martedì 22 aprile 2025

I pompini al compagno di mia madre

Mi chiamo Mirko. Non vi nascondo che, pur stando con le donne, ho avuto, fin da piccolo, una certa curiosità nei confronti degli uomini. Pochi mesi dopo la separazione, mia madre Erica si avvicinò ad un tizio, Leandro, detto Leo. All'inizio non lo sopportavo tanto ma poi, pian piano, io e lui entrammo in confidenza. Spesso guardavamo insieme le partite. Fu proprio durante la visione di una di queste che si innescò la trasgressione. Ci guardammo negli occhi e scattò la chimica per cui io gli sbottonai il pantalone e gli feci un pompino. Imboccai un po' all'inizio, poi prosegui' facendo roteare la lingua sulla cappella. Osservai il suo viso e capì che stava godendo parecchio, il che mi spinse a continuare. Ad un tratto, l'uomo venne schizzandomi copiosamente in bocca. Fu un'esperienza stupenda per entrambi e che ripetemmo volentieri ad ogni partita. Divenne una sorta di abitudine, di dipendenza, gli svuotavo regolarmente i coglioni ad ogni match. Mia madre divenne nervosa ma non mi diceva il motivo. Insistendo, rivelò stizzita che Leo era sempre stanco, moscio, apatico, poco propenso a scopare. Mi piaceva sbocchinare Leo ma desideravo godere anche io in quel momento e non farmi le seghe dopo ripensando all'accaduto e così, un bel giorno, lo convinsi prima a leccarmelo. Fu davvero delizioso sentire la sua lingua sulla punta del cazzo. Estasiato, lo montai a pecora. Lì raggiunsi l'apice del piacere, lo penetrai fino in fondo e lui se ne venne per l'eccitazione. Anch'io esplosi, poco dopo, dopo aver estratto il cazzo dal culo. Mi sentì totalmente appagato ma non sapevo che, in quell'occasione, mia madre ci stesse spiando. In realtà, mia madre mostrò le foto della scopata gay a mio padre che stentò a credere a ciò che vide. Mio padre è un donnaiolo, lo coontrariò un bel pò avere un figlio gay. In tutto questo, mia madre era delusa dagli uomini dopo aver incontrato un femminaro e poi un mezzo omosessuale. A quel punto, decise di intraprendere la strada saffica. Si riunì con le sue migliori amiche, anche loro deluse dai maschi. Insieme organizzarono una sorta di festino in 10 che degenerò in un'orgia pazzesca. Tutt'ora, mia madre ha difficoltà a ricordare esattamente cosa accadde quella notte ma dice di aver baciato, leccato, infilato e ricevuto dita dappertutto. Ricorda anche che il giorno seguente aveva un gran mal di testa. Ciò nonostante, riuscì a guidare l'auto fino all'ufficio dove lavora, accompagnando anche due sue colleghe (presenti pure quella notte al festino) che intanto pomiciavano sui sedili posteriori, non del tutto sazie dell'orgia avvenuta poco prima. Da sobria, mia madre non si perdona di essere stata la promotrice di quell'iniziativa saffica, ma sono convinto che, prima o poi, vorrà assaporare di nuovo certe sensazioni. Io, intanto, continuo a guardare le partite con Leo.



























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