Mi chiamo Cinzia. E' pur vero che, diversamente dal cibo e dall'acqua, senza sesso non si muore ma, nel concreto, diventa frustrante doverne fare a meno quando ci si trova in determinati contesti. Mi spiego meglio: al Collegio femminile non avevo la possibilità di appagare il desiderio con i ragazzi ed ero costretta, al pari delle altre compagne, a sfogare di frequente le voglie attraverso la masturbazione. Ma l'autoerotismo esula dal contatto fisico con altre persone e, dopo un pò, può non bastare. Vi confesso che qualche idea saffica mi balenava in testa da un mesetto, pur non essendo per nulla addentro a tale genere. Tuttavia, non osavo coinvolgere ragazze per paura di incorrere in un eventuale rifiuto, ovvero in una figuraccia. Per fortuna, ci pensò Rossana, una delle tipe con cui parlavo meno, a compiere il primo passo. Evidentemente, scalpitava anche lei per un pò di sano sesso in compagnia solo che fu più determinata e scaltra della sottoscritta a proporsi. Bussò alla porta della mia stanza e ci sedemmo sul letto a chiacchierare per un pò. Notai subito la sua eccitazione. Quando espresse chiaramente il suo parere, ovvero che certe situazioni si possono risolvere anche tra girls, pensai che fosse giunto il momento adatto per lesbicare. Erano circa le tre del pomeriggio, un'orario in cui, solitamente, tutti riposano per cui nessuno ci avrebbe disturbate. Il lingua a lingua iniziale ci scaldò. Provai brividi ad essere palpata da lei sopra le mutandine e mi sentì già bagnata. Rossana non perse tempo a spogliarmi ed io, a quel punto, feci lo stesso con lei, sfilandole pure le mutande e schiaffeggiando il culetto. Dopodichè le leccai dolcemente i capezzoli. Rossana finì di spogliarmi e puntò direttamente la lingua sul mio buco più intimo, quello anale, e cominciò a leccarlo con passione. Non mi aspettavo proprio un approccio così particolare ed arrivai piuttosto rapidamente all'orgasmo. Poi mi ritrovai lei, messa a pecorina. Osservai le sue invitanti fessure. Pensai di dirigere la lingua sulla figa ma poi pensai di voler essere alla sua altezza e così le leccai perbene il buco dell'ano. Anche Rossana fece fatica a resistere agli impulsi indescrivibili di piacere e se ne venne. Istintivamente limonammo ma, a quel punto, le nostre bocche sapevano inevitabilmente di culo! La sensazione fu, allo stesso tempo, imbarazzante e inebriante. Ad un certo punto ci staccammo dal bacio e, consce della situazione, ci guardammo in faccia e scoppiammo a ridere. Eravamo consapevoli di aver fatto le troie, naturalmente. Quella lesbicata dai forti "sapori anali" sarebbe stata certamente replicata...
lunedì 4 dicembre 2023
Alchimia anale in Collegio
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