Mi chiamo Miranda. A volte, per emergere e raggiungere il successo, è necessario usare tutti i mezzi possibili. Ciò è più semplice, per una bella donna che annovera, nella seduzione, le armi migliori. Per diventare la segretaria di fiducia di un'importante Azienda, ero disposta a tutto, perfino intrecciare una relazione con l'anziano titolare, Giorgio, ed andarci a letto. All'uomo maturo non pareva vero di tenere accanto una gnocca come la sottoscritta, disposta ad aprire le cosce e farlo divertire e sognare. Ma l'età, si sà, è una brutta bestia! Come poteva soddisfarmi senza un aiutino? Ed ecco, dunque, l'opportuno impiego del viagra nell'intimità. Peccato che, alle volte, arrivi l'imprevisto proprio sul più bello. Durante una focosa scopata, il cuore, ahimè, non resse. Carlo, il figlio viziatello di Giorgio, ereditò l'attività di famiglia. Bhè, nei primi tempi, fui una mentore per quel giovanotto. Non so solo trombare, stando in ufficio affianco a Giorgio per diversi anni, avevo imparato il mestiere, più o meno. So di essere lunatica ed eccentrica, certe volte, ma Carlo mi rispettava, sapeva che ero stata la spalla destra del papà nella conduzione degli affari e che potevo senz'altro fargli comodo. Il diverbio accadde quando tentai di "piazzare" in Azienda mia figlia Laura, una ragazza studiosa e volenterosa, ma che non aveva ancora capito che, nella vita, più che l'istruzione, conta la cultura dei pompini ed annessi. Carlo amava guardare i porno sul portatile, più che lavorare e, per tale motivo, demandava le pratiche ai collaboratori, compresa la sottoscritta. La prima volta che portai Laura in ufficio, non venne minimamente considerata da Carlo. Successivamente, mi disse di non poter assumere un'altra dipendente. Divenni furiosa e lui, a quel punto, si mostrò possibilista, ma non per l'immediato. Insistetti affinchè non vi fossero inutili prolungamenti nel "visionare" la ragazza. Rimandai Laura da lui suggerendole di mostrarsi più decisa. Finalmente, mia figlia gli fece un bocchino. Intanto, io mi eccitai e cominciai a stuzzicarmi col dildo. Mi unì a loro due scucchiando la cappella di quel grosso palo. Mia figlia mi venne dietro ciucciandogli le palle. Dopo di ciò, suggerì energicamente a Carlo di leccare la fica di mia figlia che se ne stava nuda in tacchi a cosce aperte sul tavolo. Carlo, sulla via dell'arrapamento acuto, prese me a pecora e mi fece sentire la fava dura nella patata. In seguito, lui scopò a missionaria Laura che, nel frattempo, me la leccava. Gli saltai in groppa a cavalcioni e lo feci entrare dentro tutto. Durante il sesso, raccontai del decesso del padre. Lui mi ritenne in parte responsabile ma non si urtò più di tanto, dato il rapporto conflittuale che aveva tenuto col genitore. Mia figlia si mise sopra di me, coinvolgendomi in un caldo abbraccio, mentre il neo direttore gliela sfondava perbene da dietro. Carlo stava per esplodere. Riversò un mare di sborra in bocca a Laura, riservando una dose di crema anche per la qui presente. Una volta rivestite e rimaste sole, dovetti subire lo sfogo e le perplessità di Laura che si sentiva sporca ad aver usato la "scorciatoia" del mestiere più antico del mondo per poter essere assunta. Dettagliai la questione del viagra e lei mi rispose che sono un mostro. Bhè, pazienza, quando si ritroverà i soldini in tasca, le sbollirà la rabbia da improbabile moralista e tornerà a ringraziare sua madre per averle insegnato il metodo giusto ed efficace per ottenere successo in ambito lavorativo, la via maestra.
domenica 20 luglio 2025
La madre istruisce la figlia in ufficio
mercoledì 16 luglio 2025
Segreti bollenti tra amiche di lunga data
La domanda potrebbe essere questa: fareste mai quello che non fareste mai? Mi chiamo Lucia, sono una segretaria. Io e le mie due migliori amiche, Antonella e Stefania, ci frequentiamo da una vita. Ci siamo conosciute sui banchi di Scuola. Ognuna di noi si è fidanzata ma è ben noto che, le relazioni di coppia, non sono mai tutte rose e fiori. Durante le nostre cene tra ladies, i nostri aperitivi, finivamo sempre per lamentarci dei partner, decisamente dei pantofolai legati al computer, alle partite di calcio e alla playstation. Si sa che le donne hanno bisogno di attenzioni e, se non le ricevono a lungo, cercano delle soluzioni alternative. Tuttavia, è sempre rischioso mettere alla prova legami di amicizia solidi, ormai consolidati nel tempo. Si può dire che io sono la più intraprendente del gruppo. Vedere le mie amiche insoddisfatte, oltre alle mie delusioni personali, mi spinse a proporre uno scenario sessuale differente, tutto al femminile. Le mie amiche erano scettiche a riguardo, ovviamente. Se si è abituate a ricevere il cazzo per definizione, non è scontato cercare la variante. Ma la frustrazione è una brutta bestia, si vedeva dipinta nei loro volti, si precepiva lontano un miglio che, come me, con i fidanzati scopavano poco, male e, il più delle volte, non arrivavano nemmeno all'orgasmo, quello pieno, appagante, rigenerante. Dialogando, convenimmo che si trattava di un tentativo che, infondo, potevamo concederci. Casomai non ci fosse piaciuto il genere, avremmo archiviato l'esperienza senza farne un dramma. Dopo aver bevuto qualche bicchiere di vino in compagnia, le convinsi a seguirmi in camera da letto. Lì ebbi una magnifica idea per stimolarle nel modo giusto. Tirai fuori un libro erotico illustrato che mostrava donne stupende, nude o seminude, in varie posizioni e costituivano davvero un piacere per gli occhi, anche per lo sguardo di una femmina. Loro apprezzarono le mie autoreggenti nere da segretaria monella. Spiegai che, per andare in ufficio, le trovavo comode e, a volte, ricevevo le occhiate interessate dei colleghi maschi che sbavavano. La confessione le turbò. L'atmosfera si scaldò inevitabilmente. Antonella mi carezzava il seno da sopra ai vestiti. Avevo le vampate. Nacque un'esigenza di contatto reciproco tra i corpi ma in modo progressivo, dolce, delicato. Io e Stefania baciammo le tette piccole ma graziose della nostra amica Antonella. Poi, io e la Stefy limonammo intensamente, e pure parecchio a lungo. Del resto, dicono che i baci portino enormi benefici al corpo e allo spirito, ed è proprio così che accesero ancor più il desiderio, quella libidine acuta che i rispettivi partner, pigri e svogliati, ci stavano, irrimediabilmente, pian piano spegnendo. Ci avvinghiammo in un prolungato intreccio in cui Antonella me la leccava con foga ed io slinguazzavo Stefania. Ad un tratto, Antonella si tolse temporaneamente, lasciando che Stefania si piegasse su di me e così proseguimmo a 69 (io sotto lei sopra). Leccavamo le spacche, ormai pienamente aperte e bagnate, a vicenda, mentre Antonella ci incitava e accarezzava la schiena di Stefania. Non esistevano più freni. Il rapporto di amicizia classico andò a farsi benedire per dar spazio ad una conoscenza piena delle persone, quella che include il piacere della carne. Raggiunto l'ennesimo orgasmo, Stefania si tolse dal 69 e venne a baciarmi il seno mentre Antonella, "impietosamente", mi fistò con due dita e poi con il pollice. A quel punto ero un lago. Stefania spalancò le cosce e Antonella si premunì subito di andarla a leccare. A quest'ultima ci pensai io, ponendomi strategicamente alle sue spalle. Gasata, la lingua gliela passai pure nel culo, oltre che nella fica. Raccolsi in bocca la venuta di Antonella che, imperterrita, continuava ad assaporare la patata brodosa dell'amica. Pienamente appagate da 2 ore buone di sesso stratosferico, ci abbracciamo tutte e tre sul letto, tirando un sospiro di sollievo dopo "l'impegno" profuso. Stefania stava al centro, io e Antonella ai suoi lati. Ci promettemmo di riprovare l'esperienza che ci aveva lasciate semplicemente estasiate. Ci addormentammo così e riposammo beatamente fino al mattino seguente. Stefania, la sera precedente, sarebbe dovuta tornare dal ragazzo a vedere la partita insieme a lui: che palle! Analogamente, Antonella, col fidanzato ossessionato dalla playstation. E il mio? Bhè, lui era fuori città per qualche giorno, fortunatamente. In tanti anni, non ci eravamo mai volute così tanto bene, mai spinte così oltre da arrivare ad infrangere un noto tabù, quello lesbico, e fare addirittura l'amore in tre tra ladies. Quella sera, complice qualche bicchiere di vino di troppo, la trascorremmo all'insegna della piena trasgressione e spero che una "replica" accada quanto prima.
Alla casalinga esigente una cameriera non basta
Mi chiamo Clara. Non me la passavo bene in quel periodo, lavorando come rappresentante. Quando bussai alla porta di una giovane biondina, di nome Giada, per vendere cosmetici, e lei mi propose di diventare la sua cameriera con entrata fissa di 1.500 euro al mese, non potetti proprio dire di no. In realtà, il fidanzato della ragazza, piuttosto ricco ed impegnato a produrre, l'aveva lasciata sola per cui lei desiderava compagnia. Capì subito che le donne non le dispiacevano affatto e stetti al gioco. Smisi i panni della rappresentante per indossare quelli della cameriera sexy e troia, disponibile per la padrona di casa. Mi voleva così, una leccapatate, ed io l'accontentai volentieri. Del resto, anche lei slinguazzava la passera alla grande e riuscì a procurarmi orgasmi a pecorina da urlo. Tutto sembrava fluire per il verso giusto: mensile assicurato e sesso bollente. Ma la Giada è una che si annoia facilmente. Dopo alcuni mesi mi diede il benservito, purtroppo, ed io rimasi senza lavoro. Bhè, tutta colpa di quelle due zoccolette nere che conobbe e che assunse al mio posto, ufficialmente come cameriere, nella pratica, invece, nel ruolo di mignotte, proprio come lo ero stata io, solo che loro erano in due. Evidentemente, la bionda gradiva dimensarsi tra due fiche esotiche, per godere realmente al meglio. Di sicuro, le tre troie, ad uso "ringo" (due cialde farcite con la crema bianca in mezzo) avranno un certo da fare a leccarsi le tope in tre e a godere come delle grandissime maialine. Ed io? Bhè, magari tornerò a fare la rappresentante, sigh!
martedì 15 luglio 2025
Sedotta da una ragazza intraprendente
Mi chiamo Susanna. Non mi sono mai sposata ma, storicamente, mi è sempre piaciuto il cazzo e, negli anni, ho scopato con parecchi uomini. Tuttavia, esistono sempre le eccezioni ed è di questo che voglio parlarvi. Accadde in modo del tutto imprevisto. Mi trovavo al supermercato e stavo allungando la mano sullo scaffale frigorifero per afferrare, con una certa difficoltà, una confezione di yogurt quando, all'improvviso, il mio movimento fu anticipato da una ragazza che si offrì di porgermi gentilmente il prodotto. Da lì, la tipa attaccò bottone e ne nacque una conversazione. Disse di chiamarsi Erica. Una volta giunte alle casse, e pagata ognuna la propria spesa, la ragazza mi chiese se avessi l'auto. Risposi di no, ma che abitavo lì vicino. A quel punto, Erica esclamò: "Tranquilla, la roba che hai comprato è un po' pesante, ti dò un passaggio io!". Essendo stata una femmina a proporlo, ignara di ciò chesarebbe capitato in seguito, accettai abbastanza di buon grado. Se fosse stato un uomo, magari malintenzionato, avrei rifiutato di sicuro. Una volta giunte a destinazione, per ricambiare la cortesia, la invitai a casa a prendere qualcosa da bere. Sedute sul divano, in salotto, ci raccontammo un po' le rispettive vite. Notai che era stufa degli uomini, dai quali aveva ricevuto delusioni in più di una circostanza. D'altra parte, invece, io le narrai di come ci scopavo volentieri con loro per il puro piacere del sesso, senza cercare necessariamente relazioni sentimentali. Mi sentivo accaldata e dissi di voler fare la doccia. Mi aspettavo che lei dicesse di voler andarsene, invece affermò che mi avrebbe aspettata guardando la TV, così dopo avremmo potuto continuare a dialogare. Infondo mi era simpatica per cui risposi che andava bene così, che poteva restare. In tranquillità, mi avviai verso il bagno e chiusi la porta ma non a chiave. Mi spogliai ed entrai sotto la doccia. Mentre l'acqua calda scorreva, sentì una mano sulla spalla e una presenza alle mie spalle. Rabbrividì, poi udi' la sua voce che disse: "Bella signora, la doccia possiamo farla insieme, le pare?". Il sangue mi si gelo' nelle vene al pensiero di trovarmi lì con un'estranea che invadeva spudoratamente la mia privacy. Anche lei si era spogliata completamente. Mi tenne ferma con disinvoltura e decisione. Ero paralizzata dall'imbarazzo. Sempre da dietro, mi accarezzò il culo e poi la figa, prima di entrare dentro la patata con decisione con due dita che, poco dopo, divennero tre. Tenendomi ferma contro le mattonelle della doccia, incalzò il ritmo e mi scopo' di brutto con le dita. Detta così non sembra una situazione di sesso consenziente e, probabilmente, non lo fu ma vi assicuro che, seppur in preda al panico, la mia figa cominciò a colare a dismisura. Essere presa così, arbitrariamente, da quella maiala, in qualche modo mi mandò in estasi. Raggiunsi un orgasmo pauroso mentre lei, con l'altra mano, mi massaggiava il seno, sempre da dietro. Dopodiché, si dileguò. Fini' di fare la doccia e tornai in salotto. La trovai vestita, seduta, come se non fosse accaduto nulla. Ero rossa in volto per la vergogna. Si alzò in piedi ed esclamò: "Bhe, credo che ci siamo dette tutto, io andrei via". Mi senti' di essere stata trattata proprio come una puttana, sebbene mi fosse piaciuto. Le dissi: "Bhe, conosciamoci meglio, almeno, no?". Lei sorrise e rispose: "Perché no!". Mi prese la mano e mi condusse in camera da letto per continuare a giocare. Lì, una volta spogliate, strofinammo le passere e venimmo. Poi, lei, me la leccò subito dopo, fresca di orgasmo, procurandomi un delizioso ed intenso bis.
L'incesto a caro prezzo
Sono Aurora. Non mi sono mai ritenuta una santarellina. Ho sposato un uomo benestante più grande di me, Romolo, un imprenditore e gli ho messo spesso le corna. Ma fin qui sarei, forse, ancora parzialmente giustificabile, visto che lui non mi ha mai attratto particolarmente. Il fondo lo toccai quella volta in cui mio marito doveva partire per recarsi all'estero per motivi di lavoro. Mio figlio Fabio sembrava fin troppo euforico per l'assenza del padre e motivò l'atteggiamento affermando che così andava a guadagnare soldi. Ma, in realtà, il suo entusiasmo era dovuto a ben altro, ossia la possibilità di restare da solo con la sottoscritta. Cominciò tutto in modo innocente, con un selfie ma potevo cogliere la sua eccitazione. Mi faceva complimenti, sapeva come sciogliermi ed io, da brava troia, ci caddi. Mi rassicurava, diceva che nessuno lo avrebbe scoperto e così, pian piano, mi lasciai andare alla trasgressione. Ci baciammo, mi accarezzò il seno, mi diede una rapida leccata di figa. A quel punto, gli leccai la cappella e lui andò proprio in estasi. Iniziò a chiavarmi con foga sul letto in varie posizioni, sostanzialmente di fianco, a pecorina e poi a missionaria. Con quel cazzo duro e inarrestabile, arrivai all'orgasmo. Bastò che ponessi la lingua sulla cappella affinchè lui schizzasse a fiume nella mia bocca, irrorando di seme anche le tettone. Fu una gran porcata che però avrebbe potuto continuare e restare segreta. Purtroppo, combinazione volle che, un disguido all'aereoporto, impedisse a Romolo di prendere l'aereo e così tornò a casa poche ore dopo, rispetto a quando era uscito. Mi trovò riempita di sborra, col cazzo di Fabio in mano. L'uomo ebbe un vero e proprio shock. Gli avevo celato i tradimenti per anni e mi beccò in quello più vergognoso. A quel punto, stizzito, tolse tutti i privilegi a me e a Fabio, comprese le carte di credito e, seccato, ci sbattette fuori casa a calci nel culo. Io e Fabio dovemmo cercarci un lavoro alla svelta per sopravvivere. Quando ci saremo stabilizzati nella nuova casa, in fitto, magari potremo riprendere a scopare senza che nessuno ci disturbi più.
domenica 13 luglio 2025
Dal ballo alla camera da letto
Mi chiamo Virginia. Mi piacciono le ragazze ma le mie più care amiche non lo sapevano. Furono loro a presentarmi Viviana, una biondina troppo sexy. Quella sera si beveva a fiumi in spensieratezza. Nell'euforia, cominciai a ballare con Viviana mentre le mie amiche confabulavano sul divano. Avevo capito subito che io e la bionda avevamo gli stessi gusti sessuali. Dopo esserci scatenate in salotto, Viviana mi fece l'occhiolino e si avviò in camera da letto. Lasciai passare giusto una manciata di minuti e poi la seguì. Ci ritrovammo nude sul lettone, mezze sbronze, pronte a donarci reciproco piacere. La baciai, accarezzai la sua patata, poi lei leccò la mia e proseguì con audacia infilandomi due dita dentro. Impazzì dalla goduria. Ma fu solo l'inizio del reciproco scambio di attenzioni di dita decise e lingue irrefrenabili. Dopo aver raggiunto entrambe svariati orgasmi, presi l'iniziativa per il gran finale a base di passere strofinate dove io, standole sopra, la guidai all'amplesso tenendola saldamente per il polpaccio. Ci sbrodolammo tutte e due, paghe di quel sublime tempo trascorso insieme e ci congedammo con un caldo bacio. Proprio in quel frangente, giunsero le nostre amiche in camera, che ci cercavano, insospettite dalla lunga assenza di almeno un'oretta. All'inizio credettero che ci fossimo recate in bagno o a fumare, o tutte e due le cose, ma poi, col trascorrere dei minuti, mangiarono inevitabilmente la foglia. A quel punto, da etero, scettiche su altri modi di far l'amore, potettero solo constatare che io e Viviana avevamo appena finito di lesbicare.
sabato 12 luglio 2025
Il sogno proibito del figlio
Mi chiamo Mauro. Mi è sempre piaciuta mia madre Monica. E' una bella donna mora dal bel viso e bel corpo. L'unico suo punto debole è il seno che è appena accennato ma per me non è mai stato un problema. Tra di noi ci sono una ventina di anni di differenza. Con mio padre non andava d'accordo e, dopo alcuni anni di matrimonio turbolento, i due si separarono. Dato lo stretto legame di parentela, quelle nei suoi confronti rimasero a lungo solo fantasie. Ma, ad un certo punto, guidato dall'ossessione incontenibile, decisi di passare all'azione. Decisi di conquistarla come se si trattasse di qualsiasi altra donna o ragazza. Iniziai a martellarla di messaggi con cuoricini sul cellulare, mentre stava a lavoro. Eh si, perchè lei ricopriva questo incarico presso lo studio di un signore anziano di nome Carlo. Quell'uomo buffo e un pò viscido era totalmente inadeguato a stare accanto a mia madre. Quest'ultima, da brava troia, per tenerselo buono e garantirsi lo stipendio, gli riservava spogliarelli e seghe. Tanto a quel tipo bastava poco per arrivare. Un giorno, mi recai al suo ufficio e mostrai un atteggiamento indisponente, provocatorio. Insomma, mosso dalla gelosia, non risparmiai offese a quell'uomo che, giustamente, mi pregò di ritornare a toni più educati. Monica cercò di stemperare la situazione asserendo che io stessi solo scherzando. Alla fine, quel tizio si allontanò ed io, finalmente, restai da solo con mia madre. Monica mi redarguì per le parole usate nei confronti del direttore, poi chiese spiegazioni sui continui messaggi che le inviavo sul cellulare specificando che, certe attenzioni, dovevo riservarle alle ragazze. Le risposi di non aver in mente altre al di fuori di lei e mi si gonfiò il pacco. Monica se ne accorse e so bene che non è immune al fascino di un bel randello. Dopo averlo estratto dal pantalone, finì per chinarsi e prenderlo splendidamente in bocca. Il mio sogno proibito si stava realizzando e mia madre, assetata di fava come tante donne, lo prendeva tutto in bocca. Io ero già nudo, poi cominciai a spogliare lei, ad accarezzarla. Continuò a ciucciarlo, mentre allungai una mano sul suo clitoride. In men che non si dica, fui dentro di lei a candela. Glielo sparai tutto nella patata. Ho un palo notevole che sfonderebbe le verginelle ma lei, da donna navigata e allargata, accolse l'asta nella spacca larga. La montai a candela in entrambi i versi, sia col suo viso rivolto verso me, sia al contrario: un'impalata coi fiocchi destinata però a proseguire egregiamente. Non poteva certo mancare la trapanata a pecorina e poi di fianco sulla scrivania di lavoro con qualche pausa prima di riprendere la trombata a missionaria. Lei veniva in continuazione ed io, ad un tratto, mi sentì il cazzo esplodere. L'ultima sbocchinata furiosa, mi portò ad un orgasmo divino in cui le scaricai un torrente di sperma nella bocca. Lei lo bevve tutto, lo gustò da gran troia. Proprio in quel frangente, mentre stavo finendo beatamente di eiaculare, sopraggiunse il povero Carlo che, preso dai nervi, e schifato per aver assistito ad una scena incestuosa del genere, che mai si sarebbe lontanamente sognato di vedere, minacciò il licenziamento e si allontanò sbraitando. Bhè, per fortuna Monica ha messo da parte, negli anni, un certo gruzzolo che le può consentire di restare "in vacanza" per un bel pò di tempo. Meglio così! Dal momento che abbiamo rotto il ghiaccio, a casa posso pomparla in santa pace, quando mi pare e piace, in totale comodità, tra le lenzuola o in qualsiasi altro posto dell'abitazione.
venerdì 11 luglio 2025
Mio fratello scopò me e la mia amica
Sono Sara. Voglio raccontarvi questa storia rocambolesca. Dopo aver frequetato alcuni ragazzi, mi accorsi di aver maggior confidenza e dimestichezza con le donne. Conobbi Luisa, una coetanea, e ci mettemmo insieme. Si trattava di una relazione nascosta, dal momento che i miei non ammettono rapporti tra persone di sesso uguale. La storia restò nell'ombra finchè non se ne accorse mio fratello maggiore Filippo che ci beccò insieme in camera da letto. Il porcello, in pratica, mi ricattò. Disse che avrebbe spifferato tutto ai nostri genitori a meno che io e la mia amica non fossimo andate a letto con lui. Mi parve una richiesta assurda! Oltretutto lei era un'estranea, è vero, ma io sono la sorella! Ad ogni modo, la libidine trasgressiva del momento, accoppiata al ricatto, fecero capitolare me e la mia amica. E non posso dire che fu spiacevole. Oltre a leccare la minchia, lo prendemmo pure abbondantemente pure nella spacca, ad alternanza, un pò lei, un pò io. Nel frattempo, interagivamo pure tra donne con baci e leccatine varie. Il tutto fino all'eiaculazione del maschio che mis chizzò sui peli della patata. Luisa, dopo di ciò andò via. Poco dopo, rientrò mia madre e mangiò la foglia perchè sentì un forte odore di sborra. Si rese conto che avevamo fatto sesso. Purtroppo, nel tentativo di negare, dissi che non avrei mai preso il cazzo perchè sono lesbica e mi buttai la croce addosso da sola come una cretina. Mio fratello fece anche peggio, affermando di avermi "coperta" in cambio di una scopata. Mia madre venne così a sapere tutta la verità e si incazzò. Ma, per fortuna, la seppe solo lei perchè mio padre era impegnato a parcheggiare l'auto. Bhè, spero proprio che non succedano altri casini e, soprattutto, che mio padre non venga mai a scoprirli perchè so bene che che caccerebbe di casa a calci in culo, senza troppi convenevoli, sia me che mio fratello!
Dolcemente ingannata dall'amica focosa
Mi chiamo Ada. Sono una brunetta bisex con netta preferenza verso le donne. Ma questo la mia cara amica Maria non lo sapeva. Mi chiedeva aiuto per registrare un account su un sito di incontri. Le dissi che creare un set di foto sexy adeguate era indispensabile per riscuotere successo e così ne facemmo alcune insieme. Arrivammo a togliere entrambe il reggiseno e a stare a mutandine mezze calate. Dopodichè, quando stavamo per rivestirci, ne approfittai per leccarle i capezzoli. Maria non se l'aspettava proprio, mostrò una strana espressione di meraviglia ma io non mollai e passai a leccarle la patata. La dolce Maria arrivò all'orgasmo ed io assaporai il suo nettare intimo. Fu una grande soddisfazione ma la mia topa restava clamorosamente insoddisfatta, per cui le chiesi di ricambiare. Si muoveva goffamente, non essendo il suo genere, ma arrivò a mettere su una leccatina niente male che servì a portarmi egregiamente all'amplesso.
Effetto sorpresa
Mi chiamo Nadine. Diciamo subito che mio padre Alessio è un gran figo. Ha sempre ricevuto avances dalle donne ma anche dagli uomini, perfino dai miei amici. Per questo motivo, alla fine, mia madre Sonia, stanca dei continui tradimenti, scelse la via risolutiva del divorzio. Quel periodo frequentavo un ragazzo di nome Paolo. Una sera dormì a casa mia. La mattina seguente, confidando sul fatto che mio padre si recasse al lavoro, decisi di fare una sorpresa a Paolo mostrandomi nuda. Aspettai sperando che mio padre se ne andasse ed ero sicura che lo avesse fatto. Tuttavia, quando mi presentai in cucina, vidi una scena inaspettata. Mio padre stava ingroppando il ragazzo comodamente a pecorina, prima di passare alla posizione del missionario e schizzargli nel culo. Contemporaneamente, il cazzo di Paolo eiaculò all'impazzata. L'odore intenso di sborra fresca pervase tutta la cucina. In quel contesto trasgressivo, invece di urlare, preferì ricorrere all'ironia alludendo alla colazione a base di cappuccini fatti in casa e robe simili. Bhè, quel giorno volevo sorprendere il mio ragazzo ma, ahimè, la sorpresa la fece lui a me!
Papà inculato da un mio amico
Salve. Mi chiamo Manuela. Avrei dovuto capire subito l'andazzo della situazione dal momento che tutti i ragazzi ci provavano con la sottoscritta, tranne il mio ambiguo amico, di nome Corrado. Il suo interesse per mio padre andava ben oltre la pura curiosità, anche se, all'inizio, non ci detti troppo peso. Arrivò ad affermare che il mio genitore, Wilfred assomiglia ad un famoso attore del passato di origine russa, Yul Brinner. Un giorno, all'improvviso, alla casa di campagna, li beccai entrambi nudi che si scambiavano effusioni. In poche parole, preliminari in vista di una scopata. Wilfred succhiò il pisello del ragazzo, prima di farselo mettere nel culo a candela. Non credevo ai miei occhi. Non conoscevo il lato segreto di mio padre, a parte lo stupore per quello di Corrado. Dopo la trombata, mio padre continuò ad agire di bocca, ma anche il ragazzo ci sapeva fare e, all'occorrenza, spompinava di gusto. Wilfred venne per primo. Papà dovette impegnarsi per far schizzare il giovanotto ma, alla fine, ci riuscì egregiamente a ricevere la sborra calda nella bocca. Non sapevo proprio come raccontare l'accaduto a mia madre Sara. Quando cominciai a parlargliene, pensò subito che papà avesse un'amante donna, non certo che si facesse sbattere da un giovincello! Sara, in quel momento, realizzò di aver vissuto per anni un matrimonio finto dove il marito preferiva il carciofo alla patata. Di sicuro non fu la prima esperienza tra maschi per mio padre, quella vissuta con Corrado. Molto probabilmente, negli anni, i suoi colleghi di lavoro se lo sono ripassato di sicuro e chissà quanti ragazzi.
giovedì 10 luglio 2025
L'amico ritrovato
Sono George. Durante una vacanza, conobbi un tipo aiutante di nome Arnold e ci finì a letto. Pensavo che si fosse trattato di un'esperienza isolata ma, in seguito, proprio grazie a lui, scoprì di preferire gli uomini alle donne. Quel giorno ero in compagnia di Magda, una ragazza e la stavo scopando in cucina. Naturalmente, arrivai in tempi premi, non sono uno stallone. All'improvviso, inaspettatamente, comparve Arnold. Non ho idea di come avesse fatto a trovarmi dato che non conosceva l'indirizzo. Ad ogni modo, me lo ritrovai davanti e mi abbracciò calorosamente ponendo perfino una mano sul mio sedere. Magda, all'inizio, non si rese conto di nulla, credeva che quel tipo fosse un mio vecchio amico. Arnold mi provocò e, in men che non si dica, mi ritrovai a ciucciargli il pisello sul divano. Magda ci vide e si allontanò. In quel momento non me en resi conto ma, in seguito, me lo confermò con un inequivocabile messaggio sul cellulare che diceva: "Buona fortuna ricchioncello". Ad ogni buon conto, Arnold mi leccò il culo, dopodichè ci piazzò dentro il cazzo a pecorina, poi a candela. Con il corpo e con la mente, tornai all'esperienza precedente, di qualche tempo prima. Continuai a farmi sbattere, perfino a missionaria. Godevo troppo con la sua fava nel culo, al punto che venni. Lui mi schizzò abbondantemente in bocca poco dopo, rendendomi la sua troia.
Party per signore
Mi chiamo Camilla. Si, sono proprio io, quella al centro con le lenti. Dopo il lavoro, spesso, insieme alle mia adorabili colleghe, Amanda e Simona, beviamo drink alcolici e poi ci rilassiamo tra donne. Tuttavia, loro sono un pò più amanti dell fava, rispetto a me. Simona ci fece una sorpresa, una sera decise di pagare un giovane gigolò per scoparcelo in tre. Sul principio, quest'idea non mi andava molto ma, come si suol dire, l'appetito vien mangiando. Ovviamente, non potevamo scoparci tutte e tre contemporaneamente con il ragazzo, per cui, quando una era impegnata, le altre due lesbicavano, in buona sostanza. Dopo i pompini di rito, fu chiavata Simona, poi Amanda ed infine io. Il tipo si accanì particolarmente con la sottoscritta, dato che violare una saffica lo mandava in visibilio. Ad ogni modo, Il giovanotto ci regalò una ricca dose di sborra in bocca, oltre ad una piacevolissima serata all'insegna della trasgressione.
Il triangolo della salvezza
Sono la segretaria di un'Azienda, mi chiamo Felicia. Le titolari sono due socie, Germana e Alessia. Non sapevo che intrattenessero una relazione tra loro, anche se lo avevo intuito. Germana mi aveva pregato di effettuare un'importante telefonata di lavoro ma io me ne ero dimenticata. Quando cercai di rimediare era ormai troppo tardi e l'affare andò, inevitabilmente, apannaggio della concorrenza. Germana avrebbe preferito licenziarmi e, probabilmente, lo meritavo ma Alessia si schierò dalla mia parte nel senso che mi offrì una via d'uscita: il sesso per restare. A parte la visione di qualche video porno, non è che avessi tutta questa esperienza con le donne ma ne andava del mio futuro e poi loro sono davvero bellissime. Ebbi la mia occasione per restare in Azienda e non me la lasciai scappare. Quel giorno, in Ufficio, finì a triangolo con reiterati orgasmi per le partecipanti. E salvai il posto con soddisfazione mia e delle datrici di lavoro.
sabato 5 luglio 2025
Alla ricerca della compagnia giusta
Mi chiamo Dana. Cominciai a trasgredire nel momento in cui scoprì che il ragazzo che frequentavo, David, mi metteva le corna. In realtà, sapevo che scopava con una vicina ma non conoscevo l'identità della persona. David mi lasciò con una telefonata. In quel momento era presente la mia amica Amanda. Fu lei a consolarmi e fu così dolce e premurosa da coinvolgermi in una eccitante lesbicata in cui ci leccammo le tette, la figa, e strofinammo pure. Mi sentivo confortata perchè, se da un lato avevo perso il fidanzato, dall'altro avevo guadagnato le attenzioni di un'amica speciale, almeno così credevo che fosse. Purtroppo, mi sbagliavo. Amanda, giorni dopo, mi mise di fronte alla cruda verità: era lei la vicina con cui scopava David. La troia voleva tenere due piedi in una staffa, tenere David e continuare con la sottoscritta. Risposi di no, di non essere il suo coperchio del water e ci congedammo con una certa freddezza. A quel punto, però, mi si era innescato il pallino lesbico e così chiesi a mia cugina Teresa se conoscesse qualche tipa da frequentare, qualcuna che riservasse attenzioni solo a me e non pure agli uomini. Mia cugina mi indicò due biondine e mi mstrò i siti lesbo pornografici che guardavano. Teresa non disse di aver avuto rapporti con le due ma si limitò a spiegare di visionare video di tanto in tanto. Conobbi le ragazze, Barbara e Cristina, mi mostrarono lo stesso sito. Io, un pò imbarazzata, finsi di non conoscerlo. Dopodichè, le troiette, senza troppi convenevoli, mi leccarono la fica in due portandomi rapidamente ad un orgasmo pauroso. Mentre venivo, dissero che si erano fatte pure mia cugina, qualche tempo prima. Stizziata per la bugia, corsi da Teresa e la spinsi a dire la verità. Rispose che, per problemi col ragazzo, aveva deciso di esplorare nuovi lidi ma che con me si era trattenuta per via del legame di parentela. A quel punto, però, limonammo e le feci una grandissima leccata di fica che lei apprezzò molto fino a venire. Dopodichè, strofinammo beatamente le passere fino all'amplesso. Sul più bello, mia zia Dora aprì la porta e rimase scandalizzata. Disse a me che non venire più a casa loro e rimproverò la figlia. Entrambe rispondemmo a tono, in ogni caso. Dora è una bigotta ma sono sicura che, prima o poi si calmerà. Vi confesso che una ripassata pure a lei gliela darei volentieri. Non sarà sexy come la figlia ma non è affatto male.
Vacanze bollenti con l'amica
Indecenti attenzioni con la collega d'ufficio
Mi chiamo Sara. Per diverso tempo, io e la mia collega d'ufficio, Giovanna, intrattenemmo un rapporto puramente professionale come segretarie del Dr. Jonas. Ma, a volte, le sensazioni tra le persone possono cambiare. Quella mattina mi racai in ufficio dopo il solito rischioso prelievo in banca ordinato dal Capo. Giovanna mi apparve subito diversa, notò la mia scollatura. Mi chiese aiuto nel completare una pratica ma, mentre ci accingevamo a interagire con il computer, ottenendo, prealtro, scarsi risultati, lei mi fece capire di voler fare una follia. Mi tolse la giacca e, in meno che non si dica, mi ritrovai palpata al seno da dietro. Non pensavo che Giovanna fosse capace di arrivare a tanto ma quella situazione mi intrigava parecchio. Accarezzai le sue tette da sopra al reggiseno. Finimmo per palparcele a vicenda con reciproci apprezzamenti. Ormai eravamo mezze spogliate. Mi infilò due dita nella figa da dietro elogiandomi per aver indossato le autoreggenti con la riga dietro. Ricambiai leccandole la patata fino all'orgasmo. In una sorta di 69 ci dispensammo altro piacere: lei leccava e io fistavo. Poi, Giovanna afferrò un dildo dalla borsa e mi stuzzicò con quello sul clitoride, mentre leccava i capezzoli. Successivamente, mi sparò il dildo nella topa mentre leccava il clitoride. Raggiunsi un orgasmo profondissimo e urlai come una matta. A quel punto arrivò il Capo, seccato, che si interrogava sul fatto di dover pagare due dipendenti che, invece di lavorare, invece di occuparsi delle pratiche, si mettono a fare altro. Ma noi le pratiche le completammo eccome quel giorno, è solo che il nostro direttore pensa solo agli affari e non sembra nemmeno troppo interessato alla bellezza del mondo femminile, a dirla tutta...
venerdì 4 luglio 2025
Casini Interfamiliari
Mi chiamo Nadine. Fred, il mio ragazzo, mi poneva molte domande sulla mia famiglia, in particolare su mio padre. Pensavo che si trattasse di pura e semplice curiosità ma il tipo aveva uno scopo preciso che scoprì tempo dopo. I miei erano in fase di separazione, con mia madre Teresa che teneva l'amante, Giorgio. Con mio grandissimo stupore, rientrando a casa, beccai Fred mentre leccava il sedere di mio padre. Naturalmente, fu solo l'inizio di un rapporto gay che portò il mio fidanzato ad inculare l'uomo maturo. Dopo avergli schizzato tra le chiappe, se lo baciò pure. Non so neppure io se ciò che vidi mi piacque o mi faceva schifo, di sicuro i due sembravano decisamente coinvolti. Ero però adirata, in quanto trascurata. Pensai di dovermi vestire più sexy, così cambiai look e andai a trovare mia madre per raccontarle l'accaduto ma lì la trovai insieme all'amante, un bell'uomo un pò rozzo. In astinenza di cazzo, rivolsi delle avances a Giorgio e lui finì per cedere con lo sgomento della mia genitrice. Gli succhiai il cazzo e mi lasciai chiavare e sborrare in bocca e sul seno. Mia madre, a quel punto, era disperata ed andò a lamentarsi con Fred che, per pronta risposta, pensò bene di consolarla scopandosela. Insomma, la mia famiglia è un vero casino!
Madre fottuta nei due buchi dal figlio
Mia madre Angela non è mai stata una santa. Già durante il matrimonio, cornificava mio padre ripetutatmente con qualunque uomo le capitasse a tiro. Gli amici e i colleghi di lavoro di mio padre se li ripassò tutti. Dopo la separazione, che lui chiese, stufo dei tradimenti, Angela si diede da fare con gli artigiani e operai che venivano a casa. Io la spiavo sempre, ricordo bene, tra le tante situazioni, quella volta in cui la vidi impalata da due giovani idraulici in doppia penetrazione. Angela è una pessima moglie ma è davvero una gran fica. Sognavo di avere un'occasione con lei, pur essendo il figlio, e quel giorno arrivò. Man mano che crescevo, diventavo sempre più un bel ragazzo prestante e questo lo noterebbe qualsiasi donna. A un certo punto, entrai in camera sua mentre stava provando la lingerie, e la palpai sul reggiseno. Ad una ninfomane del genere basta poco per sciogliersi, notò subito il mio cazzo duro nei pantaloni. Partì alla grande di pompino e di sega spagnola. Poi, ci ritrovammo divinamente a 69 sul lettone. Fu solo il preludio, l'antipasto ad una scopata memorabile nella quale provai tutte le posizioni immaginabili e glielo misi pure nel culo, oltre che nella figa. Intanto le raccontavo di averla spiata. Lei ammise di essere una zoccola ma di aver superato ogni limite con l'incesto. Le schizzai copiosamente nel buco del culo, dopo averla trapanata a lungo. Le dissi che doveva piantarla di andare a letto con chiunque, che ci avrei pensato io a lei. Bhè, sul momento sembrava convinta ma dubito che un'infedele cronica come lei possa rigare dritto...
giovedì 3 luglio 2025
Contagiosità saffica
Mi chiamo Karen. E pensare che ero una etero convinta. La mia amica bionda Simona adorava guardare video porno lesbo mentre si masturbava col vibratore. Era così sfacciata che lo fece perfino davanti a me, completamente nuda! Inizialmente ero furiosa, pensavo che fosse una malata e una maleducata. Ma qualcosa mi turbò notevolmente. Vedevo che godeva parecchio ad osservare le donnine impegnate in giochi erotici di ogni genere. Ne nacque una discussione, Simona voleva che io guardassi quelle cose insieme a lei, che non c'era nulla di male. Le detti della ninfomane e altre mille cose. Ma lei trovò il modo di fare pace e mi baciò con passione. Mi leccò il seno, la figa. I miei pregiudizi sulle interazioni intime tra donne andarono a farsi benedire, ero coinvolta, ormai. Arrivai con la sua leccata. Gasata, strofinai la passera contro la sua fino a vederla venire. Poi guidò lei, si mise sopra e diede il ritmo, facendomi arrivare profondamente all'amplesso. Simona fu la mia maestra, indubbiamente. Ma anche io svezzai qualcuno, anche io fui la maestra di un'altra persona, una bella immobiliarista di nome Jessica, che credeva di convincermi a vendere casa. In realtà, l'avevo contattata solo perchè mi piaceva. Fortemente etero, e per giunta fidanzata, rappresentava una notevole sfida. Cominciai a parlarle di rapporti tra donne, della mia amica ma lei voleva solo andar via. Le strappai quasi gli indumenti per trattenerla. Era totalmente scettica su certe cose, sulle intese intime tra donne, ma quando le palpai e leccai il seno, cominciò a sciogliersi notevolmente al punto da ricambiare. Sembrava particolarmente attratta dalle mie tette. Le leccai splendidamente la fica, lei fece lo stesso con me. Non contenta, le piazzai con foga la lingua nel buco del culo, il che la mandò in estasi, naturalmente. La strusciata finale di passere, fece sbrodolare le nostre fiche a mille, in preda all'orgasmo intenso. Giocai con Jessica tutto il giorno e lei dovette mentire al ragazzo raccontandogli sicuramente di aver trovato una cliente stronza che prima dice di voler vendere e poi si tira indietro. So di aver messo in crisi lei e il suo rapporto con il moroso ma, se si rifarà viva, sarò disposta a ripassarmela di nuovo!
Convertita dalle amiche troie
Mi chiamo Maria. Quando il ragazzo mi mollò, cambiai sponda ma lo feci solo grazie alle mie amiche, Helga la bionda e Luciana. Non sapevo che loro intrattenessero già una relazione saffica. Mi invitarono a bere con loro. Ne avevo bisogno per dimenticare l'accaduto. Durante quel drink, mi fecero capire che volevano qualcos'altro da me, non solo scambiare quattro chiacchere tra amiche. Si baciarono per provocarmi. Non mi diede fastidio ma restai destabilizzata. Da lì fu tutto un turbinio di emozioni, mi leccarono il seno e cominciai a sciogliermi. Pur non avendo esperienza, mi mossi abbastanza bene ed assaporai la patata per la prima volta. Loro mi fecero godere tanto, sia quando mi sero entrambe le lingue nella mia topa, una sul buco e l'altra sul clitoride, e poi anche nel momento in cui Luciana mi fistava con due dita e Helga leccava. Sbrodolai come una porca, lo ammetto. Io però me la cavai egregiamente, ricambiai le loro attenzioni con lingua e dita. Io fui la prima a raggiungere l'orgasmo pieno. Luciana ci arrivò mentre Helga la leccava da sotto. Alla fine, subentrarono pure i giocattoli. Alla bionda piazzai un dildo dentro e pure due dita, fu con quelle che finalmente esplose. Quel pomeriggio facemmo davvero le migliori porcate e fu così che venni iniziata al lesbo da quelle due troie delle mie inseparabili amiche.
Cuginetti ambigui
Mi chiamo Chiara. Avevo capito che ci fosse un feeling particolare tra due miei conoscenti biondini ma loro insistevano nell'affermare di volermi scopare. In realtà, volevano solo un'amica complice per lasciarsi andare. Un pò li frenava il legame di parentela, dato che erano cugini. Li assecondai e segai e ciucciai i loro cazzi. Poi, ad un certo punto, strofinai le cappelle tra loro mandandoli in estasi. Uno mi sborrò in bocca mentre l'altro se lo menava. A quel punto mi rivestì e mi allontanai in modo che restassero da soli sul letto a "sperimentare" nuove emozioni. Quando tornai, una mezzoretta dopo, mi ringraziarono per aver sostenuto le loro voglie libidinose.
Le amiche calde dell'Università
Vi sono mai capitate due donne insieme? Mi chiamo Marc. Sono passati diversi anni dall'episodio che sto per raccontarvi, ora sono un uomo sposato con due figli. Sono un pò imbranato con le donne, specie nelle prime fasi di approccio, pur disponendo di una notevole "dotazione" personale. In quel periodo, frequentavo l'Università. Conobbi due ragazze, Angela e Marina, molto carine ma apparentemente serie. Prendemmo l'abitudine di preparare gli esami insieme. Venivano a casa mia quasi tutti i giorni, tanto che mia madre, scherzando diceva: "Beato tra le donne!" e io rispondevo che studiavamo soltanto. Per oltre un mese, non una battuta, non un'allusione sessuale da parte loro. Poi, un bel giorno, in cui mia madre non c'era, Angela si espresse in modo chiaro, diretto e decisamente volgare, asserendo se desiderassi chiavare. L'altra le dava manforte. Erano belle, ma mi sembrava così assurdo osservarle in quella veste da sgualdrine navigate. Bhè, ovviamente mi si indurì il cazzo, cazzo che Angela cominciò a lavorare di bocca, prima che subentrasse l'amica a darle una mano. Due lingue insieme mi diedero davvero i brividi di piacere. Sapevano come imboccare e far scorrere la lingua lungo l'asta ormai durissima. A quanto pare, se la intendevano pure tra di loro... Cominciai a fottere Angela, che intanto leccava la fica di Marina. Continuai a scopare Angela, stava a cavalcioni sopra di me. Poi, si diedero il cambio e mi ritrovai a infilarlo nella patata di Marina. Erano una meglio dell'altra, due sventole sexy e calde. Estasiato, sborrai sulla fica di Marina e Angela andò a leccare il seme da lì, per poi passarlo con un bacio complice a Marina che reclamava un assaggio doveroso di sperma. A distanza di anni, ricordo ancora con piacere estremo questa vicenda come fosse ieri e non ho mai avuto il coraggio di confessarlo a mia moglie.
mercoledì 2 luglio 2025
Donna sposata scopa col datore di lavoro
La donna sexy del vicino
Mi chiamo Ricky. Sono uno studente di economia. Conobbi un vicino imprenditore, dialogando si offrì di prestarmi dei suoi appunti che mi avrebbero aiutato negli studi. In realtà, mi colpì molto la sia compagna, Leila, una brunetta da urlo con tettone notevoli. Il giorno che dovevo andare a casa sua a restituire gli appunti, decisi di non bussare alla porta e di creare, piuttosto, un effetto sorpresa nei confronti della ragazza (avevo notato che, di solito, nascondeva un paio di chiavi nella pianta adiacente la porta di ingresso e ne approfittai). La fortuna volle che la ragazza stava nuda nella vasca da bagno. A quel punto cominciai a segarmela di brutto. Lei, però, se ne accorse e pose, ovviamente, mille domande su chi fossi e come mi trovassi lì, etc... Però capì che, da brava troia amante dei bei cazzi, si sarebbe lasciata andare. Oltretutto, lui, dedito agli affari, la trascurava parecchio. Leila mi spompinò, dopodichè me la chiavai alla grande in tutte le posizioni: a pecora, a candela, di fianco, a cavalcioni, la feci trottare perbene, insomma. E, alla fine, le schizzai sulle tettone. Sapevo che non avrebbe detto nulla al compagno. Da quel momento, con la sua complicità, me la scopai tutti i pomeriggi per mesi e mesi e, ovviamente, non mi serviva nemmeno la chiave. Bussavo alla porta e lei, sorridente, era pronta ad accogliere me e il mio cazzo.
L'ho leccata a mia madre
Sono Johnny. Dopo la separazione da mio padre, mia madre Angela cercò di voltare pagina. Essendo poco pratica di tecnologia, mi chiese aiuto ed io la registrai su un sito di incontri. Le spiegai che, per riscuotere l'attenzione, avrebbe dovuto inserire delle foto piccanti. Angela si fidò di me e si spogliò parzialmente in modo che la potessi fotografare. Puoi, guardando insieme gli scatti, mi chiese cosa ne pensassi e io le risposi che era una grandissima gnocca. La sommersi di complimenti e lei si sciolse. Ci fu un contatto tra le labbra, un bacio accennato, dopodichè le proposi di farsela leccare, giusto per allentare la tensione. Sorprendentemente, lei non si oppose troppo. Una parola tira l'altra e mi ritrovai sotto di lei, nuda, a leccargliela focosamente. Non avrei mollato la presa per nessun motivo al mondo e, a tratti, ispezionai pure il culo. Lei godeva come una pazza ed arrivò all'orgasmo più di una volta. Assapporai perbene i suoi liquidi intimi. Dopo sei o sette venute di seguito, era priva di forze e crollò esausta. Mi pento di averla iscritta al sito di incontri ma posso sempre cancellarla perchè una così me la scoperei io molto volentieri io, nonostante sia mia madre, invece di concederla in pasto agli estranei!
martedì 1 luglio 2025
Femminilizzato dal miglior amico
Mi chiamo Giacomo. A volte le persone non si conoscono mai fino in fondo. Non pensavo che il mio miglior amico, Fabio, volesse coinvolgermi in qualcosa di davvero trasgressivo. Diceva sempre che bisogna esplorare la propria sessualità a fondo. Un giorno mi propose di guardare insieme contenuti per adulti. Osservando foto e video di belle ragazze, cominciai ad intrigarmi. D'improvviso, lui allungò una mano tra le mie gambe, accarezzandomi il pene da sopra al pantalone. Lo trovai strano ma, nell'eccitazione, lo lasciai fare. Lui continuò finché bagnai il calzone arrivando. Dopo quella intimità passò del tempo senza che parlassimo di ciò che era accaduto. Poi, un mesetto dopo, lui mi ripropose di guardare i contenuti hot. Tentato dall'idea, accettai. Visionammo insieme il materiale ma lui, inizialmente, non mi toccò. Poi, verso la fine, cambiò soggetto mostrandomi video di uomini con altri uomini. Provai un forte imbarazzo. A quel punto, lui allungò la mano tra le mie gambe e mi sussurrò all'orecchio: "Vedi se ti piace anche così". Non avevo mai visto certe scene tutte al maschile: l'imbarazzo tendeva a smorzare l'erezione. Lui disse: "Forse hai bisogno di più stimoli", tirò l'uccello fuori dal jeans e me lo sego' a contatto diretto, mano sul pene, dopodiché si chinò e mi leccò la punta del cazzo, prima di succhiarlo. Mi sembrò tutto assurdo, comprese le scene gay che passavano sullo schermo davanti ai miei occhi. Provai schifo e piacere insieme e finì per schizzargli copiosamente in bocca. Lui mi disse: "Hai visto? Non è stato male, vero?". Io replicai d'istinto: "Non pensavo che tu fossi gay!". Lui rispose: "Mi sa che lo sei anche tu, dobbiamo solo scoprirlo meglio". Avevo la necessità di confidarmi e ne parlai a mia madre Giulia ma non ebbi il coraggio di raccontare tutto, anche se lei intuì qualcosa di strano nel rapporto di amicizia tra me e Fabio. In seguito, Fabio fece una richiesta particolare, voleva che mi vestissi da donna. Sul principio mi parve una pretesa assurda ma non volevo deluderlo. Feci del mio meglio e, a giudicare dai suoi commenti, credo che riscossi successo. Mi truccai, misi la parrucca, le autoreggenti bianche e i tacchi. Mi chiese di spompinarlo ed io glielo presi in bocca. Eccitato, mi leccò il culo e ci mise le dita dentro, prima di scoparmi a missionaria e poi a pecora. Mi voleva donna e io lo fui per lui. Non sapevo se stavo sbagliando oppure no ma finì per godere parecchio. Fabio era così eccitato che non durò molto, mi schizzò addirittura sulle scarpe. In realtà, credevo fossimo soli ma mia madre vide tutto. Giulia riteneva eccessiva quella situazione e pensò di andare a parlare con Rosa, la madre di Fabio. Ero sicuro che avessero litigato ma, quando tornò a casa, aveva il viso disteso. Mi raccontò di aver lesbicato pesantemente con Rosa, anche grazie a un meraviglioso vibratore clitorideo, e che le era piaciuto. Tirai un sospiro di sollievo: Fabio avrebbe ancora potuto incularmi a piacimento per chissà quanto tempo.
La maestra di piano
Mi chiamo Elly. I miei genitori avevano la fissa della musica e volevano che io imparassi a suonare il piano. Per questo motivo, pagarono un'insegnante del Conservatorio. In realtà, non solo ero negata ma non mi andava proprio per nulla diventare brava in questo campo. Madame Elena West, una donna matura, provò ad istruirmi ma mi ponevo in modo svogliato, disinteressato. Le lezioni erano di una noia mortale finchè, a un certo punto, mi balenò l'idea di provarci con quella donna. Mi intrigava il fatto che fosse una signora vissuta che magari da giovane aveva preso chissà quanti cazzi e semmai ce l'aveva già ben allargata per la mia idea di penetrarla con tutta la mano. Non fu difficile coinvolgerla con un bollente lingua a lingua che divenne sempre più focoso. I ditalini reciproci furono il preludio alle leccate di fica. Cominciai io ad assaggiarla, poi lasciai a lei l'iniziativa di leccarmela. La troiona ci mise dentro pure due dita favorendo il mio primo magico orgasmo. Io non fui così tenere, infilai tutta la mano dentro la sua vagina mentre la tenevo impegnata con una grande limonata. La sua sorca sbrodolava a fiume ed era inevitabile che arrivasse di brutto. Non paga, la invitai a strofinarcele e lì arrivammo entrambe. Ma la ciliegina sulla torta fu quando la misi a pecorina e le leccai il culo mentre le sfondavo la passera da dietro. Le urla di piacere della maestra coincisero col suo terzo orgasmo. Non ho mai imparato a suonare il piano ma la topa della maestra la sfondai perbene per le restanti lezioni.
lunedì 30 giugno 2025
Il risveglio della mogliettina tranquilla
Mi chiamo Alma, ero una moglie tranquilla. Con mio marito Gustavo, specie ultimamente, non c'era più tanta complicità. Inoltre, fino a quel momento, non avevo mai mostrato il mio lato hot da pantera, tra le lenzuola. Il colmo della vergogna lo raggiunsi quando lui si presentò a casa con una stangona bionda, Dora, e la scopò davanti a me senza alcuna esitazione. Paradossalmente, fu proprio Dora ad innescare la mia reazione. Diceva che dovevo svegliarmi, darmi da fare, non subire solo le corna passivamente. Lei, a letto, era una tigre, una pompinara mai vista, succhiava cazzo, palle, con notevole disinvoltura, e se lo faceva pure mettere nel culo alla grande, pratica che io, fino a quel punto, avevo sempre rifiutato. Quando lui le schizzò in bocca e sulle tettone e si svuotò completamente, capì che aveva raggiunto un notevole appagamento, quello che io non sapevo offrirgli. Lì arrivai al massimo grado di umiliazione, con un tradimento a viso aperto. Capì che dovevo scuotermi, abbandonare l'abito della signora tranquilla e diventare maialina. Così, cominciai lentamente a bazzicare internet e trovai una coppia di ragazzi. Quando li incontrai, mi resi conto che erano più portati per gli uomini che per le donne e così li incitai ad un pompino omo tra di loro. Fu divertente ed intrigante. Cominciai ad aprirmi alla trasgressione, anche se non ero stata ancora la protagonista. Con la coppia di ragazzi successiva andò meglio. Anche loro non mi sembravano dei maschi totalmente alfa ma di sicuro apprezzarono il mio corpo. Li segai, li spompinai e mi lasciai chiavare perbene in fica e pure nel culo, violando i tabù che mi frenavano. LA doppia penetrazione finale fu estasiante e ricevetti in bocca e sulle tette un autentico mare di sborra. Mi sentivo notevolmente appagata e pronta a raccontare a mio marito di aver ricambiato le corna a dovere. Ma sapevo che non mi avrebbe creduta facilmente, e così convinsi quei due a raccontarglielo. Forse non sarebbero mai venuti a casa ma riuscì a persuaderli menzionando la cavalla bionda che si sbatteva mio marito. Ingolositi dalla possibilità di conoscerla, vennero a parlare con mio marito. Inizialmente, tra i tre, ci fu un litigio, volarono parolacce. Mi allontanai ed osservai dietro la porta socchiusa. Ad un certo punto, con mio stupore, i soggetti smisero di litigare e ben presto, le loro ire, si trasformarono in appetito sessuale che sfociò in un trasgressivo trenino dove si inculavano clamorosamente a vicenda fino a schizzarsi nei buchi. Quando sopraggiunse Dora, stentò a credere a ciò che vide e mi chiese spiegazioni. Le riposi di aver semplicemente seguito i suoi consigli e di essermi data da fare...
L'idraulico risolve le perdite della signora
La designer del blog della milf
martedì 24 giugno 2025
Attrazione incestuosa tra padre e figlia
venerdì 20 giugno 2025
Mio figlio scopato in vasca dall'amico
Mi chiamo Juliet. Credevo che a mio figlio Corrado piacessero le ragazze. Non mi aveva mai dato modo di ritenere il contrario. Quando rimase da solo a casa col suo amico Claudio, pensavo che avrebbero trascorso il tempo a giocare ai videogiochi e, forse, a studiare un pò. Invece, i due porcellini, si scelsero la zona del bagno come "dimora amorosa", diciamo così. Rientrai a casa a loro insaputa e li trovai a fottere nella vasca da bagno, poi uscirono e proseguirono fuori. Claudio glielo mise pesantemente in culo a mio figlio ed entrambi godevano come maialini. Ad un certo punto, Corrado venne e l'amico gli schizzò nel buco del sedere. Non si accorsero che io fossi rimasta gran parte del tempo a spiare. Turbata, mi diressi verso la cucina a bere il mio cappuccino. Bhè, Corrado la colazione l'aveva già fatta, ricevendo la crema espressa direttamente tra le chiappe.
Scopando col ragazzo di mia figlia
Mi chiamo Brenda, Mi sento un pò in colpa per approfittato di una certa situazione ma nemmeno più di tanto. Mia figlia Susy è carina ma non ama vestirsi sexy e provocare. Di conseguenza, il ragazzo che frequentava, di nome Simone, era tiepido nei suoi confronti ma caldo nei miei. Simone mi riempiva di complimenti e, un giorno, passò all'azione. Approfittò del fatto che mia figlia si fosse allontanata per saltarmi addosso e succhiarmi il seno. In un attimo, mi stava già leccando la patata da dietro. Eccitata lo sbocchinai, poi mi misi sopra di lui a cavalcioni per trombare. Mi dette gli ultimi colpi a missionaria, prima di schizzarmi in bocca. Proprio in quel frangente, comparve Susy che restò sconvolta da ciò che vide. Ormai indietro non si poteva più tornare. Gli svuotai perbene l'uccello con le tettone e lui si rilassò completamente. E Susy? Se ne farà una ragione.