Mi chiamo Piero. Ai tempi della scuola ne ho combinate di porcate ma di sicuro quella più memorabile fu quando scopai la made di un mio compagno. E' proprio vero che l'occasione rende l'uomo ladro. Carla era una bella donna mora, volevo farmela ma avevo bisogno di trovare la condizione favorevole. Una sera restai a dormre a casa del mio amico. Per fortuna lui, fissato con la forma fisica, si alzò molto prima di me per andare a correre al parco. In tal modo rimasi da solo con la madre. Venne proprio lei a svegliarmi. La mattina, di solito, ho delle splendide erezioni. Quasi d'istinto gli posi il cazzo in mano. Lei restò stupita ma non troppo e mi consigliò di cercare una ragazza con cui fare sesso. Quell'approccio mi era servito per testare il terreno. Dopotutto non le era dispiaciuto poi tanto tenere il mio cazzo nella mano. E così decisi di seguirla in bagno. Da dietro, in modo sfacciato, le accarezzai la figa. La maialina ci stette, non si oppose minimamente. Ne approfittai per continuare a sditalinarla. Poi, da gran porco, le infilai direttamente il cazzo ormai duro nella figa. Se lo prese per un pò, poi mi fece un pompino. Io, gasato, glielo infilai di nuovo. Tuttavia, decisi che potevo stare più comodo e così la spogliai del tutto e la portai in camera da letto. Ormai era tutta nuda. Me la chiavai a pecorina senza pietà. Il fatto che fosse una donna matura, nonché la madre del mio amico, rendeva tutto più speciale, più intrigante. Naturalmente, lei voleva tenere il segreto, soprattutto nei confronti del figlio, che ci sarebbe rimasto davvero troppo male. La ripassai a missionaria e a candela. La sfondai perbene la signora e la feci urlare di piacere e venire. Alla fine le piazzai l'uccello in bocca e sgorgai seme a fiume. La donna accolse la quantità abbondante di sperma. Bhe, dopo che era stata così disponibile, dovevo almeno offrirle la colazione a base di panna montata fatta in casa.
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