mercoledì 18 settembre 2024

Al femminile oltre l'amicizia

Mi chiamo Elena. Voglio raccontarvi la mia "amicizia particolare" con una donna un pò più grande di me, di nome Rosaria. Premetto che, fino al momento dell'esperienza che sto per narrarvi, mi ero intrattenuta, fisicamente, soltanto con soggetti maschili. Conobbi Rosaria frequentando la Scuola Guida. Io cercavo di prendere la patente mentre lei era impiegata presso la struttura. Nei momenti di pausa, in attesa o dopo le lezioni dell'istruttore, capitava di scambiare qualche parola con lei. Si innescò una simpatia reciproca che ci portò a diventare più confidenziali e a frequentarci al di fuori dell'ambito didattico relativo all'auto. Uscivamo come normali amiche, andavamo al bar, al cinema, a fare shopping, a cena. Lei era separata già da alcuni anni e non voleva saperne di conoscere altri maschi mentre io, di tanto in tanto, vivevo alcune avventure con gli uomini ma senza concludere nulla di serio. Il rapporto con Rosaria, col passare del tempo, divenne sempre più affiatato. Ci vedevamo spesso e mi piaceva questa situazione perchè con lei riuscivo a parlare liberamente di tutto, anche degli uomini che frequentavo. Mi recavo regolarmente a casa sua e non era mai accaduto nulla di strano, almeno fino a quel fatidico pomeriggio d'autunno. Rosaria, quel giorno, sembrava davvero gasata, irrequieta. Notai la sua palese voglia sessuale che riusciva a nascondere a malapena. Caddi dalle nuvole quando alluse, in maniera piuttosto diretta, di voler cercare un appagamento tra donne, precisamente con la sottoscritta. Mi sembrò un'idea folle ma, dato il profondo legame affettivo che si era venuto a creare tra noi, non intendevo deluderla per cui stetti alle sue idee sui generis per non contrariarla. Mi convinse a restare entrambe in intimo (con gli stivali) e a scoprire il seno per effettuare per gioco (a detta sua) degli autoscatti sexy. Per gioco oppure no, finimmo per restare nude. I suoi discorsi cominciarono a battere sul punto che, se si vuol davvero bene ad una persona, si finisce per fare qualsiasi cosa, pur di renderla felice. Una parola tira l'altra, e ci fu una palpata reciproca di chiappe. A un certo punto, sempre ad onor dei selfie, levammo pure le mutandine e i nostri corpi potevano toccarsi, specialmente dalla parte dei seni. Rosaria insisteva con le sue idee e finì per convincermi a compiere il fatidico passo, quello di sconfinare in un territorio per me sconosciuto, fino ad allora. Mi resi conto che cercava fortemente sesso, e così cominciai a leccarle il seno. Lei ricambiò e lì i freni inibitori di entrambi cominciarono palesemente a saltare. Gasata, afferrai il dildo che tengo nella borsa (per uso personale) con la convinzione di ficcarglielo nella sua patata pelosetta. Lo feci prima mentre stava messa davanti, seduta sul divano, e intanto le leccavo il seno. Poi, lei si mise a pecorina, scoprendosi totalmente ad un "attacco". Da lì fu facile penetrarla a fondo e a lungo con l'oggetto. Godeva e gongolava di piacere, la troiona stagionata! Poi, continuai a darle piacere anche quando si girò di faccia: la infilzavo con l'oggetto e, nel contempo, le leccavo i capezzoli. Ad un certo puto urlò sbrodolanto sul dildo come una maiala. Mi resi conto che aveva provato un orgasmo piuttosto soddisfacente. Dopo di ciò, fui io a venire infilzata a lungo dall'oggetto, mentre stavo posizionata di fianco, sopra il divano. Stavo quasi per godere, in tal modo, ma lei, d'improvviso, mi girò a pancia sopra e continuò a stimolare la mia sorca "massaggiandola" impetuosamente com l'oggetto. Nel frattempo, ne approfittò per palparmi sensualmente i seni. A quel punto, era inevitabile che esplodessi in un amplesso bollentissimo ricco di liquido col quale inondai perbene l'oggetto amico. La gioia e la soddisfazione di Rosaria furono immense. Io assaporai l'intensa venuta con gli occhi chiusi. La donna matura approfittò della mia totale vulnerabilità del momento per chinarsi e piazzarmi la sua lingua in bocca, mentre continuava sovente a carezzarmi il seno. Nell'impeto sublime della venuta, trovai estremamente eccitante limonare (non lo avevo mai fatto con una persona del mio sesso, in precedenza). Poi, però, a freddo, mi sentì decisamente sporca perchè, solo allora, realizzai pienamente che mi stava baciando una donna e non un uomo. Mi staccai di colpo da lei, mi rivestì rapidamente e scappai via. Bhè, mi dispiace di essermi comportata in tal modo ma, infondo, si ha sempre paura delle situazioni nuove. Volete sapere se, dopo quella volta, ricontattai di nuovo Rosaria oppure no? Bhè, passarono dei giorni di totale silenzio, durante i quali nessuna delle due si fece sentire a cellulare, nè con chiamate e tantomeno coi messaggi. Credo sia normale, io dovevo metabolizzare e lei, intelligentemente, mi lasciò lo spazio adeguato per poterlo fare. Lascerò alla vostra immaginazione la facoltà di intuire se tra di noi si instaurò una vera e propria relazione sessuale oppure se si trattò, semplicemente, di una vicenda avventurosa isolata. Nel frattempo, vi lascio in compagnia di questo testo che ho trovato su internet che spiega, secondo gli esperti, le ragioni per cui, oggigiorno, parecchie donne si rifugiano, o comunque scelgono, di vivere un rapporto lesbico.                  

"Nelle donne, l’amicizia femminile, da sempre, è stata vissuta in modo sentimentale, intimo (anche negli anni Ottanta si vedevano le adolescenti che si tenevano per mano e di certo non si sarebbero mai dichiarate bisessuali). La spinta culturale delle istanze LGBT, congiunta con l’erotizzazione diffusa della società, trova allora lì, in quel rapporto più confidenziale tra donne, un pertugio per infiltrarsi nelle giovani menti e, così, quella naturale intimità tra ragazze si erotizza, si trasforma da amicizia ad attrazione fisica. In secondo luogo è noto che il maschio è latitante, che ha perso di virilità, si è femminilizzato (non è più forte, responsabile, maturo, etc.). Inoltre, le diffuse campagne di odio contro la figura maschile lo hanno dipinto, agli occhi delle donne, come un nemico, un mondo da cui tenersi alla larga. La salvezza, il porto sicuro, il luogo di comprensione e affetto diventa dunque il mondo femminile, l’unico rimasto. Il rifiuto del maschio, perché non vero uomo e perché potenzialmente pericoloso, ha portato a cercare tra le donne anche il rapporto affettivo ed erotico, oltre la pura e semplice amicizia."

lesbian





























Fine della storia

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