martedì 15 luglio 2025

Sedotta da una ragazza intraprendente

Mi chiamo Susanna. Non mi sono mai sposata ma, storicamente, mi è sempre piaciuto il cazzo e, negli anni, ho scopato con parecchi uomini. Tuttavia, esistono sempre le eccezioni ed è di questo che voglio parlarvi. Accadde in modo del tutto imprevisto. Mi trovavo al supermercato e stavo allungando la mano sullo scaffale frigorifero per afferrare, con una certa difficoltà, una confezione di yogurt quando, all'improvviso, il mio movimento fu anticipato da una ragazza che si offrì di porgermi gentilmente il prodotto. Da lì, la tipa attaccò bottone e ne nacque una conversazione. Disse di chiamarsi Erica. Una volta giunte alle casse, e pagata ognuna la propria spesa, la ragazza mi chiese se avessi l'auto. Risposi di no, ma che abitavo lì vicino. A quel punto, Erica esclamò: "Tranquilla, la roba che hai comprato è un po' pesante, ti dò un passaggio io!". Essendo stata una femmina a proporlo, ignara di ciò chesarebbe capitato in seguito, accettai abbastanza di buon grado. Se fosse stato un uomo, magari malintenzionato, avrei rifiutato di sicuro. Una volta giunte a destinazione, per ricambiare la cortesia, la invitai a casa a prendere qualcosa da bere. Sedute sul divano, in salotto, ci raccontammo un po' le rispettive vite. Notai che era stufa degli uomini, dai quali aveva ricevuto delusioni in più di una circostanza. D'altra parte, invece, io le narrai di come ci scopavo volentieri con loro per il puro piacere del sesso, senza cercare necessariamente relazioni sentimentali. Mi sentivo accaldata e dissi di voler fare la doccia. Mi aspettavo che lei dicesse di voler andarsene, invece affermò che mi avrebbe aspettata guardando la TV, così dopo avremmo potuto continuare a dialogare. Infondo mi era simpatica per cui risposi che andava bene così, che poteva restare. In tranquillità, mi avviai verso il bagno e chiusi la porta ma non a chiave. Mi spogliai ed entrai sotto la doccia. Mentre l'acqua calda scorreva, sentì una mano sulla spalla e una presenza alle mie spalle. Rabbrividì, poi udi' la sua voce che disse: "Bella signora, la doccia possiamo farla insieme, le pare?". Il sangue mi si gelo' nelle vene al pensiero di trovarmi lì con un'estranea che invadeva spudoratamente la mia privacy. Anche lei si era spogliata completamente. Mi tenne ferma con disinvoltura e decisione. Ero paralizzata dall'imbarazzo. Sempre da dietro, mi accarezzò il culo e poi la figa, prima di entrare dentro la patata con decisione con due dita che, poco dopo, divennero tre. Tenendomi ferma contro le mattonelle della doccia, incalzò il ritmo e mi scopo' di brutto con le dita. Detta così non sembra una situazione di sesso consenziente e, probabilmente, non lo fu ma vi assicuro che, seppur in preda al panico, la mia figa cominciò a colare a dismisura. Essere presa così, arbitrariamente, da quella maiala, in qualche modo mi mandò in estasi. Raggiunsi un orgasmo pauroso mentre lei, con l'altra mano, mi massaggiava il seno, sempre da dietro. Dopodiché, si dileguò. Fini' di fare la doccia e tornai in salotto. La trovai vestita, seduta, come se non fosse accaduto nulla. Ero rossa in volto per la vergogna. Si alzò in piedi ed esclamò: "Bhe, credo che ci siamo dette tutto, io andrei via". Mi senti' di essere stata trattata proprio come una puttana, sebbene mi fosse piaciuto. Le dissi: "Bhe, conosciamoci meglio, almeno, no?". Lei sorrise e rispose: "Perché no!". Mi prese la mano e mi condusse in camera da letto per continuare a giocare. Lì, una volta spogliate, strofinammo le passere e venimmo. Poi, lei, me la leccò subito dopo, fresca di orgasmo, procurandomi un delizioso ed intenso bis.







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