Mi chiamo Julia. Smarrire la strada nel bosco fu la migliore esperienza che potesse accadermi, anche se con qualche patema d'animo incluso. Eh già, perché, a furia di camminare, mi ritrovai di fronte ad un bel maschione selvaggio senza scrupoli che mi consolò a suon di colpi di cazzo. Non immaginavo che fosse un gran pervertito. Gli succhiai il pisello, poi cominciammo a scopare su una panchina e, successivamente, nei pressi di un albero. Gli piaceva portarmi ovunque. Sentivo tanta porcaggine in lui e forse mi piaceva per questo. Mi castigò perfino sulla tazza del cesso e dentro una sorta di pozza enorme d'acqua. Alla fine mi trascinò dentro casa per ripassarmi a missionaria, a pecora e di lato, sul tavolo della cucina. Gli succhiai nuovamente il cazzo. Lui lo affondò ancora nella figa avanzando precisazioni sul mio ruolo di semplice oggetto per godere. Im qualche modo, uscì fuori il suo lato inquietante ma per fortuna era solo un gran maiale e non certo un serial killer. Esplose a fiume nella mia bocca. Finalmente la sua foga si placò e il cazzo divenne morbido. Prima che andassi via, pretese una 'foto ricordo' in cui, tutta nuda, urinavo indecentemente sul tavolo della cucina. Compresi che, in seguito, si sarebbe masturbato proprio su quello scatto.
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