Mi chiamo Miranda. A volte, per emergere e raggiungere il successo, è necessario usare tutti i mezzi possibili. Ciò è più semplice, per una bella donna che annovera, nella seduzione, le armi migliori. Per diventare la segretaria di fiducia di un'importante Azienda, ero disposta a tutto, perfino intrecciare una relazione con l'anziano titolare, Giorgio, ed andarci a letto. All'uomo maturo non pareva vero di tenere accanto una gnocca come la sottoscritta, disposta ad aprire le cosce e farlo divertire e sognare. Ma l'età, si sà, è una brutta bestia! Come poteva soddisfarmi senza un aiutino? Ed ecco, dunque, l'opportuno impiego del viagra nell'intimità. Peccato che, alle volte, arrivi l'imprevisto proprio sul più bello. Durante una focosa scopata, il cuore, ahimè, non resse. Carlo, il figlio viziatello di Giorgio, ereditò l'attività di famiglia. Bhè, nei primi tempi, fui una mentore per quel giovanotto. Non so solo trombare, stando in ufficio affianco a Giorgio per diversi anni, avevo imparato il mestiere, più o meno. So di essere lunatica ed eccentrica, certe volte, ma Carlo mi rispettava, sapeva che ero stata la spalla destra del papà nella conduzione degli affari e che potevo senz'altro fargli comodo. Il diverbio accadde quando tentai di "piazzare" in Azienda mia figlia Laura, una ragazza studiosa e volenterosa, ma che non aveva ancora capito che, nella vita, più che l'istruzione, conta la cultura dei pompini ed annessi. Carlo amava guardare i porno sul portatile, più che lavorare e, per tale motivo, demandava le pratiche ai collaboratori, compresa la sottoscritta. La prima volta che portai Laura in ufficio, non venne minimamente considerata da Carlo. Successivamente, mi disse di non poter assumere un'altra dipendente. Divenni furiosa e lui, a quel punto, si mostrò possibilista, ma non per l'immediato. Insistetti affinchè non vi fossero inutili prolungamenti nel "visionare" la ragazza. Rimandai Laura da lui suggerendole di mostrarsi più decisa. Finalmente, mia figlia gli fece un bocchino. Intanto, io mi eccitai e cominciai a stuzzicarmi col dildo. Mi unì a loro due scucchiando la cappella di quel grosso palo. Mia figlia mi venne dietro ciucciandogli le palle. Dopo di ciò, suggerì energicamente a Carlo di leccare la fica di mia figlia che se ne stava nuda in tacchi a cosce aperte sul tavolo. Carlo, sulla via dell'arrapamento acuto, prese me a pecora e mi fece sentire la fava dura nella patata. In seguito, lui scopò a missionaria Laura che, nel frattempo, me la leccava. Gli saltai in groppa a cavalcioni e lo feci entrare dentro tutto. Durante il sesso, raccontai del decesso del padre. Lui mi ritenne in parte responsabile ma non si urtò più di tanto, dato il rapporto conflittuale che aveva tenuto col genitore. Mia figlia si mise sopra di me, coinvolgendomi in un caldo abbraccio, mentre il neo direttore gliela sfondava perbene da dietro. Carlo stava per esplodere. Riversò un mare di sborra in bocca a Laura, riservando una dose di crema anche per la qui presente. Una volta rivestite e rimaste sole, dovetti subire lo sfogo e le perplessità di Laura che si sentiva sporca ad aver usato la "scorciatoia" del mestiere più antico del mondo per poter essere assunta. Dettagliai la questione del viagra e lei mi rispose che sono un mostro. Bhè, pazienza, quando si ritroverà i soldini in tasca, le sbollirà la rabbia da improbabile moralista e tornerà a ringraziare sua madre per averle insegnato il metodo giusto ed efficace per ottenere successo in ambito lavorativo, la via maestra.
Supersex #159
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*SUPERSEX #159*: *SUPERSEX E IL CARICO DI COCAINA *(14 FEBBRAIO 1985) ₤
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39 minuti fa































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