Mi chiamo Rosaria. Dopo la separazione, rimasi a casa con mio figlio Manuel. Ogni volta che tornavo dal lavoro, lui era pronto a spiare mentre mi spogliavo e poi a sbirciare pure in doccia. Questo comportamento, seppur discutibile, mi dava l'idea di quanto ci tenesse a me. Ma questo sottile gioco, col passare del tempo, degenerò. Lui era bravo a spiare e a segarsi senza farsi beccare con l'uccello in mano, per intenderci. Un giorno, decisi di seguirlo subito in camera, senza fare la doccia per coglierlo sul fatto. Lo trovai disteso sul letto, nudo, che fingeva di dormire. Quasi per stuzzicarlo, glielo presi in bocca e lo spompinai. Sapevo che lo desiderava da tempo e questo "piccolo" regalo ero disposta a concederlo. Ma dopo la succhiata, lui si eccitò a mille e mi leccò il seno, oltre a sgrillettare la fica. Dopodichè, me la leccò. E lì persi i sensi. Sapevo quanto fosse sbagliato ma l'eccitazione superava di gran lunga la vergogna. Il porcello approfittò di quell'occasione per trombarmi ed io non seppi resistergli. Non durò a lungo ma fu molto intenso e lui mi sborrò copiosamente sul culo.
lunedì 7 aprile 2025
Trasgredendo troppo
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