giovedì 25 gennaio 2024

Promessa sposa a letto con le sarte

Mi chiamo Sara. Voglio raccontarvi l'esperienza più intensa e trasgressiva che mi sia mai capitata nella vita. Conobbi Marco nella sala d'attesa del dentista. Instaurai con lui una relazione. Al principio ero contenta di starci insieme.

figa sexy

L'innamoramento può offuscare dei problemi di fondo ma solo temporaneamente. Marco era preso dal lavoro, prima di andarci passava da me per una sveltina. Di solito, gli leccavo un po' il cazzo, poi mi dava giusto un paio di colpi a pecorina prima di arrivare velocemente all'orgasmo. Mi ripeteva che, dopo il matrimonio, vivendo insieme, la situazione sarebbe migliorata. Intuì che si trattava solo di una pia illusione. Totalmente avverso, per via del carattere testardo, a ricorrere all'aiuto di specialisti, non avrebbe mai risolto l'handicap dell'eiaculazione precoce. Lui, egoisticamente, godeva e in fretta, mentre io non riuscivo nemmeno ad appagare minimamente i sensi. La svolta arrivò in una giornata apparentemente come le altre. Avevo appena fatto colazione quando Marco bussò alla porta per la solita sveltina. Dopo che mi schizzò nella figa, gli dissi che sarei andata dalla sarta per la messa a punto del vestito da sposa. Le nozze erano imminenti. In effetti, giorni prima, mi ero già trattenuta al Bar con la signora Giulia, una carismatica donna matura, per fornirle alcuni dettagli di base sul mio fisico (come peso, altezza etc...) e consentirle di cominciare a lavorare. Quando mi recai al suo domicilio, feci anche la conoscenza dell'assistente, una ragazza di nome Angela. Le due donne, molto gentili e affabili, presero con maggiore precisione le misure del mio corpo e mi fecero provare il fatidico vestito. In realtà, dato il clima di serenità che si venne a creare, sentì proprio il bisogno di confidarmi, di tirar fuori le preoccupazioni che tenevo dentro e loro insistettero affinché io mi sbottonassi. A quel punto, parlai apertamente del "difetto" del mio fidanzato. Madame Giulia e la sua assistente, con savoir-faire, mi portarono a riflettere. Se prima di andare lì avevo dei dubbi sul matrimonio, dopo le incertezze si raddoppiarono. Inoltre, le sarte mi convinsero che si dialoga molto meglio tra donne. Si percepiva un'aria strana. Fuori dalla finestra c'era un bel giardino illuminato dal Sole. Alla fine, le professioniste sistemarono il vestito al meglio. Devo dire che mi stava proprio bene addosso, tuttavia all'interno ero piena di paure. Temevo seriamente di dover far fronte ad una vita di angosce, sposando un uomo che, probabilmente, non mi avrebbe mai resa davvero felice. Senza che sostanzialmente me ne accorgessi, fui spinta dalle ladies in prossimità del letto. Avevo ancora il vestito addosso. Madame Giulia, alle mie spalle, insisteva affinchè riflettessi adeguatamente prima di compiere un passo così importante. Allo stesso tempo, mi riempiva di complimenti. Mi sentì davvero coccolata, non lo nego. In men che non si dica, le due donne, mi tolsero il vestito per cui mi ritrovai praticamente nuda. Giulia, che tenevo alle spalle, affermava quanto fossi speciale mentre Angela, con disinvoltura, allargò le mie cosce e cominciò a leccarmi dolcemente la figa. Solo allora realizzai che quelle due fossero lesbiche ma era troppo tardi ormai! La donna matura mi accarezzava il seno e Angela si dava da fare con la lingua. Mille pensieri frullarono nel mio cervello ma so solo che ebbi un orgasmo pauroso, di un'intensità mai provata nella vita. Mi resi conto che quelle due erano delle seduttrici seriali di femmine. Ammisero loro stesse di essersi portate a letto un sacco di donne (di sicuro le più carine) destinate al matrimonio. Mi prese anche una risata isterica, lo ammetto. Immaginai a cosa avrebbe pensato il mio fidanzato se gli avessi raccontato di essere finita a letto con le sarte. Probabilmente non ci avrebbe nemmeno creduto. Madame Giulia aveva proprio ragione, una volta rotto il ghiaccio, il sesso sarebbe andato avanti da sè in modo fluido, naturale. Mi leccarono un capezzolo a testa. A quel punto persi del tutto il controllo, nonostante fossi appena venuta. Angela stava sopra di me. Cominciai a slinguazzarle la fighetta. Pian piano ci presi sempe più gusto: quella ragazza aveva un sapore delizioso! Intanto, madame G mi leccava un pò la fica. Restai praticamente incollata alla passera di Angela. Sentendola eccitarsi tanto, presi sempre maggiore sicurezza. Allargai bene le sue natiche e slinguazzai come una forsennata. La ragazza perse del tutto i sensi regalandomi un orgasmo da paura che mi riempì la bocca di delizioso liquido figale. Da preda mi trasformai di colpo in predatrice assatanata. Forse mi ero persa per troppo tempo i piaceri alternativi del sesso. Madame G, in deliziose autoreggenti nere e tacchi rossi, decise di leccare la sua amichetta. E' pericoloso mettersi a pecorina perchè ci si ritrova decisamente scoperte e vulnerabili ad "attacchi". Ne approfittai, in modo sfacciato, per spanare con le dita la passerona della Giulia. Poi la ficona matura fu affidata alle cure orali di Angela che la leccò a più non posso. Io intanto assaporai nuovamente la passera dell'assistente. Stavolta la feci letteralmente impazzire e urlare a gran voce il mio nome: che soddisfazione! Con la bocca piena del liquido intimo di Angela, limonai con Madame G. La sarta matura mi baciò mentre la sua assistente le procurava l'orgasmo. Il tasso di libidine arrivò davvero a livelli eccelsi. Su quel lettone facemmo divinamente le troie per tutto il pomeriggio. Che porcate! Le salutai a malincuore e tornai a casa. Verso sera arrivò Marco e mi chiese come era andata dalle sarte. Risposi che il vestito era perfetto e non cercai di nascondere l'accaduto. Gli spiattellai la verità in faccia, ammettendo di essere finita a letto con quelle donne. Spinto da un ridicolo orgoglio, pretese che mi spogliassi  per dimostrare di essere uomo. Ma la sua "performance" fu addirittura peggiore del solito dato che venne nei pantaloni semplicemente tenendomi nuda sulle sue gambe. Non potetti fare altro che lasciarlo definitivamente. Sicura della strada da seguire, con palpitazione incontrollabile, mi recai da Madame G. La trovai sexy come sempre con le sue immancabili autoreggenti e i tacchi. Ci sedemmo su due divani, una di fronte all'altra. Fu sorpresa di vedermi così presto (erano passati solo pochi giorni dal triangolo). Le esternai le mie emozioni e l'intento di voler frequentare loro due. Angela, in quel momento, era uscita per una commissione. Madame G, vogliosa, si sparò un dildo nella figa. Non vedevo l'ora di avvicinarmi e darle una mano con quell'oggetto. Giulia, d'altra parte, sbavava perché le stessi accanto. Prima che tornasse Angela, ebbi tutto il tempo di sfondarle a dovere la passerona col Toy. Poi, non paga, glielo passai con foga pure dentro al culo. Che brivido sottomettere una donna esperta come madame G e farla godere come una maiala. Sfinita, disse che avevo il demonio in corpo 😈. Ci baciammo a lungo con passione. Angela rientrò proprio in quel momento. Non si aspettava di trovarci così, ebbe un attacco acuto di gelosia, sbattette la porta e andò via. Poco male, così madame G me la spupazzai da sola per tutto il giorno. Sono diventata io la sua nuova assistente. E, seguendo il solito copione collaudato, ci portiamo a letto le promesse spose più affascinanti...

sarte







































 
E così...

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