Mi chiamo Carla. Sono sposata e ho un figlio di nome Luigi. A volte, nella vita, è necessario scendere a compromessi per raggiungere uno scopo. Luigi non studiava per nulla, pensava solo a guardare siti porno. Quando parlai con una delle sue docenti, Teresa, la coordinatrice, ebbi la conferma di tutto ciò. L'insegnante, preso atto dello scarso rendimento dell'allievo, era decisa a bocciarlo. Ma percepivo che volesse concedermi una possibilità insperata, con quel suo atteggiamento da troia. D'istinto affermai di essere disposta a tutto pur di salvare l'anno a mio figlio. Lei disse che potevamo darci del tu e mi toccò, con disinvoltura, sopra le mutandine. Diventai umida tra le gambe. Capì dove voleva andare a parare, pretendeva un rapporto intimo tra donne. Spiegai di essere sposata e di non gradire approcci con persone del mio sesso ma lei mi mise di fronte ad una scelta categorica: cedere oppure Luigi avrebbe perso l'anno. In caso di rifiuto avrei dovuto sorbirmi le discussioni col padre. Decisi così, malgrado tutto, di starci. La prof mi spogliò. Ci baciammo, poi lei mise le dita dentro le mie mutandine suggerendo di rilassarmi. Stavo mezza bagnata già da prima, figuriamoci quando le sue dita accarezzarono direttamente il clitoride penetrando pure nella topa. La docente mi spinse la testa tra le sue cosce. La maiala non portava nemmeno le mutande, era pronta a godere! Desiderava essere leccata ed io le slinguazzai la vagina. Non aveva affatto un cattivo sapore anche se per me, quella situazione, rappresentava una novità assoluta. Limonammo, poi le leccai pure i capezzoli. Dopo fu lei a prendersi cura della mia patata a colpi di lingua. Ormai godevo di brutto. Lei ne approfitto' per coinvolgermi in una strofinata di passere al cardiopalma sulla cattedra, roba da zoccole di gran carriera. Fu una vera libidine, lo ammetto: oddio, che venute! Avevamo già goduto entrambe ma lei si premuro' di leccarmela ancora, stavolta a pecorina. Naturalmente, arrivai ancora all'orgasmo appoggiata alla cattedra. Dopo di ciò ci rivestimmo e Teresa mi diede la mano come se nulla fosse accaduto. La salutai, poi riferì a mio marito che, attraverso un lungo dialogo, avevo convinto la prof a concedere un'altra possibilità a mio figlio. Mio marito si tranquillizzo' senza immaginare lontanamente che mi fossi praticamente prostituita per indurre la docente lesbica a cambiare idea. Naturalmente, Luigi prese tutti voti alti alle interrogazioni, dato che conoscevamo in anticipo le risposte giuste alle domande (concordate con l'insegnante). Nemmeno a Luigi raccontai la verità, spiegai solo di essere diventata molto amica di Teresa e che quest'ultima, impietosita, aveva avuto un occhio di riguardo. Una cosa è certa: in quella circostanza toccai davvero il fondo per aiutare mio figlio ad evitare una bocciatura pressoché sicura.
Supersex #135
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*SUPERSEX #135*: *SUPERSEX E LA MOGLIE DEL BANCHIERE *(30 AGOSTO 1984) ₤
5.000, 132 pagg.
*♚ Gabriel Pontello*
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11 ore fa
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