martedì 17 dicembre 2024

Il padre padrone cerca l'esclusiva della figlia

Mi chiamo Annie. Probabilmente sono una tipa ingenua, che si lascia trascinare facilmente in certe situazioni e lì viene fuori il mio lato da puttanella. E dire che, spesso, vengo animata da buoni propositi come quella volta in cui corsi in aiuto della mia amica bionda Ornella, preoccupata che il fidanzato Raimondo, invaghito della sottoscritta, la lasciasse. Il mio intervento spompinatorio si rivelò determinante affinché il tipo non la mollasse. Eh sì, succhiai avidamente quel cazzo ricevendo il nettare bianco in bocca mentre lei si masturbava osservando la scena. Poi, quasi per caso, ebbi la mia prima esperienza saffica nelle docce della palestra della Scuola. Ero in compagnia di due ragazze. Ad un tratto, mi accorsi che amoreggiavano tra loro. Una volta scoperte, non provarono alcun imbarazzo ma, piuttosto, si avvicinarono a me. Incredula, venni baciata, accarezzata nelle parti intime con annessa leccata di tette, sotto l'acqua calda della doccia. Ed infine, una delle due, usò anche la lingua nella patata, oltre alle dita, ed io raggiunsi un torbido e inaspettato orgasmo. I pettegolezzi corrono veloci: quelle monelle si vantarono in giro di avermi coinvolta ed un'amica, invaghita di me da tempo, pensò che fosse giunto il momento adatto per provarci. Ci trovavamo nella mia abitazione, quando ne approfittò per sfilarmi le mutandine in camera da letto. La diavoletta leccava e toccava alla grande la figa per cui riuscì ad incuriosirmi molto più dell'episodio delle docce e così, dopo essere venuta, fui seriamente tentata di ricambiare e di leccare la mia prima passera. Procurarle piacere mi istigava a proseguire e così continuai fino al raggiungimento del suo profondo amplesso. Mi chiese di stare insieme ed io accettai di intraprendere una storia con lei. Mio padre lo venne a sapere e le parlò con fermezza ponendo fine alla nostra relazione saffica. Dopo di ciò, ci fu un ragazzo biondino che ci provò con me, non riuscivo a togliermelo di torno. Chiese un pompino per smettere di darmi il tormento. Lo accontentai, sperando che poi sparisse ma lui, ingordo, ne approfitto' per chiavarmi addirittura e senza alcun pudore. Non potevo resistere al piacere che mi procurava quel gran cazzo duro e voglioso e dunque capitolai lasciando che mi scopasse di brutto. Mentre mi schizzava in bocca copiosamente, arrivò a sorpresa mio padre e ci colse in quello scomodo frangente. Mi sentivo in colpa ma, paradossalmente, da quel momento, cominciai a toccare il vero fondo proprio grazie al mio perverso genitore. Il giorno seguente, mi trovavo in cucina e stavo ancora tentando di giustificarmi con mio padre per l'episodio del biondino. Lui, con aria calma, mi rassicurò spiegando che mi avrebbe rimesso in riga. Poi, con decisione, affermò che dovevo spogliarmi. Mi parve strano ma non volevo che si arrabbiasse e così lo assecondai. Alla fine ero completamente nuda sul tavolo della cucina, a cosce aperte. Lui suggerì di allargare le labbra della figa. Disse che ero meglio di mia madre (che lo aveva abbandonato alcuni anni prima per un altro uomo). Poi, ordinò che andassi in camera da letto. Imbarazzata per quello che era accaduto pochi minuti prima, mi copri' col lenzuolo. Ma lui mi raggiunse in stanza pochi minuti dopo per continuare ad osservarmi senza vestiti. Mi suggerì alcune posizioni da assumere e disse di toccarmi. Lo feci, notando il suo gonfiore nei pantaloni. Ad un tratto venni assaporando un senso di schifo e vergogna, misti a torbido piacere. Quel siparietto divenne quotidiano. Ogni giorno pretendeva di guardarmi nuda in camera da letto mentre mi masturbavo. Fece attorno a me terra bruciata, in modo tale che non frequentassi più né ragazzi e né ragazze. Sosteneva, con fermezza, che dovevo essere soltanto sua. Mi stavo quasi abituando al gioco di sguardi a distanza, all'insano amore semi platonico, ma, un giorno, lui volle decisamente di più. Dopo avermi fatto indossare le calze a rete, degne di una gran puttana, cominciò a palpare il mio corpo, a leccare con gusto le tette. Trovavo la situazione vergognosa e scandalosa anche se, infondo, eccitante. Alimentò il mio desiderio frugando la figa col filo delle mutande. Mi bagnai. Gli succhiai il cazzo mandandolo in visibilio. Poi lui me le sfilò definitivamente, le mutandine, e, a pecorina, mi fece sentire la lingua nella topa. Non ebbi la forza di respingerlo ed accolsi il duro cazzo paterno che me la riempì tutta, castigandomi di fianco e a pecorina in una girandola di emozioni contrastanti. Ricevetti la sborra abbondante tra le natiche, frutto del bollente orgasmo, mentre godetti a mia volta, come la più lurida delle mignotte. Quello fu solo l'inizio di una vicenda perversa in cui lui vuole trasformare, con estrema convinzione, il mio ruolo naturale di figlia in quello trasgressivo di sua compagna. Insomma, per lui ho imparato i compiti della brava casalinga: cucinare, tenere la casa in ordine ed essere sempre pronta ad accoglierlo e, soprattutto, accogliere il suo arnese in ogni foro del corpo, quando torna da lavoro. Non riesco a dirgli di no anche perché mi ricorda costantemente dei sacrifici che compie per la sottoscritta. Dopotutto è lui che porta i soldi a casa e mi consente di soggiornare gratis occupandosi di tutte le spese, dal momento che io non mi abbasso nemmeno a fare la cameriera, tanto per dire. E allora non posso che acconsentire alle sue folli richieste, cercando di ricoprire il ruolo della mogliettina perfetta che lava, stira, cucina e spompina, oltre a farselo mettere quotidianamente nella figa e, perché no, pure dentro al culo! Tengo tutti a distanza ormai, sostenendo che ho un padre particolarmente severo. Quando, ad esempio, ci rechiamo al cinema, la gente crede che siamo un padre e una figlia normali e non immaginano, nemmeno lontanamente che, una volta a casa, divento una disponibile troia pronta a soddisfare tutte le sue voglie più impellenti. Oh si, sono la zoccoletta di papà!
 
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Tris saffico "soft" in doccia















 
duetto con la spasimante














 
Il padre padrone "stoppa" la relazione saffica della figlia...



 
Flirt fugace col biondino










 
L'ombra paterna dominante si abbatte sulla figlia...





 
Lei va in camera da letto, lui la raggiunge poco dopo solo per guardare







 
Dal guardare al toccare è un attimo...












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