mercoledì 16 luglio 2025

Segreti bollenti tra amiche di lunga data

La domanda potrebbe essere questa: fareste mai quello che non fareste mai? Mi chiamo Lucia, sono una segretaria. Io e le mie due migliori amiche, Antonella e Stefania, ci frequentiamo da una vita. Ci siamo conosciute sui banchi di Scuola. Ognuna di noi si è fidanzata ma è ben noto che, le relazioni di coppia, non sono mai tutte rose e fiori. Durante le nostre cene tra ladies, i nostri aperitivi, finivamo sempre per lamentarci dei partner, decisamente dei pantofolai legati al computer, alle partite di calcio e alla playstation. Si sa che le donne hanno bisogno di attenzioni e, se non le ricevono a lungo, cercano delle soluzioni alternative. Tuttavia, è sempre rischioso mettere alla prova legami di amicizia solidi, ormai consolidati nel tempo. Si può dire che io sono la più intraprendente del gruppo. Vedere le mie amiche insoddisfatte, oltre alle mie delusioni personali, mi spinse a proporre uno scenario sessuale differente, tutto al femminile. Le mie amiche erano scettiche a riguardo, ovviamente. Se si è abituate a ricevere il cazzo per definizione, non è scontato cercare la variante. Ma la frustrazione è una brutta bestia, si vedeva dipinta nei loro volti, si precepiva lontano un miglio che, come me, con i fidanzati scopavano poco, male e, il più delle volte, non arrivavano nemmeno all'orgasmo, quello pieno, appagante, rigenerante. Dialogando, convenimmo che si trattava di un tentativo che, infondo, potevamo concederci. Casomai non ci fosse piaciuto il genere, avremmo archiviato l'esperienza senza farne un dramma. Dopo aver bevuto qualche bicchiere di vino in compagnia, le convinsi a seguirmi in camera da letto. Lì ebbi una magnifica idea per stimolarle nel modo giusto. Tirai fuori un libro erotico illustrato che mostrava donne stupende, nude o seminude, in varie posizioni e costituivano davvero un piacere per gli occhi, anche per lo sguardo di una femmina. Loro apprezzarono le mie autoreggenti nere da segretaria monella. Spiegai che, per andare in ufficio, le trovavo comode e, a volte, ricevevo le occhiate interessate dei colleghi maschi che sbavavano. La confessione le turbò. L'atmosfera si scaldò inevitabilmente. Antonella mi carezzava il seno da sopra ai vestiti. Avevo le vampate. Nacque un'esigenza di contatto reciproco tra i corpi ma in modo progressivo, dolce, delicato. Io e Stefania baciammo le tette piccole ma graziose della nostra amica Antonella. Poi, io e la Stefy limonammo intensamente, e pure parecchio a lungo. Del resto, dicono che i baci portino enormi benefici al corpo e allo spirito, ed è proprio così che accesero ancor più il desiderio, quella libidine acuta che i rispettivi partner, pigri e svogliati, ci stavano, irrimediabilmente, pian piano spegnendo. Ci avvinghiammo in un prolungato intreccio in cui Antonella me la leccava con foga ed io slinguazzavo Stefania. Ad un tratto, Antonella si tolse temporaneamente, lasciando che Stefania si piegasse su di me e così proseguimmo a 69 (io sotto lei sopra). Leccavamo le spacche, ormai pienamente aperte e bagnate, a vicenda, mentre Antonella ci incitava e accarezzava la schiena di Stefania. Non esistevano più freni. Il rapporto di amicizia classico andò a farsi benedire per dar spazio ad una conoscenza piena delle persone, quella che include il piacere della carne. Raggiunto l'ennesimo orgasmo, Stefania si tolse dal 69 e venne a baciarmi il seno mentre Antonella, "impietosamente", mi fistò con due dita e poi con il pollice. A quel punto ero un lago. Stefania spalancò le cosce e Antonella si premunì subito di andarla a leccare. A quest'ultima ci pensai io, ponendomi strategicamente alle sue spalle. Gasata, la lingua gliela passai pure nel culo, oltre che nella fica. Raccolsi in bocca la venuta di Antonella che, imperterrita, continuava ad assaporare la patata brodosa dell'amica. Pienamente appagate da 2 ore buone di sesso stratosferico, ci abbracciamo tutte e tre sul letto, tirando un sospiro di sollievo dopo "l'impegno" profuso. Stefania stava al centro, io e Antonella ai suoi lati. Ci promettemmo di riprovare l'esperienza che ci aveva lasciate semplicemente estasiate. Ci addormentammo così e riposammo beatamente fino al mattino seguente. Stefania, la sera precedente, sarebbe dovuta tornare dal ragazzo a vedere la partita insieme a lui: che palle! Analogamente, Antonella, col fidanzato ossessionato dalla playstation. E il mio? Bhè, lui era fuori città per qualche giorno, fortunatamente. In tanti anni, non ci eravamo mai volute così tanto bene, mai spinte così oltre da arrivare ad infrangere un noto tabù, quello lesbico, e fare addirittura l'amore in tre tra ladies. Quella sera, complice qualche bicchiere di vino di troppo, la trascorremmo all'insegna della piena trasgressione e spero che una "replica" accada quanto prima.

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