Mi chiamo Delia. Svolgo il lavoro di segreteria presso un'azienda che produce componenti meccanici per auto. Per alcuni anni, tra me ed il Capo, mr. Robert Johnson, ci fu un rapporto prettamente professionale. Tuttavia, negli ultimi tempi, Robert era più nervoso del solito. Dal momento che lavoriamo a stretto contatto, un bel giorno, decise di confidarsi. Spiego' che il suo matrimonio stava andando a rotoli. Ormai non scopava più con la moglie. Sono una donna piuttosto attraente. Notavo i suoi sguardi insistenti sul mio corpo. Non riusciva più a dedicarsi agli affari, era tesò. Una mattina mi chiese, senza mezzi termini, di eseguire una sorta di spogliarello per farlo rilassare. Ero fidanzata, all'epoca, ma pensai che non fosse così grave se si sparasse una sega mentre io scoprivo le curve. Si toccò a lungo, il suo pene era duro ma, per la tensione, non riuscì a venire. A quel punto stavo per rivestirmi ma lui disse di volermi mostrare qualcosa. Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui davanti al computer. Mi mostrò delle foto porno in cui una donna avvenente prendeva contemporaneamente ben tre cazzi. Sobbalzai dalla sedia, mi bagnai e mi toccai un po' mentre lui, durissimo si smanettava. Robert non resistette alla tentazione di piazzarmi le dita nella fica. Ormai stavo cedendo. Mi resi conto che saremmo andati ben oltre una complicità erotica soft. Robert passò dalle dita alla lingua rapidamente e mi lecco' la figa. Affermò che, in quel modo, avrei goduto di più. In effetti persi totalmente il controllo con la sua lingua che mi rovistava le carni intime. Da lì fu breve il passo per essere chiavata a pecorina sopra al divano come una troia. In astinenza sessuale prolungata, il porco spingeva il cazzo nella fregna come un forsennato per cercare il pieno appagamento. Mi strinse pure le tette. Poi mi misi sopra di lui a cavalcioni e continuammo a scopare con passione. Lo presi anche a candela e mi lecco' di nuovo la figa prima di proseguire la penetrazione a missionaria. Altro che lavorare, chiavammo per tutta la mattinata! Per tutto il tempo non tolsi mai le scarpe coi tacchi. Alla fine gli propinai uno splendido bocchino succulento e lui, al massimo dell'eccitazione, mi sborrò copiosamente in bocca e sulle tettone. Da allora questo gioco si ripetette di frequente in ufficio. Il Capo, inebriato dalla fregna, cambiò totalmente umore e trasmise un influsso positivo anche nella gestione degli affari. Robert non si accontentò, volle di più, chiese di lasciare il mio ragazzo e mettermi con lui. Aveva ragione, ormai non aveva più senso, lo avevo riempito di corna. Mi sentivo felice, appagata, sia sul piano lavorativo che come donna. Ma gli imprevisti, nella vita, sono dietro l'angolo. La moglie tornò alla carica per riconquistarlo e lui cedette. Ovviamente lei scoprì la tresca e chiese a lui di cacciarmi dall'ufficio. Che ingrato! Dopo tutte le volte che gliela diedi! Mi ritrovai all'improvviso col culo per terra, senza partner e senza lavoro. Persi tutto se non il ricordo di quelle memorabili scopate in ufficio. Mai fidarsi degli uomini!
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