Mi chiamo Alessandra Monelli. Lo sò, il cognome è tutto un programma! Sono un'imprenditrice e dunque vengo spesso coinvolta in business di ogni genere. Quel periodo dovevo entrare a far parte di una società per cui avevo appuntamento col notaio per la definizione della trattativa. Amo essere femminile e vesto sexy in ogni occasione. Quel giorno misi le scarpe col tacco rosse e un vestito con un generoso spacco che metteva in evidenza le cosce. Stranamente, all'appuntamento, gli altri soci non si presentarono. Inoltre, il notaio de Parolis, era in forte ritardo. Ad accogliermi c'era uno suo giovane dipendente, Giovanni. Mi sedetti sul divano ad aspettare. Il ragazzo chiese se gradissi un caffè o qualcos'altro da bere ma risposi di no. Osservai bene il tipo e mi parve piuttosto carino per cui gli chiesi di accomodarsi accanto a me. Insomma, una parola tira l'altra, riuscì agevolmente a tirar fuori l'uccello dai suoi pantaloni. A quel punto, gli leccai delicatamente la punta del cazzo. Avvertì tutto il suo piacere mentre la lingua ondeggiava sulla cappella. Ci baciammo anche se quel ragazzo sembrava un pò timido. In seguito compresi il perchè. Giovanni non era mai stato con una donna. Il pensiero di sverginarlo mi gasò ulteriormente. Mi leccò i capezzoli. Poi, eccitato, spinse il suo notevole cazzo nella figa. Poco dopo, sempre sul divano, mi misi sopra di lui a cavalcioni. La scopata stava prendendo ritmo e passione anche se lui temeva, giustamente, l'arrivo inaspettato del notaio. Presi il cazzo a candela e godetti come una porca. Poi, il giovane me lo sbattette nella passera a pecorina. Il gran finale, a missionaria, culminò con la venuta sulla mia topa. Gli schizzi di sborra adornarono la vagina. Proprio in quell'istante, rientrò il Pubblico Ufficiale. Credetti che il de Parolis andasse su tutte le furie e, probabilmente, in parte si incazzò pure, ci mancherebbe. Tuttavia, quel porco, trovò l'occasione per tirar fuori il pisello e spararsi una sega mentre io stavo ancora nuda. Il zozzone se ne venne in fretta. Una volta ricomposti, ci sedemmo per parlare di lavoro e il de Parolis, sarcasticamente, disse che magari, la volta seguente, avrebbe gradito lui certi servizietti, piuttosto che veder beneficiarne il suo assistente. Crudelmente, risposi che Giovanni è molto carino mentre lui è, in realtà, un vecchio cesso. Di fronte al suo sguardo deluso, aggiunsi: "Tranquillo, può sempre osservarci mentre io e il suo dipendente trombiamo e agire di mano".
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14 ore fa
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