Mi chiamo Erica. Premetto che sono fidanzata con un ragazzo e che mi piace il cazzo, di base. Ma, nella vita, a volte esistono le eccezioni. A parte mia madre che possiede la sua auto e non la presta mai a nessuno, io, mio padre e mio fratello, usiamo a turno l'altro veicolo di famiglia di colore rosso. Stili di guida diversi e sovrautilizzo possono mettere una vettura a dura prova. E infatti, spesso, la povera macchina rossa finisce inevitabilmente dal meccanico. Mio padre Nunzio manda sempre me a ritirare l'auto perchè faccio colpo sui meccanici. Per dirla in breve: dopo un pompino ricevo forti sconti. Tuttavia esistono gli imprevisti. Dopo l'ennesimo cedimento meccanico portai l'auto a riparare come al solito. La prese in consegna un omone barbuto. Quando ritornai in officina, con grande sopresa, trovai una ragazza (non so se si trattasse di una dipendente, della figlia o di una parente). Ad ogni modo, usai la solita tattica cominciando col dire che mio padre non mi aveva lasciato i soldi. La ragazza, di nome Rossella, giustamente si incazzò vedendo sminuito il proprio lavoro ma, al tempo stesso, tirò fuori una proposta indecente. Avrebbe richiesto molti meno soldi se io ci fossi stata con lei. Non avevo mai avuto esperienze con persone del mio sesso. Rossella, molto carina, palesava un'aria da maschiaccio e mi palpò subito il culo con decisione. Poi mi mise la lingua in bocca. Naturalmente ci stetti, con la prospettiva di ricevere lo sconto. Le leccai un pò i capezzoli, poi lei, da brava feticista, si dedicò all'adorazione dei miei piedini. Subito dopo, non resistette alla tentazione di leccarmi la fica sul cofano dell'auto. Lo fece con tale passione da portarmi clamorosamente all'orgasmo. Rossella desiderava essere ricambiata. Non essendo addentro al genere saffico, non sapevo come comportarmi ma, d'istitno, le tolsi il pantaloncino jeans e le proposi un ditalino. Accettò di buon grado. Le bastarono le mie dita sul clitoride e nella figa per raggiungere l'amplesso in pochi minuti. Tornai da mio padre affermando che il meccanico ci aveva riservato uno sconto addirittura del 50%!. Nunzio, sorridendo, esclamò: "Stavolta ti sei davvero superata figlia mia! L'importo dimezzato con un semplice pompino!". Non ebbi il coraggio di raccontare a mio padre di aver giocato con una donna e così, mentendo, gli risposi: "Bhè, papà, stavolta è stata dura! Ho dovuto proprio dargliela!!!".
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