Mi chiamo Santino. Lavoro per conto di Don Carmelo, un uomo senza troppi scrupoli. Chiedere dei prestiti e non restituire le somme, comporta sempre un rischio, specialmente se si ha a che fare con persone di mal affare. Don Carmelo si mise in testa di punire i "ritardatari" dei pagamenti in modo singolare, non con lesioni fisiche ma in maniera più umiliante, inculandoli. Andavo io a ricordare a queste persone di onorare gli impegni presi. Tra i vari, ne ricordo due, il primo Don Franco il ferramenta, un tipo coi baffetti. Anche quel giorno, disse di non avere disponibilità di liquidità. E allora gli dissi di inginocchiarsi e mi fece un bel pompino. A cazzo duro, glielo misi nel culo a pecorina. Urlava di dolore ma godeva nel contempo. Quando gli schizzai sul corpo, mi sorrise addirittura. A Don Peppe, l'imprenditore edile, lo impalai a candela, ricordo che gli schizzai dentro. Questo non bastò a cambiare i loro atteggiamenti. Don Carmelo mi suggerì di mandare un segnale più forte e inculare pure le rispettive consorti. La moglie di Franco, Bianca, era una gran bella cavalla bionda. Me lo feci leccare, poi la inculai a pecorina, a candela e a missionaria. Soffriva e godeva, la zoccola, proprio come il marito. Le sborrai copiosamente in bocca, poi il seme colò pure sulle tettone. La moglie di Peppe era più snob, una bella troiona in autoreggenti. Le strappai le mutandine e le ficcai un bel dito nel culo come antipasto. Mi fece una pompa, prima che la inculassi a candela. Poi, le schizzai tra le tette e in bocca. Bhè, sembra che queste persone subiscano l'umiliazione, senza mettere mano al portafoglio. Inculai più e più volte sia i mariti che le mogli. Il loro disappunto iniziale, si trsformò sempre più in piacere sfrenato. Attendevano quasi con ansia che arrivassi per riempire i loro buchi. A me sarebbe potuta anche andare bene, ma non certo al sig. Carmelo, che non vedeva mai rientrare i propri soldi. Capì che intendeva passare al metodo classico, minacce con armi da fuoco. Non potevo permettere che arrivasse a tanto. Li inculai tutti e 4 un'ultima volta, poi suggerì loro di fuggire, per non farsi trovare. Infondo, non sono così cattivo, vi pare?
lunedì 31 marzo 2025
Cattivi pagatori
venerdì 28 marzo 2025
Profondi piaceri anali
Mi chiamo Marika. Forse devo al mio ex ragazzo Mirko il merito di essermi sciolta alla grande sul piano sessuale. Accecata dall'amore, non vedevo la sua scarsa inclinazione verso le donne. In più, ci si mise di mezzo un tipo strano, detto il "Santone" che stregò letteralmente Mirko. Insomma, stava sempre dietro a quell'uomo. Dai suoi amici più stretti, seppi che il Santone si sbatteva il mio ragazzo e lo faceva godere talmente tanto che quest'ultimo arrivava all'orgasmo direttamente con la penetrazione. Sconvolta, consultai un terapeuta, il dr. Carlo, che mi convinse che non dovevo interferire in quella situazione. Il suo fascino mi portò ad avere con lui un bollentissimo rapporto intimo in cui quell'uomo mi ruppe letteralmente il culo. Estasiata, lo feci spruzzare sulle mie tettone. Gasata dalla situazione, andai a trovare gli amici stretti del mio ragazzo ed ebbi con loro un focoso approccio in doppia penetrazione, beccandomi poi la loro copiosa sborra in faccia. Bhè, dopo queste esperienze, cominciai a comprendere molto meglio le esigenze del mio ragazzo, la sua voglia di farsi sfondare il culo perchè, quando ho provato il rapporto anale, sono venuta pure io!
Torbida manipolatrice
Mi chiamo Miriam. Frequentavo Aldo, un uomo ricco che si era da poco lasciato con la moglie. Nonostante l'uso diffuso di lingerie sexy e tacchi, mi resi conto di non attrarlo al massimo. Alla fine, mi rivelò di essere attratto dalla bella e giovane figlia bionda, di nome Monica. Sul momento rimasi sconcertata ma, riflettendo, pensai che "aiutarlo" con la figlia mi avrebbe portato benefici. La spiammo mentre stava nella vasca da bagno. Le andai a parlare io, con la scusa di porgerle la tovaglia e intanto la stimolai con una leccatina di capezzoli. Le dissi che il padre voleva parlarle. Quando giungemmo in camera da letto, l'uomo ci aspettava nudo. Fu facile spingere la ragazza a fargli un succulento pompino. Poi, lui si mise a leccare la fica della figlia mentre io gli succhiavo il cazzo. Poco dopo, i due cominciarono a scopare a candela, poi di fianco. L'uomo era riuscito nell'intento con la mia complicità e a me non dispiaceva affatto. Inoltre, la figlia, che inizialmente mi odiava, si mostrò molto più dolce nei miei confronti. Le leccai la topa, prima che il padre se la montasse a cavalcioni. Il momento era estasiante, lui arrivò all'orgasmo mentre sditalinavo lei. Proprio in quel frangente, piombò in casa, a sorpresa, Serena, la moglie di Aldo. A quanto pare, aveva nostalgia del marito, dopo essersi lasciata col suo spasimante. Era difficile giustificare la situazione in cui ci beccò ma io spiegai che lui cercava un ricongiungimento con la figlia, in attesa del ritorno della moglie, mai dimenticata. Lo feci per aiutare lui e per i miei comodi, ovviamente. Litigi, denunce e robe varie, avrebbero solo dilpidato i capitali di famiglia e lui mi avrebbe ringraziato adeguatamente. Serena capì che mi sarei fatta da parte, mi vide quasi come un'amica, al punto che fui complice della ritrovata passione tra moglie e marito. Lei lo spompinò, lui le leccò la figa, mentre io la tenevo allargata e poi i due scoparono come ai vecchi tempi. La sega finale di Serena lo fece sborrare e gli schizzi giunsero fin sulle mie autoreggenti. Aldo e Serena, in qualche modo, si ritrovarono ma lui, di nascosto, gradiva sempre castigare la figlia. A quel punto, mi occupai io del fidanzato della ragazza, Davide, che era rimasto a corto di passera. Andai direttamente a casa sua, gli spiegai che Monica saltava sul cazzo paterno e così me lo scopai io. Gli feci un bel pompino, poi mi leccò la fica e dopo cominciammo a trombare. Avevo qualche dubbio a instaurare una relazione con una donna più grande ma di sicuro gli piaceva la mia patata. Eh si, la gradiva tanto che mi schizzò abbondantemente sulle tettone. Con le generose elargizioni di Aldo, e il cazzo di Davide non posso proprio lamentarmi. E pensare che credono che io sia altruista.
giovedì 27 marzo 2025
Le otturazioni profonde del dentista
Le segretarie vogliose dell'Ufficio
Mi chiamo Nadeen. Sono la meno sexy delle segretarie dell'Ufficio, nel senso che Vanessa è uno schianto e piace di sicuro anche alle donne. Un giorno mi disse di avvertire pruriti intimi. Io capì che era un modo per mostrare la sua voglia e così mi offrì di accompagnarla in bagno. Una volta lì, spalancò le cosce e io gliela leccai perbene. Spostai le mutandine e la slinguazzai fino all'orgasmo. Credevo di aver trovato un'amica speciale ma ci rimasi un pò male quando, poco dopo, la trovai mentre si lasciava palpeggiare dal Capo. Osservai nascosta in disparte. Lei spompinò e poi si fece scopare. Intanto loro due non mi dipingevano tanto bene, lui mi dava della lesbica del cazzo e lei negava l'episodio della toilette. Ero incazzata ma decisi di interrompere i loro approcci. Al Capo non diede fastidio, anzi, si ricredette sù di me e gli leccai il cazzo. Poi, lui mi leccò la fica da dietro. Successivamente, la leccò a lei, mentre io slinguazzavo i capezzoli di Vanessa. Continuai a leccarli mentre lui se la scopava. E proseguì a fotterla mentre mi leccava la figa. Ad un certo punto, lui venne e le sborrò tra i buchi. Io ripulì Vanessa con la lingua e le passai lo sperma in bocca. Bhè, non immaginavo che la situazione degenerasse fino a quel punto. Ero già emozionata per l'episodio della toilette ma non credevo che la giornata proseguisse con un triangolo.
mercoledì 26 marzo 2025
Matura sedotta totalmente da due ragazze
Da solo col collega d'Ufficio
Quel giorno in ufficio c'era un solo cliente che andò via subito. Restai da solo con il mio collega e pensai di provarci. In modo quasi autoritario, gli chiesi di farmi una pompa e lui ubbidì. Dopodichè lo inculai sopra la sedia del computer, glielo misi tutto dentro, sia a candela che a pecorina. Poi ci stendemmo a terra e continuammo. Mentre lo inculavo, gli feci una sega e lui se ne venne, dopodichè gli schizzai sul corpo. Fu bellissimo, si trattava della prima volta per entrambi. Tuttavia, i nostri colleghi, un maschio e una femmina, ci sorpresero intrisi di sborra. Chissà che cosa avranno pensato, magari si sono pure arrapati.
Dipendenze proibite
Mi chiamo Tania. Faccio parte di una società che si occupa di problemi di dipendenza, nella fattispecie quelli dell'alcol. Un giorno si presentarono 5 ragazzi ma il tutor, Massimo, non era presente. Li feci accomodare in modo che potessero raccontarsi a vicenda le loro esperienze anche senza una guida vera e propria. Sorprendentemente, i ragazzi, invece di dialogare, si spogliarono dando vita ad un'orgetta gay. Dal buco della serratura, spiai le loro gesta. E' incerdibile come quei tipi simpatizzassero immediatamente. Tra pompini e inculate, schizzarono in 4 sul corpo dell'altro. Quando aprì la porta stavano ancora a coccolarsi. Quei tipi erano desiderosi di conoscere il tutor. Avvertì l'altra segretaria, Paola, di cercare di indorare la pillola a Massimo in modo che si occupasse dei ragazzi e intanto mandai lì uno di loro di nome Daniele. Paola cercò di spiegare la situazione a Massimo che si mostrò contrario ad interagire con i ragazzi. Paola andò avanti a fare sesso col tutor tra pompini e 69. Quando l'uomo schizzò, Daniele ne approfittò per leccare il culo al tutor e incularselo. Arrivai anch'io a vedere Massimo che si faceva sbattere inveendo contro di noi segretarie. Ma intanto lo prese pesantemente nel culo e di conseguenza si sciolse e accettò di mescolarsi ai ragazzi. Bhè, cambiò che le orge le facevano in 6 anzichè in 5 e soprattutto i ragazzi restarono a beneficio delle entrate della società. Bhè, io e Paola siamo uguali, di fronte agli affari, non guardiamo in faccia nessuno e il tutor dovette farsene una ragione.
L'avvocato scorretto
Mi chiamo Mike. Non sono uno stinco di santo. Per sbarcare il lunario, mi arrangiavo con furtarelli e rapine ma un giorno la polizia mi beccò e finì dietro le sbarre. Quando la detenzione si protrae troppo a lungo, i problemi possono aumentare. Wanda, la mia compagna, incaricò un avvocato di nome Jude per tirarmi fuori ma lui si comportò in modo scorretto. Dentro il carcere, i giorni sembravano interminabili ma il mio compagno di cella li rese più piacevoli. Mi offrì subito il suo cazzo dentro al culo ed io accettai. La notte me lo metteva nel sedere e godevamo come pazzi estasiati dalle sborrate. Naturalmente, speravo sempre di uscire e non sapevo che, intanto, l'avvocato, più che cercare di tirarmi fuori, pensava a fottere Wanda. Insomma, le fece credere che la mia situazione era peggiore di quella reale per potersela spupazzare con calma e gli raccontò pure che io avevo un amichetto. A quel punto, Wanda si sentì totalmente libera di farsi trombare in ogni dove. Quando uscirò di qui, di sicuro non troverò Wanda ad aspettarmi, questo è sicuro.
martedì 25 marzo 2025
Una famiglia irrecuperabile
Mi chiamo Gardena. La nostra è una famiglia fin troppo particolare. Oltre a mio marito Osvaldo, ci sono 4 figli, 3 maschi (Alessandro, Luca e Paolo) e una femmina, Marika. Tutto cominciò quando Marika diceva ad Alessandro che le ragazze che frequentava non erano adatte a lui. Poi Marika, un periodo, andò a vivere da sola per motivi di studio. Alessandro andò a trovarla lì e praticamente i due ebbero un rapporto. Li beccai io sul finire della scopata, dato che ero andata a trovare lei. Poi Marika tornò a casa. Mio marito sapeva della situazione tra lei e Alessandro ma se ne fregò altamente e, per pronta risposta, se la scopò asserendo che, se l'aveva concessa al fratello, allora doveva darla pure a lui! Sostanzialmente, il rapporto con mio marito non funzionava più, anche se io cercavo, a tratti, di riconquistarlo. Ma Marika fu la goccia che fece traboccare il vaso. La troia, in lingerie nera, si fece sbattere perbene, fino a ricevere la crema in bocca ed io dovetti arrangiarmi con un dildo mentre loro scopavano: che umiliazione! Ma ho altri due figli, come detto, Luca e Paolo. Fu prima Luca a conosolarmi, a rivalutarmi come donna. Ci facemmo una scopata e mi schizzò sul culo. Tempo dopo, mentre stavo per separarmi, Luca e Paolo dissero che mi avrebbero coccolata insieme e mi rivelarono di aver avuto rapporti omosessuali completi guardando porno davanti al computer. Finimmo a letto tutti e tre e fu davvero bellissimo ritrovarmi con due dei miei figli. Dopo seghe, pompini e scopate, mi schizzarono addosso. Poi, però, ebbero un siparietto tra loro: Paolo inculò Luca a candela davanti ai miei occhi e gli sborrò sul culetto. Fu eccitante, lo ammetto. Intanto, Marika fece schizzare Alessandro con le mani. La porcellina continuava a "tenersi" il padre e il fratello. Forse tutti avremmo avuto bisogno della psicoterapia. Per iniziare ci andò Marika, dalla d.ssa Chiara, una giovincella tendenzialmente saffica. Marika ebbe un rapporto lesbo con la d.ssa e la convinse pure a provarci con la madre. Bhè, Chiara, infoiata dalle parole di mia figlia, ci provò con la madre Simona e riuscì egregiamente ad andarci a letto. Credo che Marika sia la più pervertita della famiglia ma anche noialtri non scherziamo. In effetti, ci manca solo una lesbicata tra me e mia figlia per completare il quadretto e credo che questo farebbe piacere anche alla d.ssa Chiara, che spinge Marika in quella direzione...
Poker maledetto!
Mi chiamo Emily. Avevo sempre detto al mio compagno, Mark, di evitare di giocare a poker, specialmente con certi brutti ceffi come Jonas. Quel malvivente, però, gliel'aveva fatta passare liscia fin troppe volte ma raggiunto il passivo di 20.000 euro non poteva più certo concedere sconti! Jonas pretese il pagamento, siccome non era possibile in soldi, lo volle in natura. In realtà, desiderava trombare me ma io mi opposi, dato che non avevo creato il problema. E allora Jonas si riscattò con Mark, proprio così, e lo umiliò fottendoselo davanti ai miei occhi. Bhè, dapprima Mark dovette spompinare quel grosso cazzo che a malapena riusciva a reggere in bocca, dopodichè se lo beccò tutto dentro al culo. Jonas fece urlare Mark di dolore, ma anche di piacere. Un cazzone del genere avrebbe reso frocio qualsiasi uomo, figuriamoci il mio che già non lo è tanto di suo. La sborrata nel culo fu copiosa. Il liquido riempì l'ano e poi scorse giù come una sorta di fontana. E si trattava solo di una delle 20 rate. Immaginatevi il mio ragazzo alla fine del "trattamento". Venti bollenti scopate con quel porco di Jonas che non faceva nemmeno troppa differenza tra i buchi femminili e quelli maschili, specialmente quando si trattava di saldare i debiti. Bhè, credo che a Mark passerà la voglia di giocare a poker o comunque sa bene cosa gli aspetta...
lunedì 24 marzo 2025
Cedetti alle amiche parte 2
Baci da Clara. Dopo il giochino con Martina, Raffaella si preoccupò di portarmi a casa ma non la mia. Finimmo nella sua abitazione e la notte trascorse sorprendentemente tranquilla, al punto che credetti di aver sognato. Raffealla era una predatrice paziente. Attese il mattino dopo per fare i suoi comodi, complice del whisky versato nella mia tazza del latte. Persi di nuovo il controllo e la Raffy mi leccò perfino il buco del culo. Nella fica, poi, entrava in parata, con tutta la lingua. Mi sentì di nuovo sporca ma godetti più della volta precedente. In più quella maiala mi convinse ad essere ricambiata. Non avrebbe riportato subito a casa se non avessi fatto godere anche lei. E così leccai la mia prima patata. Grazie a Martina e Raffaella sono progressivamente diventata una lesbicona di prim'ordine. Bhè, inoltre, quando i ragazzi che frequentavo hanno saputo che me la facevo con le donne, mi hanno letteralmente scartata. Affronterò il mio destino, consapevole che quelle due non mi molleranno mai. Che amiche!
Cedetti alle amiche
Mi chiamo Clara. Sbagliai a fidarmi delle mie migliori amiche perchè, al momento opportuno, si approfittarono di me. Non sapevo che fossero tendenzialmente lesbiche e particolarmente attratte da me. Bhè, qualche sentore c'era stato ma da sobria avevo sempre fatto in modo che certi discorsi un pò intimi non venissero approfonditi. Tuttavia, loro scoprirono il mio punto debole, quando bevo perdo il controllo e mi lascio andare totalmente. La prima a sedurmi fu Martina. Mi invitò ad una festa. Ad un certo punto, con una scusa, fece in modo che ci appartassimo. A quel punto mi convinse a bere una bottiglia di whisky insieme per sballarci un pò, solo che lei reggeva l'alcol molto meglio di me. In breve tempo, mi spalancò le cosce e a quel punto fui totalmente sua. Leccava divinamente lo ammetto e, verso la fine, mi castigò pure con le dita. Ebbi un orgasmo pauroso, anche se mi sentivo dannatamente sporca. Ma dopo sarei finita, come si suol dire, dalla padella alla brace!
Il nuovo assunto soddisfa mio marito
Mi chiamo Monica. Io e mio marito, Davide, abbiamo uno studio commerciale. Negli ultimi tempi, la passione era calata, non scopavamo più come all'inizio e soprattutto meno frequentemente. La ripresa di entusiasmo sessuale da parte di Davide non fu dovuto ad un'altra donna, bensì al nuovo assunto dello studio, il giovane Piero. Un giorno, Davide mi chiese di espletare alcune commissioni mentre lui avrebbe spiegato a Piero alcuni punti fondamentali del lavoro. Essendo Piero un ragazzo, e non una bella donna, non sospettai minimamente che tra loro potesse insorgere una simpatia che va oltre il normale rapporto tra datore di lavoro e il dipendente. Quando rientrai (avevo preventivato mezz'ora ma ci misi molto meno), sentì un silenzio di tomba nella stanza principale dell'ufficio. Poi, mi avvicinai e spiai dal buco della serratura nella piccola stanza adiacente e lì vidi il ragazzo che smanettava il cazzo di Davide, prima di passare ad un succulento pompino. Naturalmente, tutto ciò destò in me grande meraviglia ma anche curiosità. Il cazzo di Davide divenne di marmo tra le labbra del giovanotto, poi si invertirono i ruoli, fu Davide a succhiare l'uccello del ragazzo. Evidetemente, la passione alimentò il successivo 69, molto affiatato. Credevo che quel siparietto si concludesse con i rapporti orali ma Davide era intenzionato a scopare addirittura, per cui si mise a candela sul ragazzo per lasciarsi impalare perbene. Il buco stretto del mio uomo, l'eccitazione del momento, favorirono l'eiaculazione di Piero che schizzò nel sedere di mio marito. Da un lato avrei voluto lasciarli finire ma, infoiata dalla scena, entrai in gioco mezza nuda e mi adagiai sul pene di mio marito, e anai sù e giù per un pò. Poi glielo succhiai e ricevetti un bel bagno di sborra in bocca. Grazie a quel ragazzo, mio marito era riuscito ad eccitarsi perbene riuscendo ad approcciare anche con la sottoscritta. Bhè, credo che Davide mi manderà spesso a fare commisioni in giro. Mi chiedo solo se preferisca che io torni presto oppure no... Mi resta il dubbio!
venerdì 21 marzo 2025
Massaggi non professionali
giovedì 20 marzo 2025
Studentesse modello
Vi racconto quest'episodio dei tempi della Scuola. Mi chiamo Mary. Avevo un'amica del cuore di nome Naomi. Io e lei fummo oggetto delle attenzioni particolari di due delle nostre insegnanti. Per me fu più difficile perchè non concepivo l'amore tra donne. Le prof ci invitarono a restare con loro dopo le lezioni e ordinarono alla mia amica di leccarmela. Difficile farsela leccare da una lei, per una che è sempre corsa dietro ai ragazzi ma è proprio quello che accadde. Naomi me la leccò ma le due donne non volevano che interagissimo solo tra giovincelle. La leccai alla mora mature, Miss French, mentre la matura bionda, miss Lee, sditalinava la mia amica. Poi fu French a leccarmela, mentre Naomi leccava la Lee. Miss French mi fece pure un ditalino, mi sentì a disagio anche se la situazione, di per sè, era piuttosto eccitante. Scoprì che Naomi aveva un'adorazione per miss French, le baciava il culo come fosse quello di una Dea. Poi miss French leccò la Lee. All'inizio non capivo perchè non potessero stare solo tra loro ma poi mi resi conto che si eccitavano di più con le giovani vicino. Le "coppie" furono presto assortite, io finì con misse Lee e Naomi con la French. Ogni anno, le due maestre sceglievano due ragazze di compagnia e quella volta toccò a noi. Bhè, i nostri genitori ancora si chiedono come facemmo ad essere promosse studiando così poco. Eh già, basta essere nelle grazie delle prof, dopotutto!
La donna ideale per mio figlio
Mi chiamo Irina. Mio marito era spesso all'estero per motivi di lavoro. Non mi accorsi che mio figlio Luca diventasse sempre più morboso nei miei confronti. Il culmine della trasgressione fu raggiunto a San Valentino quando lui, invece di uscire con qualche ragazza, pretese che mi mettessi in tiro con minigonna, tacchi e autoreggenti. Credevo volesse portarmi al ristorante, invece organizzò tutto a casa con tanto di Rose, pasticcini, uva e champagne. Sul principio mi sembrava più un gioco carino di corteggiamento ma, a mano a mano che mandavo giù bicchieri di champagne, persi sempre di più il controllo, favorendo il suo approccio. All'improvviso mi sentì palpare le tette ma non riuscivo a reagire granchè, mi cullavo nella situazione, pur riconoscendola sbagliata. Ben presto mi ritrovai palpata ovunque, poi a cosce aperte, mentre lui me la leccava sapientemente. Gli succhiai il cazzo. Non vi erano più freni inibitori, per cui, lentamente, inziammo a scopare. Stavo sopra di lui, l'andamento era dolce, poi proseguì a missionaria, con intensificazione del ritmo. Finì castigata a pecorina, sentendo pienamente il membro duro che mi penetrava senza pietà. Arrivai all'orgasmo e lui godette dentro di me. Per non tenere un peso dentro, mi confidai con un'amica, Wanda, e lei mi disse che avrebbe trovato una donna per mio figlio. Mi illusi che ciò fosse possibile. Volevo togliermi da un ruolo decisamente scomodo. All'incontro eravamo in quattro, io, mio figlio Luca, Wanda e Vanessa. Accarezzai intimamente Vanessa, mi sembrò adatta a mio figlio e gioì quando i due iniziarono a scopare mentre Wanda mi sgrillettava un pò la fica con un oggetto. Ma la situazione degenerò in fretta, mio figlio si scopò Wanda e dette una ripassata pure alla sottoscritta, lasciando Vanessa contrariata. Praticamente, approfittò dell'occasione per scopare con tutte e tre, precisando che io ero imprescindibile ai fini della sua completa eccitazione. Poi, Luca schizzò in bocca a Wanda. Il tentativo di trovare una ragazza a mio figlio andò in fumo. Dovrò ancora pensare io ai suoi bisogni intimi e chissà per quanto tempo!
Nel letto di mia cugina
Sono Manuela. Ho sempre avuto una forte inclinazione verso le ragazze. Mia cugina bionda Alma è davvero carina. Non ci avevo mai provato essenzialmente per due ragioni: il rapporto di parentela e il fatto che si è sempre dichiarata etero. Ma andai alla carica appeni seppi che il ragazzo l'aveva mollata. Con la scusa di consolarla, restai a dormire a casa sua. Riposavo nella stanza degli ospiti ma non riuscivo a prendere sonno all'idea che lei fosse nella stanza accanto. Inventai la scusa del brutto sogno per accedere al suo letto. Intano, mia zia, ignara, dormiva in camera sua. La voglia incontenibile mi assalì e cominciai a toccarmi gemendo. Dopo un pò lei se ne accorse e fece altrettanto. Insomma, pure lei voleva masturbarsi. Fin qui, nulla di strano, tutti lo fanno. Ci toccammo una accanto all'altra e già appariva una figata ma pensai che fosse giunto il momento adatto per osare. Le dissi che si poteva fare di molto meglio e così mi fiondai a leccare la sua passera. Sò che non le piacciono le ragazze ma quella slinguazzata la faceva impazzire. Cercò anche di ricambiare, e piuttosto bene, ma leccavo più io che lei. Poi mi misi sopra per praticare lo strofinamento delle passere e lì si godette davvero parecchio. Non paga, le elccai le tette e la sditalinai, poi la slinguazzai da dietro con estrema cura. Alma sbrodolò a mille, per la mia gioia. Non sò se mia cugina ce l'ha ancora con me, per essere stata sedotta quella notte, ma di sicuro ricorderà con piacere gli svariati orgasmi raggiunti in quella circostanza.
Sedotta dalla vicina bugiarda
Mi chiamo Elisa. Quella mattina mi stavo recando al lavoro ma il telecomando del box auto faceva i capricci, faticava ad aprirsi. Per il nervoso, mossi bruscamente la testa creando tensione al collo. Una ragazza molto carina, che non avevo mai visto prima di allora, passava di là. Scesi dall'auto, le spiegai il problema. Lei disse di essere un medico e di abitare lì vicino e mi invitò a seguirla. Fiduciosa, entrai nella sua abitazione. Promise di far riparare il telecomando difettoso ad un suo amico, poi iniziò a massaggiarmi il collo. Credetti a tutto ciò che disse ma faceva solo scena per farsi bella ai miei occhi. Fatto sta che il dolore al collo diminuì, dopodichè lei mi baciò in bocca. Si spogliò nuda, poi spogliò me. Non mi erano mai capitate situazioni simili con ragazze. L'eccitazione mi invogliò a darle corda. Così le leccai la pancia e poi la figa. Lei, invece me la slinguazzò da sotto. Godemmo entrambe. Presa dalla foga, le leccai il buco del culo a pecora, pratica che lei apprezzò molto. Dopo gli orgasmi mi spiegò di aver recitato una parte, solo per portarmi a letto. Le detti della stronza ma infondo mi era piaciuto. Comunque il suo nome è Erica.
La damigella d'onore indossa l'abito da sposa
mercoledì 19 marzo 2025
Intricati intrecci familiari
Mi chiamo Vivy. Diciamo che, fino a un certo punto, ero quasi una ragazza timida e riservata ma, a un tratto, la libidine mi portò verso lidi inimmaginabili. Tutto iniziò da alcune vicende familiari che mi turbarono non poco. Mia zia Dora intratteneva una bollente relazione incestuosa con il figlio Paolo, mio cugino. Me ne parlò mia madre Katya e restai davvero sconvolta anche perchè Katya mi disse di aver preso parte ad un triangolo proprio con Dora e Paolo. Insomma, una trasgressione dopo l'altra, con mio zio relegato al ruolo di gran cornuto, ovviamente. Mia madre rimpiangeva di non aver avuto un figlio maschio e mi faceva quasi sentire in colpa alchè, quando ci provò con la sottoscritta, mi sentì in dovere di farle capire di essere all'altezza. E così lesbicai con mia madre in modo stupendo. Lei era più esperta di me ma io cercai di soddisfarla al meglio. Col passare del tempo, diventammo sempre più complici. Un giorno, alla festa della donna, Katya mi propose di andare a trovare zia Dora. Con lei c'era anche un'altra donna, una sua amica di nome Claudia. Praticamente quell'incontro si trasformò fin da subito in un'orgia a quattro tra femmine. Leccai mia madre, la zia, la signora Claudia e venni leccata a mia volta da loro. Vestite in provocante lingerie, portammo avanti quel tormentone tutto il giorno godendo come pazze. Quando arrivammo ai saluti, Claudia mi propose di andare da lei per un mesetto. Sapeva che il marito si assentava spesso per lunghi periodi, per via del lavoro. Intrigata, accettai la proposta. Intanto, mia madre avrebbe ospitato zia Dora, così si sarebbero divertite pure loro. Insomma, nella mia famiglia regnano gli incesti. Non mi meraviglierei se, durante l'assenza di Dora, Paolo castigasse pure il padre, così proverebbe anche lui un pò di gioia e piacere.