Mi chiamo Luigi. In realtà, questa è una storia complicata ricca di intrigo e passioni. Tutto cominciò dalle enormi difficoltà mie e del mio amico Davide di interagire con le ragazze della nostra età. Dati gli scarsi risultati ottenuti, Davide ebbe un'idea piuttosto torbida e trasgressiva, quella di provarci insieme con mia madre Carla. In pratica, si trattava di arrivare ad un triangolo. Lei mi è sempre piaciuta ma non sapevo proprio come preparare il terreno. Cominciai a dirle di voler invitare a casa Davide per parlare tutti e tre. Carla non capiva il motivo di tutto ciò ma, poco convinta, rispose di sì. Le facemmo presente i nostri problemi con le ragazze e Davide affermò che, in mancanza di fica, rischiavamo di diventare gay. Carla rispose che, volendo, potevamo andare a sfogarci tra maschietti in camera mia (evidentemente intuì che tra me e lui palesava una certa chimica latente). D'impulso e con vergogna rispondemmo di no ma io pensai che l'idea non era affatto male e sono sicuro che, sotto sotto, la gradi' anche il mio amico. Ad ogni modo, Davide, un po' spavaldo, affermò che lei poteva aiutarci e, con disinvoltura, calò il pantalone presentando il pisello a mia madre. Carla non se lo aspettava ma ogni donna ha il suo lato da troia e lei lo tirò fuori in quel momento ciucciandogli la fava piuttosto che mandarlo affanculo. A quel punto presi coraggio e mi uni' anche io. Lei ci spompino' entrambi. Da lì si innescò una girandola in cui, a turno, la scopavamo e le leccavamo la fica mentre lei ci sbocchinava. Ad un certo punto, mentre Davide le stava fottendo la fica, io mi inserì e riempì il buco del culo di lei dando vita alla mitica doppia penetrazione. Quel momento fu decisamente inebriante per tutti. Alla fine, la riempimmo di calda sborra in bocca. Dopo gli orgasmi, mia madre ci esortò ad uscire allo scoperto, ad esprimere ciò che provavamo l'uno per l'altro. Ammettemmo timidamente il coinvolgimento gay, poi Davide, imbarazzato, si rivestì e corse via. Per qualche giorno non si fece sentire, poi mi chiese un nuovo appuntamento a tre. Mi resi conto che quel triangolo era stata una bella esperienza ma che, infondo, desideravo lui, il mio caro amico. Chiesi consiglio a Carla. Lei mi suggerì di fingere un incontro a tre in cui lei non sarebbe stata presente. Seguì il suggerimento. Davide bussò alla porta, si meravigliò che fossimo da soli ma io lo tenni buono affermando che mia madre sarebbe rientrata a breve. Nel frattempo gli offrì da bere, il tempo passò in fretta ma di mia madre, ovviamente, neanche l'ombra. A quel punto, con la complicità dell'alcol, ne approfittai per fargli una sega lenta e intanto me lo baciavo caldamente lingua a lingua. Mi dette del porco ma ci stette. Calai il pantalone e gli proposi il sedere su un piatto d'argento. Eccitato, me lo ficcò nell'ano pregandomi di non parlarne con nessuno. Ci teneva alla sua reputazione da etero. Tuttavia, proprio in quel momento, rientro' mia madre e ci vide mentre lui me lo infilava tra le chiappe. Attese che Davide mi arrivasse nel culo, sorrise, poi andò via senza farsi notare. Davide osservò: "Bhe, tua madre ci ha dato buca, non è venuta ma io si!". Falsamente risposi: "Sarà stata trattenuta dal lavoro arretrato in ufficio, dopotutto è lei che porta avanti la baracca. Però ci siamo divertiti lo stesso, no?". Lui replicò: "Si, basta che non lo scopra nessuno, i miei non sono così aperti di mentalità". Bleffando, riproposi in seguito falsi incontri a 3 in cui non compariva mai mia madre. Dopo tre o quattro volte che si ripetette questo copione, Davide si rese finalmente conto della situazione ingannevole e, con piglio diretto, esclamò: "Luigi dai, non è possibile che tua madre non ci sia mai e che finiamo puntualmente per fare sesso a due... Potevi dirlo subito che desideri tanto prenderlo nel culo da me!". Risposi: "Più di quanto immagini!". Quel chiarimento ci sbloccò del tutto mentalmente permettendoci di scopare ancora più liberamente. Non dovevamo attendere più l'arrivo di nessuno, nemmeno per 5 minuti, per andare a letto insieme. Probabilmente, Carla fu la freccia di cupido che unì me e lui a doppio filo, anche se, quel triangolo di puro sesso godereccio, resta davvero indimenticabile.
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