lunedì 7 aprile 2025

Perseverando nella trasgressione

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Trasgredendo troppo

Mi chiamo Rosaria. Dopo la separazione, rimasi a casa con mio figlio Manuel. Ogni volta che tornavo dal lavoro, lui era pronto a spiare mentre mi spogliavo e poi a sbirciare pure in doccia. Questo comportamento, seppur discutibile, mi dava l'idea di quanto ci tenesse a me. Ma questo sottile gioco, col passare del tempo, degenerò. Lui era bravo a spiare e a segarsi senza farsi beccare con l'uccello in mano, per intenderci. Un giorno, decisi di seguirlo subito in camera, senza fare la doccia per coglierlo sul fatto. Lo trovai disteso sul letto, nudo, che fingeva di dormire. Quasi per stuzzicarlo, glielo presi in bocca e lo spompinai. Sapevo che lo desiderava da tempo e questo "piccolo" regalo ero disposta a concederlo. Ma dopo la succhiata, lui si eccitò a mille e mi leccò il seno, oltre a sgrillettare la fica. Dopodichè, me la leccò. E lì persi i sensi. Sapevo quanto fosse sbagliato ma l'eccitazione superava di gran lunga la vergogna. Il porcello approfittò di quell'occasione per trombarmi ed io non seppi resistergli. Non durò a lungo ma fu molto intenso e lui mi sborrò copiosamente sul culo


Occhio per occhio

Mi chiamo Christine. E pensare che non mi dava alcun fastidio che Olly, il mio ragazzo, frequentasse un amico gay di nome Paolo. Olly era stato sempre categorico con lui: solo amicizia, niente di più. Eppure quel limite, nel loro rapporto, venne superato. Paolo riuscì a sedurre il mio fidanzato con un massaggio. In tal modo, lo fece spogliare. Massaggiando il corpo, di riflesso, il cazzo del mio ragazzo divenne duro e Paolo glielo smanetto', prima di utilizzare sapientemente la lingua sulla cappella. Li spiavo osservando il pene che reagiva agli stimoli della lingua. Paolo offrì il suo buco intimo e Olly era così eccitato da approfittarne. I due cominciarono a scopare. Paolo stava a cavalcioni su Olly, dondolandosi su' e giù. Ma poi, il passivo richiese di essere "infornato" a pecorina. Olly, gasato, riempì completamente il buco dell'amico fino a fargli sentire lo struscio delle palle sulle natiche. Il ritmo incalzò sempre più. Ero sconvolta per il tradimento del mio ragazzo ma eccita, al tempo stesso, per il modo passionale con cui scopavano. La sborra schizzò copiosa sul buco del culo di Paolo, sugellando l'estasi di quel rapporto insano. Non potevo tenermi le corna, dovevo ricambiare. Pensai subito ad uno spasimante che avevo sempre tenuto a distanza e respinto, tale Walter. Non mi piaceva tanto di viso ma andava bene per pareggiare i conti. Bisogna riconoscere che ha un gran cazzo. Si meravigliò che avessi cambiato idea e io gli spiegai il motivo. Mi prese anche un po' in giro, disse che il mio ragazzo era stato originale nell'andare con un maschio. Tra una parola e l'altra, il suo cazzo divenne durissimo. Mi leccò la figa, glielo ciucciai e poi lasciai che mi sbattesse perbene. Dopo essermi a lungo negata, aveva tutto il desiderio di affondare come si deve e a lungo nelle mie carni prelibate. Mi schizzò di sborra in faccia, consapevole che avrei avuto ancora avuto bisogno di lui.



venerdì 4 aprile 2025

Notte di fuoco tra bionde curiose

Mi chiamo Eveline. Conducevo una vita tranquilla, senza grilli per la testa. Seppur sposata, ho sempre avuto un debole per le donne ma a livello di fantasie, peraltro mai realizzate. Mio marito era fuori per lavoro. Verso le tre del pomeriggio, bussò un'avvenente signora alla porta. Si chiamava Emanuela, disse di lavorare per conto di un'agenzia immobiliare. Voleva sapere se si vendessero case nei dintorni e io le risposi di non conoscere esattamente la situazione. Avrei potuto salutarla e non sarebbe successo nulla, invece mi venne l'idea di farla entrare in casa. Lei mi sorrise e si accomodò. Dopo avermi fatto i complimenti per l'appartamento, ci sedemmo sul divano e cominciammo a parlare del più e del meno bevendo il thè. Il tempo volò, si fece quasi sera, alchè io le chiesi di restare a dormire da me per evitare brutti incontri, dato che mio marito, oltretutto, non c'era. Quella donna mi piaceva un botto e notai di non esserle indifferente. A un certo punto, ci baciammo. Lei mi baciò il collo, il petto, ero bagnata assaporando un incontro che avevo sempre sognato. Mi leccò il seno, poi fui io a farla spogliare. Aveva un pantalone e la camicetta rossa e sotto l'intimo bianco. La sgrillettai. La stuzzicai con le dita, mentre le stava sul divano a cosce aperte. Poi passai all'uso accurato della lingua per farla impazzire di piacere. Poi la feci girare, in modo da sditalinarla da dietro, mentre le baciavo sensualmente il culetto. Quel trattamento prolungato, la portò beatamente all'orgasmo. Poi, lei si mise al mio fianco e cominciò a tormentarmi con le dita infilandole dentro ma sditalinando pure freneticamente. Dopo un pò, esplosi in un amplesso favoloso. La invitai a seguirmi in camera da letto. Lì avremmo dormito ben poco, impegnate a fare il bis. Si può dire che il divano fu solo il preliminare, nel letto scoprimmo il piacere dei 69 e delle fiche strofinate, godendo come pazze fino all'alba. Mi confidò di aver scopato con parecchi uomini, tramite il suo lavoro, ma di non aver mai provato con le donne. Insomma, fu una stupenda notte di passione per entrambe. Peccato che la mattina seguente andò via e non la vidi più. Spero tanto che, un giorno o l'altro, bussi di nuovo alla mia porta, in modo da rivivere quelle sensazioni idilliache. Magari per lei è stata solo un'avventura ma per me molto di più.     


Ossessionata dalla figlia

Mi chiamo Emanuela. Mia madre Sandra è una gran bella donna e si porta giovanile. A volte, ci scambiano per sorelle addirittura. Detto ciò, bisogna constatare che lei è infatuata di me. E' stata sempre possessiva nei miei confronti ma dopo la separazione con mio padre, ancor di più. Non voleva che i ragazzi si accostassero a me e odiava quando mi scrivevano zozzerie tramite messaggistica cellulare. Quel periodo frequentavo Fulvio e mia madre beccò le chat erotiche tra di noi e andò su tutte le furie. Disse che dovevo restare in punizione, quel giorno. La sua era una tattica per approcciarmi. Inginocchiata alle mie spalle, allargò le natiche, apprezzando le mie fessure. Me la leccò di brutto in cucina. Era inevitabile godere. Io cercai di ricambiare sul divano, anche se mi sembrava una porcata quella situazione "poco pulita" tra madre e figlia. Lei continuò a leccarmi e a fistarmi energicamente mentre mi stringeva leggermente il collo per aumentare il piacere. Sbrodolai come una maiala per la sua immensa gioia. Mi aveva quasi convinta a non vedere più Fulvio ma un desiderio di incontrarlo restava ancora. Dopotutto, non ero abituata alle donne, tantomeno con una parente così stretta. Ma Sandra mi dimostrò che Fulvio non aveva intenzioni serie. Li trovai mentre lei lo faceva schizzare con la bocca e lui mi sminuiva con l'intenzione di poter rivedere mia madre. Sandra, in quel frangente, disse che se l'era scopato per il mio bene, per farmi aprire gli occhi e capire che non si trattava della persona giusta. Ci credetti per mesi, mesi in cui io e lei lesbicammo da paura. Poi, un giorno, forse stufa di tenere dentro il segreto, Sandra rivelò di aver stabilito una specie di patto con Fulvio secondo cui mi sarebbe stato lontano in cambio di sesso con lei. Insomma, dopo uno strip,lo aveva spompinato in via preliminare concedendo poi la fica per la penetrazione e, alla fine, c'era stato il pompino conclusivo con sborrata in bocca, la scena vista dalla sottoscritta. Bhè, Sandra ha plagiato quel tipo, che però non era un santo e, probabilmente, ha plagiato anche me. Mi ha ingannata, indubbiamente, ma anche riempita di attenzioni e di enorme piacere per cui non posso fare altro che perdonarla. Dopotutto è mia madre e lecca la patata alla grande!


mercoledì 2 aprile 2025

Il marito voglioso di mia sorella

Mi chiamo Nadia. Mia sorella Tania sposò Giacomo ma lui non è mai stato realmente innamorato di lei. Tania è fissata col lavoro e ha sempre messo in secondo piano le esigenze del marito. Giacomo mi guardava con estremo interesse ed io cercavo di fare finta di nulla. Un bel giorno, restai a dormire a casa loro. La mattina seguente, Tania si affrettò per correre al lavoro pregandomi di pensare al marito, casomai avesse bisogno di qualcosa. Quella mattina, Giacomo cominciò a menarselo appena mi vide. Era da tempo che mi desiderava. Volevo solo aiutarlo a star meglio con una sega, niente di più. Glielo smanettai, lui intanto mi riempiva di complimenti. A un certo punto si mise sopra di me per godersi di più la sega, o almeno così credevo. In realtà voleva solo trovare il momento adatto per spogliarmi e buttarmelo prontamente nella figa. Scopammo sul lettone focosamente. Quando I tempi si allungano, I rischi aumentano. Non ci rendemmo conto che Tania era tornata a casa. Sentì le mie urla di piacere dal corridoio e mi trovò piena di sborra in faccia, quella che lui mi aveva appena schizzato. Lui rimase in silenzio mentre tra me e lei nacque una lite furibonda. Me ne disse di tutti i colori ed io risposi che trascurava il marito. Per un po' non ci parlammo. Poi, io mi presi totalmente la colpa dell'accaduto. Dissi di essermi invaghita di lui, mentre le cose stavano esattamente al contrario, e lo feci solo per cercare di salvare il loro matrimonio. Insomma, lui volle chiavarmi a tutti i costi ma io passai per puttana, più di quanto realmente non sia. Una puttana pentita per riconquistare l'amore perduto della sorella. Dopo tanto tempo, io e Tania abbiamo finalmente fatto pace ma quello stronzo di Giacomo continua a desiderarmi e a inviarmi messaggi espliciti da una SIM segreta.



Lesbichette alle prime esperienze

Mi chiamo Matilde. Da studentessa ero spesso vogliosa ma mia madre non mi permetteva di studiare in compagnia di ragazzi e così mi toccava andare tutti i giorni a casa della mia migliore amica Rosalba. Anche lei aveva lo stesso problema. Sua madre, ancora più intransigente della mia, non le permetteva la frequentazione di ragazzi, timorosa che la mettessero incinta. Quel giorno, Rosalba mi guardava in modo strano, mi sorrise e poi chiusa la porta della stanza a chiave. Mentre studiavamo, fece riferimento alla possibilità di sfogare la libidine tra donne. Ero scettica ma, come si suol dire, la fame fa uscire il lupo dal bosco. Iniziò a toccarmi il seno da dietro e mi eccitai. Disse che ci avrebbe pensato lei e mi leccò un pò la figa sul letto. Io però non fui in grado di ricambiarla, avevo ritrosia a leccare la patata e così lei suggerì di metterci una di fianco all'altra e di sditalinarci a vicenda. Quei meravigliosi tocchi reciproci portarono entrambe all'orgasmo. Subito dopo bussò alla porta sua madre, turbata perchè stavamo da oltre due ore chiuse lì dentro. Rosalba la tranquillizzò affermando che avevamo bisogno di concentrazione per studiare.


Sensi di colpa fatali

Mi chiamo Diana. Mi piacciono gli uomini ma anche le donne. Forse fu proprio questa mia passione per le femmine a decretare la fine del mio matrimonio. Non sono una santa ma tutto si complicò quando ebbi un rapporto occasionale con Miriam, una ragazza che lavorava al Centro per l'impiego. Quel giorno ero particolarmente vogliosa e lei rispose al richiamo del sesso. Limonammo, ce le leccammo, usammo i dildo e lei mi scopò pure con lo strap-on. Quando mio figlio Claudio mi parlò delle sue difficoltà amorose, menzionando un'operatrice del Centro del lavoro, capì subito che si trattava di Miriam. Lei lo mollò, dato che con me aveva valorizzato la passione per le donne. Mi sentivo tremendamente in colpa e non avevo il coraggio di raccontare la verità a mio figlio. Ne parlai con le mie amiche, quando ci scambiammo i regali di Natale. Anche loro sono separate. Quando ci riuniamo, beviamo champagne e facciamo le zoccole. Quel giorno c'era anche la nipote di una di loro, una carina ma un pò mascolina alla quale piace scoparsi le donne più grandi (lo ficcò dentro a me e ad un'altra). Sostanzialmente, ci regalammo dildo e roba intima a vicenda. In quell'atmosfera torbida, spiegai il mio problema alle amiche e loro, perversamente, suggerirono che avrei potuto scopare con mio figlio per risolvere i suoi problemi di solitudine, nonchè di mancanza di passera. Non diedi troppo peso a quelle affermazioni, buttate in mezzo così, nel pieno di una sbronza collettiva colossale, senza immaginare che potessero contenere un fondo di sottile verità. Ero sempre stata contraria a certe pulsioni. Riprendevo mio figlio quando mi spiava nuda in bagno, ritenendo sbagliati certi atteggiamenti. Ma quei sensi di colpa, sapere che ero stata io la causa della sua relazione con Miriam, mi rese più fragile e anche più puttana. Gli dissi che volevo aiutarlo e lui mi tolse subito la maglia e mi leccò i capezzoli. Capì di aver innescato un meccanismo infernale. Mi chiese solo un pompino ma sapevo che non si sarebbe mai accontentato. Dopo poche succhiate, stavamo già scopando praticamente in tutte le posizioni. Lui stesso si domandava come mai ci fossi stata così agevolmente ed io mi sentì di vuotare il sacco e dire la verità. Ammisi di essere stata con Miriam. Lui non si incazzò tanto ma sostenne che dovevo rimediare io alle sue mancanze. Ci facemmo davvero una bella chiavata e lui mi sborrò copiosamente in faccia. Mi sentì davvero una sgualdrina. Ma lui era dannatamente carico, voleva godere ancora. Riprendemmo a scopare. Stavolta me lo mise pure dentro al culo, voleva possedermi totalmente. Godetti come una troia, ben conscia di quanto fosse sbagliata quella situazione. Mi venne sul collo, poi pretese che facessimo la doccia insieme. L'acqua calda e il sapone non avrebbero certo lavato i miei peccati. Spero sempre che trovi una ragazza e dimentichi di soddisfare la propria madre ma per ora non c'è nessun altra e a concedergli i buchi sono sempre e solo io!     


martedì 1 aprile 2025

L'imprenditrice di successo

Mi chiamo Miranda, sono un'imprenditrice di successo. Gestisco un'agenzia di modelle e una casa discografica, tra le varie attività. Le mie giornate si svolgono quasi interamente tra le donne, che amo particolarmente. Bhè, ad esempio c'è Sara, la fotografa bionda, una tipa molto affascinante. Quando mi porta a vedere i suoi scatti lesbo, di solito mi si bagna sempre la figa. Ricordo ancora con piacere quel giorno in cui venne in Ufficio quando c'era pure Matilde, la segretaria (una delle tante che ho). Guardando le foto hot, finì ben presto con Sara sul divano a limonare e Matilde si fiondò subito a leccare la patata della bionda. Eh si! La bionda ricambiò adeguatamente, slinguazzando la segretaria che, a sua volta, la leccava a me. Io e Sara venimmo, ma come lasciare insoddisfatta la povera Matilde. Io e la bionda provvedemmo in tandem a soddisfarla facendo saettare contemporaneamente le lingue calde nella vagina. Dopo quell'incontro, Sara mi chiese la cortesia di attenzionare il cugino, tale Lucio Labbri, chitarrista. Incontrai Lucio alla casa discografica. Mi sembrò un giovane simpatico, fissato con le chitarre. Non potevo immaginare che fosse gay! Quando cominciai a succhiargli il cazzo, era ormai troppo tardi per fermarsi e poi la fica mi prodeva troppo. Gli feci un grandioso pompino e il povero giovanotto, in forte imbarazzo, eiaculò copiosamente nella mia bocca da maiala. Bhè, fu gratificamente sapere che ero l'unica donna ad avergli dato piacere intimo nel corso della sua vita. Gli dissi che avrei ascoltato le registrazioni dei brani. Sembrava in gamba quel tipo e poi non avrei mai rifilato una scortesia a Sara. Decisi di stipulare un contratto. Naturalmente, io sono l'unica donna e sua manager che può fargli pompini, sia ben inteso. Come dicevo ho svariate segretarie. Anche Giulietta è molto carina, volevo che mi dimostrasse la sua totale devozione e così le dissi di spogliarsi in ufficio e leccarmela. Sorprendentemente, quella troia ci sapeva proprio fare, leccava a meraviglia. E poi finimmo pure a 69, baci e ditalini reciproci. Non posso proprio pretendere nulla di più da lei. Del resto, non scelgo mica le segretarie per le loro capacità tecniche sul lavoro, si arrangiano tutte, più o meno, tra fotocopie, centralino e office. Eh no, le scelgo per le loro abilità linguistiche. LE lingue? Nooo! Che cosa avete capito, che importa dell'inglese, del francese etc..., mi interessano le loro abilità innate di leccapatate!


Il supporto pieno della madre

Mi chiamo Valeria. Con i ragazzi non mi sentivo molto sicura per cui chiesi consigli a mia madre Caterina. Volevo far colpo su Daniele ma non lo vedevo completamente preso dalla sottoscritta. Mia madre mi spiegò che dovevo essere più sexy, disinibita, più puttana e brava ai fornelli, insomma, per conquistare un uomo. In cucina, mia madre testò la mia sfacciataggine chiedendo di essere leccata. Mi inginocchiai e lo feci. Mi piacevano le sensazioni torbide che trasmetteva. Mentre inviavo dei selfie a Daniele, lui mi chiese pure le foto nude di mia madre e lei disse che potevo inviarle. Invitai Daniele a casa il giorno seguente. Mentre stavo per cominciare l'intimità con lui, piombò mia madre in camera da letto. Prese la mia mano e la portò sul cazzo del ragazzo per mostrare come dovevo segarlo. La presenza di Caterina mi imbarazzava, ma mi eccitava al tempo stesso. Con l'incoraggiamento materno, presi a sbocchinare Daniele ma, a un certo punto, glielo succhiò lei! Ero incredula nel vedere mia madre che spompinava Daniele ma lo trovai eccitantissimo e lui godeva come non mai. Daniele mi leccò la figa, poi cominciò a scoparmi. Era stupendo cavalcare. Arrivai all'orgasmo mentre mia madre mi leccava sapientemente il buco del culo. Daniele era durissimo e deciso a fottersi pure la mia bella genitrice. Se la ingroppò da dietro con il mio stupore. Poi continuarono a cavalcioni, poi di nuovo da dietro e infine a missionaria. Nel frattempo, ove possibile, leccavo e toccavo la figa di lei che cercava di ricambiare. Le stantuffate di Daniele, a ritmo incalzante, fecero arrivare Caterina. Lui stava per scoppiare. Gli passai la lingua lungo l'asta, poi prese a smanettarselo da solo come un pazzo finchè ci sborrò in bocca. Chiaramente, con un zozzo precedente del genere, il triangolo si ripetette più e più volte. Caterina è così troia che se lo fece piazzare perfino nel culo! E ho detto tutto! Bhè, ho sempre pensato che lei è la sua preferita però poco importa, in fin dei conti. Sò solo che in tre chiaviamo e godiamo come pazzi. Naturalmente a cucinare ci pensa Caterina, visto che io sono negata. Ma, almeno nel sesso, sto facendo progressi!       


Le attenzioni dalla persona giusta

Mi chiamo Ada. Sono attratta dalle donne e ho buona confidenza dialogativa con gli uomini. Un conoscente, di nome Gervaso, mi confidò di essere intrigato dagli uomini. Probabilmente non avrei fatto nulla, se lui fosse stato single, ma siccome era fidanzato con Ilenia, una grandissima gnocca, leggermente più giovane di me, pensai bene di avere tra le mani l'occasione di trarre vantaggio dalla situazione. Invitai a casa Gervaso, promettendogli di presentargli un aitante maschio di colore. Delko arrivò poco dopo. Gervaso era imbarazzato ma curioso di succhiare il cazzo dell'uomo che non attendeva altro. Dopo il succulento pompino preliminare, Delko chiavò il culetto di Gervaso alla pecorina, a missionaria e in altre svariate posizioni che lo portarono ad eiaculare copiosamente nella bocca del passivo. La trombata si svolse interamente nella cucina. Durante il loro approccio, ne approfittai per scattare delle foto ed inviarle beffardamente alla povera Ilenia. Alcuni giorni dopo, quando venne a trovarmi, le chiesi se avesse visionato le foto. Rispose di essere sconvolta e di non riuscire a spiegarsi come fosse accaduto. Inoltre, si chiedeva perchè io non avessi fermato quel rapporto. Risposi che quei due erano troppo presi dalla passione. Ovviamente, non avrei interrotto o ostacolato quella scopata in alcun modo, dato che girava a mio favore. Dissi ad Ilenia che l'avrei consolata io. Ci trovavamo nel bagno, quando le accarezzai il culo riempendola di complimenti. Poco dopo, leccai la passera da dietro finchè lei se ne venne. Precisò di nona spettarsi le mie avances ma, intrigata dalla situazione, mi leccò la figa alla grande mentre me ne stavo appoggiata a cosce aperte su un mobiletto. Raggiusi anch'io l'orgasmo, bello profondo. Dopodichè, presi a sgrillettare lei con le mani, procurandole ulteriore piacere. Bhè, adesso io e Ilenia abbiamo approfondito bene la conoscenza, mentre Delko continua a castigare Gervaso. A ciascuno il suo!