Mi chiamo Cinzia. Dopo la separazione e diverse esperienze andate male, credevo di aver finalmente trovato la persona giusta per poter instaurare una relazione amorosa seria. Ugo è un affascinante uomo palestrato. Mi sorpresero fin da subito la sua delicatezza e la signorilità. A letto era molto dolce e non palesava alcuna fantasia perversa. Tutto sembrava filare liscio finchè gli proposi di trascorrere insieme una giornata di totale relax al Centro Benessere. Giungemmo di sera nella struttura, dove peraltro si poteva anche pernottare. Il mattino seguente, mi fiondai sotto la doccia. L'ambiente appariva piuttosto grande. Non sapevo lui dove fosse andato, nel frattempo. Non potevo certo immaginare che stesse proprio accanto a me. Soltanto il pannello scuro della doccia ci separava ma notai che presentava dei fori disposti in verticale lungo la sua superficie, come se qualcuno, all'occorrenza, ne approfittava per spiare all'esterno. Ugo, ovviamente, non pensava che stessi in doccia. Ad ogni modo, dopo circa 5 minuti che l'acqua scorreva, sentì la voce del mio compagno e quella di un ragazzo. La curiosità mi spinse a sbirciare e osservai quello che mai mi sarei lontanamente sognata di vedere. L'insospettabile Ugo, stava interagendo e mostrando effusioni ad un giovanotto intento a pisciare nel water. Dai loro discorsi, capì che il tizio, evidentemente bisex attivo (che per comodità chiameremo Stalloncino) andava con le ragazze e con alcuni suoi amici e conoscenti (tutti coetanei). Tuttavia, a quanto pare, non gli era mai capitato a tiro un maschio maturo. Ugo cercò subito di baciare il ragazzo, che corrispose, lasciandosi segare pure l'uccello! Ugo si inginocchiò a spompinare l'altro. Non credevo ai miei occhi! Le mie amiche mi raccontano sempre un sacco di porcate ma a me non era mai accaduto nulla di così eclatante, ad esser sincera. Eccitata da quella situazione insana, dirigevo il getto caldo del soffione sulla figa. Dai loro discorsi, mi resi conto che il motivo della frequentazione della palestra, da parte di Ugo, non era solo legato agli allenamenti ma lo faceva per poter stare a contatto con altri maschi aitanti (di sicuro aveva già vissuto diverse esperienze omosessuali). Il ragazzo, ormai decisamente arrapato, leccò l'ano del mio compagno, che se ne stava a cosce divaricate sopra il lavandino pronto a farsi fottere, cosa che avvenne poco dopo. Lo "stalloncino" non solo inculava il mio compagno ma lo "allietava", nel contempo, con una pregevole sega. Ugo proseguì ciucciando nuovamente, in ginocchio, l'asta dura del giovanotto, prima di farselo ficcare spudoratamente tra le chiappe a pecorina. Confesso che, a quel punto, non solo loro due bollivano per l'eccitazione, ma anche la sottoscritta. Tenevo "viva" la sorca con il flusso caldo dell'acqua e il ditalino. La trombata, pian piano, assunse un ritmo a dir poco frenetico: il cazzo sprofondò totalmente tra le natiche del mio vizioso partner che finì per arrivare all'orgasmo. Il cazzo sbrodolava senza freni, sotto i colpi ben assestati del maschio attivo. Anche lo stalloncino giunse al culmine del piacere e riversò la copiosa eiaculazione sul viso di Ugo. La figa, intanto, stimolata da quell'estasiante flusso caldo e le mie dita, trovò anch'essa il suo sfogo. Dopo l'appagamento profondo, i due monelli si stesero, rilassandosi con un intenso e complice bacio lingua a lingua. A quel punto, uscì dalla doccia e feci notare a entrambi la mia presenza. Li lasciai crogiolare nelle effusioni post orgasmiche, precisando che sarei rientrata a casa da sola, ovviamente. Sebbene quel torbido siparietto tra maschietti mi aveva eccitata non poco, non potevo certo accettare di frequentare un uomo che gode a prenderlo nel culo dai ragazzi!
0 commenti:
Posta un commento