Mi chiamo Nicole. Quando iniziai a frequentare Guido, non conoscevo tutta la verità riguardo alla sua situazione familiare. Soltanto dopo alcuni mesi, l'uomo chiarì di essere sposato con prole. Ma mi tenne buona spiegando che, a breve, avrebbe ottenuto la separazione dalla moglie Sara. Fui scettica quando mi propose di conoscere sua moglie ma accettai per cercare di instaurare un rapporto civile con quest'ultimo. Ma Sara, giustamente, aveva il dente più che avvelenato. Mi considerava una puttana, una stronza, una rovinafamiglie, quantomeno. Andai a casa loro e conobbi Sara. Restai meravigliata perchè la trovai molto bella. Rimasi a dormire lì, nella stanza degli ospiti, dal momento che loro due, tecnicamente, erano ancora marito e moglie. Ma, durante la notte, aprì la porta della stanza dove dormivano nella speranza di svegliare Guido per una sveltina. Ma lui ronfava e così uscì dalla camera. Poco dopo mi sentì afferrare per un braccio, era Sara. L'acredine tra noi sussisteva in modo evidente. Dopo un battibecco, mi disse di aspettarla nella camera degli ospiti perchè avremmo dovuto parlare a quattr'occhi. Quando ci ritrovammo da sole, accadde l'inimmaginabile. Sara voleva farmela pagare, era attraversata da rabbia mista ad eccitazione e armeggiava un dildo. Disse che l'avevo rovinata e che, in qualche modo, dovevo risarcirla dei danni causati al suo matrimonio. In realtà si mise lo strap-on alla vita e, con incedere sadico, mi chiavò di brutto! Voleva fottermi e strozzarmi al tempo stesso. Al principio ero terrorizzata ma poi cominciai a godere con quel fallo che spanava la figa. Mi dette una ripassata a pecorina da urlo. Spingeva con foga più di un maschio. Ma era ancora incazzata nera. Pretese le mie scuse profonde altrimenti mi avrebbe scannata. E giuro che, in quel frangente, sarebbe accaduto. E così mi umiliai ammettendo di essere stata stronza e puttana e chiesi umilmente perdono. Tutto questo le fece bagnare la figa a mille. Pretese che gliela leccassi. Mi sembrò davvero folle leccare la patata della quasi ex moglie del mio compagno. Ma, inebriata dalla perversione, gustai la sua farfalla e la trovai deliziosa. Poi continuai a masturbarla con il dito che scorreva egregiamente nella sua fessura bagnata. Il finale fu pazzesco: incrociammo le gambe per frugarci le passere e sbrodolammo spudoratamente l'una nell'altra in preda ad estasianti orgasmi. Sembrava tutto fantastico, lei voleva che diventassi la sua compagna di giochi. Sul più bello, però, Guido spalancò la porta e ci trovò avvinghiate, ancora ansimanti. Nella foga godereccia, non ci eravamo affatto rese conto della fine della notte. Il Sole splendeva nel Cielo. Guido ci dette, logicamente, delle troie. Sara gli tenne testa spiegando che ormai io ero sua e non dell'uomo. Guido sbottò e se ne andò sbattendo la porta. Giorni dopo io e lei ci rivedemmo nel mio ufficio. Mi raccontò delle corna subite dal marito per anni e di aver trovato in me la persona giusta. Ormai ero cotta di lei e poi non avevo mai goduto così tanto in vita mia con un uomo. La conclusione fu a lieto fine: Sara e Nicole vissero felici e contente, lesbicando da paura.
0 commenti:
Posta un commento