Mi chiamo Giacomo. A volte le persone non si conoscono mai fino in fondo. Non pensavo che il mio miglior amico, Fabio, volesse coinvolgermi in qualcosa di davvero trasgressivo. Diceva sempre che bisogna esplorare la propria sessualità a fondo. Un giorno mi propose di guardare insieme contenuti per adulti. Osservando foto e video di belle ragazze, cominciai ad intrigarmi. D'improvviso, lui allungò una mano tra le mie gambe, accarezzandomi il pene da sopra al pantalone. Lo trovai strano ma, nell'eccitazione, lo lasciai fare. Lui continuò finché bagnai il calzone arrivando. Dopo quella intimità passò del tempo senza che parlassimo di ciò che era accaduto. Poi, un mesetto dopo, lui mi ripropose di guardare i contenuti hot. Tentato dall'idea, accettai. Visionammo insieme il materiale ma lui, inizialmente, non mi toccò. Poi, verso la fine, cambiò soggetto mostrandomi video di uomini con altri uomini. Provai un forte imbarazzo. A quel punto, lui allungò la mano tra le mie gambe e mi sussurrò all'orecchio: "Vedi se ti piace anche così". Non avevo mai visto certe scene tutte al maschile: l'imbarazzo tendeva a smorzare l'erezione. Lui disse: "Forse hai bisogno di più stimoli", tirò l'uccello fuori dal jeans e me lo sego' a contatto diretto, mano sul pene, dopodiché si chinò e mi leccò la punta del cazzo, prima di succhiarlo. Mi sembrò tutto assurdo, comprese le scene gay che passavano sullo schermo davanti ai miei occhi. Provai schifo e piacere insieme e finì per schizzargli copiosamente in bocca. Lui mi disse: "Hai visto? Non è stato male, vero?". Io replicai d'istinto: "Non pensavo che tu fossi gay!". Lui rispose: "Mi sa che lo sei anche tu, dobbiamo solo scoprirlo meglio". Avevo la necessità di confidarmi e ne parlai a mia madre Giulia ma non ebbi il coraggio di raccontare tutto, anche se lei intuì qualcosa di strano nel rapporto di amicizia tra me e Fabio. In seguito, Fabio fece una richiesta particolare, voleva che mi vestissi da donna. Sul principio mi parve una pretesa assurda ma non volevo deluderlo. Feci del mio meglio e, a giudicare dai suoi commenti, credo che riscossi successo. Mi truccai, misi la parrucca, le autoreggenti bianche e i tacchi. Mi chiese di spompinarlo ed io glielo presi in bocca. Eccitato, mi leccò il culo e ci mise le dita dentro, prima di scoparmi a missionaria e poi a pecora. Mi voleva donna e io lo fui per lui. Non sapevo se stavo sbagliando oppure no ma finì per godere parecchio. Fabio era così eccitato che non durò molto, mi schizzò addirittura sulle scarpe. In realtà, credevo fossimo soli ma mia madre vide tutto. Giulia riteneva eccessiva quella situazione e pensò di andare a parlare con Rosa, la madre di Fabio. Ero sicuro che avessero litigato ma, quando tornò a casa, aveva il viso disteso. Mi raccontò di aver lesbicato pesantemente con Rosa, anche grazie a un meraviglioso vibratore clitorideo, e che le era piaciuto. Tirai un sospiro di sollievo: Fabio avrebbe ancora potuto incularmi a piacimento per chissà quanto tempo.
Supersex #159
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*SUPERSEX #159*: *SUPERSEX E IL CARICO DI COCAINA *(14 FEBBRAIO 1985) ₤
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40 minuti fa

































































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