mercoledì 30 agosto 2023

Omostorie di campagna

Mi chiamo Valeria. Vivo in campagna ma studio all'Università. I miei cugini, Gino e Gianni, invece, sono rimasti qui stabilmente a badare agli animali. Un bel giorno, non mi sorprese vederli alle prese con un atto orale nel fienile, dal momento che della fica non ne avevano mai sentito lontanamente l'odore. Uno di loro, Gino, ebbe un attimo di euforia e pensò di spingerlo nella passera ma è difficile quando si è finocchi nell'indole. Il cazzo si ammosciò clamorosamente. Ma ci pensò l'altro, Gianni, a tenerlo vivo con un accurato lavoro di bocca. Durante il pompino, limonai con Gino. Dopotutto mi piace fare un pò la troia. A quel punto, quel pompinaro di Gianni attendeva solo un bagno di crema. Lo stronzetto temeva di tenere la bocca aperta e così, parte dell'eiaculazione, colò sul suo petto. Ma ci pensai io affinchè, il resto della sperma, finisse in bocca a Gianni. Fu la loro prima esperienza della quale si vergognavano a causa delle nostre famiglie retrograde. Sparsi in giro la voce che erano assetati di figa in modo che vivessero la loro storiella in pace, comodamente dentro il fienile, all'oscuro di tutti, tranne che della sottoscritta.  












0 commenti:

Posta un commento