Mi chiamo Alessia. Lavoravo dietro al bancone del bar "Splendor" e preparavo caffè, cappuccini, cocktail e quant'altro. Ai tavolini serviva Mara, la mia collega. Con quel visino da porcellina, provocava i clienti che, sistematicamente, le palpavano il sedere per la gioia del nostro Capo che, con un maggior afflusso di persone nel locale, gonfiava notevolmente le entrate. Credevo che Mara fosse una sciupauomini ma non la conoscevo al di fuori dell'ambito lavorativo. Un giorno, all'improvviso, se ne uscì con una proposta e mi invitò a casa sua a fare quattro chiacchiere e a bere un drink insieme. Non ero del tutto convinta ma, per non essere scortese, decisi di accettare. Una volta giunta nella sua dimora, la trovai tirata in autoreggenti, tacchi e minigonna. Bevemmo un paio di birre mentre mi lanciava sorrisini maliziosi. Poi, di colpo, affermò che, solitamente, non portava le mutandine. Capì subito che puntava ad un approccio di tipo sessuale. In realtà, fatta eccezione per un bacio con un'amica, peraltro da sbronze, non si può dire che avessi esperienza di flirt con donne. Allargò le gambe e quello fu un chiaro invito. Presa dalla curiosità, le leccai la figa. Ci provai gusto vedendo la sua eccitazione crescere. Poi, però, mi fermai. Dopo di ciò, fu lei a prendere l'iniziativa. Io le mutandine le portavo per cui Mara fece scorrere la lingua su di esse prima di toglierle e avventarsi sulla patata. La sua esperienza da navigata linguista di passere, mi portò all'orgasmo piuttosto in fretta. Provai un senso di torbido piacere ma venni intensamente. Mara a quel punto pretese di essere ricambiata. Osservai la sua topa ultrabagnata in cerca di attenzioni e, da improvvisata, gliele fornì io a colpi di slinguazzate e succhiate di clitoride. Mara arrivò splendidamente all'orgasmo. Dopo quella sera, ci incontrammo spesso a casa sua per "fare quattro chiacchiere".
lunedì 18 dicembre 2023
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