Mi chiamo Ida. Sposai Fausto perchè è una persona gentile e anche per via della sua agiata posizione economica. Chiaramente, la passione focosa, il sesso bollente, sono altre cose. Fausto è timido, riservato, non è uno stallone. Nei nostri primi approcci, gli bastava palparmi un pò il seno affinchè comparisse una macchia di seme nei suoi pantaloni. Gli vogliono bene ma, indubbiamente, con il suo cazzetto moscio, non avrebbe mai potutto soddisfarmi. Di tanto in tanto, lo soddisfavo con qualche sega e, se usavo la lingua, veniva in un attimo. Il suo pisello, piuttosto ridicolo, non induriva mai abbastanza per andare degnamente in fica a compiere il proprio dovere. Ciò nonostante, credendo stupidamente di poter fare a meno di certi appagamenti, lo sposai ugualmente puntando solo sui soldi. Ma, alla distanza, cominciai a scalpitare, a rendermi conto di aver commesso un errore imperdonabile. Fausto poteva essere solo un buon amico, niente di più. Quando, un giorno, ammise apertamente di non essere molto valido nell'intimità, quasi dispiacendosi, colsi la palla al balzo per cornificarlo a dovere traendo il massimo piacere. Avevo già in mente la persona giusta per scopare. Si trattava di Claudio, il giovane compagno sexy e aitante di una cara amica. Lia non mi avrebbe mai detto di no, dal momento che siamo quasi come sorelle per cui acconsentì all'insolita richiesta. Comprese perfettamente cosa significa non sentirsi appagate. Claudio è davvero un gran figo! E così mi recai a casa di Lia. Claudio aprì la porta. Al momento non c'era nessun altro in casa. Dopo un drink, l'uomo prese subito l'iniziativa baciandomi e succhiandomi avidamente il collo. Cominciai a gocciolare nelle zone intime. Tirò fuori un gran palo! Lia me ne aveva spesso parlato bene ma accertarsi delle cose di persona è tutt'altro. Assetata di minchia ovvero in abbondante astinenza sessuale, leccai la cappella e la succhiai con foga. L'asta divenne ancora più dura! Mi spogliai. Quel macho di Claudio, iniziò a leccarmi la figa con passione e ci infilava, spesso e volentieri, pure le dita dentro: andai proprio in estasi! Ma un brivido di imbarazzo mi percorse tutta quando affermò che, in nostri rispettivi partner, volevano essere spettatori. In sottofondo sentì la voce di Lia che incitava e quella, più sobria, di mio marito. Nonostante il disagio del momento, ero troppo eccitata per non giungere al primo bollente orgasmo. Ma Claudio aveva appena cominciato: puntò la figa con la cappella della sua mazza e mi penetrò a missionaria. Poi proseguimmo a candela e lì mi entrò proprio tutto dentro: urlai di piacere e venni nuovamente. Intanto sentivo i commenti di Lia che sottolineava quanto fosse toro il compagno e come mi sfondava perbene da vero uomo, umiliando, nel contempo, Fausto. Lia è davvero bella ma mio marito non sarebbe mai stato in grado di farsela con quel pisellino moscio che si ritrova, poco incline alle erezioni potenti. La chiavata proseguì perentoria a pecorina. Estasiata, raggiunsi per l'ennesima volta l'orgasmo. Intanto, notai che Fausto guardava Claudio con ammirazione mentre Lia, umiliandolo sempre più, gli disse che, solitamente, chi non lo ficca nella figa, per svariati motivi, finisce, prima o poi, clamorosamente per prenderlo. A quel punto, Claudio, sul punto di venire, sfilò il pene dalla figa e lo pose all'altezza del mio viso. Lo smanettai con movimenti rapidi e, dopo pochi istanti, gli schizzi di seme mi arrivarono copiosi in bocca e sulle tette. Dopo una trombata prolungata, il tipo si svuotò del tutto i coglioni. Mio marito affermò di essere venuto nei pantaloni. Chiesi a Lia e Fausto di ripetere l'esperienza. Ci pensarono un pò sù poi acconsentirono. Farmi sbattere da Claudio, con i rispettivi partner spettatori, divenne una piacevole abitudine. Un giorno, però, Lia, per motivi personali, non potette essere presente al solito incontro e così ci ritrovammo in tre. Notai che Claudio e Fausto si guardavano in modo strano. Quando il compagno di Lia, mi disse che potevo restare vestita, capì che, nell'aria, c'era qualcosa di particolare. Andò da Fausto e gli comunicò: "Non senti caldo vestito sempre in giacca e cravatta?" e iniziò a spogliarlo, poi tolse a sua volta i vestiti. In men che non si dica, Fausto si ritrovò a pecorina inchiappettato a dovere dalla notevole sbarra di Claudio. Ci fu un momento di gloria anche per lui, abituato sempre a fare lo spettatore. Capì che quel pomeriggio se la sarebbero vista tra loro e fui relegata io al ruolo di osservatrice. Claudio gli spaccò il sedere dandogli spietatamente del finocchio rotto in culo. La sborrata nell'ano del marito giunse più che copiosa, accompagnata dalle parole di sentenza da parte del "toro" che, rivolgendosi a Fausto, puntualizzò che, per quest'ultimo, un cazzo moscio, non esisteva altra strada sessuale praticabile. Proprio in quel momento, sentì la chiave girare nella serratura. Lia entrò in casa. Osservando la scena affermò, sorridendo: "Io, tempo addietro, lo avevo già previsto!".
Diverso tempo dopo anche il marito riceve il randello e il suo sugo...
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