Mi chiamo Eddie. Questa vicenda risale ai tempi del liceo. In quel periodo frequentavo delle ragazze ma con poca soddisfazione personale. Nessuna mi dimostrava reale affetto: desideravano soltanto una scopata passeggera senza impegno e niente più. Inoltre, seppur giovanissime, forti di numerose esperienze, erano già abbondantemente sfondate e spanate sia nella figa che nel culo. Dopo aver interagito con alcune, cominciai un tantino a stufarmi di tale andazzo e così preferì restare un pò per conto mio per ritrovare una certa serenità. In tale frangente, legai molto con Marco, un compagno di classe moretto molto carino che destò la mia attenzione. Fu così che mi accorsi di provare interesse per i maschietti. D'altro canto, Marco, alimentò le mie fantasie dato che non palesava troppo interesse per le femmine. Cominciammo così a studiare insieme: a volte veniva a casa mia, altre mi recavo io da lui. Mi trovavo a mio agio e mi piaceva un sacco. Tuttavia cercavo il momento adatto per provarci. L'occasione favorevole arrivò verso la fine dell'estate quando restai a dormire a casa sua. Fortuna volle che i genitori non c'erano, essendo partiti per trascorrere il weekend fuori città. Avevo campo libero, finalmente! Faceva ancora caldo per cui andammo a dormire solo con gli slip. Durante la notte non riuscì a trovare pace: l'idea di fare sesso mi ossessionava! Abbassai lo slip e mi segai ammirando il suo corpo. Continuai così per un paio di minuti, poi decisi di compiere il "salto di qualità": Marco dormiva piuttosto profondamente e io ne approfittai per calargli lentamente lo slip. A quel punto, senza troppe cerimonie, afferrai il suo uccello in bocca e lo spompinai un pò, poi leccai lungo l'asta. Marco finì per svegliarsi all'improvviso, incredulo di ciò che stava accadendo. Ma ormai provava un certo piacere e gli risultò difficile tirarsi indietro. Così ci baciammo soft, labbra a labbra, accarezzandoci dolcemente i cazzi a vicenda. Gli piazzai la fava dura in bocca e lui la succhiò. Intanto io gli infilai un dito dietro. Dopo di ciò, leccai il suo ano ammorbidendolo a colpi di lingua in virtù di ciò che avrei fatto dopo. Po, una volta inumidito, usai due dita dritte nel suo culo. I tempi erano maturi per trombare! Appoggiai la cappella sul suo buco caldo e voglioso, poi spinsi la mazza dentro. Finimmo a scopare a missionaria, poi intensamente a candela e lì gli entrò davvero a fondo il randello nel sedere. Approfittai della situazione decisamente intima per rivelargli quanto fosse carino, quanto mi piacesse e intanto me lo fottevo perbene. Finì pure per segarlo da dietro mentre me lo facevo. Fu un momento di libidine acuta. Continuai a incularlo e a segarlo finchè entrambi giungemmo al culmine del piacere e dunque all'orgasmo. Lui venne sulla sua pancia ed io gli schizzai in abbondanza sui testicoli rendendo le sue palle intrise di sborra. Prima della fine della Scuola, scopai il buon Marco diverse volte, sempre a casa sua, e, come al solito, quando i suoi genitori non c'erano. Nessuno scoprì mai quella tresca. A pensare a quelle scopate appaganti che ci godevamo in toto, quasi quasi mi viene voglia di ricontattarlo. Infondo, potremmo proseguire su quella linea anche se siamo diventati un pò più grandicelli...
0 commenti:
Posta un commento