì per convincermi a compiere il fatidico passo, quello di sconfinare in un territorio per me sconosciuto, fino ad allora. Mi resi conto che cercava fortemente sesso, e così cominciai a leccarle il seno. Lei ricambiò e lì i freni inibitori di entrambi cominciarono palesemente a saltare. Gasata, afferrai il dildo che tengo nella borsa (per uso personale) con la convinzione di ficcarglielo nella sua patata pelosetta. Lo feci prima mentre stava messa davanti, seduta sul divano, e intanto le leccavo il seno. Poi, lei si mise a pecorina, scoprendosi totalmente ad un "attacco". Da lì fu facile penetrarla a fondo e a lungo con l'oggetto. Godeva e gongolava di piacere, la troiona stagionata! Poi, continuai a darle piacere anche quando si girò di faccia: la infilzavo con l'oggetto e, nel contempo, le leccavo i capezzoli. Ad un certo puto urlò sbrodolanto sul dildo come una maiala. Mi resi conto che aveva provato un orgasmo piuttosto soddisfacente. Dopo di ciò, fui io a venire infilzata a lungo dall'oggetto, mentre stavo posizionata di fianco, sopra il divano. Stavo quasi per godere, in tal modo, ma lei, d'improvviso, mi girò a pancia sopra e continuò a stimolare la mia sorca "massaggiandola" impetuosamente com l'oggetto. Nel frattempo, ne approfittò per palparmi sensualmente i seni. A quel punto, era inevitabile che esplodessi in un amplesso bollentissimo ricco di liquido col quale inondai perbene l'oggetto amico. La gioia e la soddisfazione di Rosaria furono immense. Io assaporai l'intensa venuta con gli occhi chiusi. La donna matura approfittò della mia totale vulnerabilità del momento per chinarsi e piazzarmi la sua lingua in bocca, mentre continuava sovente a carezzarmi il seno. Nell'impeto sublime della venuta, trovai estremamente eccitante limonare (non lo avevo mai fatto con una persona del mio sesso, in precedenza). Poi, però, a freddo, mi sentì decisamente sporca perchè, solo allora, realizzai pienamente che mi stava baciando una donna e non un uomo. Mi staccai di colpo da lei, mi rivestì rapidamente e scappai via. Bhè, mi dispiace di essermi comportata in tal modo ma, infondo, si ha sempre paura delle situazioni nuove. Volete sapere se, dopo quella volta, ricontattai di nuovo Rosaria oppure no? Bhè, passarono dei giorni di totale silenzio, durante i quali nessuna delle due si fece sentire a cellulare, nè con chiamate e tantomeno coi messaggi. Credo sia normale, io dovevo metabolizzare e lei, intelligentemente, mi lasciò lo spazio adeguato per poterlo fare. Lascerò alla vostra immaginazione la facoltà di intuire se tra di noi si instaurò una vera e propria relazione sessuale oppure se si trattò, semplicemente, di una vicenda avventurosa isolata. Nel frattempo, vi lascio in compagnia di questo testo che ho trovato su internet che spiega, secondo gli esperti, le ragioni per cui, oggigiorno, parecchie donne si rifugiano, o comunque scelgono, di vivere un rapporto lesbico.
"Nelle donne, l’amicizia femminile, da sempre, è stata vissuta in modo sentimentale, intimo (anche negli anni Ottanta si vedevano le adolescenti che si tenevano per mano e di certo non si sarebbero mai dichiarate bisessuali). La spinta culturale delle istanze LGBT, congiunta con l’erotizzazione diffusa della società, trova allora lì, in quel rapporto più confidenziale tra donne, un pertugio per infiltrarsi nelle giovani menti e, così, quella naturale intimità tra ragazze si erotizza, si trasforma da amicizia ad attrazione fisica. In secondo luogo è noto che il maschio è latitante, che ha perso di virilità, si è femminilizzato (non è più forte, responsabile, maturo, etc.). Inoltre, le diffuse campagne di odio contro la figura maschile lo hanno dipinto, agli occhi delle donne, come un nemico, un mondo da cui tenersi alla larga. La salvezza, il porto sicuro, il luogo di comprensione e affetto diventa dunque il mondo femminile, l’unico rimasto. Il rifiuto del maschio, perché non vero uomo e perché potenzialmente pericoloso, ha portato a cercare tra le donne anche il rapporto affettivo ed erotico, oltre la pura e semplice amicizia."
martedì 17 settembre 2024
lunedì 16 settembre 2024
L'insaziabile Ornella
Parte 9: Capitolo finale! Un saluto da Maddalena. Dopo il burrascoso litigio, avvenuto, qualche mese prima, fu difficile parlare nuovamente con mia madre Ornella. Gli chiesi di fare pace ma lei, ironicamente, alluse ad un eventuale licenziamento "servito" dalla mia datrice di lavoro. Le spiegai che era stata proprio la manager a suggerire un chiarimento tra madre e figlia e non solo. Silvana, infatti, auspicava anche un coinvolgimento erotico tra me e Ornella. Mentre esponevo queste idee incestuose piuttosto sconce, mi convincevo sempre più che, infondo, potevano rappresentare una strada praticabile. Mia madre non si scandalizzò di certo, per lei il senso del pudore è qualcosa di inesistente. Io ci vedevo una chance, dopo le delusioni pseudoamorose avute, la prima con il fidanzato e la seconda proprio con la suddetta imprenditrice. L'atmosfera sembrò scaldarsi ma la mamma chiese di mantenere la calma, dal momento che, mia sorella Ilaria, in giro per i negozi, sarebbe rientrata di lì a poco. Dovemmo entrambe frenare i bollenti spiriti. Ilaria tornò poco dopo e ci trovò in camera da letto in lingerie. Mia madre accampò subito una scusa: disse che stavamo provando dell'intimò sexy. Poi, aggiunse che mi avrebbe tinto i capelli rossi di nero il giorno seguente. Ilaria confermò di doversi recare al cinema con le amiche, il giorno dopo, per cui, il piano di Ornella per restare da sola con me, sembrò perfetto. Non stavo più nella pelle, l'astinenza sessuale cominciava a farsi sentire. Il giorno seguente, mia madre mi condusse direttamente in camera da letto. Non avrei mai pensato di sottostare ad una porcata simile ma provai sensazioni di inennarrabile piacere quando lei, con audacia ed esperienza, mi leccò il buco del culo a pecora senza pietà. In pochi minuti, esplosi in un orgasmo pauroso. Non me la sentì di ricambiare, però le offrì pose bollenti in modo che potesse masturbarsi ammirando le mie grazie. Pensavo di aver trovato una nuova via percorribile. Ero contenta per aver fatto pace con mia madre, nel contempo non potevo lamentarmi dell'appagamento sessuale. Ma quella situazione, apparentemente idilliaca, durò giusto lo spazio di qualche giorno. Mia madre era intenzionata a farsi pure mia sorella minore (abitano insieme). Ilaria non è mai stata attratta granchè dai maschi ma teneva nascosto il suo orientamento. Fu facile per mia madre portarla a dialogare, ad aprirsi, prospettandole complicità e vicinanza di apertura mentale. Ilaria si sciolse e mia madre se la portò a letto. Insomma, le due si dettero da fare parecchio, utilizzando pure un dildo. In realtà, mia madre sverginò proprio con quello mia sorella che, naturalmente, non aveva mai scopato con un ragazzo. Le beccai sul fatto, vidi le loro gesta, compresa la rovente limonata finale post orgasmica. Quando "irruppi" sulla scena, si creò, evidentemente, un pò di tensione e acredine tra me e Ilaria. Mia sorella non sapeva che, precedentemente, con la scusa della tinta, ero stata pure io a letto con mamma. C'era rivalità, ognuna voleva scalzare l'altra mentre mia madre, col suo solito inconfondibile stile, propose una cosetta a tre. Ma era impossibile, irrealizzabile sul piano pratico, dal momento che io e Ilaria non siamo mai andate troppo d'accordo. La rivalità continuò anche nei giorni successivi. Che situazione sconcia e imbarazzante: litigare tra sorelle per chi doveva ottenere "l'esclusiva" con mia madre: pazzesco! Ornella, da brava ninfomane, ci riservò un'altra sorpresina delle sue. Fregandosene altamente dei dissapori tra noi figlie e pensando solo alla propria serenità, nonchè all'appagamento personale (come darle torto: la vita è breve!), decise di provarci, peraltro con successo, con una sua collega coetanea d'ufficio dall'indole piuttosto maiala, di origini napoletane, una bionda di nome Claudia. Per tale motivo, la invitò a casa a pranzo a mangiare linguine capperi e olive (o dovrei dire alla puttanesca!) mentre io e Ilary non c'eravamo. A Claudia piace il cazzo ma, in tempi di magra, ci si accontenta anche d'altro. E così, per mia madre, non fu difficile convincere l'amica, già disinibita di suo, a divertirsi sessualmente. Quando le beccai, stavano già sull'onda di un 69 ma, probabilmente, i loro arditi giochi erano cominciati un pò prima. Vederle urlare come cagne in preda al piacere, mi gelò il sangue, da un lato, dall'altro mi eccitò notevolmente. Sul principio, manifestai la mia palese incazzatura, dal momento che Ornella aveva sostanzialmente usato noi figlie. Poi, però, provai sensazioni diverse, quando parlai con Claudia in disparte. Infondo, quella donna, che spesso parla in dialetto, risulta simpatica. Disperata per le mie situazioni personali, le chiesi spudoratamente di leccarmi la fica. Ma sappiamo che i napoletani amano usare anche altre parole, oltre che sorca, passera etc, per definire il mitico organo sessuale femminile, quali? Bhè, fessa e pucchiacca, per esempio. Il risultato non cambia, ovviamente ma a me suona divertente chiamarla pucchiacca e a voi? Ad ogni modo, mi misi a pecora, nella speranza che Claudia provvedesse ai miei impellenti bisogni: con quale risultato? Un orgasmo favoloso! Meno male che mia madre ha delle amiche intraprendenti e disponibili!
giovedì 12 settembre 2024
Complicità tra imprenditrici mature viziose
Capitolo 8. La felicità è una pia illusione, in questa vita. Cadere in basso, al punto da andare a letto con i clienti dell'azienda, mi consentì di percepire entrate maggiori. Mi sentivo sporca ma questa sensazione, non proprio idilliaca, veniva di gran lunga superata e premiata dalla folle passione che nutrivo per Silvana. Credevo di essere nelle sue totali grazie ma, purtroppo, mi sbagliavo di grosso! Come potevo immaginare che ci fosse un'altra persona, una bionda matura, nel suo cuore? Sorpresi Silvana e Adriana insieme nell'intimità. Quest'ultima, anche lei imprenditrice, aveva trascorso un periodo lontano, all'estero, per motivi di lavoro. A quanto pare, le due si conoscevano da tempo. Palesava, in modo più che evidente, la forte attrazione, la chimica, presente tra le due affascinanti signore. Quella alla quale assistetti fu, evidentemente, una rimpatriata Lesbo. Dai discorsi di Silvana sulla sottoscritta, fu lampante che mi avesse usata, sia a letto, sia fuori, per ottenere maggiori profitti nell'attività. E' pur vero che anch'io traevo dei benefici dalla situazione ma, di sicuro, ci restai male lo stesso. Assistetti al siparietto tra le due donne. Sostanzialmente, Silvana si fece l'amica con foga, usando sia le dita che la lingua, per poi essere ricambiata in modo più soft ma alltrettanto efficace. L'eccitazione raggiunta era ormai tale che, ad Adriana, bastò una leccatina per far venire la manager mora. Dopo gli orgasmi, le ladies si palparono le tette a vicenda compiaciute. A quel punto, feci rilevare la mia presenza e Silvana invitò la dama bionda ad allontanarsi in modo da parlarmi in disparte. Bhè, chiaramente, l'imprenditrice bruna si rese perfettamente conto di quanto fossi presa da lei e si divertiva a provocarmi. Intanto, mi mise di fronte alla cruda realtà. Sarei potuta diventare solo uno scarto per lei, una seconda scelta, sempre dopo l'altolocata affarista bionda. Mai e poi mai sarei stata suscettibile di esclusiva. Insomma, potevo restare una ruota di scorta, nulla più. Mi sentì di aver perso tutto, sentimentalmente, in primis il mio ragazzo che era andato a letto con Ornella, la mia genitrice. E Silvana fu pronta ad inserirsi perentoriamente in questa faccenda, a farmi notare che avrei potuto raggiungere la pace, almeno con mia madre. Ma la sua malizia arrivava all'inverosimile. Secondo lei potevo spingermi oltre un semplice chiarimento, non una normale e semplice riappacificazione tra figlia e madre. In pratica, suggerì che avrei potuto andarci a letto compiendo un incesto a tutti gli effetti. le sue parole mi turbarono ma quella donna riusciva sempre a coinvolgermi, anche su fantasie zozze e improponibili come questa. Fatto sta che arrivai pienamente all'orgasmo con un lievissimo ditalino appena accennato che assaporai stesa sul letto completamente nuda. Silvana insisteva con la sua teoria provocatoria: disse che, a supporto, mi sarei dovuta presentare da Ornella con tanto di fiori e cioccolatini omaggio (come se fossi stata io quella ad aver sbagliato tra le due... Va bhè!). Seppur sospinta da indicazioni totalmente fuori luogo, decisi lo stesso di recarmi da mia madre per cercare di ritrovare la pace, nonostante la colpa del diverbio non fosse stata mia.